MARTINA COLOMBARI IN-VISIBILE

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[it]Martina Colombari l’in-visibile

Martina Colombari non è una fotografa.

Sembrerebbe quindi assurdo che un centro serio come lo spazio Forma (e all’interno di una manifestazione prestigiosa come Fotografica!) possa ospitare una sua mostra fotografica.

Lo volete veramente sapere? Sì, è assurdo.

Ci sono qui fuori decine di fotografi che scattano fotografie da anni e meriterebbero di esporre qui. E’ assurdo e anche un po’ ingiusto.

Ma ha un suo preciso senso, che può esserci d’aiuto per capire come, cosa e perché fotografare. Per capire insomma cosa voglia dire essere fotografo oggi, nel 2010.

Fotografare in questi anni vuol dire avere a disposizione macchine fotografiche meravigliose, che fanno fotografie tecnicamente perfette. Software raffinatissimi permettono di correggere eventuali errori, sia del fotografo che della realtà.  Qualsiasi fotografia può essere resa perfetta.

Trovo quindi che sia necessario, per chi vuole ben fotografare, dimenticarsi di saper fotografare. Dimenticare i tecnicismi. Dimenticare i virtuosismi. Riappropriarsi di uno sguardo puro.

Estremizzando tutto ciò qualche mese fa abbiamo chiesto a Martina di incominciare a fotografarsi. Non le ho insegnato nulla, ho impostato la macchina su P,  e le ho solo chiesto di fare le inquadrature sempre orizzontali, per avere se non altro questa minima uniformità stilistica.

Le ho chiesto di dimenticarsi della macchina fotografica, le ho parlato di varie fotografe (in primis Francesca Woodman…), le ho chiesto di essere semplicemente vera e sincera.

E soprattutto le ho chiesto di usare la macchina fotografica per esplorare sé stessa, di far diventare quella scatoletta di ferro e vetro uno strumento per conoscersi.

Martina è stata straordinaria. Veramente. In pochi giorni questa operazione è diventata “una vera ossessione”, e il fotografarsi è stata “la prima cosa da fare appena sveglia, e l’ultima prima di addormentarsi” (il virgolettato sono parole sue).

E’ accaduta quindi una magia, inevitabilmente: nonostante in questi anni Martina Colombari sia stata fotografata dai migliori fotografi professionisti, lei è riuscita, fotografando sé stessa, a realizzare delle immagini così vere, così profonde e così sensuali (senza alcun uso di Photoshop!) come mai nessuno di questi era mai riuscito a fare!

Ecco quindi il senso di ospitare le sue immagini in questi spazi, ecco cosa ci può insegnare una non-fotografa: che la fotografia non è solo tecnica, non è solo usare bene dei raffinati software, non è solo mega obiettivi. La fotografia deve essere verità e sincerità, come vera e sincera è stata Martina Colombari.

Così vera e sincera da diventare addirittura in-visibile…

Settimio Benedusi[/it] [en]Martina Colombari is in-visible

Martina Colombari is not a photographer.

It would be absurd that a serious establishment like spazio Forma (and within a prestigious event like Fotografica!) could host her photographic exhibition.

You really want to know? Yes, it is absurd.

Out there we have many photographers who shoot photographs for many years and they would deserve to be exposed here. It is absurd and also a little unjust.

But it has its precise meaning, which can be of help to understand how, what and why take photographs. To understand what it means to be a photographer today, in 2010.

To photograph nowadays it also means to have at your disposal wonderful photographic cameras, which take technically perfect photographs.

Super refined softwares that allow you to correct any mistakes, of the photographer as well as the reality. Any photograph can be made perfect.

So I find necessary, for who wants to take good pictures, forget that you know how to take photographs. Forget about technicalities. Forget the virtues. Own back a pure look.

To take everything to the extreme a few months ago we asked Martina to start taking pictures of herself. I didn’t teach her anything, I set the camera to P, and I only asked her to take the photos always horizontally, to have a basic style of uniformity.

I asked her to forget about the camera, I told her about different female photographers (firstly Francesca Woodman…), and I asked her to simply be true and sincere.

Above all I asked her to use the camera to explore herself, to make that little box of glass and metal a real instrument to get to know herself.

Martina was wonderful. Really. In a few days this operation became a “real obsession”, and photographing herself was “the first thing to do as soon as she was awake, and the last thing before falling asleep” (the quoted are her words).

So magic happened, inevitably: despite the fact that in these years Martina Colombari has been photographed by the best professional photographers, she has managed, photographing herself, to create such real images, so deep and so sensual (without the use of photoshop!) like no other has ever been able to!

So here is the reason to host her images in these spaces, here is what a non-photographer can teach us: that photography is not only techniques, it is not only using well some refined software, it is not only mega lenses. Photography must be truth and sincerity, as truth and sincere as Martina Colombari has been.

So true and sincere to have even become in-visible…

Settimio Benedusi[/en]

74 risposte

  1. Simone Baldo

    Forse il Sig. Benedusi ci è riuscito. Come ne stimao parlando. Buttare il sasso della discordia nel lago della discordia così che i due elementi esplodano e tutti siano pronti a ripartire.

    Un piccolo testo mi viene in mente a tale proposito:
    “Una sera un mio amico che si diletta di fotografia, invitato a cena, mostrò alcune foto che aveva portato con sé. La padrona di casa, guardandole, esclamò: “Bellissime, deve avere una macchina fotografica eccellente!”. Al momento di andare via, il mio amico rivolto alla padrona di casa disse: “Ottima cena: lei deve avere pentole di buona qualità!”

  2. martina

    26 novembre 2010 alle 23:40
    Perfetto, ora ne avete dette veramente tante!
    E credo che se non mi fossi chiamata Martina Colombari, tutto sarebbe filato liscio…
    Questo è il punto: il non voler accettare la mia normalità !
    Infatti, come può essere normale una ragazza di Riccione che vince miss italia 20 anni fà , poi fa la modella, lavora in televisione, diventa attrice, inizia a guadagnare, sposa un uomo bello, ricco e famoso, e fanno pure un figlio bello, di nome Achille.
    Che fa la volontaria NPH ad Haiti già da tre anni e prima ancora del terremoto raccoglieva cadaveri putrefatti in mezzo a vermi e topi in celle frigorifere senza corrente.
    Che un bel giorno gli viene anche regalata una macchina fotografica e gli si chiede di “raccontarsi” attraverso quello strumento, attenzione! non di fotografarsi.
    Cosi inizia a giocare, sperimentare, piangere, ridere, sbuffare, odiare, pensare…ma anche non pensare.
    Non pensare a cosa dirà la gente, non pensare a dare alla gente quelle solite immagini che la gente si aspetta da me.
    E’ un giù la maschera inaspettato però, non deciso…..è avvenuto da solo, in questo percorso di due mesi, in questa auto-seduta psicologica, e il mettermi in discussione che tanto mi spaventava, nella vita , con gli altri , stava avvenendo.
    Non c è presunzione in questi miei momenti, attimi di vita appesi sui muri dello Spazio Forma .
    Non c’è fine commerciale con Canon, nè un rimborso spese, nè un foglio di carta sul quale viene richiesta questa mia prestazione.

    Per la prima volta sono riuscita a togliermi quella divisa che tanto mi infastidiva per potervi dire: ”Guardatemi così!”
    Un GUARDATEMI COSI’ che parte dalla pancia, un vomito per tutti quelli che per una volta hanno voglia di ascoltarmi.
    Perchè anche la fotografia, brutta o bella che sia, amatoriale o prefessionale che sia, comunica, parla, smuove…
    Tutto ciò che mi smuove mi emoziona, mi fa godere, mi fa vivere…… buonanotte!

  3. Mirko Merchiori

    Signora Martina (leggendo il post direi Colombari), qui non si discute la persona ma il progetto: nessuno si è permesso di mettere in discussione la buona fede di chi ha effettuato gli autoritratti, bensì il tentativo di spacciare tutto questo per un ‘progetto fotografico’.
    Ancor più, l’elencazione sopra riportata ed inerente alcuni aspetti od avvenimenti della vita di una persona (alcuni dei quali definibili ‘nobili’ per la portata) non credo possano far mutare il giudizio complessivo sull’operazione.

    (l’elencazione delle attività benefiche, per quanto da applaudire, me la sarei risparmiata)

  4. Corrado A.

    Con l’ultimo tram, arrivo a dire qualcosa sul nulla che ho visto, perchè non sono stato a Milano nell’ultima settimana.
    Siccome non faccio sconti al Benedusi, quando scivo qualcosa qui a casa sua, anche stavolta dirò cinico-ironicamente la mia.
    1- l’amplificazione mediatica canoniana deve aver attirato qui a casa Benedusi una schiera di incazzati che si sono sfogati e secondo me il 90 percento usano Nikon (hi hi hi l’ho detta !!!)
    2- cosa penso del far passare certe immagini come “modo nuovo”, “novità”, nella fotografia di oggi, l’ho già espresso in occasione del servizio autorealizzato dalla modella nel/col box fototessere della metropolitana https://www.benedusi.it/blog/max-casting-2/
    3- che i nomi famosi contino, mi pare ovvio, normale, scontato. Fa parte del meccanismo mediatico che trascina tutto il resto (oggi direi il mondo). La prova è il putiferio scatenato. Indignarsi, scandalizzarsi ci può stare, ma comunicativamente, Settimio ha già vinto.
    4- Martina Colombari è bellissima, più bella di quando era Miss. Non c’entra nulla ma volevo dirlo.
    5- Alla fine, il messaggio che Settimio vuol far passare (e che ha martellato anche in periodo TPW), forse non tutti l’hanno capito. Mettersi a nudo per essere ciò che siamo, oltre i mezzi e gli strumenti. Lo ha proposto all’amica Martina che lo ha fatto penso senza calcoli, non ne ha bisogno e se lo può permettere, soprattutto fotofisicamente.
    Diciamo che ha una visione grandefratellizzata ma molto matura, lui è già arrivato. E’ così.
    Io pubblicamente non riuscirei mai a farlo, son fatto così.
    6- Ho già scritto troppo per non saper cosa dire.
    ciao

  5. PAOLO

    @Settimio @Martina: F I N A L M E N T E ! ! !
    Era da veramente tanto tempo che speravo di vedere ad una manifestazione di livello un/una italiano/a che facesse qualcosa privo di clonazioni e banali remake visti e stravisti di grandi fotografi.
    Figuriamoci se la cosa non poteva creare queste reazioni visto quanti fino a ieri hanno campato con questi sistemi!!!
    Lavoro fantastico!
    Stupendo!
    Che sa di vero.
    E per di più esteticamente valido!
    Grande Martina Colombari!

  6. I Mercanti ed il Tempio « Manuel Colombo

    […] spiegherebbe la propria mostra. Spiegato come un genitore giustificherebbe il proprio bambino: Settimio Benedusi: Martina Colombari in-visibile Personalmente il suo “perché” non ha fatto altro che confondermi ulteriormente. E il […]

  7. Orlando

    Il progetto sarebbe bello se ad interpretarlo ci fosse
    un’icona o una figura di spicco del mondo del cinema
    o cmqe dell’arte, qualcuno insomma di importante e magari
    non ritoccato

  8. silva

    …ma signor Benedusi perchè nn lascia la sua preziosa macchina fotografica in mano a dieci..cento ..mille.. sconosciuti che incontra per strada..?

  9. Carlo

    A me tutta questa operazione è piaciuta abbastanza anche se, purtroppo, non sono potuto venire a vedere la mostra dal vivo. Le immagini sono tutto sommato molto piacevoli. Tutti noi sappiamo quanto è difficile fare qualcosa di veramente nuovo, non solo in fotografia. L’unico appunto che mi sembra di poter fare è sul fatto di mostrarsi in un modo inaspettato. Martina dice di aver dato alla gente quello che meno si aspettava, non ne sono molto convinto. Indiscutibile la bellezza, anzi mi prenoto per farti un ritratto quando sarai una bellissima vecchietta.
    Ahahahahahahahah
    Non scherzo!

  10. paolo balestra

    Mi congratulo con la Sig.ra Colombari per il coraggio e l’autenticità di questo progetto certamente fuori dall’ordinario.
    Non entro nel merito della discussione di quanti bravi fotografi siano in fila per esporre qua o la, desidero semplicemente riconoscere al Sig. Benedusi l’originalità della Sua idea e l’apprezzamento per la persona quotidianamente celata dietro alla modella.

  11. tiziano

    Ritorno a bomba… Martina dichiara che nn è una scrittrice, dopo aver presentato il suo libro a capalbio insomma non è fotografa non è attrice, non è scrittrice… intanto ce prova..
    e brava la colombari…

  12. Maurizio P.

    Con tutto il rispetto ma di scatti “auto-esplorativi” su facebook se ne trovano a bizeffe, se ci mettiamo a fare mostre su questo tipo di foto possiamo anche arrivare a dire che la tecnica che un fotografo studia per anni non vale come un bel fondoschiena, la ricerca dell’ambientazione, la luce, gli (ahimè) costosi obiettivi, insomma chi è steve mccurry, annie leibovitz ecc? Basta dare una fotocamera punta e scatta alle modelle e farle divertire a casa, anzi, potremmo anche risparmiare tempo, molte di loro fanno le stesse foto col cellulare… Mah, io proprio non lo capisco il senso di questa mostra e la trovo un insulto a tutti quei fotografi che economicamente si svenano, si impegnano e occupano il loro tempo rincorrendo lo scatto che potrebbe fare la differenza. Se il fine era creare scalpore ci siete riusciti alla grande (il classico effetto gatto spiaccicato sulla strada, sai che non devi guardarlo ma l’occhio alla fine ci va)… Mah…

  13. federico

    io ho conosciuto martina quasi 20 anni fa e l’ho trovata una persona simpatica e gentile se escludiamo che a quell’epoca era un tormentone visto che era miss italia. reputo che se una persona ha voglia di mostrare la sua vita senza trucco faccia pure e nessuno deve rompergli l’anima. Domanda ma non esistono miglioni di foto di martina in tutte le salse? bene questa è una versione nuova . E sono pure io un fotografo che si svena per ruscire a fare il proprio lavoro, non sono Bnedusi o helmut newton ma almeno tento di fare cose nuove e creative. se martina ha voluto fare una cosa diversa si lascia fare tanto a voi che vi cambia? se non vi piace girate pagina e stop.

  14. ma come ho fatto?

    dico solo a corrado a. che qui vengono i leccapiedi di settimio quindi è pieno di gente che usa canon… per il resto l’unica regola è che quello che fa settimio e i suoi amici va bene e il resto no, mie sembra ovvio. Da qualche parte ci sarà scritto che le foto della colombari sono migliori di quelle di tanti fotgorafi professionisti i quali non hanno un’anicma e non raccontano una storia… bisogna raccontare una storia… la storia di sto paro di palle che si sono rotte! ADDIO!

  15. Steve

    Martina, io la adoro: nella prossima vita, la corteggerò sino alla fine del mondo 🙂 – Avanti tutta…

  16. oretta

    La Signora prima di imparare a fotografare dovrebbe imparare l’italiano. Quello che dice è trito e retorico e “comunicato al mondo” in un italiano stentato (a voler essere gentili).

  17. vittorio

    Scusate se vado a riprendere dalla cantina questo vecchio post,ma ho letto tutti i commenti e mi hanno divertito un tot!
    Poi ho letto l’intervento di Matteo Oriani,che non conosco ma che condivido pienamente,ho la netta sensazione che Oriani di fotografia ne capisca davvero…complimenti.
    Personalmente penso che Benedusi abbia avuto 2 palle cosi’ per aver fatto un’operazione del genere!

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