Sono passati cento anni, mi chiedo, è veramente cambiato qualche cosa?
Nella filiera dell’abbigliamento, dalla materia prima al prodotto consumato, (e qui aziende, marketing e ci metto pure i fotografi, ci sguazzano alla grande) quanti bambini non hanno potuto fino in fondo vivere la propria infanzia? Quanti genitori, per necessità o per chissà quali altre velleità hanno concesso i loro figli a questo meccanismo del falso bisogno a profitto dei soliti noti?
Damiano@
no, non è cambiato nulla, potrei ricopiare tali e quali i commenti che ho postato il 24 gennaio scorso per la campagna blumarine invernale. Ma io insisto, mi piacciono le cause perse e ripeto che trovo disgustosa e profondamente immorale questa sfilata di femminucce bardate come maliziose pretty woman inconsapevoli della strumentalizzazione compiuta sulla loro pelle da “aziende, marketing e ci metto pure i fotografi” per fini puramente ed esclusivamente economici.
Philip Hampson Knight, AD della nike, sua la frase “Marchi, non prodotti”, definì il paradiso come: “Una grande scatola di scarpe”, e certamente lo era, per lui.
Ma continuo a sperare che ogni consumatore possa decidere, prima o poi, di esercitare un’arma inoffensiva ma potente che potrebbe veramente cambiare le cose: il suo consumo.
Ricordando Naomi Klein.
damiano
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…e ci metto pure i fotografi…
Settimio guarda l’immagine della tua amichetta, quell’immagine che hai ritenuto evocativa del tuo nascere fotografico. Non ti sembra, la tua amichetta, essere lì, in ginocchio, tra i flutti che sembrano un altare, pronta a sacrificarsi?
Emblematico, vero?
Cate
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Che modelle bravissime,la spontaneità di queste bambine mette allegria!
Grande il fotografo che ha reso il set un momento di gioco…
Mah, forse non comprendo Damiano e Vilma: siete contrari che le bimbe facciano queste pubblicità?
In verità si divertono molto di solito e non ci vedo nulla di male quindi…
…ed è evidente che con Settimio si stavano divertendo.
Se il lavoro del fotografo è fatto bene )non intendo le foto, ma tutto quello che c’è prima, durante e dopo) per i bimbi è un gioco ed un’esperienza stimolante.
EVVIVA! che bello!
Matteo Oriani
Bel lavoro, bravo. Che trucco usi per tenere a bada i genitori, zii, nonni che accompagnano i bambini sul set? 😉
settimio
Facile! Tutti fuori dal set… 😉
Matteo Oriani
@settimio: ah, ecco, allora facciamo nello stesso modo 🙂
damiano
http://vieira-julien.fr/wp-content/uploads/2011/12/lewis-6.jpg
http://arttattler.com/Images/NorthAmerica/California/Los%20Angeles/Getty%20Museum/The%20Worker/06.jpg
http://www.shorpy.com/files/images/04210u.jpg
Sono passati cento anni, mi chiedo, è veramente cambiato qualche cosa?
Nella filiera dell’abbigliamento, dalla materia prima al prodotto consumato, (e qui aziende, marketing e ci metto pure i fotografi, ci sguazzano alla grande) quanti bambini non hanno potuto fino in fondo vivere la propria infanzia? Quanti genitori, per necessità o per chissà quali altre velleità hanno concesso i loro figli a questo meccanismo del falso bisogno a profitto dei soliti noti?
http://www.cinematografo.it/cinematografo_new/allegati/12897/voci_buio_430.jpg
valerio
più facile lavorare con gli adulti o con i bambini?
(domanda banale ma non retorica)
p.s.
ambientazione top! 😉
Vilma
Damiano@
no, non è cambiato nulla, potrei ricopiare tali e quali i commenti che ho postato il 24 gennaio scorso per la campagna blumarine invernale. Ma io insisto, mi piacciono le cause perse e ripeto che trovo disgustosa e profondamente immorale questa sfilata di femminucce bardate come maliziose pretty woman inconsapevoli della strumentalizzazione compiuta sulla loro pelle da “aziende, marketing e ci metto pure i fotografi” per fini puramente ed esclusivamente economici.
Philip Hampson Knight, AD della nike, sua la frase “Marchi, non prodotti”, definì il paradiso come: “Una grande scatola di scarpe”, e certamente lo era, per lui.
Ma continuo a sperare che ogni consumatore possa decidere, prima o poi, di esercitare un’arma inoffensiva ma potente che potrebbe veramente cambiare le cose: il suo consumo.
Ricordando Naomi Klein.
damiano
…e ci metto pure i fotografi…
Settimio guarda l’immagine della tua amichetta, quell’immagine che hai ritenuto evocativa del tuo nascere fotografico. Non ti sembra, la tua amichetta, essere lì, in ginocchio, tra i flutti che sembrano un altare, pronta a sacrificarsi?
Emblematico, vero?
Cate
Che modelle bravissime,la spontaneità di queste bambine mette allegria!
Grande il fotografo che ha reso il set un momento di gioco…
Luca
Mah, forse non comprendo Damiano e Vilma: siete contrari che le bimbe facciano queste pubblicità?
In verità si divertono molto di solito e non ci vedo nulla di male quindi…
…ed è evidente che con Settimio si stavano divertendo.
Se il lavoro del fotografo è fatto bene )non intendo le foto, ma tutto quello che c’è prima, durante e dopo) per i bimbi è un gioco ed un’esperienza stimolante.
EVVIVA! che bello!