portogallo_un uomo e una donna #03

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[it] subito arrivato da zanzibar sono ripartito per il portogallo, per fare un nuovo ennesimo servizio fotografico.
mi capita oramai spesso di svegliarmi e non avere la più vaga idea di dove io sia.

il servizio fatto in questi giorni è stato ambientato in un posto surreale, una vecchia miniera di pirite.
pura archeologia industriale, per molti aspetti assai affascinante.

in questa “location”, come diciamo noi fighetti della moda, ho ambientato la mia storia, una storia d’amore tra un uomo e una donna.
una storia, dicendo una cosa di tecnica fotografica almeno per una volta, dove ho cercato ostinatamente l’errore.
ho cercato cioè in tutte le maniere di far entrare luce nell’obiettivo della mia canon, per “sporcare” il più possibile l’immagine.
trovo molto costruttiva la ricerca dell’errore, dello sbagliato, del fuori le regole: uscendo dalla strada certa ci si può perdere, ma si possono anche trovare cose che non si sapeva neanche di volere, ed amarle.
troppo spesso trovo che i fotografi usino degli strumenti per “aggiustare” la realtà, per cercare di dare ordine a ciò che ordine è difficile che l’abbia: penso sia meglio, a volte, farsi trascinare dal caos per guardare la realtà dritta in faccia.

e la realtà del servizio di questi giorni è la storia un poco alla antonioni (scusate la presunzione) di un uomo e una donna, che si rincorrono, scappano, forse si amano, forse cercando loro stessi, ma forse trovando qualcos’altro.

“Quei giorni perduti a rincorrere il vento
a chiederci un bacio e volerne altri cento
un giorno qualunque li ricorderai
amore che fuggi da me tornerai
un giorno qualunque li ricorderai
amore che fuggi da me tornerai

e tu che con gli occhi di un altro colore
mi dici le stesse parole d’amore
fra un mese fra un anno scordate le avrai
amore che vieni da me fuggirai
fra un mese fra un anno scordate le avrai
amore che vieni da me fuggirai

venuto dal sole o da spiagge gelate
perduto in novembre o col vento d’estate
io t’ho amato sempre, non t’ho amato mai
amore che vieni, amore che vai
io t’ho amato sempre, non t’ho amato mai
amore che vieni, amore che vai”

Fabrizio De Andrè[/it] [en] As I returned from zanzibar I left again for portugal, to photograph yet another editorial.
It often happens that I wake up somewhere and I have no clue of where I am.

The editorial shot during these days had been created in a surreal place, in an old pyrite mine.
Pure industrial archeology, extremely fascinating from many angles.

In this “location”, as us cool fashion people call it, I set my story, a love story between a man and a woman.
A story, saying it at least for once in a photographic technique, where I obstinately looked for error.
I therefore looked in all the ways to get light to enter the shutter of my canon, to smear the picture as much as I could.
I find that looking for error, a mistake, breaking the rules is very constructive: getting off the righteous path you can loose yourself, but you can also find things which you didn’t even know you wanted, and love them.
Too many times I find that photographers use instruments to “adjust” reality, to give order to what uncommonly has order: I think it’s best, that sometimes, you get pulled into chaos to end up looking into reality straight in the face.

And the reality of this editorial during these days is a slightly antonioni story (excuse my presumption) of a man and a woman, chasing each other, running away, maybe in love, maybe looking for themselves, but maybe finding something else.

“So many days we spent, after the wind running
Asking for one kiss, yet longing for one hundred,
One day or another they’ll come to your mind,
You once fled away, you’ll come back again,
One day or another they’ll come to your mind,
You once fled away, you’ll come back again.

And you, with your eyes of a different colour,
You, who do tell me love words in the same way
One month, one year will pass, and you will not stay,
You who tell me I love you, from me you’ll flee away,
One month, one year will pass, and you will not stay,
You who tell me I love you, from me you’ll flee away.

You came with the sun; on cold shores you did freeze
I lost you in November or with a summer breeze,
I have never lov’d you, I’ll love you for ay,
O love ever coming, you’ll ever go away,
I have never lov’d you, I’ll love you for ay,
O love ever coming, you’ll ever go away.”

Fabrizio De Andrè

[/en]

8 risposte

  1. Alessandro

    Per niente affatto presuntuoso, secondo me. Ho visto le foto prima di leggere il post e ho pensato subito a Zabriskie Point.
    La teoria dell’errore e del caos è affascinante; però, almeno credo, ci vuole “mestiere”, per sapere prima quali sono le regole e dopo contravvenirle.
    In ogni caso penso che queste foto si siano lasciate sporcare volentieri!
    Ciao,

    Alessandro

  2. etri

    I think there is always have some rules. Outside the “normal rules”, that’s the other rules. In this particular case, Sir, I think you create a “particular rule”. By this rule, you received the best result, we received the best picture 🙂

  3. PAOLO

    Azz… specialmente dopo questa performance…si faccia avanti chi non è ancora convinto che lui sia il migliore!

    Eccezionali!!! Bellissimo regalo le alte risoluzioni… !!!

    Ciao & buon lavoro,
    Paolo.

  4. fra

    Mi unisco ai ringraziamenti per le foto in formato grande!
    Solo chi è perfettamente in grado di domare la luce si può permettere di lasciarle spazi clandestini 🙂 Splendido lavoro, ora vogliamo vedere il resto della storia… tienici informati!

  5. Giuseppe

    Niente di più vero… dopo un po’ di anni di esperienza fotografica, il mio miglior ritratto è venuto fuori per errore, di sera ad un mio amico con una fastidiosissima luce di un faro che entrava dall’alto, regalando all’immagine una specie di nebbia e un’atmosfera surreale. Da allora ogni tanto provo a trasgredire, cercando di trasgredire sempre meglio. Spero a breve di realizzare un mio sito così posso sottoporle alla critica della gente…

    Le tue foto sono eccezionali!!! E non solo queste… Sei un fuori classe e non penso si possano fare paragoni con il tuo stile originale e comunicativo…

    Buon lavoro
    Giuseppe

  6. mary

    non da addetta ai lavori ma da essere umano capace di emozionarsi i miei complimenti.

  7. Simone

    La citazione di De Andrè…un tocco di classe.

    Un saluto.

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