Sono appena tornato da Haiti, per raccontare con la mia macchina fotografica l’anniversario dei 5 anni dal terribile terremoto.
Scriverò più avanti in maniera approfondita di tutto ciò.
C’è una cosa però che mi preme e di cui vorrei parlare subito: un pomeriggio siamo stati in una tendopoli (tendopoli, esatto, moltissima gente vive ancora nelle tende dopo 1.825 giorni, senza acqua corrente, senza elettricità e senza fognature) e ad un certo punto ho visto questa tenda con questa insegna:
ovviamente mi sono intrufolato dentro.
ho conosciuto il collega (termine che ho sempre trovato orrendo, ma almeno oggi/qui evitiamo polemiche!) Wilfild, che è il fotografo ufficiale della tendopoli, realizzando di tutto e di più.
Come è un gran classico in questi casi (uguale ad esempio in Africa) dentro alla tenda, nel sul “””studio””” ha vari fondali dipinti dove mettere i suoi soggetti, regalando, almeno nella finzione della fotografia, un background da sogno.
Ecco, lui è Wilfild, davanti ad uno dei suoi fondali, con due lucine tipo campeggio che sono alimentate da una sorta di generatore che è fuori:
E fin qui ci siamo.
Mi sono messo a chiacchierare, addentrandomi anche, curioso, su questioni tecniche. Molto basic, ad esempio volevo sapere con quale macchina facesse le fotografie. E lì è cascato tutto: va bene la tenda, va bene il fondale dipinto, va bene le luci tipo campeggio, va bene tutto…ma la macchina fotografica proprio non si poteva guardare. Una compattina di quelle piccole piccole, digitale certo, ma di tantissimi anni fa, tenuta insieme con lo nastro adesivo e proprio mal ridotta: non era molto diversa da quella famosa di Giacomelli.
Il collega guardava la mia super Canon con la bava alla bocca.
Ha un po’ esitato e poi è partita la domandona: non hai una macchina fotografica decente per me? Purtroppo no, lì non l’avevo.
Comunque, facciamola corta: vogliamo noi fotografi teste di cazzo per una volta fare una cosa buona, semplice e concreta? Regaliamo una macchina fotografica a Wilfild! E dai, cazzo!
Raccogliamo il grano, poi magari io chiedo alla Canon se ci fanno uno sconticino, compriamo una bella reflex e io mi impegno a mandarla al nostro nuovo amico: ho indirizzo e tutto.
Basta poco, molto poco: tipo 10 euro a testa. Se in tanti mettiamo poco facciamo presto ad arrivare ad una cifra decente.
Questo il mio IBAN:
IT 88 Z 02008 01612 000005491370 intestato a Settimio Benedusi e con motivazione Fotografo Haiti. Giuro che non scappo con il malloppo.
Io ci metto 50 euro, a voi il resto. Dai!
Per non sapere ne’ leggere ne’ scrivere il buon Wilfild già ringrazia:
AGGIORNAMENTO:
I QUASI 5 KG DI MATERIALE (DUE CORPI MACCHINA, 4 OBIETTIVI E VARIE SCHEDE) SONO STATI SPEDITI ANCHE GRAZIE ALLE VOSTRE GENEROSE DONAZIONI.
COME VEDETE QUI SOPRA IL PACCO E’ STATO CONSEGNATO DALL’AMICO ENZONE DIRETTAMENTE NELLE MANI DI WILFRID.
GRAZIE VERAMENTE A TUTTI!
🙂
Edo
Bravo Settimio, una bella iniziativa!
Matteo Oriani
Ma Wilfild ha un computer atto alla bisogna? Dischi di back up e ammennicoli vari per poter usare al meglio un apparecchio professionale?
fabio nicolaci
Settimio.. io ho una canon eos 400 con obiettivo 18-55 – batteria- carica batteria -scheda da 2gb- la regalo io la reflex se sei d’accordo…. per le spese di spedizione ad haiti ci pensi tu pero’. io te la mando a Milano… Ciaooooo.
Francesco
Ciao Settimio, bellissima iniziativa. Io sono responsabile di un punto vendita di una catena di elettronica a Milano (non so se posso scrivere qui il nome!), nel mio piccolo qualche sconto su materiale fotografico lo posso fare… A disposizione!
Francesco Forbino
In questo momento non posso farlo, ma stasera, non appena arriverò a casa, ti invierò 20 euro.
fabio
Sì! Partecipo.
PaoloBernardi
fatto!!
Umberto
ciao settimio, grande iniziativa!
Ti faccio una domanda, anche se suppongo tu abbia già verificato sul posto; ma una volta che la canon da 2X mpx, ha poi un computer in grado di gestire questi file? Se così non fosse ho una proposta da farti. Contattami in privato però.
Umberto
Diego
Fatto! Bellissima iniziativa!
christian
Ma davvero serve una macchina fotografica ad Haiti? no,servono case vere non tende,questa di donare una reflex è una cosa senza senso,totalmente inutile,è un parere personale chiaramente,niente guerre sul niente ,grazie
Gio
@Christian, credo che il ricominciare a vivere sia anche una macchina fotografica, alla stessa stregua di un pennello ed una tavolozza, piuttosto che di una casa, un’automobile, un diario, un libro, una bambola, una bicicletta, medicine e chi più ne ha più ne metta.
Ho partecipato istantaneamente alla raccolta con tutto il mio cuore; sono convinto che positività generi positività, soprattutto se proveniente dalle piccole cose, quelle sostenibili. A garanzia della sostenibilità c’è proprio il coraggioso Wilfild. Non ha infatti dimostrato con il suo studio-tenda di voler rinascere? Sì, te lo dico io.
Stai certo che restituirà il favore a chi gli sta vicino con altre forme di positività, una sorta di catalizzatore di un processo positivo.
Credo anche che aiuti più consistenti siano già organizzati da chi lo fa (perdonami il termine) “di mestiere”.
Penso che l’idea sia nata di getto, un po’ sanguigna, cruda, forse non conforme ai “canoni” degli aiuti umanitari, ma sincera e vera.
Io ci credo.
Non vedo l’ora di leggere aggiornamenti in merito.
Ah, peace!
E’ solo il mio punto di vista.
Gio
PaoloBernardi
settimio, siamo poi riusciti ad omaggiare la fotocamera? Aggionamenti?
Gennaro
Sei un grande 🙂
Francesco Forbino
Perfetto!!
Ho letto il tuo aggiornamento 🙂
Diego
Ciao Settimio. Felicissimo per l’esito dell’iniziativa. Potrei sapere, a titolo di curiosità, che attrezzatura ha ricevuto? Grazie.