DOMENICO

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[it]è vero, i fotografi hanno insane preferenze e tentazioni. una delle tante è fotografare i freaks, gli emarginati, i pazzi. ad esempio era di gran moda, negli anni settanta, andare a fotografare i matti all’interno dei manicomi. o anche l’inevitabile tendenza di spettacolarizzare ed enfatizzare il dolore per coloro che fanno reportage.

come sempre probabilmente dipende dal come e dal perchè le cose si fanno.

questo inutile preambolo per presentarvi Domenico, che passa davanti al mio studio praticamente tutti i giorni.

l’ho fatto entrare da me e gli ho fatto un ritratto. dopo mi sono fatto un po’ raccontare la sua vita:

nasce a milano nel 1968. fino a pochi mesi fa era centralinista in una ditta, che però ad un certo punto ha deciso di “delocalizzare”, chiudendo. tutti sono stati mandati a casa dall’oggi al domani. da quel momento ha perso ogni guadagno.

vive con la mamma, che ha la pensione minima. a causa di una truffa (un finto corso di informatica) ha un debito di 7.000 euro, che vuole assolutamente saldare.

ha fatto 13 operazioni, alla testa, appena nato, alle gambe, alla schiena.

esce di casa al mattino alle 7:30 e cammina verso porta romana fino alle 7 di sera. la domenica va invece in stazione centrale.

facendo l’elemosina. e incassando mediamente 30 euro al giorno.

è un grande appassionato di computer, ma ha dovuto vendersi quello che aveva.

sostiene di aver trovato, con questa sua nuova “attività” tanti amici.

“non ho nulla di cui lamentarmi, se mi lamentassi sarei stupido, sarei un ipocrita”

lui è Domenico. ogni volta che lo vedo mi fermo a fare due chiacchere, ed è sempre piacevole.

[/it] [en]Its true, photographers have insane preferences and temptations. One of many is to photograph the freaks, the marginalized, the crazies. For example it was really fashionable, in the seventies, to go and photograph the demented people in the madhouses. Or it has also been inevitable the tendency to sensationalise and emphasize the pain and suffering for the ones who do the reportage.

As always it is probably a question of how and why these things get done.

This useless preamble was to introduce you to Domenico, who walks past my studio basically everyday.

I made him come in and I took a portrait of him. After I got to know about his life:

He was born in Milan in 1968. Until a few months ago he was an operator in a company, which suddenly decided to “decentralize”, by closing down. Everyone was sent home from one day to another. Since that moment he lost all incomes.

He lives with his mother, who has a minimum pension. Because of a fraud (a fake computer course) he has a €7.000 debt, which he absolutely wants to pay off.

He has undergone 13 operations, to the head, as he was born, to the legs, to the back.

He comes out of the house at 7:30 in the morning and he walks towards Porta Romana until 7 o’clock at night. Instead on sundays he goes to Stazione Centrale.

Begging. And on average he pockets €30 daily.

He is really passionate about computers, but he had to sell the one he had.

He claims he has found many new friends with this new “activity”.

“I have nothing to complain about, if I complained I’d be stupid, I’d be an hypocrite”

This is Domenico. Every time I see him I stop for a chat, and it is always nice.

[/en]

17 risposte

  1. foto

    il resto me lo segno per quando credo di avere qualche problema o giornata storta, giusto per ricordarsi quanto sono ridicole gran
    con tutti i pc che vengono dismessi perchè “ormai passati” un pc per lui non si trova? se no te ne porto uno in studio, a pensarci buttiamo via con superficialità o teniamo in scaffale ben oltre il superfluo

  2. Alessandro Bianchi

    Come uomo e come fotografo ho sempre odiato e considerato opportunisti quelli che fotografano ed espongono le disgrazie altrui, è una forma voyeristica e allo stesso tempo esibizionista che proprio non digerisco.
    Quello che hai fatto tu, Settimio, è un discorso totalmente diverso, hai fotografato un amico che pur avendo bisogno di aiuto non lo chiede, non ha nulla di cui lamentarsi e per questo entra nel cuore della gente.
    Settimio sei stato bravissimo a non cadere nel facile tranello del “guardate che bella storia strappalacrime vi racconto adesso e come sono stato figo nel descrivere tanta sofferenza”.
    Non avevo dubbi, perchè il Benedusi che conosco io è una persona colta e raffinata, di buon gusto e un gran signore!
    Applausi per Settimio!!!

  3. MatteoF

    “l’ho fatto entrare da me e gli ho fatto un ritratto. dopo mi sono fatto un po’ raccontare la sua vita:”
    in che modo sarebbe cambiato il ritratto se le due azioni fossero state scambiate?

  4. Fra

    Spunto interessante, Ferro (MatteoF). Settimio vogliamo sapere la tua!

  5. Monica

    Grazie di avermelo fatto conoscere! Lo vedo ogni giorno, ma non mi sono mai fermata a parlare con lui. Gli ho solo dato qualche moneta ogni tanto… Bisognerebbe fare di più…

  6. rossano

    una lezione per tutti quellii (me incluso) che ci si lamentano spesso per stupidi ed inutili motivi !!!!! grazie settimio

  7. Mauro

    Grazie Setty per averci fatto conoscere Domenico,però penso che non fosse necessario il ritratto,bastava solo citarne la storia.Di ritratti del genere le viviamo tutti i giorni come un qualcosa che si gusta(Oh poverino,per fortuna che noi non siamo come lui,aspettate che gli dò la monetina della dolce carità e così sono a posto con la mia schifosa coscienza) e si digerisce immediatamente:groooow.Invece sarebbe di mio apprezzamento un ritratto di un politico con le stampelle o col viso insaguinato dal lancio del souvenir , o di una modellina al posto di Domenico ,per dire <>>. Ciao a tutti! Mauro

  8. Mauro

    Un saluto particolare a Domenico:spero che la tua vita cambi e migliori nel tempo,lasciando alle spalle la sfortuna che stai subendo,anche a causa di gentaglia senza scrupoli,che dovrebbero assaporare anche per un sol giorno le ingiustizie che stai attraversando. Ciao Domenico,un saluto affettuoso, Mauro

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