il corriere della sera mi ha chiesto un pezzo su ciò che penso delle modelle. capisco che sia un argomento di importanza fondamentale per i destini dell’umanità, e quindi copio e incollo ciò che è uscito ieri sul blasonatissimo giornale milanese:
È opinione comune che una modella debba essere bella. Anzi, più che un’opinione comune, addirittura una scontata banalità! Quale altra qualità dovrebbe infatti essere richiesta a una modella se non la bellezza? Ma dal mio punto di vista, quello di un fotografo di moda professionista, la verità non è esattamente questa.
Tralasciamo la questione dell’oscillazione del gusto (legata a infiniti fattori, non ultimi anche quelli economici), per cui ciò che è bello oggi non è detto che sia bello in assoluto, ma cerchiamo di capire quali siano, in un certo standard condiviso di bellezza, le qualità necessarie per una modella. Per meglio spiegare ciò fatemi fare una veloce premessa su cosa sia un servizio fotografico di moda e in parte anche una sfilata: sono il tentativo non solo di mostrare dei vestiti, ma soprattutto quello di raccontare una storia attraverso l’utilizzo dei vestiti stessi. Naturalmente il racconto deve essere funzionale agli abiti, così come essi stessi lo devono essere alla storia: un gioco a due, dove il fine è quello di costruire una sorta di rappresentazione teatrale che possa diventare piacevole ed interessante per lo spettatore. Così come nel teatro ci sono le attrici, in un servizio fotografico ci sono le modelle, che devono calarsi in un ruolo e fare in maniera tale che risulti efficace. La modella non sarà mai solo bella o brutta, ma soprattutto giusta o meno giusta per un certo ruolo. A questo punto risulta evidente che la gestualità e l’interpretazione saranno migliori se filtrati da intelligenza, cultura, talento, esperienza e ovviamente anche bellezza.
Sembrerà strano, ma vi assicuro che, per un professionista come me, è molto meglio una modella brava piuttosto che una modella bella!
PS: (e comunque per me avere pur tre righe strampalate sulle stesse pagine dove scrivono Ettore Mo, Beppe Severgnini e soprattutto Gian Antonio Stella mi riempie d’orgoglio!!! :-))
Hai scoperto l’acqua calda.
Perche’ non prendere delle brave attrici, magari ragazze che fanno teatro e sconosciute ai più, e farle sfilare insieme a dei manichini con le rotelle. I vestiti sarebbero comunque valorizzati, le modelle accompagnatrici sarebbero persone comuni e il risultato scenico avrebbe un’ idea differente e forse nuova. Il bello e il brutto e” soggettivo, come forse lo e’ anche il bravo e il meno bravo, quello che conta in questo momento e’ la novità, colpire in qualche modo. Da ignorante ma i servizi che vedo in televisione mi sembrano tutti uguali. Ciao maestro 🙂
Meno male che anche un nome come il tuo parla di “bravura”, “intelligenza” e quant’altro invece che di sola bellezza… Bravo!
Che ci sia qualcuno che scrive di fotografia è sempre un bene per tutti, ovunque possa scriverlo.
Sul fatto che lo facciano fare a te sul quotidiano più diffuso in Italia è altrettanto un bene.
Che tu sia anche in buona compagnia è cibo per il tuo ego.
Che poi sulle stesse pagine scrivano anche personaggi come Stefano Landi che glorifica un tizio con i dreadlock biondi che suona Bach al contrario è un “danno collaterale” di cui non sei responabile!!! 🙂
Al di là di questo, bella soddisfazione!
benchè, 2 “incassettate” io gliele darei volentieri
che dire della fotogenia?
Sono d’accordo. Ci sono modelle brave e non necessariamente bellissime, che possono perfino oscurare quelle eteree in foto ma alla prova del 9 delle frane. Allora meglio scegliere una modella che sappia comunicare e interpretare l’oggetto della promozione, che un manichino……mi viene in mente di una certa pubblicita’ di caffe’…..secondo me una frana totale nonostante la modella fosse bellissima.