STOP

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[it]STOP, dice il cartello qui a cape town, dove ancora mi trovo.
stop perchè ho finito il lavoro e per un giorno e mezzo faccio ciò che è sempre più difficile fare: niente!
mi riposo, guardo film sull’ipad e leggo. in questa settimana ho letto: WALTER ED IO di simone annichiarico (bio/ricordo di walter chiari scritta dal figlio, carina, lui l’ho sempre amato adesso anche più!), DOPO LA FOTOGRAFIA di quentin bajac (molto interessante) e TRE ATTI E DUE TEMPI di giorgio faletti (ok, sarà popular ma a me piace come lui scrive. però APPUNTI DI UN… mi era piaciuto molto di più). adesso ho incominciato IL TEMPO È UN BASTARDO di egan: ne parlano molto bene.

volevo, avendone il tempo, dire due parole su un argomento che mi frulla per la testa da tempo e che, scrivendone, vorrei approfondire: LA BELLEZZA.

sarà strano, dato il mestiere che faccio, ma la bellezza (quella degli umani adulti, intendo…) non è per me un valore.
sono consapevole che sull’argomento sarebbe meglio lasciare voce a chi ne ha scritto in maniera colta ed approfondita ma vorrei dire la mia, intima e personale, opinione.

la bellezza (lo ribadisco, di umani adulti) non la vedo come un valore perchè ha dentro di sé quasi sempre una mancanza di verità.
è una finzione.
è una messa in scena.
è quasi sempre voler essere altro.

per essere belle/i quasi sempre si deve cambiare: dal piccolo (il colore dei capelli, le unghie…) al medio (il trucco, le extension…) al grande (trapianti, botox…).

bello, molto spesso, non è ciò che si è (che in ogni caso è sempre perfetto ed unico) ma ciò che si aspira ad essere (che è sempre inevitabilmente imperfetto e condiviso): non sono bella io ma è bello ció che tutti decretano essere tale.

non a caso le persone che vengono usate dai fotografi di moda (…!) si chiamano modelle: sono modelli aspirazionali, sono riferimenti, dime, paradigmi…che danno i riferimenti per potersi dire belle.

vuoi essere bella? devi cambiare! devi uscire da te per essere altro. è necessario negarsi per essere.

a me tutto questo non piace!
sembrerà bizzarro per il mestiere che faccio, ma è cosí.

le modelle non sono per me un modello di nulla!
è bizzarro detto da me? può darsi, ma per me la modella è il tramite che ci permette di raccontare una storia. è un mezzo, non il fine.
(cosa che peraltro io penso aumenti pure la dignità di una modella, portata via da un falso piedistallo iconico per essere messa là dove è giusto che sia: nella realtà).

non voglio certo dire che sia bello il brutto (bizzarro ossimoro), ma sostengo che la bellezza sia solo nella verità: ma di vero qui non c’è proprio più nulla…[/it] [en]STOP, says the sign here in cape town, where I am still.

Stop because I have finished the job and for a day and a half I am doing what it is very difficult to do: nothing!

I rest, watch a movie on the ipad and read. This week I read: WALTER ED IO by simone annichiarico (bio/memories of walter chiari written by his son, sweet, I’ve always loved him and now more than ever!), DOPO LA FOTOGRAFIA by quentin bajac (very interesting) and TRE ATTI E DUE TEMPI by giorgio faletti (ok, he might be commercial but I like the way he writes. But I liked more APPUNTI DI UN..). Now I have started reading IL TEMPO É UN BASTARDO by egan: they talk highly about it.

I wanted, in the right time, say a few words on the topic that has been whirling in my mind for sometime and, by writing about it, I would like to talk more in depth about it: BEAUTY.

It is odd, given what I do, but beauty (that of human adults…) it is not an asset for me.

I am aware that the topic is better left in the hands of those who have written more in depth about the subject but I would like to have my say, intimate and personal opinion.

Beauty (I reiterate, of human adults) in my opinion is not an asset because within itself it often has a lack of truth.

It is a fiction.

It is a sham.

It often is the wanting to be something else.

To be beautiful you often have to change: from something little (the colour of your hair, the nails…) to medium (makeup, hair extensions…) to big (transplants, botox…).

Beauty, often enough, is not what one is (which in any case is always perfect and unique) but what you aspire to be ( which is always and inevitably imperfect and shared): I am not beautiful but is beautiful what the others decree to be as such.

Not by chance the people that are used by fashion photographers (…!) are called models: they are aspirational models, they are references, mock-ups, paradigms … that give reference to proclaim themselves as beautiful.

Do you want to be beautiful? You need to change! You must leave yourself to be another. It is necessary to deny yourself in order to be.

I do not like all of this!

It might be bizarre for what I do, but that’s it.

In my opinion models are not a model for anything!

Is it bizarre said by me? Perhaps, but for me the model is the medium that allows us to tell a story. It is a mean, not an end.

(which I think this also increases the dignity of a model, taken away by a false iconic pedestal to be placed where she should be: in the real world).

I certainly do not mean to say that the ugly is beautiful (weird oxymoron), but I maintain that beauty is only in the truth: but of truth here there’s nothing…[/en]

16 risposte

  1. Antonella

    Ciao, Settimio. Ho notato questo tuo post da Twitter e mi ha colpito leggerlo. Ti amo per quello che dici, al di là dell’argomento incentrato sulla bellezza, mi ha colpito in vero il fatto che esista un uomo così intelligente a cui non piaccia che l’essere venga negato per essere. Mi hai fatto ricordare un aneddoto. Nel mio caso personale, il mio più che un “problema” di bellezza, era di sensualità. Una persona che stimavo per la sua intelligenza e dedizione al lavoro si sentiva attratto da me, anch’io verso lui, e al tempo stesso spaventato. Un giorno arrivò a dirmi, io ci rimasi malissimo ma decisi che era tempo di lasciarlo perdere, che per essere e avere successo nella società ipocrita in cui ci troviamo dovrei essere meno sensuale (non inteso a livello esteriore, indossando abiti particolari, ma si riferiva più intimamente al mio essere). Appresi tutto il senso d’inadeguatezza che può avere un uomo verso una donna e mi chiesi perché una persona dovrebbe cambiare se piace in partenza proprio per quella sua caratteristica? Cosa si vince veramente e per chi dovrei farlo? Per colui che mi chiede di cambiare?

  2. luca

    Caro Settimio
    letto il tuo post mi domando perchè ci viene naturale associare la bellezza al piacere?
    Tu dici che la vera bellezza è nella verità, ma la verità non fa sempre piacere, a volte è fantastica a volte molto dura perchè è differente da come la vorremmo.
    Nel senso comune di bellezza noto che è sempre presente il senso di piacere, quasi che si definisce il bello dalle sensazioni di piacevolezza fisica o emozionale che il soggetto osservatore prova alla visione.
    In particolare mi sembra che sempre più di moda sia l’EMOZIONE, il parlare di emozioni.
    Se il piacere fisico è ancora oggetto di ipocrisia, il piacere dell’emozione, banalmente legata ad una profondità di sentire ed a un valore di pienezza del vivere, è comunemente accettato da tutti fino alla fusione di emozione con senso estetico e perciò moda nelle sue più svariate forme (moda dell’immagine, del vestire, dell’arredare).

    Certo cercare la bellezza nella verità è darsi una strada: un tentativo di ordine, di fare pulizia dall’inutile e un mettersi in discussione.

    Questa è la mia opinione, che cosa ne pensi?

    Sto iniziando a fotografare con una reflex digitale prestatami da un’amica. Sono in quella fase in cui mi sento imbrigliato della macchinosità dell’attrezzo. Vale la pena imparare a lasciarsi addomesticare da una reflex?

  3. luca

    Cara Antonella
    non so se posso permettermi un commento al tuo, ma visto che è pubblico vorrei trasmettermi una mia impressione.
    Credo, è una mia opinione, che l’essere sensuali sia una qualità interiore che spesso sia accompagnata ad un piacersi in maniera profonda. E’ una bella qualità, perchè dargli una veste di negatività con una proibizione?
    Forse, dico forse, se la sensualità viene esposta in maniera troppo disinvolta senza pudore può apparire come provocazione, come l’esposizione di un’arma.
    Se vado in giro con la pistola alla cintura in modo che tutti la vedano, tutti pensano che potrei sparare da un momento all’altro e pensano di me che sono un mafioso, un malvivente o un violento (un poliziotto in borghese tiene nascosta la pistola).
    Il tuo essere sensuale nessuno lo può cancellare, solo tu, ma poichè è legato al tuo essere, ha forse bisogno di continue conferme dagli altri?
    La rosa rossa e profumata ha le spine.

  4. Eli

    Ciao! bell’ intervento, l avevo capito che eri una persona profonda quando ti ho incontrato (e quando mi hai parlato delle brigate rosse :D) hai ragione, però purtroppo c è da farsi una domanda come mai ci spingiamo ad essere qualcun altro? non faccio riferimenti a niente, ma di vero c è veramente poco in giro.
    Rispondo alla domanda, personalmente chi cerca la perfezione non mi dice niente anche se da piccola la cosa mi ha cambiata perchè il parere degli altri per quanto non mi possa importare mi ha comunque spinto a cambiare me stessa. forse è una mancata fiducia in sè che gli altri ti fanno credere ma è sbagliato perche bisogna resistere e essere semplicemente se stessi anche se non tutti ti apprezzano per quello che sei, veramente! un bacio

  5. settimio

    @luca sarà un mio limite, ma non ho capito nulla di ciò che hai scritto. cosa vuoi dire?
    un po’ come l’ultima frase: che significa “lasciarsi addomesticare da una reflex”?
    ricorda, vale sempre una regola di Ludwig Mies van der Rohe: less is more!

  6. Antonella

    @Luca: no, non si intendeva sensualità come provocazione al mio primo discorso. Il significato di essere sensuali è molto più sottile. Il mio amico probabilmente si sentiva attratto da questa, ma al tempo stesso come se mi consigliasse di nasconderla agli altri, facendomi credere che lo facesse per il mio bene, per migliorarmi. In realtà, lui credo lo facesse più per il suo ego, per dimostrare a sé che poteva avere masochisticamente controllo su una donna sensuale che gli piace ma verso cui si sente inferiore e inadeguato.
    Per fortuna non siamo tutti uguali. Io ho deciso di essere amica solo di chi mi apprezza, non di chi prima lo fa e poi lo nega. Uomini gentili, onesti ed intelligenti ce ne sono davvero pochi pochi, ormai, ma meritano il meglio dalle donne, e in genere molto amati da queste. Non è un caso!

  7. Stefano

    Posso dire con piacere che rileggo in questo post il pensiero di Settimio sulla fotografia in generale, ma ancora più in generale sulla vita.
    PS grazie anche di postare i libri che leggi, alcuni sono davvero belli, come “Glenn Gould e ricerca del pianoforte perfetto”, oltre ai cosidetti testi sacri sulla fotografia, che mi hanno aperto un mondo, anche se mentre ne leggi uno, scopri che ne devi leggere altri per comprendere meglio e fai molto in fretta a superare i 50 del famoso fotometro… 🙂

  8. Giacomo

    “Ho cercato la bellezza e l’ho trovata in fondo alla semplicità.”

  9. stebau

    caro Settimio più o meno fù questo il periodo che ci vide testimoni del viaggio a joannesburg solo qualche anno fà.
    Non dimenticheremo l’uso di quei colori intensi di giallo sullo sfondo di un cielo profondo che quasi ci volesse parlare.
    Sei un grande, un bacio, stefano bau Pescara.

  10. Simone

    Domanda a freddo dopo aver letto il post:
    Mai pensato che ora come ora la fotografia di moda ti stia limitando?
    Arrivato dove sei, maturati i veri concetti della fotografia, mai considerato il fatto che questo mondo di moda ti comincia a stare stretto e che ti stia limitando le tue reali potenzialità ?
    Commento di un Mr. Nessuno…

  11. Ross

    Non è bello ciò che è bello ma è bello ciò che piace! P&L

  12. lucia

    La sembianza è importante ma la bellezza è un’altra cosa. Chi è brutto dentro è brutto anche fuori indipendentemente da come appare., fosse anche esteticamente il più bello o la più bella del pianeta. La sembianza e il linguaggio si leggono e si ascoltano e chi ha orecchie per intendere intenda. La fotografia ha bisogno della materia prima, la bellezza, appunto……

  13. Paolo

    la fotografia puo immortalare anche cose brutte, nn esiste solo quella di moda a cui serve fotografare la bellezza

  14. porcoiod

    io penso che la foto dello stop fatta da settimio, pure lei ha bisogno di ritocchi per essere bella, senza la saturazione così rimarcata e il contrasto a 1000 sarebbe una foto scialba… e no ndire che è così che si vedeva realmente!

  15. Luca

    @Settimio
    Rileggendomi, ti do ragione. Era più un pensare ad alta voce… sono poco abituato a scrivere nei blog e perciò non ho curato ad essere più semplice e chiaro.
    Volevo dire che trovo ancora complicato scattare foto in manuale con una reflex. con una compatta automatica ero abituato a scattare velocemente quello che volevo, con la reflex invece sono ancora troppo lento.

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