MODELLOMETRO-AGGIORNATO

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con il trionfo dei photographers c’è anche il trionfo delle modelle!

tutte sono modelle: perfetto, non ci sono problemi.

forse però è utile un decalogo che aiuti chi vuole essere o diventare modella per capire come funzionano le cose.

come al solito sarò chiaro e schietto:

-fare la modella è un lavoro. LAVORO. come qualsiasi altro.

-se nel vostro paesino siete la figa del paese e venite a milano volendo fare la modella sappiate che qui siete l’ultima merdina delle mille superfigone modelle di milano. sapete perchè ci sono pochissime modelle italiane? perchè la modella brasiliana\russa\moldava che viene a milano ha il biglietto di ritorno dopo tre mesi e in questi tre mesi si mette di buzzo buono a cercare di fare questo mestiere anche se prevede di fare 10 casting al giorno girando come una trottola in metropolitana. la modella italiana dopo 2 giri in metropolitana e aver fatto una fila di un’ora per fare un casting torna nel paesino dove continua a fare la figa del paesino ed essere fidanzata con tipo con la ferrari: molto più comodo. fare la modella è un lavoro (l’abbiamo detto) e come tutti i lavori è una enorme fatica.

-toglietevi quelle unghie con la french: fanno solo zoccola, nessuna modella ha la french manicure.

-NON fate alcun corso di modella, non servono a NULLA.

-se vi fermano in duomo e vi dicono che siete super figona e vi serve un book e l’agenzia LONG LEGS GREAT MODELS si offfre per farvi il book e composit per 3.000 euro (o anche 500) voi siete liberi di farlo, ma sappiate che questo NULLA ha a che fare con le vere agenzie di modelle. una vera agenzia di modelle non vi chiede soldi per lavorare, ve li offre: bella differenza, no?

-dovete avere un book e un composit. anche molto semplice, ma dovete averlo.

-tette rifatte, labbra rifatte, extension, e tutte quelle cose lì NON fanno di voi una modella.

-essendo il lavoro di modella un LAVORO (l’ho già detto?) non pensiate che si possa diventare una Modella in una settimana. nessuno pensa di diventare cuoco, idraulico, elettricista in una settimana! come per qualsiasi lavoro per diventare modella ci vuole tempo!

-presentatevi ai casting perfette. perfette vuol dire PULITE, DEPILATE, CON I CAPELLI LAVATI, SENZA TRUCCO. e non vestite da zoccole.

-quelle che non ce l’hanno fatta dicono che quella che ce l’ha fatta ci è riuscita perchè l’ha data a destra e a manca: balle. darla a destra e a manca non serve a NULLA. se volete datela a tutta milano, ma non pensiate che questo serva a farvi diventare una modella.

ecco, questo il decalogo per le aspiranti modelle.

un’ultima cosa, ma forse l’ho già detto: fare la modella è un LAVORO. non è un divertimento.

buona fortuna!

concludo con due mie immagini di una grande modella italiana, Bianca Balti:

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AGGIORNAMENTO_01:

evidentemente questo post ha riscosso un certo interesse: è incredibile la quantità di feedback che ho ricevuto.

vediamo allora di dire qualcosa in più e meglio:

-le misure di una modella sono importanti. già il nome, modella (o meglio/peggio ancora mannequin-manichino in francese) dicono chiaramente che chi fa questo mestiere deve avere delle misure precise. per un motivo molto semplice: i campionari di vestiti che si usano sono in una precisa taglia. e in quella taglia bisogna stare al meglio. d’altronde anche questo aspetto è un fattore che, se si pensa al lavoro di modella come un LAVORO (l’ho già detto?) che prevede l’uso del corpo, è assolutamente NORMALE sia così! se uno vuole fare il fantino ed è alto due metri NON può fare il fantino! semplice, no? se una ragazza vuole fare la ballerina classica non può avere la quarta di reggiseno! semplice, no? se uno vuole fare il lottatore di sumo non può pesare 40 KG! semplice, no? e se una ragazza vuole fare la modella DEVE avere certe precise misure. (e non la menate con Kate Moss, lei un’eccezione, voi no)

-se una/due agenzie serie vi dicono che non andate bene, vi voglio dare questa notizia: non andate bene. non siete un talento da scoprire che nessuno capisce, non siete in un cazzo di programma televisivo alla ricerca del talento nascosto, ma siete nel mondo del lavoro, dove chi funziona lavora, chi non funziona non lavora. semplice, no?

-lo dico a mio discapito ma soprattutto a discapito della categoria: le belle fotografie per il book servono a poco. bastano ed avanzano sei fotografie contro un muro bianco davanti/di lato/dietro fatte con l’iphone. se ve la menate che non avete avuto il successo che meritate perché non avete le fotografie fatte da Benedusi (yes, sono uno stronzo antipatico presuntuoso) sappiate che no, non funziona così. ovviamente poi avere un bel book con belle immagini è importante, ma è uno step successivo che all’inizio è inutile. anche perché bisogna capire per chi e per cosa bisogna fare le belle immagini per il book: se siete da catalogo tedesco avrete bisogno di immagini diverse rispetto a se siete da redazionale.

-ve lo dico subito, così lo sapete (soprattutto se siete l’italiana fighetta con fidanzato con ferrari): la vita da modella è una merda. dimenticate sfilate per armani vivendo al gran hotel. quello che è più probabile è che farete dei look book di merda vivendo in 10 in un appartamento: d’altronde dato che fare la modella è un lavoro (già detto?) è normale che chi lavora non è detto che faccia il top del top del mega top subito e con facilità. se uno vuole fare il cuoco non è che lo prendono di sicuro da carlo cracco, è più probabile che faccia spaghetti in un cazzo di ristorante. chiaro, no?

-con internet e tutto l’ambaradam del web ci sono tantissime modelle, magari in provincia, che non hanno agenzia, ma solo un sito e fanno lavoretti o per aziende del veneto/carpi/piemonte o direttamente per fotografi (e lì ovviamente va tanto il nudo). trovo sia una possibilità giusta e che sia giusto per questo tipo di modelle sfruttarla. la brutta notizia è però che anche per questo tipo di modelle valgono esattamente TUTTE le regole che ho detto fino ad ora. tutte. perché anche fare la modella di fitting nel carpigiano così come fare la modella di nudo a roma è un…? lavoro! anzi lo è ancora di più! perché magari ad una modella sulla piazza milanese può anche piacere tanto sfilare per armani, ma io penso che alla modella di alghero stare tutta nuda davanti al fotoamatore non piaccia per nulla. quindi anche per questo tipo di modelle vale tutto ciò che ho scritto.

per adesso non mi viene in mente altro, se mi verrà farò un’ulteriore aggiornamento… 😉

57 risposte

  1. gras de rost

    toglietevi quelle unghie con la french: fanno solo zoccola

    grazie al cielo non sono l’unico a pensarlo, ieri ne ho vista una che non riusciva a scartare un pacchetto avvolto nella carta

  2. LakotaKelevra

    Ahahahahah grande 🙂 E Bianca Balti poi è adorabile!

  3. andrea verdi

    giusto anche se darla via puo’ servire solamente con i fotografi famosi. a dire il vero ..molto spesso ci tocca pagarle noi.

  4. sara

    più che chiaro e schietto a me sembra solo molto arrogante .. i consigli sono bene accetti ma dire che tutte le modelle italiane (o aspiranti modelle) siano delle arriviste provinciali e svogliate che la darebbero a tutti pur di ottenere qualcosa mi sembra eccessivo

  5. Daniele

    non sono d’accordo con questo punto:
    “-quelle che non ce l’hanno fatta dicono che quella che ce l’ha fatta ci è riuscita perchè l’ha data a destra e a manca: balle. darla a destra e a manca non serve a NULLA. se volete datela a tutta milano, ma non pensiate che questo serva a farvi diventare una modella.”

    Cioe’ Settimio stai dicendo che noi fuori di Milano non possiamo aspirare a cosi’ tanta generosità dalle modelle? Solo a Milano la possono dare? … mannaggia … 😀

    P.S: Approvo al 100% 😉

  6. Giorgio Benni

    a quanto pare c’è qualcuno che ha una conoscenza approfondita delle zoccole.

  7. Raul Funes

    Manca dire che non devono presentarsi ai casting abbronzate.

  8. Giorgia Lupo

    Ciao Settimio…. Una domanda sola…. Se la ragazza DEVE avere il book ma NON DEVE PAGARE per farlo…. a chi lo deve chiedere a gratis? A te? Fai book gratis ad aspiranti modelle? Oppure al Photographer di paese che molto spesso i professionisti accusano di essere causa di mancanza di lavoro? Scusa la provocazione, ma sono veramente interessata a conoscere la tua SINCERA opinione in merito.

  9. Giorgia Lupo

    Per lavoro mi occupo di “ingrosso” di materiale fotografico e io stessa sono una fotografa dilettante. Parlando con tanti professionisti che servo mi sento sempre dire che il mercato e’ fermo perché ci sono troppi “photographers” abusivi che rubano il lavoro e non pagano le tasse. Quello che vedo e’ che chi fa queste sparate solitamente e’ un cosiddetto professionista solo perché ha la partita IVA e il negozio ereditato dal padre….. Ma purtroppo fa foto di merda per le quali chiede cifre spropositate…. (E per questo non lavora)…. Il Photographer cosiddetto (per inciso e’ proprio chi mi da da campare visto che in fotografia ci spende e parecchio) e’ magari il giovane appassionato che per hobby ha questa passione e magari ci riesce ad arrotondare anche qualcosa per ripagarsi delle spese.
    Quello che chiedo a Settimio ( e lo chiedo proprio a lui in quanto è ad un livello talmente elevato che difficilmente si farà rubare un lavoro dai “photographers”) e’ di sapere la sua opinione in merito, visto che è giusto come dice NON pagare per un book ma che nessun professionista lavora gratis.

  10. francesco rossi

    Giorgia, ti posso rispondere anche io, dato che è una domanda ricorrente che spesso ho sentito fare.

    Se ti presenti ad un’agenzia dal niente, sei giovane e tutto quanto, è l’AGENZIA stessa che investe su di te, legge del potenziale ed è interessata a farti lavorare. Perché un’agenzia è come una qualunque altra attività commerciale: se ho una salumeria e tu mi porti dei prosciutti buonissimi non è che ti chiedo dei soldi per venderli: te li compro io, o al limite te li prendo, li vendo e poi ti do la tua parte! Le agenzie tramite te puntano a fare un po’ di impresa in questa Europa dilaniata dalla crisi, sei per loro una fonte di reddito nel senso non deleterio del termine (ammesso che ce ne sia uno). Saranno quindi loro che ti troveranno un fotografo (di solito uno che lavora con l’agenzia o un professionista freelance bravo e magari anche lui giovane e promettente, ma non per forza, che ti faccia un free test) con cui puoi cominciare. Sul momento a loro basta una simil polaroid (spesso le fanno con un ipad contro una parete direttamente sul posto: a Londra vedevo le segretarie di un’agenzia fotografare con l’I-Phone fuori dalla sede contro il portone di un garage una fila di ragazze). Da lì in avanti, dato che appunto investono su di te e ti fanno lavorare, parteciperai a lavori dai quali trarrai altre foto per un portfolio più completo: servizi fotografici, sfilate o quello che ti serve in base al tipo di carriera che persegui. Perdona la punta di durezza: non so se tu chieda per curiosità o faccia parte della categoria di giovani ragazze che cercano di lavorare come modelle a Milano, ma se è così una domanda come questa non la devi mica fare a Benedusi su un blog volante: tutti i siti delle agenzie serie di tutto il mondo hanno una pagina dedicata alle modelle in potenza, dove danno consigli su cosa fare e cosa non fare per presentarsi da loro. Dai un’occhiata qui:
    http://www.models1.co.uk/become-new-faces.aspx?nav=50
    http://www.elitemodel.it/become.aspx?nav=8&lang=it&sexid=2
    http://www.newmadison.fr/become.aspx?nav=6

    Tre pagine a caso da agenzie europee. Tempo di ricerca: 60 secondi per tutte e tre. Questo mondo di modelle italiane con la pappa pronta o il motto del “lo faccio per arrotondare mentre studio psicologia” non l’ho mai capito nemmeno io. La modella, con tutto il rispetto, non è come la hostess delle fiere o la ragazza immagine della discoteca, che puoi fare una volta al mese per arrotondare. Conosco modelle straniere che quando c’è la settimana della moda da qualche parte prendono a proprie spese un aereo, prenotano un ostello e si fanno per tutta la settimana ore e ore di casting, sedute per terra col loro libro di Cohelo ad aspettare un sì o un no, e dopo ogni no passano al prossimo, e poi di nuovo sull’aereo.

  11. francesco rossi

    Ps: scusa Giorgia, mentre scrivevo ho visto che hai a tua volta scritto che ti occupi di tutt’altro ed era una semplice curiosità quella per i book ecc e non sei una wannabemodel. Ovviamente non mi riferivo a te, prendilo come commento generale! Ciao!

  12. andrea verdi

    francesco rossi…detta cosi … le agenzie di moda .. me le fai passare per: uno spremiagrumi elettrico

  13. francesco rossi

    Ma no, che c’entra Andrea. A parte che un po’ di tritacarne c’è anche, certo, come in TUTTI gli altri settori lavorativi, ma comunque l’accento che ho messo è su un concetto diverso: le agenzie non sono dissimili da qualunque altra impresa; se ti prendono è per questioni lavorative, mica di simpatia: coi miei amici vado al cinema o a cena fuori, mica a fare fotografie al Superstudio. Il loro scopo è fare del profitto, lavorare, produrre ricchezza tramite e per mezzo del lavoro della modella (a parte Casablancas e affini, che a quanto pare con la crisi campano di book e corsi di portamento, cosa che nessuna Naomi o Gisele ha mai fatto, ma tant’è, non è mica illegale…).
    Non parlo di “giusto, sbagliato, buono, cattivo, bello, brutto”, ma di lavoro o non lavoro. Una volta chiarito che le agenzie sono lì per fare soldi (chissà che delitto) si capisce che una modella che loro reputano potenzialmente remunerativa la prenderanno sotto la propria ala, e una che reputano non “funzionale alla causa” no. Ciò detto, capisci bene che se ho davanti una che secondo me è valida sono il primo a dirle: ok, con te ci faccio dei soldi, adesso ti faccio fare due foto da uno dei miei fotografi, ti tratto bene, e se ti dimostri seria e affidabile sul lavoro (bla bla) tu mi fai guadagnare dei bei soldi guadagnandone a tua volta. Altrimenti grazie e arrivederci. Perché è questo che fa un agente! Uno che mi dice: “ok, dammi 3000€ per un book e vediamo se piace” mi puzza da subito. Pensa che sta roba è talmente vera che a volte, contro il mio interesse, quando mi chiama una ragazzina per chiedermi un book da “far vedere alle agenzie” le dico: “‘ok, col cazzo che rifiuto un lavoro, ma ti dico anche che le agenzie di livello non richiedono foto da xxx€ stampate su carta fotografica, ma solo due scatti struccata con i capelli sciolti e una maglietta.”
    Poi non vorrei andare fuori argomento o esasperare i toni, ma davvero questa storia delle ragazze viziate che vanno a cercare di fare le modelle come se fosse loro tutto dovuto è insopportabile, e non ti puoi nemmeno lamentare se tutti lavorano con ragazze dell’est europa che hanno un potenziale infinitamente più basso delle italiane ma grinta e voglia di fare semplicemente imparagonabili.

  14. settimio

    @francesco Rossi: esatto

    @Giorgia Lupo: se una ragazza ha delle potenzialità troverà senza alcun problema un professionista che le farà un test. difficilmente un professionista che lavora per giornali e campagne farà un test a pagamento ad una modella.
    è anche vero però che ci sono però ottimi professionisti che fanno ottimi test a modelle (penso a pagamento). ne cito due: Alberto Buzzanca e Maurizio Montani

  15. Dante Fazzina PennettaSd

    Come TYRANNOSARUS REX degli Agenti, avrei tanti consigli da dare, ma dipende dagli agenti !!! Io se trovavo, e ne ho trovate, chiamavo i veri professionisti !!! Un vero professionista, non si rifiutera’ mai di fare un test assolutamente gratuito ad una aspirante Modella, tutto il resto e’ GARBAGE TALKING !!!

  16. Ettone

    Visto che è sempre meglio parlare per esempi, è un po’ come in musica o in editoria…

    Chi scrive un libro e paga un editore per vederlo stampato con tutto rispetto non è un vero scrittore e al 90% si è fatto pure inc…lare. Se scrivi bene sono gli editori che ti pubblicano perché gli rendi… E non è una cosa meschina perché di fatto l’editore vive producendo libri scritti da “scrittori”… Idem per la musica. Se sei uno che vale i produttori ti pagano per fare il disco, non devi fartelo da solo… Come dice Francesco è così in tutti i campi…
    A sto giro quoto Settimio in toto…

    Ovviamente in tutti i suddetti campi bisogna però farsi notare… e lì oltre alla professionalità e al talento contano anche un po’ di fortuna e di astuzia… Un caro amico dice sempre che “I treni giusti vanno saputi prendere e a volte è una questione di fortuna, ma devi andare alla stazione perché difficilmente ti passano da casa… “

  17. Maxim

    Una piccola battuta con aggiunta

    “I treni giusti vanno saputi prendere, vero
    aggiungo ;ma devi andare molte volte alla stazione per vedere se passano e riconoscere quello giusto”

    Morale :
    con un po di fortuna qualche treno si riesce a prenderlo magari sgomitando un po e facendo interveinre l’amico capostazione che crede in te e ti fa salire ,
    il difficile è riuscire a prenderne molti con regolarita e destinazioni ambiziose dopo passano loro per casa

  18. Maxim

    Questo decalogo sulle modelle mi ha po incuriosito

    presuppongo che nello studio siano transitate parecchie aspiranti modelle con le idee un po confuse ma perdonabili sopratutto se vengono dalla provincia ma anche cittadine
    la loro eccessiva presenza in numero abbia creato un po di tranbusto dove una bella chiaccherata a tu per tu avrebbe potuto creare qualche disappunto sul piano personale
    Come dicevo un un intervento precedente poi i treni passano loro per casa ma bisogna evitare quelli che passando provano scintille

    Il messaggio è rivolto alle modelle
    che queste guardano o seguono il blog???
    Forse si, forse no

  19. Gianni

    Ho un’idea, potresti aggiornare l’articolo correggendo “ambaradam” in “ambaradan”, è così che si scrive in italiano.
    L’etimo della parola puoi “googlarlo” con l’ausilio di un magnifico MacPro.
    Un altro consiglio utile potrebbe essere quello di mettere le virgole prima di “ma”; una semplice regola che viene insegnata, solitamente, in prima elementare, però non vorrei ricordami male.
    Certo è pure vero che la virgola può essere omessa, ma solo in caso di congiunzione avversativa. Non ti sforzare, non cercare, ti assicuro che non si tratta del nostro caso.
    Un’altra cosa, di pregio, sono le lettere maiuscole (shift+lettera o caps lock) da posizionare dopo i punti di fermo, interrogativi, esclamativi oppure da utilizzare per i nomi propri, per esempio “Carlo Cracco”.
    Poi se vuoi dare un tocco di classe all’articolo ti consiglio il “11!!1!!11” alla fine di ogni frase, il non plus ultra della comunicazione. Provalo è molto in voga nei blog.
    Comunque sono consigli, ma suppongo tu non sia uno scrittore o un giornalista.
    A proposito, lo scrittore o il giornalista sono dei lavori?
    Sì, sono dei lavori, non l’avevo ancora detto?
    Sai, con internet e tutto l’ambaradan del web ci sono tantissimi blogger, magari di provincia, che non hanno una testata, ma hanno solamente un sito dove scrivono articoletti da novelli GG Allin.
    Anche se ad esser sincero mi viene da pensare al Corriere della Sera, Severgnini, grandi giornalisti, un articolo di Benedusi, ma forse devo aver dormito male.
    Dai, ti saluto con un vecchio proverbio cinese molto in voga durante la dinastia Han:
    Se per le vostre parole hanno pagato zero: valgono zero.
    Se hanno pagato dieci: valgono dieci.
    Se hanno pagato cento: valgono cento.

    P.S.
    Non venirmi a dire che il proverbio vale anche per me, per quello che ho scritto.
    Ti ricordo che il giochetto dello “specchio riflesso” è valido e divertente finché non consegui la licenza elementare.

    P.P.S.
    <>
    Ulteriore è maschile, quindi l’apostrofo non serve. L’apostrofo si usa solamente con le parole di genere femminile.

    P.P.P.S.
    Si scrive “perché”, con l’accento acuto. E non è un refuso, lo scrivi in continuazione, ti mancano le basi.
    Ti vanti di leggere tanti libri, ma forse tra le pagine del libro ci tieni “Le Ore”.
    Per renderti conto della differenza prova a pronunciarlo. Perché e poi perchè. Da noia vero?
    Comunque esiste il correttore automatico, che diamine, persino ad occhi chiusi sarebbe impossibile sbagliare.

  20. letizia maestri

    Ciao caro Settimio… puoi gentilmente decifrare il decalogo del buon truccatore e il decalogo del buon parrucchiere…. visto la tua esperienza????

  21. Gianni

    Ciao cara Letizia, sei una truccatrice eccelsa, direi la migliore sulla piazza, ma vorrei farti notare che un decalogo si scrive e non si decifra. Lo si può decifrare se già esiste, ma non decifrare come lo intendi tu, in modo errato, prende il posto di “scrivere”.
    Come sinonimo di scrivere puoi usare stilare, redigere, stendere.
    Decifrare ha un significato completamente diverso, ovvero si può decifrare uno scritto, già esistente, ma poco chiaro. Questa mancanza di chiarezza può essere dovuta ad un linguaggio arcaico, un linguaggio criptato, ma deve pur sempre esistere fisicamente, altrimenti non puoi decifrare una cosa che non esiste.
    Le parole sono importanti, più di uno smokey ben fatto o di un buon blush.

  22. settimio

    @gianni ahahahah hai ragione, la pessima scrittura irrita anche me. quando qualcuno mi scrive tendo a non proseguire nella lettura se vedo un pò al posto di un po’.
    potrei giustificarmi dicendo che spesso e volentieri questi post li scrivo dal telefonino, nei ritagli di tempo (lavoro tanto, ieri sera sono uscito da studio a mezzanotte), che tiro avanti questo blog da più di dieci anni dispensando (gratis!) informazioni e consigli spesso preziosi (senza andare tanto lontano come questo per le modelle, che se queste cose non le leggessero qui non so proprio dove potrebbero trovarle)…ma forse è meglio queste cose non dirle! (ops, mi sono già scappate, scusa ma non riesco a cancellare, con il mio fighissimo mac pro).

    devo dire che scrivi bene e sei sufficientemente caustico ed antipatico da sembrare quasi me!
    c’è una differenza, però: io ci metto nome e cognome e pure la faccia. tu no.
    e quindi, devo dirti la verità, mi sembra un po’ di scrivere a me stesso.
    non ti offenderai quindi, se ti invito a trovare la correttezza sintattica e grammaticale di questa espressione:
    ma vaffanculo!
    😉

  23. Alessandro Burato

    Il grammar Nazi è l’ultimo gradino della scala evolutiva del Troll. Subito prima viene il Grillino vegano/sciachimista.

  24. Maxim

    Non credo sia questo lo sviluppo che ci si aspettava
    finire per parlare del buon italiano

  25. Maxim

    Caro Damiano
    sei completamente fuori strada

    se si finisce per parlare di
    accenti mancati o di troppo , apostrofi non proprio corretti , espressioni letterali colorate ed efficaci ma forse non proprio centrrate da un punto di vista dell’italiano ecc…
    penso siamo messi un po’ male da un punto di vista di un blog dove l’argomento è dedicato alla fotografia e contorni

  26. Alberto Macchi

    Gianni scommetto che la gente fa la fila per uscire con te il sabato sera.

    P.S.
    La terza persona singolare dell’indicativo presente del verbo dare è “dà”. “Da” è una preposizione.
    Non ti preoccupare, comunque, non è mica un errore che hai commesso mentre stavi tenendo una lezione sugli accenti.
    Per risolvere questo piccolo inconveniente potresti provare a dare un’occhiata alla tua tastiera, più o meno a nord-est del tuo amato “punto e virgola”, segno grafico che senza alcun dubbio utilizzi quotidianamente in buona parte delle tue comunicazioni scritte, non solo per fare il figo sul blog di un fotografo.

  27. Andrea Muti

    Con il trionfo delle modelle c’è anche il trionfo dei fotografi!
    Tutti sono fotografi: perfetto, non ci sono problemi.
    Forse però è utile un decalogo che aiuti chi vuole essere o diventare fotografo per capire come funzionano le cose.
    Come al solito sarò chiaro e schietto:
    -fare il fotografo è un lavoro. LAVORO. Come qualsiasi altro.
    -se nel vostro paesino siete il fotografo del paese e venite a Milano volendo fare il fotografo sappiate che qui siete l’ultima merdina dei mille superfotografi di Milano. Sapete perchè ci sono pochissimi fotografi italiani? Perchè il fotografo tedesco/americano/giapponese che viene a Milano ha il biglietto di ritorno dopo un mese e in questo mese si mette di buzzo buono a cercare di fare questo mestiere anche se prevede di fare 10 servizi al giorno girando come una trottola in metropolitana. Il fotografo italiano dopo 2 giri in metropolitana e aver fatto una fila di un’ora per far vedere un portfolio torna nel paesino dove continua a fare il fotografo del paesino ed essere fidanzato con la figa del paesino: molto più comodo. Fare il fotografo è un lavoro (l’abbiamo detto) e come tutti i lavori è una enorme fatica.
    -toglietevi quel paraluce al contrario: fanno solo ridere, nessun fotografo ptofessionista usa il paraluce al contrario.
    -NON fate alcun corso per fotografo, non servono a NULLA.
    -se vi fermano in Duomo e vi dicono che siete un fotografo super figo e vi chiedono di fare book e l’agenzia GREAT LIGHT PHOTOGRAPHERS vi offre di fare book e composit pagando 100 euro (o anche 50, così vi fate un “nome”) voi siete liberi di farlo, ma sappiate che questo NULLA ha a che fare con le vere agenzie di fotografi. Una vera agenzia di fotografi non vi chiede soldi per lavorare, ve li offre: bella differenza, no?
    -dovete avere un portfolio, anche molto semplice, ma dovete averlo.
    -paraluce al contarrio, Nikon o Canon, e tutte quelle cose lì NON fanno di voi un fotografo.
    -essendo il lavoro di fotografo un LAVORO (l’ho già detto?) non pensiate che si possa diventare un fotografo in una settimana. Nessuno pensa di diventare cuoco, idraulico, elettricista in una settimana! Come per qualsiasi lavoro per diventare fotografo ci vuole tempo!
    -presentatevi negli studi perfetti, perfetti vuol dire PULITI, EDUCATI, CON I CAPELLI LAVATI, SENZA FRONZOLI. E non vestitevi da zoccoli/e.
    -quelli che non ce l’hanno fatta dicono che quello che ce l’ha fatta ci è riuscito perchè l’ha dato a destra e a manca: balle. Darlo a destra e a manca non serve a NULLA. Se volete datelo a tutta Milano, ma non pensiate che questo serva a farvi diventare un fotografo.
    Ecco, questo il decalogo per gli aspiranti fotografi.
    Un’ultima cosa, ma forse l’ho già detto: fare il fotografo è un LAVORO. Non è un divertimento.
    Buona fortuna!
    Concludo con due immagini di un grande fotografo italiano, Settimio Benedusi:

    😉

  28. dorian paderni

    con tutto il rispetto per il lavoro altrui non mi pare che le due foto di Bianca siano capolavori….
    non te lo dice un photographer….te lo dice un idraulicher…

  29. Andrea Langhi

    @Alessandro Burato + @Dorian Paderni
    Mi sto pisciando dal ridere!
    Geni!

  30. esmy

    dell’altezza cosa mi dite ??? poichè tante ragazze belle e con fisici perfetti vengono discriminate solo per l altezza ciò che io non tollero !!!

  31. dorian paderni

    Buon Natale Sirio….. sarai anche un pochino antipaticher/altezzosicher/prendiperilculicher…. ma fa’parte del gioco….
    se hai raggiunto un livello molto alto c’e’ un motivo……gradevole e delicato il sito… le foto?…. a tanti me compreso piacerebbe essere in grado di realizzarle….. saluti….

  32. GianGabriele Fiorentino

    Buon Natale a tutti. Secondo me c’è un equivoco di fondo. Non basta avere una macchina fotografica per essere un fotografo, come non basta essere una ragazza bellina fotografata per essere una modella. Se parliamo di lavori, allora devi guadagnare col tuo lavoro e pagarci le varie tasse, se no parliamo di hobby o peggio di lavoro nero. Quello che dici sui lottatori di sumo e sul fantino è verissimo. Avviene tuttavia che un tipo con la macchina fotografica fa degli scatti ad una ragazza bellina (gratis pensando magari che ci esce qualcosa di sessuale), le ultra ritocca e lei si convince di essere una modella. Però, c’è un però. Al tuo livello sono pochi i fotografi, come sono pochi i piloti di formula uno ed i calciatori di serie A. Ma a livelli differenti ci sono tante situazioni lavorative oneste, sia come fotografi che come modelle. Mi ci metto anche io fra questi. Lavoriamo con quello che possiamo trovare su piazza tentando di fare il meglio che sappiamo fare. Lavoriamo con piccoli clienti, paghiamo chi posa per noi e non abbiamo secondi o terzi fini. Nelle città di provincia va così. Se c’è l’onestà di fondo, credo che vada bene. In questo mondo, come in tutti i mondi, ci sono le persone oneste e corrette e i truffatori. Ragazze, non siate ingenue. Non vi fidate di chi millanta possibilità di farvi entrare nella hit parade. Sono come quelli che scrivono libri su come vincere al superenalotto, ma molto più pericolosi. Buon 2014.

  33. Adriano Mazzon

    Una qualche freccia a favore delle ragazze che pensano d’avere delle caratteristiche da modella si puo’ dare
    Senza un pizzico d’illusione è difficile pensare d’ intraprendere un percorso o mettersi in gioco
    Saper fare la modella è un po un’arte che in parte dipende dalle qualita intrinseche della persona e parte s’ impara
    Le ragazze con io’ chiaro e deciso e una capacita di comprendere i fotografi cosa vogliono durante le riprese
    Scegliere chi puo’ dare in termini di crescita ed evitare i personaggi fumogeni
    Qualche errore iniziale si puo scusare se si intravedono le qualita’ interpretative ecc..

  34. Ale

    Di l erba non si fa tutto un fascio… e direi anche, evitare di offendere!

  35. Edobette

    Hai centrato in pieno il concetto. Se si sceglie di intraprendere una strada, lo si deve fare con serietà, ostinazione e sudore…e comunque E’ UN LAVORO!

  36. Maxim

    Sull’aggiornamento direi che qualcosa si puo dire
    che debbano avere le misure del corpo giuste direi senza dubbio
    pur avendo corpi ,volti giusti potrebbero essere dei pezzo di legno senza emozioni davanti alla macchina……
    nonostante le giuste misure spesso ci vogliono le sarte e/o Stylist per adattamenti ( leggermente alta, seno un po magro qualche osso troppo evidente in certe pose ecc…)
    si sono viste modelle che pur non essendo perfette avevano una grande comunicativita davanti alla macchina e sapevano
    catturare quel non che….

  37. andrea

    mi sembra corretto cosa scrive Fabio… se è un lavoro!! si rilasciano ricevute e si pagano tasse, altrimenti si lavora in TF

  38. Andrea

    Tutto giusto…però si può dire che le foto della Balti che hai postato fanno cagare ?

  39. ugo

    dire che le due foto della divina Bianca siano brutte è incomprensibile. Nonostante il modo molto diretto di dire le cose hai perfettamente ragione su tutta la linea.

  40. Paola

    Mi sembrano tutte cavolate!!! Va bene il lavoro di modella è un lavoro molto impegnativo, ma se voi fotografi iniziaste a fare foto a donne normali e non perfette forse non tutte vorrebbero aspirare a fare le modelle!!!
    Ci vuole un po di realtà è il nudo ha stancato!!!! Basta!!! Ci sono donne nude ovunque, fate qualcosa di nuovo!!!

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