STAMPATE!

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Nella maggior parte dei casi noi fotografi scattiamo in digitale. E va bene così: è l’inevitabile contemporaneità.

Ci sarebbero lunghi discorsi su analogico/digitale che però adesso non farò qui…

Mi limito a una semplice e pratica considerazione: tutte le nostre fotografie sono una sequenza di 0101010101010101010101, di bit che riponiamo dentro a dei supporti che tra un tot di anni (magari 10, mica 1.000) saranno illeggibili. D’altronde sapreste dove mai infilare quei floppy disk che usavate proprio solo 10 anni fa?

Tutte queste cose le ha scritte, sicuramente meglio, qualcuno infinitamente più competente di me. Qui.

Insomma, stampare le Fotografie che ci stanno più a cuore è sicuramente una cosa importante. Ma anche lì non è cosa semplice, perché le stampe che facciamo con le nostre getto d’inchiostro (anche se super fighe) sono destinate a sbiadire e poi a sparire in pochi anni.

E’ questo che vogliamo dalle nostre belle fotografie? Che spariscano?

Una soluzione, complicata e costosa, esiste, ed arriva direttamente dal secolo scorso, anzi da due secoli fa: la stampa al platino palladio. Una cosa talmente antica da essere modernissima.

Esiste da poco un servizio attraverso il quale da un file digitale si ottiene un internegativo di grande formato con il quale si va a realizzare una stampa a contatto che è di per sé un esemplare unico e con durata certificata eterna.

Informazioni maggiori le trovate sulla pagina Facebook, oppure alla mail platinoprints@gmail.com.

Questa un mio file stampato con questa tecnica:

IMG_5505

 

The Platinotypist ”A little African story” from The Platinotypist on Vimeo.

9 risposte

  1. christian

    Ciao Settimio,questo lo trovo interessante e sono d’accordo con quello che hai scritto.
    Temo però , aimé , che prima di stampare con una tecnica del genere io debba in primis imparare a sviluppare e stampare i miei negativi in modo autonomo (cosa che voglio imparare a fare ) .
    Colmata la mia ignoranza sulle questioni sviluppo e stampa sicuramente proverò questa tecnica,purtroppo non avendo mai sviluppato ne stampato i miei negativi attualmente questa tecnica per il sottoscritto risulta difficile,comunque ripeto e sottolineo
    bel post questo ! interessante ! buona serata settimio

    christian

  2. settimio

    Ciao Christian, probabilmente mi sono spiegato male, nel mio post: infatti non devi assolutamente imparare a sviluppare e stampare un bel nulla! Fanno tutto loro! Tu devi solo, se vuoi delle belle stampe, dare i tuoi files digitali! Spero adesso sia più chiaro…

  3. vittorio

    Credo che piu’ per la durata di stampa il processo sia interessante per la fisicita’ del negativo al posto del mucchietto di bit,altrimenti se parliamo solo di stampa,una stampa fine art glicee con i pigmenti di carbone offre caratteristiche importanti di durata,certo non e’ il palladio,ma quanta gente normale puo’ permettersi tale tipo di stampa?
    Personalmente non faccio testo,stampo in chimico i miei negativi,e con un buon viraggio al selenio la durata e’ assicurata.

  4. Stefano

    Caro Settimio, leggo sempre con molta attenzione il tuo blog.
    Pur essendo un sostenitore della tecnologia, del digitale ecc ecc. Mi ritrovo nel pensiero di Vint Cerf
    L’evoluzione a volte ti porta irrimediabilmente indietro….
    Le stampe hanno avuto sempre il loro fascino, un accesso immediato ai tuoi occhi.
    Per quanta evoluzione ci sia nel digitale alla fine il passo conclusivo (per me) deve essere una stampa!
    Se pensi che per i piccoli consumatori non esistono più stampanti fotografiche…. questo ti fa riflettere.
    Concludendo, beh molto interessante e da provare questo tipo di stampa 🙂

  5. Zack

    Ciao, Settimio…
    Uno dei tuoi post più interessanti…(parere strettamente personale).
    Una solo pensiero mi lascia perplesso in merito alla larga diffusione che questo metodo di stampa meriterebbe di avere, il costo… Puoi anticiparci, seppur in linea di massima il costo…
    Grazie e buona luce… Zack.

  6. Tommaso

    oh no…il “buona luce” provocherà un travaso di bile…

  7. angelo dau

    “immortalare un istante”, quale incredibile contraddizione in termini. Un bel servizio, prendo nota

  8. Zack

    @ Tommaso… In merito al “buona luce”: volevo essere provocatorio, come lo è spesso l’autore del blog.
    Rispondo così in ritardo…dopo essermi ripreso (parzialmente) da uno shock! Il prezzo delle stampe, oggetto di discussione…

  9. Alberto

    questa tua affermazione:
    “Mi limito a una semplice e pratica considerazione: tutte le nostre fotografie sono una sequenza di 0101010101010101010101, di bit che riponiamo dentro a dei supporti che tra un tot di anni (magari 10, mica 1.000) saranno illeggibili.”

    è degna della più bieca malainformazione che stiamo vivendo in questi ultimi anni.

    chi scatta in digitale sa che esiste il progresso e quindi occorre di tanto in tanto aggiornare il proprio hardware, ma cosa ben più importante e da te assolutamente sottovalutata è CHE BISOGNA FARE I BACKUP.

    Bisogna farlo anche e soprattutto per gli altri files che on sono fotografici.

    su argomenti così delicati gradirei maggiore informazione e imparzialità

    poi sono d’accordo che le foto più belle vadano stampate, soprattutto per il piacere personale e dei tuoi cari.

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