Questi backstage sono piccole pillole di Fotografia (la maiuscola e` voluta )! Grazie di queste piccole lezioni !…quando penso alle mie foto mi rendo conto di fare scatti infantili…
Ahahaha, sono i soliti effetti speciali che applico anche io alle foto di matrimonio! Uguali! 😀
Marchigiano
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credo che quel “un sacco di luci” sia ironico…quelli sono gli unici due faretti usati…e credo che, nonostante la brutta giornata, il tetto della serra faccia da mega pannello “omogeneizzante”…però la vecchia fabbrica abbandonata non si batte! 🙂
vittorio
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Conuna modella del genere il fotografo non serve….:-))))
Gaetano
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Quindi quei due faretti da dietro servono per ricreare quello che Settimio intende come “ombra a perta verso nord”??
Gaetano
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Già che ci sono volevo sapere cosa ne pensava Settimio, dal punto di vista tecnico e artistico, di questo video girato da un fotografo internazionale: https://vimeo.com/12280336
Ho trovato il video sul forum della RED, dove si discuteva che in generale un fotografo e meglio che non si occupi di fotografia per il video.
Ciao Settimio… che dire… divertente il tuo “descrivere” ogni scatto presentato come parte del set! (ho riso quando scrivi “effetti speciali” 😀 )… E’ sempre meraviglioso e unico, osservare cosa c’è “dietro le quinte” di un lavoro, come è stato costruito il set, le immagini stesse, e anche la location “nuda e cruda” come dici tu, serve a capire come possa un luogo anche semplice trasformarsi attraverso delle fotografie… Complimenti davvero… Sei un riferimento da diverso tempo ormai per me!
Cristian
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Caro Settimio,
commento qui anche se non è il posto giusto. Sono tornato per caso sul tuo blog dopo circa 3 anni che non lo facevo, più o meno dopo il fotometro, poiché pensavo tu fossi un egocentrico, stronzo, arrogante. Devo dire che penso ancora che tu lo sia, o almeno, fai finta di esserlo! ma credo anche molto intelligente. Mi sono riletto un bel po’ di vecchi post, e che dire? Su molte cose hai ragione.
Mi ci sono voluti 3 anni per capirlo, tante foto (per divertimento, io no photographer), corsi (questo pochi, che costano, ma diciamo ben scelti), 37 libri di fotografia comprati (ma con quelli letti in biblio, supero i 50 del fotometro…).
Probabilmente non te ne frega niente, ma mi andava di dirtelo.
Un abbraccio,
C.
Se questo fosse un film western, mi toccherei il cappello in segno di saluto e rispetto.
Continuo (anzi riprendo) a seguirti.
Marchigiano
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@cristian: a proposito di corsi e libri, tu come ti regoli? per i primi farlo in base a cosa o dove abbia pubblicato chi si propone come docente mi sembra un buon parametro, ma per la seconda che facciamo, vediamo quanti workshop ha presieduto l’autore della pubblicazione? 🙂
no, a parte gli scherzi, è una giungla in entrambi i casi, ultimamente farsi un’idea è difficile…
cristian
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@marchigiano. Hai ragione, è pieno anche di libri.
No, facciamo il contrario: ogni fotografo dovrebbe mettere nella sua Bio oltre il cv, i 5 libri che gli sono piaciuti di più. Se ti piace il fotografo in questione, hai buone probabilità che ti piacciano (o ti servano) i suoi libri preferiti. Personalmente, da giovane leggevo i libri di tecnica (sempre i più recenti ovviamente, per essere aggiornato all’ultimo mega pixel!), poi col tempo ho trovato che libri più vecchi mi dicevano di più sul perché fotografare, invece del come fotografare. So che non è il luogo adatto questo, ma visto che mi hai tirato in causa… per me i primi sono stati i libri di Feininger, trovati in biblioteca, dato che credo non si trovino più. Poi i classici saggistici: la camera chiara (barthes) e sulla fotografia (sontang). E uno citato anche qui: educare lo sguardo. E poi, quelli di storia, del leggere la fotografia, le monografie di chi ti piace!
Marchigiano
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@cristian: potrebbe essere una soluzione quella che hai proposto. nel caso di questo blog basta fare una ricerca per trovare diversi riferimenti utili. a proposito di quelli di pura tecnica è un problema anche per me…il passaggio al digitale non è stato facile ed, ancora oggi, qualche dubbio su alcune cose mi viene. ho letto un commento a proposito di uno di questi che mi ha fatto pensare. si dice che, troppo spesso, sono gli informatici a scrivere di digitale e non fotografi che hanno approfondito la materia e resa più fruibile, facendo una sorta di “reinterpretazione” della fotografia, ma sempre con uno spirito “autoctono”!
un amico, purtroppo non più in salute, mi ha fatto un bel regalo…di feininger la nuova tecnica della fotografia, il libro della fotografia, il libro della fotografia a colori e di oscar ghedina ottica fotografica fotometria illuminazione ed. hoepli
dorian paderni
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buon gg Settimio..sono sempre io l’idraulicher con reflex. non me ne voglia.. guardo e riguardo queste foto per Yamamay e mi convinco sempre di piu’ che sono di una banalita’ disarmante.. modella con manina sul fianco… modella con
manina dietro la nuca..mah!!! ..credo che chiunque con una ragazza di pari bellezza come quella da Lei utilizzata e con un po’ di dimestichezza con tempi e diaframmi sarebbe in grado di realizzare scattucci come questi..si scattucci ..non certamente all’altezza della sua presunta fama..saluti..
Chiara
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Buongiorno Settimio, bellissimo servizio!
Mi chiedevo dove fosse questa bellissima location. é possibile sapere il nome e luogo?
Grazie mille e buon lavoro!
Gaetano
Ciao, oltre i doppi faretti a fare da backlight il resto della luce da dove proveniva e quanta luce d’ambiente c’è nella foto?
federica
Questi backstage sono piccole pillole di Fotografia (la maiuscola e` voluta )! Grazie di queste piccole lezioni !…quando penso alle mie foto mi rendo conto di fare scatti infantili…
Ristrutturazione casa
Con una modella del genere il fotografo da il meglio.
Marzia - Upho Studio
Ahahaha, sono i soliti effetti speciali che applico anche io alle foto di matrimonio! Uguali! 😀
Marchigiano
credo che quel “un sacco di luci” sia ironico…quelli sono gli unici due faretti usati…e credo che, nonostante la brutta giornata, il tetto della serra faccia da mega pannello “omogeneizzante”…però la vecchia fabbrica abbandonata non si batte! 🙂
vittorio
Conuna modella del genere il fotografo non serve….:-))))
Gaetano
Quindi quei due faretti da dietro servono per ricreare quello che Settimio intende come “ombra a perta verso nord”??
Gaetano
Già che ci sono volevo sapere cosa ne pensava Settimio, dal punto di vista tecnico e artistico, di questo video girato da un fotografo internazionale: https://vimeo.com/12280336
Ho trovato il video sul forum della RED, dove si discuteva che in generale un fotografo e meglio che non si occupi di fotografia per il video.
Grazie
Michele Rallo
Ciao Settimio… che dire… divertente il tuo “descrivere” ogni scatto presentato come parte del set! (ho riso quando scrivi “effetti speciali” 😀 )… E’ sempre meraviglioso e unico, osservare cosa c’è “dietro le quinte” di un lavoro, come è stato costruito il set, le immagini stesse, e anche la location “nuda e cruda” come dici tu, serve a capire come possa un luogo anche semplice trasformarsi attraverso delle fotografie… Complimenti davvero… Sei un riferimento da diverso tempo ormai per me!
Cristian
Caro Settimio,
commento qui anche se non è il posto giusto. Sono tornato per caso sul tuo blog dopo circa 3 anni che non lo facevo, più o meno dopo il fotometro, poiché pensavo tu fossi un egocentrico, stronzo, arrogante. Devo dire che penso ancora che tu lo sia, o almeno, fai finta di esserlo! ma credo anche molto intelligente. Mi sono riletto un bel po’ di vecchi post, e che dire? Su molte cose hai ragione.
Mi ci sono voluti 3 anni per capirlo, tante foto (per divertimento, io no photographer), corsi (questo pochi, che costano, ma diciamo ben scelti), 37 libri di fotografia comprati (ma con quelli letti in biblio, supero i 50 del fotometro…).
Probabilmente non te ne frega niente, ma mi andava di dirtelo.
Un abbraccio,
C.
settimio
Caro Cristian, mi fa molto piacere!
Cristian
Se questo fosse un film western, mi toccherei il cappello in segno di saluto e rispetto.
Continuo (anzi riprendo) a seguirti.
Marchigiano
@cristian: a proposito di corsi e libri, tu come ti regoli? per i primi farlo in base a cosa o dove abbia pubblicato chi si propone come docente mi sembra un buon parametro, ma per la seconda che facciamo, vediamo quanti workshop ha presieduto l’autore della pubblicazione? 🙂
no, a parte gli scherzi, è una giungla in entrambi i casi, ultimamente farsi un’idea è difficile…
cristian
@marchigiano. Hai ragione, è pieno anche di libri.
No, facciamo il contrario: ogni fotografo dovrebbe mettere nella sua Bio oltre il cv, i 5 libri che gli sono piaciuti di più. Se ti piace il fotografo in questione, hai buone probabilità che ti piacciano (o ti servano) i suoi libri preferiti. Personalmente, da giovane leggevo i libri di tecnica (sempre i più recenti ovviamente, per essere aggiornato all’ultimo mega pixel!), poi col tempo ho trovato che libri più vecchi mi dicevano di più sul perché fotografare, invece del come fotografare. So che non è il luogo adatto questo, ma visto che mi hai tirato in causa… per me i primi sono stati i libri di Feininger, trovati in biblioteca, dato che credo non si trovino più. Poi i classici saggistici: la camera chiara (barthes) e sulla fotografia (sontang). E uno citato anche qui: educare lo sguardo. E poi, quelli di storia, del leggere la fotografia, le monografie di chi ti piace!
Marchigiano
@cristian: potrebbe essere una soluzione quella che hai proposto. nel caso di questo blog basta fare una ricerca per trovare diversi riferimenti utili. a proposito di quelli di pura tecnica è un problema anche per me…il passaggio al digitale non è stato facile ed, ancora oggi, qualche dubbio su alcune cose mi viene. ho letto un commento a proposito di uno di questi che mi ha fatto pensare. si dice che, troppo spesso, sono gli informatici a scrivere di digitale e non fotografi che hanno approfondito la materia e resa più fruibile, facendo una sorta di “reinterpretazione” della fotografia, ma sempre con uno spirito “autoctono”!
un amico, purtroppo non più in salute, mi ha fatto un bel regalo…di feininger la nuova tecnica della fotografia, il libro della fotografia, il libro della fotografia a colori e di oscar ghedina ottica fotografica fotometria illuminazione ed. hoepli
dorian paderni
buon gg Settimio..sono sempre io l’idraulicher con reflex. non me ne voglia.. guardo e riguardo queste foto per Yamamay e mi convinco sempre di piu’ che sono di una banalita’ disarmante.. modella con manina sul fianco… modella con
manina dietro la nuca..mah!!! ..credo che chiunque con una ragazza di pari bellezza come quella da Lei utilizzata e con un po’ di dimestichezza con tempi e diaframmi sarebbe in grado di realizzare scattucci come questi..si scattucci ..non certamente all’altezza della sua presunta fama..saluti..
Chiara
Buongiorno Settimio, bellissimo servizio!
Mi chiedevo dove fosse questa bellissima location. é possibile sapere il nome e luogo?
Grazie mille e buon lavoro!