ADDIO

[it]Nell’anno ’99 di nostra vita
io, Settimio Benedusi, eterno studente
perché la materia di studio sarebbe infinita
e soprattutto perché so di non sapere niente,
io, chierico vagante, bandito di strada,
io, non artista, solo piccolo baccelliere,
perché, per colpa d’altri, vada come vada,
a volte mi vergogno di fare il mio mestiere,

io dico addio a tutte le vostre cazzate infinite,
riflettori e paillettes delle televisioni,
alle urla scomposte di politicanti professionisti,
a quelle vostre glorie vuote da coglioni…

E dico addio al mondo inventato del villaggio globale,
alle diete per mantenersi in forma smagliante
a chi parla sempre di un futuro trionfale
e ad ogni impresa di questo secolo trionfante,
alle magie di moda delle religioni orientali
che da noi nascondono soltanto vuoti di pensiero,
ai personaggi cicaleggianti dei talk-show
che squittiscono ad ogni ora un nuovo “vero”
alle futilità pettegole sui calciatori miliardari,
alle loro modelle senza umanità
alle sempiterne belle in gara sui calendari,
a chi dimentica o ignora l’umiltà…

Io, figlio d’una casalinga e di un impiegato,
cresciuto fra i saggi ignoranti di montagna
che sapevano Dante a memoria e improvvisavano di poesia,
io, tirato su a castagne ed ad erba spagna,
io, sempre un momento fa campagnolo inurbato,
due soldi d’elementari ed uno d’università,
ma sempre il pensiero a quel paese mai scordato
dove ritrovo anche oggi quattro soldi di civiltà…

Io dico addio a chi si nasconde con protervia dietro a un dito,
a chi non sceglie, non prende parte, non si sbilancia
o sceglie a caso per i tiramenti del momento
curando però sempre di riempirsi la pancia
e dico addio alle commedie tragiche dei sepolcri imbiancati,
ai ceroni ed ai parrucchini per signore,
alle lampade e tinture degli eterni non invecchiati,
al mondo fatto di ruffiani e di puttane a ore,
a chi si dichiara di sinistra e democratico
però è amico di tutti perché non si sa mai,
e poi anche chi è di destra ha i suoi pregi e gli è simpatico
ed è anche fondamentalista per evitare guai
a questo orizzonte di affaristi e d’imbroglioni
fatto di nebbia, pieno di sembrare,
ricolmo di nani, ballerine e canzoni,
di lotterie, l’unica fede il cui sperare…

Nell’anno ’99 di nostra vita
io, giullare da niente, ma indignato,
anch’io qui canto con parola sfinita,
con un ruggito che diventa belato,
ma a te dedico queste parole da poco
che sottendono solo un vizio antico
sperando però che tu non le prenda come un gioco,
tu, ipocrita uditore, mio simile…
mio amico…

http://www.youtube.com/watch?v=1qKwjVB82_U

[/it] [en]

In the year ’99 of our life

I, Settimio Benedusi, eternal student

because the subject of study would be infinite

and mostly because I know I don’t know anything,

I, wandering cleric, highwayman,

I, non artist, only small bachelor,

because, by fault of others, as things go,

sometimes I am ashamed to do my job,

I am going to say farewell to all your endless crap,

sequins and spotlights of television,

to the broken screams of professional politicians,

to the empty glories of you assholes…

And I say goodbye to the fictional world of the global village,

to the diets to keep in top shape

to whom always speaks of a triumphant future

and to any undertaking of this triumphant century,

to the magical fashion of oriental religions

that in our parts only hide empty thoughts,

to the flashy characters on talk-shows

that squeak a new “truth” every hour

to the futile gossips about billionaire soccer players,

to their models without humanity

to the sempiternal beauties racing on calendars,

to those who forget or ignores the humility…

I, the son of a homemaker and a clerk,

grown up among the ignorant wise of the mountains

that knew Dante of by heart and improvised poetry,

I, grown up on chestnuts and alfalfa,

I, always a moment makes for an urbanised countryman,

with two cents for elementary and one for university,

but always a thought for that unforgotten country

where even today I can find four cents of civilisation…

I say farewell to those with arrogance hiding behind a finger,

those who do not choose, do not take part, is cautious

or randomly chooses for the spur of the moment

always taking care to fill their belly

and I say farewell to tragic comedies of whitewashed tombs,

to the waxes and wigs for the ladies,

lamps and dyes of the eternal non-aged,

to the world made out of pimps and whores by the hour,

to declares himself of the left wing and democratic

but is friends with everyone because you never know,

and even then for who is right wing and has his merits and is sympathetic

and is also fundamentalist to avoid trouble

to this horizon of businessmen and crooks

full of dwarfs, dancers and songs,

lotteries, the only faith to hope for…

In the year ’99 of our life

I, jester worth nothing, but displeased,

here too I sing with exhausted words,

with a roar that becomes bleating,

but to you I dedicate these little words

subtending only to a former vice

only hoping that you won’t take this as a joke,

you, hypocritical listener, my alike…

my friend…

http://www.youtube.com/watch?v=1qKwjVB82_U

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