KOKORO

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[it]questa sera a milano in via pisacane 16 verranno messe in vendita una serie di fotografie a 50 euro l’una (esatto, cinquanta, non ho dimenticato neanche uno zero…)

il ricavato andrà a sostegno delle vittime del recente terremoto in giappone

tutte le info qui

io parteciperò con questa immagine

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This evening on Via Pisacane 16 in Milan a series of photographs will be put on sale at €50 each (exactly, fifty, I haven’t forgotten to add a zero..)

The proceeds will be donated to the victims of the recent earthquake in Japan all the info here

I will participate with this image

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4 risposte

  1. Matteo Oriani

    Ah, si: mi ricordo quella foto. Faceva parte di una serie fotografie di ombre sulla spiaggia, se non ricordo male. L’ombra, secondo Jung, è una immagine archetipa. Rappresenta gli istinti animaleschi che cerchiamo di reprimere perchè sono incompatibili con la parte consapevole, cioè quella che mostriamo al mondo. Non è l’inconscio, ma una parte del nostro essere più gretto. È il primo gradino che si incontra nel viaggio che ci conduce al subconscio, cioè all’acqua. Guarda caso, nella tua foto l’ombra è in primo piano rispetto all’acqua. Claudio, vai avanti tu?
    P.s. 50 euri li vale tutti!

  2. PAOLO

    @Matteo, sono sincero, pur consapevole che ogni cosa ha (ovviamente) una valenza psicologica sono un po’ contrario a questo tipo di analisi perché le ritengo molto forvianti in quanto possono dare dei dati certamente possibili ma anche totalmente fasulli.
    Però volendo prenderle in considerazione e considerando che le immagini che vedi sono fotografie e non racconti onirici, non trovi che meriterebbero priorità di analisi aspetti più oggettivi legati appunto alla composizione e al cromatismo?
    Ad esempio quella linea cosi netta e obliqua nell’orizzonte che fortemente e marcatamente va verso il basso mi fa capire che la macchina fotografica ruotava assieme alle braccia (e alla mente) di Settimio verso l’alto seguendo la figura che “spiccava il volo”.. quasi come se volesse aiutarla immedesimandosi in essa.. Oppure allo spazio di cielo e mare che sono quasi esattamente uguali…ma secondari rispetto alla spiaggia. Forse questo dice “ in realtà in questo momento vorrei essere altrove, libero da ciò che non mi rende davvero tale” E quell’altrove è un luogo che non ha ne i colori del cielo ne i colori del mare ma più quelli della sabbia considerando che la saturazione della foto punta a togliere e non ad aggiungere. Sembra quasi che la sua attenzione fosse legata ad altri aspetti personali che spostavano i suoi pensieri verso il suo lato interiore e quindi non verso ciò che meglio sa raccontare attraverso la fotografia: il mare e i suoi colori.
    Un po tutte le foto della serie erano Calvinesche più che Benedusiane .. anche se conservavano il suo “stile” nel modo di “narrare”…e infatti lo scrissi perché fu la prima cosa che mi balzo’ all’occhio.
    In ogni caso certo è che, nessuno lo ha detto, fa un certo effetto vedere un Benedusi recente dove il mare si trasforma quasi in una lava di asfalto tra una spiaggia di cemento e un cielo milanese! E questo certamente ha un suo perché.
    Ma Settimio è anche “innatamente” un gran grafico (nel senso di compositore) e quindi partendo da ciò dovrei, buttando via tutto quanto detto sopra, pensare che tutto ciò deriva semplicemente da una scelta compositiva e cromatica considerando anche che se mettiamo a fuoco lo sguardo ci accorgiamo quanto essa sia perfetta.. quasi come fosse frutto di un’equazione matematica.

  3. Claudio

    Ciao Matteo provo ad andare avanti nel tentativo di inserirmi tra i due commenti, lo psicoviaggio di Benedusi descritto con gli strumenti interpretativi di Jung mi piace molto e non è mai scontato, così come apprezzo alcuni aspetti accennati da Paolo (soprattutto mi piacerebbe sapere dela relazione tra Calvino e Sttimio). Tuttavia questa immagine ha delle caratteristicehe, almeno a mio avviso, così contraddittorie da inibire in me ogni forma di analisi unitaria, non riesco a intravedere una struttura sufficientemente forte che mi permetta di utilizzare una teoria univoca per interpretarla.
    In fotografia così come in Jung le ombre hanno e sono un peso, ingenerano tensione perché da una lato nascondono qualcosa e dall’altro sono indice di una entità altra. Tanto è vero che nel nostro immaginario, e nonostante il mito della caverna di Platone, tendiamo a reificarle e quindi a temerle.
    Nel caso della foto invece l’ombra in questione è evanescente e sfuggevole. Pur non essendoci alcun corpo, e questa assenza dovrebbe da sola aumentarne il peso e l’inquietudine, l’ombra sembra in procinto di svanire. Ma non per questo, almeno per me, rappresenta motivo di sollievo.
    Provando ad osservare la composizioonenon non cambia il valore contraddittorio e spiazzante della foto. A prima vista un orizzonte così inclinato non può non farci vacillare paurosamente e spingerci all’interno di un mulinello la cui forza centrifuga ci porterà altrove. Invece gurdando la foto con un po’ più di attenzione è facile rendersi conto del suo essere un monumento alla staticità. La linea di demarcazione tra mare e spiaggia taglia quasi perfettamente a metà il fotogramma in due, e scopriamo che le due porzioni sono speculari: la siluette della ragazza fa addirittura il verso alla striscia sottile e scura che segna il confine tra mare e cielo.
    Questi sono i due cortocircuiti che mi irretiscono alla foto lasciandomi in una stato di completa inquietudine. Questa foto è per me l’Angelus Novus di Klee: poco prima della fine, quandro lo vedrò passare difronte ai miei occhi io farò parte delle macerie. Qualcuno in futuro proverà ad inserire la mia e le vostre storie in una matrice di causa ed effetto nel tentativo di di spiegare razionalmente il passato così da tranquillizzare il proprio presente e normalizzare il proprio futuro. Ma sarà solo una impostura, meglio un’illusione. Anche l’ombra sta per svanire e quando non ci sarà più segnerà definitivamente la fine di ogni presenza e di ogni entità.
    Rallegriamoci delle nostre e delle altrui ombre, fuggiamo delle illusioni.
    Immagino che per esorcizzare questa visione dovrei acquistare la foto…
    … se solo bastasse 50 Euro per non aver paura!!!
    🙂

  4. Benny

    I have severe Diabetic Neurpathy in both of my feet and both shins. It affects my walking and driving and is extremely painful and disabling when it strikes at its worst. Pain is always present chronic, but with spikes to the HORRIBLE category in terms of pain events. I typically have several pain events per day. I am on a ton of meds, including vicodin which doesnt mask the pain well.

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