PASSATO PRESENTE E FUTURO

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[it]tutti ben sappiamo che il vero anno inizia a settembre, però è pur vero che un numerino si aggiunge al calendario e fra pochi giorni si abbandoneranno gli anni zero (?!?) per entrare negli anni dieci.

il tempo che passa e queste “sospensioni” (che in fondo è il vero significato etimologico della parola “vacanza”) forse ci fanno pensare al tempo passato, a quello presente e ai programmi per il futuro, nonostante tutto ciò sia probabilmente inutile, essendo forse vero, come ho già scritto qualche post più sotto, che “la vita è ciò che succede mentre pensiamo cosa fare della nostra vita”.

non servirà a nulla, però io penso sia giusto analizzare le cose, entrarci dentro, rotolare in tutto ciò che ci circonda, per annusare la vita, per denudarci di fronte al tutto e, nudi, perdere ciò che siamo per diventare, forse, qualcos’altro.

ecco quindi, in questo periodo di cambiamenti, il mio personale passato, presente e futuro:

PASSATO: un libro, vorrei far parlare di passato ad un libro che parla di futuro. un libro straordinario, un piccolo immenso gioiello, denso come uranio: “breve storia del futuro” di jacques attali. a parte che il primo capitolo parla della storia del mondo, e in poche pagine racconta tutto; a parte che già l’ossimoro del titolo unisce il passato della “storia” con il “futuro”; a parte che…è da leggere!

PRESENTE: dopo aver letto l’intervista di travaglio a capossela (thank’s matteo) non si può che citare vinicio: “l’oggi è sempre un regalo, infatti si chiama presente”

FUTURO: se il futuro deve essere speranza, non mi viene niente di meglio che parlarvi e farvi ascoltare un’immenso pianista jazz: michel petrucciani.

andiamo subito al dunque: petrucciani, morto dieci anni fa, era così:

michel petrucciani infatti era affetto da una gravissima malattia genetica, che lo rese quasi completamente deforme. come vedete da questa foto qui sopra (di danilo jans) non riusciva neanche ad arrivare ai pedali del pianoforte, e a malapena arrivava (solo con incredibili acrobazie) alle note più basse o acute. io l’ho visto due volte dal vivo, camminava con immensa fatica con le stampelle o, negli ultimi anni, veniva portato in braccio. non riusciva neanche a salire sulla panca del pianoforte. era alto come un bambino di sei anni. vogliamo dirlo? diciamolo: era un mostro.

qui anche un video.

ma…ma grazie alla sua magica arte, grazie al suo cuore, grazie alla sua passione…la sua vita è sempre stata rivolta al futuro.

ascoltate questi due pezzi: black magic e miles davis licks. ascoltate la potenza, il ritmo, il colore (nelle sue ultime interviste diceva che oramai cercava solamente il colore delle note…), lo swing…è rapido…lento, leggero…pesantissimo…è il grande, immenso, unico, straordinario michel petrucciani.

e con questo vi auguro tutto il meglio per il nuovo anno, il 2010! [/it] [en]We are all aware that the year really starts in september, but it is also true that a little number adds itself to the calendar and in a few days the years zeros (?!?) will be left behind to enter the years ten.

Time goes by and these “suspensions” (which deep down that’s the true etymology of the word “holiday”) makes us think at a time that has passed, at the present and at future plans, in spite of this probably being pointless, maybe it being true, as I have written before in posts below, that “life is what happens while we think of what to do of our life”.

It won’t be of any help, but I believe it is right to analyze things, get inside, turn inside out everything that surrounds us, to smell life, to denude in front of everything and, in the nude, loose what we are about to become, maybe, something else.

Therefore here, in this moment of changes, my personal past, present and future:

PAST: a book, I would to speak about the past from a book that speaks about the future. An extraordinary book, a true gem, dense like uranium: “a brief history about the future” by jacques attali. A part from the fact that the first chapter talks about the history of the world, and that in a few pages it talks about everything; a part from the fact that the oxymoron already unites the “history” of the past with the “future”; a part… that you have to read it!

PRESENT: after reading travaglio’s interview with capossela (thanks matteo) one can’t help but cite vinicio: “today is always a gift, in fact it’s called a present”

FUTURE: if the future should be hope, I can’t think of anything better but to talk about and make you listen to a colossal jazz pianist: michel petrucciani.

Let’s get to the point: petrucciani, who passed away ten years ago, looked like this:

Michel petrucciani was afflicted by a very serious genetic disease, which made him almost completely deformed. As you can see by this photograph above (by danilo jans) he couldn’t even reach the piano’s pedals, and he could barely reach (only by astonishing moves) the lower or higher notes. I saw him twice live, he walked with great fatigue with crutches or, in the last few years, he was carried. He couldn’t even climb on the piano’s bench. He was as tall as a six years old kid. Shall we say it? Let’s say it: he was a monster.

here is a video.

But… but thanks to his magic art, thanks to his heart, thanks to his passion… his life was always dedicated to the future.

Listen to these two tracks: black magic and miles davis licks. Listen to the power, the rhythm, the colour (in his last interviews he used to say that by then he was only looking for the colour of the notes…), the swing… he’s fast… slow, light… really heavy… he is the great, colossal, unique, extraordinary michel petrucciani.

And with this I wish you all the best for the new year, 2010![/en]


5 risposte

  1. Francesca Stella

    Sto dedicando tempo ed energie infiniti alla cosa migliore che abbia fatto in vita mia: fotografare. In modi diversi, è qualcosa che ha attraversato il mio passato, riempie il mio presente e sono certa regnerà anche nel mio futuro. Ieri ho realizzato un bel servizio fotografico, una storia inaspettatamente intensa di sensualità e passione. E’ stata una meravigliosa sorpresa vedere l’immaginazione diventare realtà – e perchè no, anche viceversa. In momenti come quello puoi davvero credere in te stesso, in quello che puoi fare nonostante i limiti e le mille difficoltà. Sulle note di Petrucciani, impariamo da lui a volare. Buon anno Settimio!

  2. Antonio

    Ciao.
    Spesso accade che gli ultimi giorni dell’anno siano di riflessione, di ricapitolazione, di spietata o sommaria analisi, comunque fonte di pensieri. Così è per te, così per me. Si srotola la bobina del passato (è passato sino a ieri, sino a un’ora fa…), e si tracciano linee e segni di spunta, ci si ritrova con un groviglio di segni rossi d’errore (spesso…o “a volte”), ci si ritrova con sottolineature di vittoria o orgoglio per qualcosa di importante fatto. E’ la vita. Credo. Forse è giusto porsi degli obbiettivi per un anno che sta per iniziare, forse è nel giusto anche chi non se ne fa per paura di mancarli, di deviarli, di seminarli. Son tentato di segnarne alcuni, pochi, perché vorrei che fossero il mio futuro. E per me il futuro è tra un’ora, domani, l’anno prossimo, qualcosa di intangibile ma sempre estremamente vicino, perché il tempo nella sua relatività non lascia né scampo né si riposa e i suoi passi lasciano le impronte che ci fanno capire, come dici tu, che la vita ci sta accadendo, così, proprio sotto il naso. Ma quest’anno ho voglia di non fare liste, scelgo di non enumerare desideri, punti, obbiettivi. Solo una cosa mi riprometto, e la racchiudo in una frase che ho sentito in una intervista a Philippe Petit, giocoliere mago scrittore, parafrasando: “ogni giornata deve essere una vittoria, una conquista, anche piccola, ridicola…”. Ecco, questo voglio inseguire ed è questo che intendo proporti, Settimio, come augurio di buon anno.
    Auguroni.

    Antonio

  3. Francesco Bartaloni

    La prima volta che vidi Petrucciani fu in televisone, in non so bene quale spettacolo in tarda serata (a volte passavano le registrazioni di Umbria jazz). Non lo conoscevo, ne rimasi subito affascinato. Credo di aver avuto circa 15 anni o giu di li.
    Petruciani è la dimostrazione che l’arte è fondamentalente talento, e la tecnica è solo un acessorio. Non era un virtuoso, non era un mostro della tecnica, ma era magico.
    Grazie per gli auguri di buon anno che ricambio! Un felice 2010 a tutti!

  4. Maria

    Una grande donna da non dimenticare, una donna libera e intelligente, una grande donna

    una donna intelligente che ha analizzato tutto comprendendo che facciamo parte di un interezza che va al di la degli pseudo confini “provinciali” italiani, con una capacita’ espressiva e di sviluppo di pensiero ipnotizzante affascinante, una donna libera e non schiava di ideologie per certi versi stupide

    http://video.google.com/videoplay?docid=-830025631960637658#

    Buon anno a tutti

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