TPW: THE FINAL CUT

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[it]finita la settimana del tpw. molto difficile scrivere di questa esperienza. dico solo che è una cosa che tutti dovrebbero fare, anche e soprattutto quelli che non fanno i fotografi.

non si parla infatti di fotografia neanche un secondo, si parla per giorni e per venti ore al giorno di come raccontare sè stessi in maniera trasparente e magari sincera, di come percorrere quel cammino sull’orlo dell’abisso che ci porta forse ad abbattere il muro che ci impedisce di volare.

avrei mille cose da raccontare, mille frasi (marmo, ddc, d, b, m…), mille parole, mille risate, mille lacrime. difficile però, impossibile. meglio forse lasciare spazio alle parole di toni, che ci ha onorato della sua presenza. o al racconto di francesca.

molto meglio però forse lasciare spazio alle immagini dei miei “sette tizi capitali”, i miei sette meravigliosi studenti (bisogna amarli gli studenti, affinchè scatti l’empatia…) che hanno fatto sette progetti tutti stupendi.

lasciamo spazio alle loro immagini:

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The tpw week has come to an end. It is very difficult to write about this experience. I am only going to say that this is one thing everyone should do, especially and above everyone else individuals that are not photographers.

As a matter of fact we never speak about photography, we speak for days and for twenty hours a day on how to be able to speak about ourselves in a transparent way and perhaps sincere, on how to walk on the edge of the abyss which takes us on the path to break down that boundary which keeps us from flying away.

I would have a thousands things to tell you, a thousand phrases (marmo, ddc, d, b, m…), thousand words, thousand laughters, thousand tears. It is difficult though, impossible. It is maybe better to leave some space for toni’s words, whom he honoured us with his presence. Or with francesca’s story.

Even better perhaps is to leave some space for the images done by my “seven capital someones”, my seven wonderful students (one has to love his students, so that empathy connects…) which have done seven wonderful projects.

Lets leave some space to their images:

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11 risposte

  1. Andrea Basile

    Splendido, splendido, splendido.
    Tutti i progetti sono davvero bellissimi, alcuni mozzafiato. Da pelle d’oca.

    Il lavoro di Marco Cavalli è superlativo per me, divertente giocare a rincorrere il corpo nella fotografia, mi ha emozionato e mi sentivo sotto esame nel trovare la figura umana quasi fosse un test, una prova fra me e il fotografo. Bravo Marco! Ma bravi davvero tutti gli altri!

  2. Monica

    Lavori eccezionali! Amo in modo particolare il progetto di Francesca Stella: di un’intensità e di una bellezza disarmanti!

  3. Francesca Stella

    Ringrazio anche da qui tutti coloro che mi hanno manifestato in diversi modi/luoghi il proprio apprezzamento per il progetto. Fa uno strano effetto realizzare di essere riuscita a far arrivare a persone sconosciute un messaggio che in origine conoscevo bene solo io. Ed è una bella vertigine vedere un lavoro uscire dalle mura domestiche delle mie certezze.
    Ho scritto ormai un oceano di parole sul TPW e giustamente sarete anche stufi di avermi sempre tra le balle… Dico solo un’ultima cosa, che mi è balzata in mente poco fa, rileggendo una frase del mio blog: “sono certa che nessuno di noi sette d’ora in poi farà le cose allo stesso modo di prima”. Qualche mese fa Settimio, introducendo il suo workshop al TPW, disse queste parole: “dopo, niente sarà più come prima…”. E come direbbe lui, non è che ci siamo mandati un sms per metterci d’accordo…

    Ancora grazie di tutto, Settimio. Un abbraccio forte!

  4. Matteo

    Complimenti! Bellissimi sono Senza(s)Senza e Scoprimi.

  5. Matteo Oriani

    Francesca: sei stata “contagiata” dalle ombre! Mi piace il tuo progetto. Si vede che eri molto coinvolta. Brava.

  6. Marco Cavalli

    E’ stata veramente un’esperienza straordinaria, totalmente al di fuori di quello che potevo immaginare.
    Se Stella non mi avesse messo la pulce nell’orecchio qualche mese fa e non avessi partecipato al TPW, ora sarei la stessa persona di sempre, ben diversa da quello che sono ora.
    Sono felice dei progetti di tutti, è stato grande il modo in cui ci siamo arrivati, quanta fatica e impegno ci abbiamo messo!
    E la cosa bella è che abbiamo creato un gruppo, ci siamo aiutati, confrontati, ed ora quel gruppo manca enormemente, come manca quel posto magico.
    Manca Settimio, che ha dato tutto sè stesso, che dal primo giorno si è insediato nelle nostre menti e ci ha fatto da guida, non ci ha insegnato nulla direttamente, ma ci ha messo ogni volta nelle condizioni di capire.
    Manca la simpatia di Giorgio, sempre pronto a dare consigli e condividere le proprie conoscenze.
    Manca la pallavolo. Manca tutto.
    Una delle cose più belle della settimana è stato andare a svegliare Settimio una mattina all’alba per chiedergli un parere sulle foto che avevo fatto… beh, se mi ha mandato a c….. non l’ha fatto direttamente ma comunque anche in questo caso mi ci ha fatto arrivare!! A parte gli scherzi, da questo aneddoto si capisce quanto lui si sia messo a nostra disposizione e lo ringrazio infinitamente, anche per i consigli di vita che mi ha dato, che cercherò in tutti i modi di seguire, coraggio permettendo.
    E comunque nulla si sarebbe potuto realizzare senza la bravura, la pazienza e l’intelligenza di Checchina e Simona, due ragazze che definire solamente “eccezionali” è come usare una stupida scorciatoia.
    Ringrazio tutte le persone che ho conosciuto e ho avuto il piacere di ascoltare, tra le quali Gabriele e Toni, ringrazio chi ha apprezzato il mio progetto azzeccando in pieno il suo senso, e concludo con una cosa delle cose più importanti che ho imparato da questa esperienza, e cioè che alle 5 di mattina non c’è un cazzo di luce 😉

  7. Francesca Stella

    @ Matteo Oriani: grazie! Contagio osmotico inevitabile… Ho creduto in quel progetto perchè è arrivato in sorpasso da destra, bruciando in pochi metri l’altra idea che avevo in mente ma che non mi/ci convinceva. Sapevo da dov’era partito e lo vedevo da lontano nello specchietto retrovisore, mentre ero occupata a guardare avanti senza trovare la strada giusta… Quando mi è passato accanto, d’istinto ci sono saltata sopra e in pochissimo tempo mi ha portato a destinazione 🙂

  8. PAOLO

    …avevo letto la stupenda (stupenda sottolineato) “recensione-commento” sul blog di Toni Thorimbert scritta con ultrapalpabile sincerità nel pieno del suo schietto stile, ma un piccolo margine di dubbio mi era effettivamente rimasto sul fatto che in pochi giorni si potessero sviluppare dei lavori di tal livello…
    Stavolta Settimio i complimenti te li faccio come “docente”!
    Guardando questi lavori è impossibile non vederci un particolare approccio mentale che ha fatto scaturire l’idea e di conseguenza il risultato! E il merito di ciò è certamente tuo.
    Senza nulla togliere agli altri il lavoro di Francesca… è secondo me eccezionale!
    Come pure le interpretazioni (non solo in questo lavoro) di FrancescaC.
    C’è solo da applaudire!

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