PASSION & PROFESSION

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[it]spostato a fine gennaio (da metà dicembre che sarebbe dovuto essere) il week end organizzato da TPW qui a milano e dedicato a chi vuole approfondire gli aspetti più concreti della professione di fotografo. tutte le info qui.

(è vero, ho scritto questo post un po’ per pubblicizzare la cosa, nella quale ovviamente sono coinvolto anche io, ma soprattutto per rispondere al commento di alan messo nel mio post precedente: tutto un po’ un casino, ma tranquilli, tutto sotto controllo…)[/it] [en]the weekend organized by TPW here in milan (which was supposed to happen halfway through December) has been moved until the end of January and it is dedicated to whoever wants to expand the more concrete aspects of the photographic profession. All the info is here.

(it’s true, I’ve written this post to advertise this thing a little, in which I am obviously also involved, but above all it is to answer alan messo’s comment in my previous post: there is a bit of chaos, but don’t fear, everything is under control…) [/en]

8 risposte

  1. alan gelati

    ciao settimio; mi permetto di scriverti in questa parte del blog.. anche se l’argomento di quello che sto’ per dirti non c’entra un cazzo; .. ma preferisco scrivere sul tuo blog e non quello del coririere della sera …. non sono in vena di ri-fare l’AGIT PROP !
    mi riferisco all’ evento TPW… non credi che 300 euro e piu’ (250 + iva + etc) per un seminario di orientamento siano un po’ eccessive…? sappiamo benissimo chi sono le persono che probabilmente aderiranno a questo seminario.. i soliti wannabe photographer figli di papa’.. etc… (tipo IED per intenderci); non fraintenedere.. il livello dei professionisti e’ valido.. ma credo che certe iniziative debbano essere piu’ democratiche e rivolgersi ad un piu’ ambio odiens possibile; per dirti il “giovane” che veramente cerca conforto e ispirazione da professionisti ma che non puo’ permettersolo.. li’ non ci sara’… .
    Ora mi rendo conto anche io che probabilmente TPW non e’ probabilmente una CHARITY ONG.. ma sarebbe bello proporre una simile iniziativa anche per aspiranti non abbienti.. che nel maggior parte dei casi sono quelli che poi riescono a diventare fotografi, proprio perche’ non hanno mai avuto il sostegno incondizionato di famigliole “facoltose” ben predisposte a soddisfare i capricetti del figliolo/a annoiato.. e sai a cosa mi riferisco !!!!
    Non so’ se i “lecturer” percepiscano una fee di presenza… ma sicuramente se il loro intento e’ quello veramente di incoraggiare e indirizzare i giovani, non credo che poche centinaia di euro facciano la differenza e potrebbero quindi garantire una presenza; se poi invece sono proprio quelle centinaia di euro ad aiutarli a sbarcare il lunario.. tanto meglio.. significa che di lavoro piu’ di tanto non ne hanno e quindi garantire una certa disponibilita’.
    Apriamo un tread?

  2. settimio

    caro alan, vedi cosa mi combini? molli lì un commento che mi costringe a fare un post apposta!
    😉

    a parte gli scherzi, ovviamente rispondo molto volentieri:
    in questi ultimi tempi l’andazzo dei workshop è aumentato a dismisura. sarà una moda, sarà che ci sono un sacco di fotografi che non sanno che pesci pigliare, sarà che con la scusa del “workshop” ad un sacco di “fotografi” piace l’idea di vedere una “modella” con le tette di fuori…saranno un po’ di tutte queste cose insieme e forse altre…fatto è che su internet non si legge altro che di workshop di qui e di lì…
    che va anche bene, uno può fare del suo tempo e del suo denaro ciò che vuole.
    dovendo però dire le cose come stanno bisogna dire che la maggior parte di questi workshop sono tenuti ed organizzati da gente che da insegnare non ha un bel nulla. sono presuntuoso e stronzo come al solito? probabilmente sì, ma questa è la vera verità.

    la migliore, e vorrei dire anche unica ma non lo dico (cazzo! oramai l’ho detto e ho dimenticato la gomma a casa…), organizzazione per i workshop in italia è il TPW. lo dico senza alcun interesse personale, ma solo ed unicamente per averlo provato sulla mia pelle. il boss che lo dirige, carlo roberti, fa un’opera che è veramente meritoria, organizzando e gestendo una delle pochissime realtà AL MONDO dove si possa imparare VERAMENTE qualcosa sulla fotografia professionale. a dire la vera verità non ho ancora ben capito cosa glielo faccia fare: che io sappia la ferrari con il TPW non se l’è comprata e mai se la comprerà…

    all’interno del TPW, oltre ai corsi principali organizzati d’estate in toscana, ci sono anche molte altre attività satelliti, e una di queste è appunto l’appuntamento di milano a fine gennaio. che dire…300 euro non mi sembrano veramente gran cosa per un week end semplice ma anche qui organizzato bene e con relatori molto in gamba (ok, a parte me…). tornando all’inizio del commento, mi sembra che più o meno questa sia la cifra che si spende per un workshop totalmente inutile dove al massimo si vedono due tette.
    la cifra che spende chi viene tra l’altro è usata in massima parte per le spese vive, anche in questo caso ne’ i relatori ne’ il boss di cui sopra, guadagnano granchè. anzi, direi una cosa fondamentale, visto che è il fatto del costo che tu ha sollevato: nessuno di coloro che partecipa alle iniziative del TPW, compreso quindi il PASSION & PROFESSION, lo fa per i soldi e per guadagnare qualcosa. NESSUNO. non so perchè lo facciano gli altri, io lo faccio perchè mi piace confrontarmi, parlare e anche un po’ essere al centro dell’attenzione, giusto per essere chiari fino in fondo. e per prendere molto più di quello che dò. ma il guadagno è l’ultimo dei miei (e direi nostri) obiettivi.

    certo che da qui a fare i workshop gratis ce ne corre…ci sono le spese, e tutte le cose per fare in maniera tale che il tutto sia fatto a livello serio e professionale.
    e fare le cose a livello serio e professionale costa dei soldi, vero alan?
    😉

  3. alan

    OK… dai diciamo che mi hai convinto… ma rimango dellàopinione che non tutti se lo possono permettere ! 😉

  4. Giuseppe

    Caro Alan, vorrei risponderti anch’io, anche se da quasi novizio e non da super professionista.
    Ho avuto l’occasione di partecipare al Tpw dello scorso anno, quello in versione estiva.
    Sicuramente la professionalità richiede parecchi sforzi, sia a livello di tempo, di stress, di lavoro e di impegno vivo da parte di chi lo organizza e sicuramente per organizzare una macchina tanto complessa c’è bisogno anche di competenza e di tanta passione.
    Il costo sicuramente c’è, e chiaramente, per chi come me , o come te, non ha grosse possibilità economiche è sicuramente un’impegno oneroso, ma, se credi in qualcosa, e se credi in te stesso, un modo si trova.
    Lasciatelo dire da uno che ultimamente si sta giocando tutto ciò che ha per qualcosa in cui crede,
    penso che sia una buona occasione per imparare tanto, se le cose belle potessero essere conquistate senza sforzi, non ci sarebbe nemmeno il gusto di arrivare al traguardo.

  5. paolo

    I W.S. sono molto utili per vari motivi. Ha ragione Settimio a denunciarne l’esagerata offerta e la pochezza di qualità.
    l’utilità cmq c’è, e non solo per vedere tette e culi, tanto da che mondo è mondo questo fa girare un po tutto ;O)
    ma anche come confronto non solo con il “maestro” ma anche tra gli iscritti, nascono amicizie e scambi e consigli.
    Credo che forse sia sbagliata l’aspettativa dei corsisti. Ma in generale è sbagliata la visione della fotografia. Come se fosse una cosa che se uno non la sa, legge un libro, guarda un video e presenzia a un W.S. e pafff.. fatto!
    Si pensa che ci siano dei segreti, che basta vedere come uno mete il flash e che ci mette sopra ed è fatta, per non parlare del feticismo che porta a pensare che una bella fotocamera fa una bella foto! Più è figa e costosa e meglio è! Quante volte ho sentito dirmi “eeh bhè.. te con quella macchina lì… eecccerto che fai belle foto! Ecco, questa è la prospettiva che ha la fotografia in Italia, lo si legge continuamente su face book my psace flick etc.
    Quindi ben vengano w.shop fatti bene, dove non basta un esimio fotografo super vip, ma uno che sappia “dare”, come ben dice Settimio, insegnare e far passare qualcosa in altre menti, è formare, è far capire che in un W.S. non è che si possa insegnare “la fotografia”, ma si può insegnare un atteggiamento verso la fotografia.. ma questo lo si vede poche volte purtroppo. Sarebbe necessario andare a un W.S. come contorno a un esperienza che si sta vivendo, come quando si va a vedere una mostra d’arte, con occhi preparati da cui non si spera di venire illuminati, ma solo confortati, coccolati, come mangiare un pasticcino e non vedere come si fa la torta. perchè per capire come si fa tutto il dolce bisognerebbe sezionare il cervello del fotografo/cuoco e leggere tutta la sua vita fino a quel momento. Una fotografia non è un attimo, è tutto un insieme di vita che si concentra per un attimo tot/secondo in quel luogo.

  6. alan

    Giuseppe.. fortunatamente ( e non solo grazie alla fortuna) non ho la necessita’ o esigenza di partecipare a workshop… ci credo personalmente poco… proprio perche’ il lavoro e la fotografia non la si impara in un week end; certo e’ forse interessante incontrare professionisti che difficilmente avreste voi la possibilita’ di incontrare.. ma il mio discorso era un altro.
    Posso capire che ci siano dei costi da sostenere da parte dell’organizzazione… in parte giustificati… semplicemente non ritengo i workshop eventi essenziali (anzi x niente) per la formazione. Come Settimio sottolinea, la quasi totalita’ sono fatti da persone che vivono sui desideri repressi dei “fotoamatori”; in quei pochi validi (come probabilmente il TPW e’) non sono cosi’ convinto che i professionisti che “insegnano” possano veramente avere il tempo.. e la voglia di CONDIVIDERSI completamente con chi paga. Forse con alcuni si… ma di certo non con la tipologia media del fotoamatore che attende ai workshop… Io personalmente non avrei ne’ il tempo e ne la voglia di perdere il mio tempo con alcune tipologie di persone; Settimio e’ molto piu’ cerebrale e idealista di me ! ( Settimio… 😉 ) … io per niente ! E poi che dovrei insegnare.. ?… non si insegna a VEDERE.. lo si impara da soli.. solo dopo e’ utile saper usare una macchina fotografica.

  7. Giuseppe

    Alan…
    Personalmente, io dai workshop qualcosa ho imparato.
    …chiaramente..
    non sto parlando di quei workshop fatti da incompetenti di cui ahime la nostra bella italia abbonda, ma di quelli condotti con sapienza e passione da persone (prima) e fotografi (poi) che hanno davvero qualcosa da insegnare, anche da seduti e senza fotocamera.
    A parte aver conosciuto alcuni dei migliori fotografi del mondo ( cosa che di per se è vero, non ti insegna niente, ma è comunque un onore …credo, che qualcuno che potrebbe avere di meglio da fare spenda comunque un po del suo tempo per insegnarti qualcosa), come scrive Paolo, a volte nascono nuove amicizie, e perchè no, nuovi progetti, è una buona occasione di confronto , la cosa fondamentale credo sia lo spirito con cui li si affronta.
    Chiaramente…non si può , e non si deve stressare a morte il ”maestro fotografo” che tiene il workshop (come ho visto fare innumerevoli volte) basta osservare, e ritenersi contenti se quando si va a casa si è carpito qualcosa che poi si può applicare , innovare e sperimentare a proprio modo nel proprio lavoro.
    Detto questo, magari se ne hai occasione prova a partecipare ad uno che credi abbia un prezzo ragionevole, e con un fotografo di cui ammiri e ritieni il lavoro valido , forse manterrai la tua ferrea opinione, …ma forse no

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