FOTOGRAPHIA

postato in: Senza categoria | 26

Ok, l’abbiamo capito. O meglio, metabolizzato. Tutti comprano le loro belle macchinette e scattano fotografie. Anzi, meglio, diventano fotografi.

Perfetto! Ne sono felice! E non sono ironico per nulla. Chi ama la fotografia non può che essere felice della vitalità che ha la fotografia oggi, nel 2015: non c’è dubbio alcuno che sia IL medium. Perfetto.

Un problema però c’è.

E già.

Chi gioca a calcetto con gli amici il mercoledì sera sa perfettamente che esistono Messi e Ronaldo e che una partita di calcio di serie A è fatta di strategia, progettualità e cervello, non di calci a un pallone.

Chi ha la moto sa perfettamente che esiste Valentino Rossi ed è consapevole che una gara di Moto GP è fatta di strategia, progettualità e cervello, non di BRUM BRUM.

Ecco, in fotografia questo, spesso, non succede. Si fotografa ciò che piace così, a cazzo. Che va benissimo! Ma se ci fosse maggiore consapevolezza culturale di ciò che la Fotografia può essere forse non sarebbe male. No? Abbinare alle discussioni se meglio Canon o Nikon quelle se meglio Koudelka o Klein.

Per tutto ciò può, anzi È!, di grande aiuto leggere cose intelligenti scritte da persone colte ed intelligenti. Perché è FONDAMENTALE avere dei fari di riferimento stabili e sicuri, altrimenti vale tutto. “Quando non si crede in Dio (qualsiasi Dio, il mio è Edward Weston) il problema non è che si crede a nulla, ma che si crede a tutto”: frase verissima!

Uno dei fari più importanti (da decenni!) della fotografia italiana è senza dubbio Maurizio Rebuzzini, che con coraggio, forza e intelligenza, dirige la rivista FOTOGRAPHIA: non si trova in edicola, è solo su abbonamento. Datemi retta, bilanciate le cretinate che leggete su internet da incompetenti ed ignoranti con letture competenti e colte: non farà che bene in primis alla vostra fotografia!

Tutto ciò non l’ho scritto a causa di ciò che sto per farvi vedere: credeteci o meno, ma lo pensavo già prima. 😉

Comunque. Sul numero di luglio c’è la storia di copertina dedicata al mio lavoro, con una scelta delle immagini e un testo che veramente fanno onore al grande Rebuzzini. Grazie Maurizio! <3

 

FOTOgraphia luglio 15 (Copertina)

FOTOgraphia giugno 2015 su luglio BENEDUSI

 

FOTOgraphia luglio 15 (Settimio Benedusi)-1

FOTOgraphia luglio 15 (Settimio Benedusi)-2

FOTOgraphia luglio 15 (Settimio Benedusi)-3

FOTOgraphia luglio 15 (Settimio Benedusi)-4

FOTOgraphia luglio 15 (Settimio Benedusi)-5

26 risposte

  1. Giulia Mantovani

    Sante Parole!
    è da tempo che penso di abbonarmi, mi hai appena dato il colpo di grazia.
    nell’ultima immagine allegata al post, la foto in basso a sx fatta con la rolleiflex mi conferma il tuo amore per Weston. Per me non è propriamente Dio ma ci ho fatto la tesina di maturità su di lui e su Verga e l’ho amato profondamente da quel momento.
    Buona Giornata e grazie per aver pubblicato questo post!

    Giulia

  2. Alessandro

    …sì, però stai diventando ridontante pure con le parole, (oltre che con le fotografie): per una marchetta del cacchio ti sei infilato in ‘sto discorso che tanto è il leitmotiv del tuo essere fotografo, ormai…
    Io invece ti suggerisco di leggere “Gente di Fotografia”… “non si trova in edicola, è solo IN abbonamento” (non SU abbonamento, Settimio), grazie alla quale scoprirai che hai ben poco, tu, da insegnare al mondo, se non il “dài, dài, dài, dài, dài, dài! Ce l’ho” a 14fps con una figa di fronte e le nuvole da incollare dopo… 😉
    Benedusi, finiscila di sputare nel piatto dove hai mangiato fino ad oggi, ché tanto solo sui forum ti cagano: fatti una domanda e datti una risposta. Se ci riesci. Altrimenti scrivimi che te la do io.
    Ciao.

  3. Alessandro

    @giorgio benni, secondo te, un “fotografo” che è conosciuto più per quello che scrive che per le sue fotografie, per chi lo fa? 😉

  4. christian

    Le riviste di fotografia non mi hanno mai attratto molto,non so il motivo, eppure mi piace leggere molto.
    Il concetto espresso qua e trito e ritrito ma è vero.
    Se leggi le barzellette di Totti riempi la scatola di vuoto, se leggi Hesse o qualche altro autore la scatola diventa giustamente pesante.
    Leggere cose intelligenti non migliora solo la fotografia,migliora la persona , fa usare
    Quella magnifica cosa che tutti abbiamo,l’intelligenza.

  5. christian

    Sarebbe interessante conversare con Benedusi di persona , scrivere sul web crea molti fraintendimenti a volte.
    Anche perché comunichiamo per il 75 % con il linguaggio non verbale.
    Non si giudica un libro dalla prefazione no?

  6. Giorgio Benni

    Alessandro, secondo te Benedusi sta facendo marketing presso la gente del “bokeh e degli hdr”? Quelli che se non è 1.4 l’ottica non la comprano? Cosa gli viene in tasca? Io non lo conosco bene, solo di sfuggita come conosco altri professionisti. Ed è per questo che seriamente mi sono fatto questa domanda. Di certo nessuna persona normale ambisce a leggere sul suo blog messaggi di odio. Magari non è il più simpatico del mondo, ma anche voi mica scherzate. Dal benzinaio avete controllato il livello dell’odio?
    Mi rendo conto in questi momenti della mia fortuna. Lavoro, sono sconosciuto, ci vivo bene. Non ho gente che mi scrive certe cose. Io non ci dormirei. Un po’ è questo il problema di tanti colleghi ed appassionati che ho conosciuto. Si concentrano troppo sugli altri. Molto meno su di loro. Sul loro cammino di fotografi, di professionisti ma principalmente di persone. E secondo me è questo che fa la differenza.

  7. Andrea

    Tutto sto pippone per promuovere una rivista? . Che tristezza. Possibile che un grande della fotografia non abbia altri argomenti?

  8. Marco

    Sono assolutamente daccordo con Giorgio, inoltre davvero pensate che Fotographia abbia bisogno di essere promossa? Se lo pensate davvero, allora ha ragione il signor Benedusi e le chiacchere stanno a zero!

  9. Domenico

    Settimio come vedi la mamma del piacca è sempre incinta. Penso che sia una battaglia persa. Il target di Photographia è proprio quello disegnato da Giorgio.

  10. diego

    Cavoli, più leggo i suoi post e più mi sembra di avere un fratello gemello che non conosco .

  11. vittorio

    Secondo me Fotographia non e’ una rivista per tutti,nel senso che si e’ possessori di apparecchi fotografici e ci si trova ancora nella fase zainone pieno di ottiche ,corpi e filtri non va bene,si deve essere almeno nella fase evolutiva,quella del “less is more”,un corpo ,un’ottica ed UNA idea.
    Allora la rivista si rivelerà illuminante.

  12. Max

    Rispondo al Sig. Alessandro che offre lezioni di vita e di grammatica. Vorrei fargli notare che ridondante si scrive così. Ossequi e beva camomilla. Le farà bene.

  13. pier

    Sarà sicuramente una rivista valida e fatta da persone bravissime, ma l’impaginazione è troppo anni 80, e nonostante si sempre questione di gusti, in un mondo che è immagine, questo è già un grande handicap.

  14. Alessandro

    È quasi tutto vero quello che scrivete; sta di fatto, però, che io non comprerei mai una rivista solo perché me lo dice un tizio che, per un motivo o per un altro, è stato pubblicato sull’ultimo numero… a casa mia queste si chiamano “marchette”, punto! Che mi sta pure bene, alla fine è un dare e ricevere pure questo… ma non facciamolo passare per “fare cultura”, soprattutto a scapito di altre realtà fotoamatoriali per antonomasia: hanno approcci differenti al tema fotografia, (le riviste di cultura e i forum), e dice bene Vittorio quando scrive che “Fotographia”, come pure “RVM” e “Gente di Fotografia” aggiungo io, non sono riviste per chi è di primo pelo. E se benedusi questo non lo capisce da solo, beh, proprio non mi stupisco!
    Ecco perché sostengo, e continuerò a sostenere, che benedusi dà sempre un colpo al cerchio e uno alla botte. È uno che fa tanto rumore, spesso su argomenti facili, scontati e banali, interventi che spesso si discutono poi nei forum e nei circoli dove viene invitato. E il cerchio si chiude.

    Dài Setti’… prenditela ‘na cosa contro l’ego!

    😉

  15. Cristian

    Domanda che mi faccio spesso: ma se l’odiate (Benedusi, dico), e le sue foto vi fan cagare, perché venite qua? Andate su 500px o 1x! Beati voi che avete tempo da perdere!
    Comunque: io la rivista non la conosco, però mi ha incuriosito, al di la dell’articolo di Benedusi, che ne pensate? ne vale la pena?

  16. Mario

    Parlo in qualità di persona che si è presa una (in realtà due) macchinetta e che con grande umiltà cerca di imparicchiare qualcosa leggendo manuali, sfogliando libri, frequentando mostre con la consapevolezza di non avere in questo momento il tempo nè forse la passione necessaria per diventare un fotografo, ma solo un dilettante con una piccola infarinatura di cultura fotografica. Vedo però postate in internet o appese ai muri delle vere porcherie con errori evidentissimi. Esiste un serio problema nel mondo odierno costituito dalla presenza di dilettanti che si atteggiano a professionisti. Esiste ovunque, esiste la massaia che vuole aprire il ristorante stellato come esiste il semianalfabeta che cerca tutti i modi di pubblicare il proprio romanzo e via dicendo. Alcuni hanno pure un immeritato successo, e questo è davvero un segnale preoccupante di quanto superficiale sia il mondo in cui viviamo. Io conosco (spero) il mio posto nel mondo e so dove mi colloco, e guardo a qualsiasi Fotografo (f maiuscola) con rispetto ed attenzione, la maggior parte dei cretini con una reflex ed un sito invece no. In questo senso penso sia utile e necessaria la continua provocazione di Settimio Benedusi. Se anche un solo “photographer” passerà dal fare foto pecoreccie a cercare una propria strada sarà valsa la pena di scrivere ogni singola riga.
    D’altronde per quanto io stia riflettendo molto su alcuni post di Martin Parr in questi giorni mi rendo conto che nessuno di questi post ha grandi chances di ottenere sui “photographer” lo stesso effetto delle provocazioni di Settimio Benedusi.

    Se poi questa sia una marchetta o no è un altro paio di maniche e non ho la competenza per giudicare. Di certo se mi capiterà per mano una copia della rivista (ho amici fotografi) la esaminerò con attenzione, come esaminerò le altre riviste da voi citate, anche e soprattutto per valutare se ho la cultura fotografica necessaria per apprezzarle. Anche questa la ritengo una cosa buona messa in moto dal post.

  17. Paolo

    Articolo interessante, non conoscevo la rivista e riflessioni del Benedusi, su cui riflettere, sicuramente.
    Personalmente non mi ha convinto e non mi è piaciuto il modo di presentare la rivista (con un proprio articolo pubblicato), ma sarei curioso di leggere sia l’articolo su Settimio che l’intera rivista, per imparare e per cercare di estendere le mie vedute e conoscenze fotografiche da fotoamatore sconosciuto quale sono.
    La cosa che non riesco proprio a concepire sono gli utenti insofferenti che criticano a man bassa e offendono l’autore del blog. Non ne capisco il senso/diritto/rispetto. Secondo me di persona le cose sarebbero ben diverse e con altri toni.

  18. Eva

    Ma volete/pretendete davvero che tutti diventino o che vogliano/possano diventare “fotographi”?

  19. Claudio

    Mha non so se il paragone ci cozza …. non ho Mai sentito Messi o Valentino parlare come te su chi pratica il loro sport a livello amatoriale. Vuoi fare calcetto, bravo divertiti, vuoi fare fotografia, bravo divertiti. Messi non lo vedo mica cosi’ preoccupato se orde di persone giocano a calcio il mercoledi’ sera con la maglietta originale del Barca e magari non sanno stoppare un pallone. Studiare ed allenarsi per migliorare va bene, ma a molti interessa solo divertirsi il mercoledi’ sera e magari dopo aver fatto un goal di punta esultare alla Messi, come a molti interessa solo fotografare per divertimento e magari quando beccano il clik giusto li vedi correre sotto la curva urlando :”avete visto ho fatto un goal alla Settimio”. Questo discorso sta diventando ormai il live motive di molti fotografi professionisti, ma faccio fatica a capirlo. Fotografare oggi ormai è diventato un gesto leggero, automatico come parlare o scrivere o …… tirare un calcio a un pallone.

  20. Domenico Cammarano

    Claudio, Chi gioca la calcetto il mercoledì, o fa le pizze al venerdi per gli amici, poi non va a proporsi come fotografo professionista, o scrive sulla porta di casa “Pizzeria Bella Napoli”. Per entrambe le cose ci vuole qualcosa si assai poco democratico. Un background

  21. Claudio

    Domenico, non si sta parlando di chi si spaccia professionista, anche perchè in questi casi il background sarebbe piu’ utile al committente che sceglie il professionista o presunto tale. Ma si stà parlando di chi semplicemente fotografa, come lo fa, perchè lo fa ecc.. e continuo a non capire l’insofferenza nei loro confronti.

  22. Durst

    fai un gran casino. Il calciatore ga un mestiere e fa ciò che deve. Tu vuoi mescolare arte e mestiere cementando quel casino che mette il brumbrum vicino a Valentino Rossi. Il professionista non sempre fa lavori meravigliosi: risponde all’esigenza del cliente ed è un eccellente professionista proprio perché sa far cagare anche se lui per sé farebbe altro.

    La fotografia copre così tanti settori che farla incontrare con l’arte non sempre è possibile. Se il tuo LAVORO è la foto sportiva – lo sai – è inutile che ti confronti con Klein per quel lavoro in cui DEVI consegnare azioni della partita. Se ti verrà richiesto di interpreyare in modo originale un concetto allora avrai qursto spazio.

    Ma a molti – che pure sono fotografi – piacciono le cosiddette “belle arti” (tu che hai studiato sai) … e se ai fruitori della loro opera piacciono … uno canta e l’altro ascolta. Perché mentre i Clash (chi sono oggi? nessuno) rompevano alcuni schemi mezzo pianeta fruiva (e pagava per farlo) degli schemi. Voleva sentire e sentiva altro.

    Io chiedo sempre a chi si dice fotografo con cosa paga l’affitto. Se sia artista o meno é un altro discorso. Di solito paghi l’affitto facendo qualcosa che risponde al bisogno di qualcun’altro (perché tu non ti paghi da solo e comunque tu hai disprezzo anche per questa categoria) e che le tue capacità e a volte il talento ti consentono.

    Ma ad ascoltare te c’è veleno x tutti. Quello è artista? Ah ma è coglione perché non vende le sue opere s mille euro. Quello vende le foto a mille euro? Ah bella impresa fa riba trita e ritrita. Quello fa i matrimoni? Eh ma non ha il diritto al ph neanche se lavora prevalentemente con anglofoni.
    Quello fa le fototessere? Passa oltre.
    Quello fa la figata? Eh ma l’ha già fatta nomefamoso prima.

    Va bene in cazzo qualchw volta?

    E soprattutto questa rivista con che bilancio si regge in piedi?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *