LA FOTOGRAFIA, LA PIETRA E AGNESE MOSI

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“La Fotografia è una cosa serissima, importantissima: è la memoria storica dell’umanità. Ed è diventata l’arte più facile, essendo in verità l’arte più difficile. L’unico problema della Fotografia è che è stata lasciata in mano alla categoria più ignorante che ci sia: i fotografi”. Non l’ho detto io, ma me l’ha detto a cena Lui, che è, credetemi, un vero genio.

E già. Sempre complesso il discorso sulla Fotografia, perché in verità accomuna una varietà quasi infinita di persone e atteggiamenti, accomunati semplicemente da un mezzo: la macchina fotografica. Un po’ come il guidare, che accomuna attraverso il mezzo automobile sia il tassista che il guidatore di Formula Uno: non ne faccio una questione di valori (si può essere benissimo un ottimo tassista e un pessimo pilota di Formula Uno) ma di competenze e linguaggio (sarebbe bizzarro che il tassista si lamentasse con il pilota di Formula Uno che quello non usa il tassametro).

Nonostante questo (o, forse meglio, a causa di questo) ci sono luoghi dove si parla e si discute di fotografia con infinita ignoranza, senza che si abbia la più vaghissima idea che la Fotografia può e deve essere una cosa serissima e importantissima. Non mi interessa degli ignoranti, che tali rimarranno (anche perchè il vero ignorante non è neanche consapevole della propria ignoranza), ma mi interessa della Fotografia, che odio vedere umiliata con scatti a tramonti, gattini e tatuate nude sul letto alla pecorina.

Quello che è vero è che io forse sono presuntuoso (ma io sono presuntuoso!) a pensare di poter contribuire a una migliore percezione e un un più consapevole vissuto della buona Fotografia. Assolutamente presuntuoso. Devo farmi i cazzi miei e che si fottano tutti?

No!

Bisogna semplicemente stare più attenti a dove gettare i propri semi: sul cemento non nasce nulla.

Mi fa quindi enormemente piacere quando vedo che un seme piantato su terra fertile e ben concimata fa crescere un bell’albero, forte e robusto.

È la storia di Agnese Mosi, una ragazza di Firenze che ha partecipato al mio Workshop a Massa Marittima, pensando (forse come tutti…) di venire a fotografare una bella ragazza nuda, per finire (come tutti…) ad usare la Fotografia per indagare su cose molto più importanti e profonde di una bella ragazza nuda. Già al WS Agnese aveva fatto bene. Ma un WS, un mio WS, è veramente solo un inizio, un primo passo di un percorso: poi però uno deve capire dove vuole andare e perché.

Qualcuno ricorderà che ad agosto avevo proposto un bizzarro esercizio, che magari ai più sarà sembrata una bislacca provocazione: non lo era nella maniera più assoluta.

Agnese ha recepito questo esercizio. Invece di rompere i coglioni con inutili polemiche è stata ad ascoltare e si è messa al lavoro.

Agnese ha cercato una pietra (anzi, meglio, si è fatta trovare da quella pietra) e per gli ultimi 15 giorni di agosto l’ha fotografata, una volta al giorno.

Agnese ha realizzato un lavoro che, a parer mio, è eccezionale. Ed è eccezionale anche e soprattutto per lei, per se stessa, perché ha realizzato non due click a qualcosa di bello e basta, ma ha realizzato un qualcosa che è vero, intimo, sincero e potente. Qualcosa che si ricorderà tutta la vita. Qualcosa di serissimo e importantissimo.

Ecco il lavoro di Agnese:

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e per finire, l’ultimo giorno, con una Fotografia che è di una intimità e verità, per Agnese, che mi fa venire la pelle d’oca e, essa sì, mi emoziona veramente:

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Bravissima Agnese!

 

32 risposte

  1. diego

    io ho avuto un brivido cresciuto piano
    fino ad arrivare all’ultima foto
    dove è esploso.Grazie ad entrambi

  2. Matteo Groppi

    Complimenti il lavoro è ottimo e direi che è stato centrato in pieno il tema proposto.
    Mi piacciono molto le foto e la fantasia usata per far rendere al meglio la pietra

  3. Pietro Ferrari

    Non c’è verso, il vero talento sta nel sapersene costruire uno Non ho idea di quanti e quali elementi occorrano per costruire questo talento, ma sono convinto che due in particolare siano imprenscindibili: perseveranza e serietà. Quindi oltre all’innegabile valore estetico, peraltro raffinato e senza leziosità, in questa serie di fotografie brillano questi due elementi: perseveranza e serietà. Oltre al fatto che oggi, Agnese, è una fotografa migliore…sopratutto è una fotografa. Pietro Ferrari.

  4. Agnese Mosi

    Grazie a tutti, veramente. Settimio, non penso esista una parola per esprimere ciò che sto provando…

  5. Z.Max

    Per la mia modesta opinione, il progetto è a dir poco stupendo…
    Vedo ad ogni immagine quanto quella pietra sia diventata sempre più parte di chi la stava fotografando, e quindi parte sempre più attiva della fotografia. Bellissima, per me, anche la ricerca di luce ed ambienti che si percepisce non sono mai casuali.
    E l’ultima foto l’ho vista come la “chiusura col botto”: non poteva esserci foto più espressiva di quella per chiudere questo progetto. Complimenti!!!

  6. vittorio

    Davvero un bel lavoro,oltretutto ottenuto usando un formato non proprio facile come quello quadrato,un formato assertivo che richiede chiarezza d’intenti da parte dell’utilizzatore,poi c’e’ eleganza compositiva,raffinata e ricercata narrazione,personalmente credo che la ragazza abbia studiato ed anche bene,è sicuramente ottimamente inquadrata in vista di una futura professione.
    L’ultima foto (davvero ben fatta ) mi ricorda un fotografo Ungherese,György Kepes.con la sua Juliet with Peacock Feather,una foto del 1937
    complimenti ancora.
    .

  7. christian

    Molto brava,poi con il formato 6 per 6 le foto devono avere significato,non potendo usare le “regole” che si usano sul 24 per 36

  8. christian

    Ps:sono d’accordo con Settimio Benedusi ,la fotografia e’ una cosa seria,se la senti davvero te ne accorgi,non scatti spesso foto ma le scatti se sono legate ad un pensiero e ti rendi conto se la foto e’ come l’ avevi previsualizzata al momento in cui schiacci il tasto di scatto obliquo della praktica(nel mio caso è così).
    Diventa una cosa seria quando ti accorgi che ti ha dato l’imput per maturare (a questo punto è già parte di te) ,la macchina che usi (sempre la stessa) diventa un’ arto, come fosse una mano,piede,ecc a cui non puoi fare a meno,sai che è tua punto.
    Ti accorgi che è diventata tua quando anche senza macchina cerchi le composizioni e significati in quello che ti trovi davanti quando stai camminando per strada.

  9. christian

    Comunque il tasto di scatto obliquo e’ davvero comodo 🙂

  10. Pippo

    Adesso si metteranno tutti a scattare pietre, ci voleva Agnese! 🙂

  11. FilGal

    Mi piacerebbe sapere cosa ne pensano i vari Maurizio o Damiano o altri ancora che si facevano grasse risate nel post “Esercizio per l’estate”

  12. Roberto

    Sono l’unico che non ha capito la grandezza di questi scatti?

  13. Roberto

    PS. Sul cemento nasce sempre qualcosa…la narra trova il modo di insinuarsi nella più piccola crepa pur di far affiorare una nuova vita.

  14. Roberto

    PPS. Ovviamente io sono un ignorante, consapevole di esserlo.
    (Prima ho scritto narra, in realtà volevo scrivere natura)

  15. gian maria

    interessanti
    complimenti ad agnese che si è fatta incuriosire e ha ricercato
    forse troppo si parla in generale e poco si fa o si cerca nel quotidiano

  16. Ettone

    Tempo fa lanciai sul mio blog l’#IOMENEFOTO proponendo di rispondere con i FATTI (alias una FOTO) alle mille discussioni (spesso inutili) che si fanno sui forum/social di fotografia…

    Direi che Agnese ha dimostrato in pieno che vale di più “RIMBOCCARSI LE MANICHE” che stare a blaterare…

  17. Dr. Kildare

    Quando ho letto la proposta “indecente” del compito delle vacanze, credevo di avere capito, e tuttavia non sono riuscito, non dico a fare uno scatto, ma neanche a trovare la pietra. Vedendo l’opera di Agnese Bosi , stupito comprendo appieno il significato di quanto proposto da Settimio; finalmente capisco – forse – che la fotografia è nella testa del fotografo …

    p.S. Grazie a Agnese per il bellissimi – buonissimi! – scatti

  18. settimio

    @bonvi83: dammi retta, togli quell’orrenda firma dalle tue fotografie. Sicuramente ne guadagneranno… 😉

  19. bonvi83

    @Settimo hai perfettamente ragione…. me lo dicono in molti….. 🙁 la metto solo per “farmi conoscere”… ^_^

  20. Paolo

    Idee, lavoro e realizzazione notevole! Complimenti complimenti e complimenti.
    Nel mio piccolo ci ho provato anch’io e qualcosa metterò sul blog.
    Direi che rispetto al forum dove hai proposto la cosa, qui ci sono delle valide risposte.
    Ciao

  21. christian

    @settimio , ho incominciamo a praticare mindfullness e una modalità per eseguirla e quella di concentrarsi su un oggetto e osservarlo in tutte le sue sfumature, mi ha ricordato il sasso estivo sopracitato

  22. christian

    Magari non frega a nessuno, era solo una curiosità sul cambio di prospettiva e il vedere

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