LA BELLEZZA

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[it]bizzarro forse a dirsi, per il mestiere che faccio, ma a me la bellezza non interessa: strano, no?

non mi interessa nel senso che la bellezza la leggo in un senso “darwiniano/illuminista”. e cioè che penso che il bello sia ciò che è utile.

ad esempio penso che la cacca ci faccia schifo perchè è dannosa per il nostro fisico, mentre una pesca ci sembra meravigliosa perchè è utile per la nostra sana alimentazione.

nella stessa maniera un bel fisico e un bel viso penso siano belli perchè il nostro istinto animalesco ci fa pensare che possano essere utili per la migliore trasmissione della specie: è noto che gli animali (giustamente!) scelgono il maschio più forte per accoppiarsi, nella speranza che la loro discendenza sia sempre migliore.

in questo contesto cerco di vivere la bellezza in una maniera che vorrei fosse poco “animalesca”, ma dettata invece da qualcosa che privilegiasse l’intelletto all’istinto. non mi piace quindi la bellezza troppo perfetta, troppo levigata, troppo assoluta.

sempre più spesso vedo persone (modelle e non) perfette: tette meravigliosamente rifatte, labbra finemente disegnate, muscoli scolpiti, chiome fluenti e pelli perfette: tutto questo lo trovo noioso.

la bellezza che secondo me incanta è sempre imperfetta. io trovo che ci faccia emozionare una meravigliosa imperfezione, piuttosto che una perfetta banalità.

in tutte queste teorizzazioni ho pensato di dare un mio piccolo contributo: nel recente numero di STYLE, con un mio servizio, mi è stato chiesto di dare un testo e una foto che mi raccontassero. il testo è quello che è, la foto è un mio primo piano dove ho volutamente cercato di essere il più realistico possibile: niente photoshop, una luce secca e un dettaglio impietoso sul mio visino. il tutto nella riproduzione qui sopra, e ancora meglio cliccandoci sopra.

come per dire: ecco questo sono io, e se dagli altri voglio la verità, il primo a metterla in mostra sono io!

in molti mi hanno detto che ero un pazzo, e sembravo un novantenne malato di aids: fantastico!

io non voglio essere bello, voglio essere vero…[/it] [en]

It is strange for me to say it, for the job that I do, but I do not care about beauty: strange isn’t it?

I do not care about it in the way that I see beauty in a “darwinian/illuminist” kind of way. So I think that beauty is what is useful.

For example I think that we dislike a turd because it is harmful to our system, while I think a peach seems marvelous because it is useful for a good diet.

In the same way a beautiful body and face are beautiful because our animal instinct makes us believe that they are useful to better transmit our species: it is well known that the animal species (righteously!) choose the strongest male to copulate, in the hope that their descent is always at its best.

In this context I perceive beauty in a way that I would like it to be less “animalistic”, but above all dictated from something that would privilege the intellect to the instinct. Therefore I do not like the too perfect beauty, too smoothed, too absolute.

Always more often I see perfect (models and not) people: beautifully modified breasts, fine drawn lips, sculpted muscles, flowing hair and perfect skin: I find all this annoying.

The spell binding beauty in my opinion is always imperfect. I feel that a beautiful imperfections spell binds us, more than a perfect banality.

In all these theories I thought of giving my very own small small contribution: in the recent issue of STYLE, with one of my editorials, they asked me to write a column and a photograph that would tell my story. The column is what it is, the photograph is a portrait where I purposely tried to be as real as possible: no photoshop, straight forward lighting and a pitiful detail on my little face. All in the picture here above, and even better if you click on it.

As to say: here I am, and if I want the truth from the others, I am the first to show it!

Many told me I was crazy, and that I looked like a ninety years old aids patient: fantastic!

I don’t want to be beautiful, I want to be real…[/en]

15 risposte

  1. PAOLO

    SUPER! Super come persona, come fotografo e anche quello che scrivi.
    SUPER la tua esposizione che vedremo al Fotografica 2009 perché volente o nolente per quanto riguarda la tua professione sei un pò come la signora Norma: non sbagli un colpo.
    L’ultimo servizio per Max… era una pausa doverosa e matematica.
    Grande.

  2. Monica

    Pienamente concorde con ciò che scrivi! Mi sto dedicando ad una serie di scatti sulla bellezza e ho volutamente scelto ragazze che rispecchino la vera bellezza, niente finzioni, niente trucco e parrucco artificiali, niente abiti griffati, solo io e loro sul set. Sono stanca della finzione, degli stereotipi, della ricerca della perfezione. Che noia! la vera bellezza, quella di uno sguardo, di un sorriso, di un’espressione curiosa, molto più interessante di un seno rotondo al punto giusto o di una taglia 40 scarsa. Come sempre: grande Settimio! 😀

  3. Simone

    Hai fatto bene!!!

    Posso chiederti che cosa pensi di Albert Watson?

    Saluti.

  4. Alessandro Furchino

    stavo leggendo proprio ieri quelle righe e guardando la foto su Style e ciò che ho pensato guardando il ritratto è proprio ciò che hai scritto.
    Una rappresentazione VERA.

    direi, per quel che mi riguarda, che tu sia riuscito nell’impresa!
    😉

    best regards.

  5. Aleuname

    Condivido pienamente quello che dici , ma credo che quella foto su STYLE non ti renda molta giustizia, ti ho visto dal vivo in un incontro e non mi parevi cosi “vecchio”!
    Cmq evviva la realtà, e tutti i piccoli difetti che ogni giorno il tempo ci regala.

  6. Antonio

    La cosa più difficile, per “la bellezza”, è raccontarla. Per questo una foto, nella sua eterna immobilità, ci porta meglio il suo messaggio. E’ un messaggio che respinge bellezze da supermarket, tutte uguali, fatte in serie pur nella loro diversità poco vera, come dici tu Settimio, da grande distribuzione. La natura non fa le cose uguali e sono perfette solo se le trasponiamo su un nostro punto di vista…dove davvero diventano imperfettamente bellissime: uno sguardo, un modo di camminare, un portamento, un “ciao”, un sapersi sedere con eleganza, un movimento delle mani, una frase detta, un accento, un ragionamento, un abbinamento. Tutte cose che raccontano qualcosa, qualcosa mai uguale a se stessa. Oggi forse è più che mai “facile” ricercare una bellezza regolamentata, difficile invece è vivere la propria nella sua unicità. E così bravo Settimio, che sai metterti in “gioco”. E’ difficile.

  7. Francesco Bartaloni

    inoltre Settimio mi metto nei panni della lettrice/osservatrice femminile: certo è molto deludente vedere le foto delle modelle perfette e comunque non raggiungerle perchè……rifatte a photoshop! Personalmente in principio apprezzavo molto le immagini ritoccatissime, con set up di luci “flash perfetti”. Dopo averti conosciuto ho completamente stravolto la mia idea di foto di moda. In tale ottica apprezzo moltissimo le foto scattate per il casting per Max! Grande Settimio!

  8. Fra

    Concordo con Francesco. Allora, il discorso della bellezza delle imperfezioni, dei segni del tempo, ecc. è assolutamente vero. Viva l'”umanità” dei volti e dei corpi, viva l’eleganza dei gesti come dice Antonio. Però. Ci vuole una certa maturità intesa in senso di occhio e animo allenato, come Settimio tu hai senza ombra di dubbio. Ed è con i tuoi occhi di oggi che probabilmente riesci ad apprezzare e realizzare appieno la bellezza del vero, del reale, del non costruito. Del resto per uno che scatta sempre con luce naturale non potrebbe essere altrimenti. Io la vedo così: tutti cominciamo fotografando amici/amiche per fare pratica, per esprimere la nostra creatività, per realizzare le nostre idee ed ognuno di noi lo fa col proprio stile. Ma in quei momenti, in quelle prime battute, senza ipocrisie, vogliamo tutti per una volta fotografare un volto meravigliosamente perfetto e con la luce perfetta. Del resto è quello che i giornali che ci vengono spacciati per “Bibbia” mostrano e chiedono. E’ però una dolce illusione, perchè è facile fare una bella foto con un bel soggetto – bello oggettivamente, intendo. E’ in questo senso che voglio dire che ci vuole “maturità”: oltrepassare l’oggettività per raggiungere un risultato ancora più alto nella soggettività per antonomasia, che è poi la bellezza in senso lato. E qui ci riconduciamo anche al discorso che facevamo qualche tempo fa sulle idee che ispirano fotografie belle: la perfezione non fa una foto che punge. Siamo sempre lì, a quel quid in più. E allora ben venga se quel qualcosa è una ruga, un dente storto, un naso importante, una posa che “disturba”, un flare che entra nell’obiettivo offuscando la silhouette. E’ per questo che mi piaci Settimio e so che continuerai così, distinguendoti dalla massa.

  9. Pola

    Io credo che la bellezza dipenda dal nostro umore e dal nostro carattere: una persona ggressiva può trovare bella una modella tutta borchie e occhiali cerchiati, perché in Lei vede la sua proiezione (come si vede o come vorrebbe vedersi); una persona insicura e insoddisfatta vorrà essere come la modella nella foto, a patto che questa sia il più lontano possibile dall’insicurezza e dall’insoddisfazione.

    Come giustamente dici, la bellezza è nella natura, motivo per cui personaggi che si discostano cai canoni naturali vengono visti come distanti, uno scherzo, una curiosità, un pettegolezzo.
    Quando io, persona assolutamente non artistica, vedo i personaggi che fotografi nei backstage li trovo ridicoli, assurdi e terribilmente vuoti: per me con un vestito eccentrico cercano di darsi “un tono” che senza il vestito non avrebbero.
    A un occhio del settore, invece potrebbero essere ricchi di significati che a me sfuggono: colori, forme, richiami ad altri artisti o stilisti.

    Personalmente apprezzo la tua foto perché è genuina, come quelle che si vedono su facebook o sui blog: stabilisce un contatto con il lettore, dice “questo sono io”.

  10. Gaia

    E’ l’eterna divisione fra essere e apparire… 🙂
    La percezione che abbiamo di noi stessi poi, non e’ sempre conforme all’idea che si fanno gli altri, anche quando pensiamo di apparire nella maniera piu’ vera e naturale possibile. Ho appena sostituito la mia foto sul profilo di Facebook e si e’ sollevata un’odata di entusiasmo collettivo. Non perche’ quella nuova sia chissa’ che, ma l’opinione generale era concorde nel definire l’altra orrenda. Giudizio unanime: “finalmente la tua faccia! Eravamo stufi della piccola fiammiferaia.” Eppure a me sembrava molto vera!

    Questa tua foto l’avevo gia’ vista su Twitter. Non ti conosco, quindi non so dire se ti renda giustizia o no. Il post e’ come sempre bellissimo.

  11. corrado

    La penso esattamente come te, ma mi chiedo se sia anche l’età (ops… maturità)
    a dare questa visione della bellezza, benchè io sia più giovane di te di… un anno 😉
    Come animale maschio, la perfezione mi ha sempre fatto una certa soggezione,
    non mi ha mai suscitato i pensieri comuni dell’homo erectus…
    Questione anche di sincerità? Di sguardo?
    Negli occhi di ragazze 50enni, c’è la bellezza che spesso non si trova in perfette 20enni.
    ciao
    Corrado

  12. Ercole Bonjean

    Era così anche per Oscar Wilde il quale sosteneva che la vera bellezza ha in sè qualche piccola imperfezione. Anch’io su questo mi trovo d’accordo con entrambe. Senonchè devo dire che non sono molto bello al contrario di Settimio il quale mieteva vittime su vittime tra le gioveni fanciulle portorine, di fine anni 70 in poi for ever, perchè allora si diceva che era un figone, oggi uno straordinario ultraquarantenne bonazzo da studio per i ricercatori dell’Università del Michigan. Sta di fatto che io non sono bello in senso lato, d’accordo sul soggettivo, ma un pò sta storia dell’imperfezione mi ha comunque impedito di concludere qualche importante incontro ravvicinato del terzo tipo. Mi si rispondeva a mo’ di comprensione umana, le troie sono le migliori conoscitrici dei meandri dell’io, “Non sei bello, ma hai una personalità affascinante”. “Sentirti parlare è un balsamo per me, talvolta sei in vero genio …”. La morale è da manuale, scusa voleevo dire per lungo tempo fu solo manuale …. ma poi poche, ma intelligenti ….devo dire di discreta qualità …

  13. Ilaria

    Le foto vere non esitono, credo. Sono sempre un’interpretazione della realtà, molto più interessante intrerpretala come ha fatto Settimio nella foto sopra; quel volto lì racconta una storia, il volto della modella lisciato e omologato non racconta nulla se non qualcosa di cui faremmo volentieri a meno, cioè che la bellezza è perfezione( messaggio che per noi donne soprattutto, è deleterio).

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