LA FOTOGRAFIA

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Vorrei essere un bravo giornalista per riuscire a commentare il “servizio fotografico”, anzi il “fotoracconto”, di Concita De Gregorio, giornalista di Repubblica ed ex direttore de L’Unità, di cui metto qui sotto tre immagini.

Vorrei avere l’incisività di Gian Antonio Stella (addirittura!)
Vorrei avere la sagacia di Indro Montanelli (adesso esagero!).
Vorrei avere la caustica ironia di Ennio Flaiano (va be’, ciao!).

Vorrei avere un miliardesimo delle qualità di un grande giornalista per esprimere la mia opinione sulle 51 (cinquantuno) fotografie che l’importante giornalista ha realizzato (con iPhone?) e pubblicato sul sito di Repubblica, “fotoraccontando” la recente santificazione dei due Papi.

Purtroppo però, nonostante io sia pure iscritto all’ordine dei giornalisti, non mi sento in grado.
Per un semplice motivo: non sono un giornalista e non mi sento, onestamente, in grado di scrivere bene così come sono consapevole un bravo giornalista saprebbe fare.

Ma fare fotografie, evidentemente, è molto più semplice che scrivere! Lo possono fare proprio tutti: recentemente l’ho fatto fare a un barbiere bendato, allora lo può fare anche un giornalista sbendato. Purtroppo con ben peggiori risultati.

Mi viene da pensare ai giovani reporter, che studiano, che vanno ai festival, che si sbattono. E che oggi vedono questo “reportage” pubblicato.
Il colmo dei colmi pubblicato da una testata (che si proclama progressista ed attenta ai diritti dei lavoratori) ma che da sempre non cita gli autori delle fotografie che pubblica: hanno proprio scelto il servizio giusto per citare l’autrice che ha realizzato il “fotoracconto”.

Non so cosa altro dire.

Forse una sola cosa: la fotografia è morta, viva la Fotografia.

Per un vero fotografo una storia non è un indirizzo a cui recarsi con delle macchine sofisticate e i filtri giusti.
Una storia vuol dire leggere, studiare, prepararsi.
Fotografare vuol dire cercare nelle cose quel che uno ha capito con la testa. La grande foto è l’immagine di un’idea.
Bisogna capire cosa c’è dietro i fatti per poterli rappresentare.
La fotografia – clic! – quella la sanno fare tutti.

Tiziano Terzani, un grande Giornalista, un grande Fotografo

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53 risposte

  1. Paolo

    Il problema è che c’è troppa gente che usa il culo, invece che la testa. In alternativa, si limitano a sbandierare a i quattro venti il loro “essere” giornalisti, fotografi,scrittori,politici ecc Senza rendersi conto, che con molta probabilità non hanno nessuna qualità ne professionalità, per fare tale mestiere.

  2. marchigiano

    interessante questo post, potrebbe essere un invito ad imparare a guardare le foto su quotidiani, settimanali e mensili con un occhio maggiormente critico.
    ricordo un episodio…sono ad un concerto, ad un certo punto arriva il reporter di una testata nazionale (che ha la redazione locale) con nikon D3s, 24-70 f/2,8 e…flash! scatta qualche foto con questo flash, forse nemmeno con la testa alzata, non ricordo, e va via…ora, capisco l’ora tarda e magari la stanchezza per una giornata di lavoro, ma con un’attrezzatura del genere quanto ci vuole a rispettare la prima e unica regola ferrea da applicare in certe situazioni? non vidi la foto sul giornale, ma come poteva venire con il flash ad uno spettacolo musicale?

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