Il ‘come’ è un progetto molto interessante e che sicuramente attrae (come altrettanto sicuramente attrarrà) l’interesse di molti.
Ritengo, però, che quest’anno l’organizzazione del TPW, pur preservando la qualità che contraddistingue la propria offerta, avrebbe dovuto rivedere il rating di alcuni (se non di tutti) i ws.
In ogni caso complimenti per l’iniziativa e a color che se la potranno permettere.
Ho sempre ammirato ed apprezzato Benedusi ma ho come l’impressione che ultimamente stia cadendo nella banalità.
Partendo dal presupposto che già l’anno scorso era stata data una digitale in mano ad una scimmia (se non erro era una Canon G12) con il tentativo, successivo, di giustificare l’assenza di ‘perchè’ delle foto prodotte (ed esposte allo spazio Forma), ritengo che le ‘Tavole della Legge dei Perchè’ poco sopra snocciolate rappresentino quanto di più inutile e saccente potesse scrivere. Tralasciando i termini non proprio aulici che fanno da contorno ai concetti espressi, mi permetto di dire che un conto è favorire la crescita e la sensibilità dei foto-amatori (il termine è già sufficientemente didascalico) un conto è sparare a zero con un obice carico di banalità! Mi trovo pienamente d’accordo con quanto sostenuto da Andrea Laudisa & Co.: chi non ha velleità commerciali ma coltiva ‘semplicemente’ (le virgolette sono obbligatorie) una passione ha i propri perchè e le risposte agli stessi perchè. I suoi lavori commerciali sono eccelsi come anche la riconosciuta ed ineguagliabile tecnica dei ritratti in controluce: ma dopo averne viste tre o quattro, forse, qualcuno comincerebbe a non ritrovare più il ‘perchè’ che inizialmente voleva comunicare (e i 1000 euro di gettito arrivano comunque).
Signora Martina (leggendo il post direi Colombari), qui non si discute la persona ma il progetto: nessuno si è permesso di mettere in discussione la buona fede di chi ha effettuato gli autoritratti, bensì il tentativo di spacciare tutto questo per un ‘progetto fotografico’.
Ancor più, l’elencazione sopra riportata ed inerente alcuni aspetti od avvenimenti della vita di una persona (alcuni dei quali definibili ‘nobili’ per la portata) non credo possano far mutare il giudizio complessivo sull’operazione.
(l’elencazione delle attività benefiche, per quanto da applaudire, me la sarei risparmiata)
Mi sono già espresso più sopra e non posso che continuare ad essere d’accordo con Barbara, ma anche con Fabrizio, Giulio N e Lu.
Capisco che la Colombari presenziò anche l’anno scorso (se non erro), ma continuo a sostenere che il progetto poteva risultare molto più valido se affidato alle mani inesperte della massaia o della prima ignota che capitava sotto casa, o sotto lo studio o sotto Forma.
Inoltre mi permetto di dire che aver paralto alla Colombari di Francesca Woodman (povera genia, io non so se l’avrei scomodata) non ha sortito dei grandi effetti.
In ogni caso, de gustibus…
Beh, ciò che dice Barbara è in buona parte condivisibile.
Non era forse meglio donare la macchina per qualche tempo ad una qualsiasi perfetta sconosciuta, del tutto priva di nozioni fotografiche?
Il dubbio che il nome dell’autrice delle foto abbia avuto un certo peso, purtroppo, rimane…
Gaetano, credo che alla fin fine si stia andando tutti nella stessa direzione anche se attraverso percorsi diversi.
Inizialmente non parlavi di professionalità, salvo poi fare una distinzione tra fotografo professionista e fotoamatore, salvo poi definirti fotografo professionista…ed io di professionalità ho parlato sin dall’inzio.
Riguardo Most: sono d’accordo con quanto dice e riprendo anche una parte del discorso di Gaetano.
Alcuni miei clienti se ne andarono dallo studio preferendo servizi similari svolti da chi millantava capacità a prezzi ridotti….credimi il 90% degli stessi è tornato all’ovile (come si suol dire) in quanto credevano, e credono, alla qualità offerta dal mio studio.
Se poi ci sono aziende che accettano scatti a fini pubblicitari di dubbio gusto e scarsissima qualità…beh, non mi sento di dare la colpa a chi ha scattato, bensì a chi ha accettato la qaulità scadente: se al posto di una 1DS acquista una Holga (per mia scelta), poi non mi posso incazzare col negoziante anche se ha cercato di farmela passare per l amigliore macchina del mondo!
In ogni caso credo che le vostre qualità verranno ripagate: se i vostri lavori sono di qualità ci sarà di sicuro, in giro, l’occhio capace di intercettare tutto questo.
Ripeto: buona estate!!!
Ciao Gaetano, non posso che concordare con quanto ha scritto Most: ti sei definito libero professionista e mi par di capire che l’aggettivo ‘professionista’ torni anche nei tuoi discorsi.
Io non mi definisco nè fotografo nè fotoamatore: bensì uno che, saltuariamente, cerca di scattare fotografie (cosa ancora diversa dai termini precedenti).
Nel mio settore (tieni presente che la maggior parte delle persone comuni nemmeno a cosa sia un Consulente del Lavoro) mi trovo a competere con Associazioni di categoria e soggetti non abilitati che, grazie a normative emanate da ‘alti luminari’, svolgono la mia attività; in primo luogo non mi arrabbio con loro: la possibilità gli viene data e se la giocano, come è giusto che sia; in secondo luogo, la qualità paga: e chi si rivolge a me rimane anche a fronte di offerte a prezzi più bassi…come vedi. l’aggettivo professionista viene fatto seguire per un qualche motivo…..ed anch’io pago le tasse, ho un partita iva da tanto tempo, non sgarro il pagamento di uno stipendio alle mie dipendenti, ho tutti in regola e non ho la fortuna di lavorare con privati ma solo con aziende che non mi permettono il nero…ma il pagare l etasse non mi rende più bravo di altri: è la qualità dell’operato a distinguermi.
Questa, come ovvio, è una mia opinione (e, non credo sia necessario dirlo: nulla di personale, ci mancherebbe!).
Ciao Settimio, concordo con quello che ahi postato e detto, ma….concordo anche con quanto hanno riportato i ‘colleghi’ lettori poco sopra.
E’ indiscutibile che nella maggior parte dei casi il lavoro ce lo scegliamo (difficile sia lui a sceglierci, non è come il discorso del peyote), ma è altrettanto vero che le scelte, in altrettanti casi, sono…come dire, obbligate e veicolate dagli accadimenti della vita o dalle necessità…
…e così io, oggi, faccio un lavoro che mi sono scelto e che dopo quasi 15 anni non da’ più tanti stimoli…ma la possibilità di ritagliare infiniti spazi di tempo per andare dove voglio e quando lo voglio, da solo o in compagnia, per fare ciò che più mi piace…(tra le quali cose, scattare fotografie…non posso, e non voglio, definiri fotografo).
P.S. a Gaetano Gecko: l’Impiegato delle Poste, come l’Operatore ecologico o l’Architetto o il Consulente del lavoro (come il sottoscritto) credo abbiano il diritto di definirsi come credono quando impugnano un apparecchio fotografico tra le mani: la differenza la fa un aggettivo che segue la paroel, ovevro ‘professionista’. La tua professionalità non viene scalfita dal fatto che qualcuno si appropri di un termine sul quale, peraltro, non vi è copyright di nessuno: il’ottima qualità del tuo lavoro farà selezione tra coloro che non riescono e non possono offrire il tuo punto di vista….(con tutto che, molte volte, l’impiegato o chi per esso sforna lavori molto più gradevoli di soggetti che si fregiano del titolo di fotografi professionisti).
Sicuramente bel post, nel quale condivido la necessità di capire e conoscer il passato per ‘costruire’ il presente e, ancor più, il futuro…o al meno per creare la base alla quale il futuro guarderà per costruirsi un presente..e così via…
Non mi trovi, però, d’accordo sull’affermazione in base alla quale delle proprie emozioni non frega niente a nessuno; credo che ci sia in circolazione almeno un essere umano il quale si faccia toccare le corde dalle tue emozioni o dalle mie o da quelle di qualcun altro.
Tu stesso, qualche tempo fa, rispondendo alle domande di Toni Thorimbert salvasti (se non erro) tre fotografie dall’incendio dello studio fotografico: quelle tre fotografie rappresentavano qualcosa di importante per te (gli anni 80, S.I., il progetto in piscina..), rappresentavano a loro modo un’emozione…e se noi abbiamo letto quel post, del quale ricordiamo i particolari…beh, vuol dire che le tue emozioni lì trascritte ci hanno colpito e ci hanno interessato.
Chiaramente, questo è il mio personalissimo parere.
Ogni volta che ho la possibilità di ammirare i tuoi casting, i tuoi shooting, sul mio viso si dipinge costantemente un’espressione di meraviglia mista ad emozione…davvero complimenti.
Complimenti per il post e complimenti per le foto!!
Credo sia assolutamente condivisibile la linea progettuale che hai descritto e tenuto nel corso dell’anno: mi è piaciuto molto quando hai sottolineato la volontà di fotografare le ragazze come se fossero ritratte dal proprio partner.
Magari ci si vede al tuo workshop di TPW!!
Cose con le quali mi trovo d’accordo: l’applauso, la ricerca della tariffa più conveniente, non effettuare cambio di valuta (dipende, però, sempre dalla destinazione), alzarsi all’atterraggio, taxi, info sul meteo e shopping etno-compulsivo.
Cose con le quali non mi trovo d’accordo: le altre.
Sono d’accordo con AleunamE: in questo post c’è molto fighettismo borghese…
TPW 2012
Febbraio 16th, 2012 at 10:49Il ‘come’ è un progetto molto interessante e che sicuramente attrae (come altrettanto sicuramente attrarrà) l’interesse di molti.
Ritengo, però, che quest’anno l’organizzazione del TPW, pur preservando la qualità che contraddistingue la propria offerta, avrebbe dovuto rivedere il rating di alcuni (se non di tutti) i ws.
In ogni caso complimenti per l’iniziativa e a color che se la potranno permettere.
IL FOTOMETRO #02
Settembre 6th, 2011 at 06:34Ho sempre ammirato ed apprezzato Benedusi ma ho come l’impressione che ultimamente stia cadendo nella banalità.
Partendo dal presupposto che già l’anno scorso era stata data una digitale in mano ad una scimmia (se non erro era una Canon G12) con il tentativo, successivo, di giustificare l’assenza di ‘perchè’ delle foto prodotte (ed esposte allo spazio Forma), ritengo che le ‘Tavole della Legge dei Perchè’ poco sopra snocciolate rappresentino quanto di più inutile e saccente potesse scrivere. Tralasciando i termini non proprio aulici che fanno da contorno ai concetti espressi, mi permetto di dire che un conto è favorire la crescita e la sensibilità dei foto-amatori (il termine è già sufficientemente didascalico) un conto è sparare a zero con un obice carico di banalità! Mi trovo pienamente d’accordo con quanto sostenuto da Andrea Laudisa & Co.: chi non ha velleità commerciali ma coltiva ‘semplicemente’ (le virgolette sono obbligatorie) una passione ha i propri perchè e le risposte agli stessi perchè. I suoi lavori commerciali sono eccelsi come anche la riconosciuta ed ineguagliabile tecnica dei ritratti in controluce: ma dopo averne viste tre o quattro, forse, qualcuno comincerebbe a non ritrovare più il ‘perchè’ che inizialmente voleva comunicare (e i 1000 euro di gettito arrivano comunque).
MARTINA COLOMBARI IN-VISIBILE
Novembre 27th, 2010 at 17:25Signora Martina (leggendo il post direi Colombari), qui non si discute la persona ma il progetto: nessuno si è permesso di mettere in discussione la buona fede di chi ha effettuato gli autoritratti, bensì il tentativo di spacciare tutto questo per un ‘progetto fotografico’.
Ancor più, l’elencazione sopra riportata ed inerente alcuni aspetti od avvenimenti della vita di una persona (alcuni dei quali definibili ‘nobili’ per la portata) non credo possano far mutare il giudizio complessivo sull’operazione.
(l’elencazione delle attività benefiche, per quanto da applaudire, me la sarei risparmiata)
MARTINA COLOMBARI IN-VISIBILE
Novembre 25th, 2010 at 11:18Mi sono già espresso più sopra e non posso che continuare ad essere d’accordo con Barbara, ma anche con Fabrizio, Giulio N e Lu.
Capisco che la Colombari presenziò anche l’anno scorso (se non erro), ma continuo a sostenere che il progetto poteva risultare molto più valido se affidato alle mani inesperte della massaia o della prima ignota che capitava sotto casa, o sotto lo studio o sotto Forma.
Inoltre mi permetto di dire che aver paralto alla Colombari di Francesca Woodman (povera genia, io non so se l’avrei scomodata) non ha sortito dei grandi effetti.
In ogni caso, de gustibus…
MARTINA COLOMBARI IN-VISIBILE
Novembre 24th, 2010 at 14:07Beh, ciò che dice Barbara è in buona parte condivisibile.
Non era forse meglio donare la macchina per qualche tempo ad una qualsiasi perfetta sconosciuta, del tutto priva di nozioni fotografiche?
Il dubbio che il nome dell’autrice delle foto abbia avuto un certo peso, purtroppo, rimane…
VACANZE
Agosto 11th, 2010 at 08:05Gaetano, credo che alla fin fine si stia andando tutti nella stessa direzione anche se attraverso percorsi diversi.
Inizialmente non parlavi di professionalità, salvo poi fare una distinzione tra fotografo professionista e fotoamatore, salvo poi definirti fotografo professionista…ed io di professionalità ho parlato sin dall’inzio.
Riguardo Most: sono d’accordo con quanto dice e riprendo anche una parte del discorso di Gaetano.
Alcuni miei clienti se ne andarono dallo studio preferendo servizi similari svolti da chi millantava capacità a prezzi ridotti….credimi il 90% degli stessi è tornato all’ovile (come si suol dire) in quanto credevano, e credono, alla qualità offerta dal mio studio.
Se poi ci sono aziende che accettano scatti a fini pubblicitari di dubbio gusto e scarsissima qualità…beh, non mi sento di dare la colpa a chi ha scattato, bensì a chi ha accettato la qaulità scadente: se al posto di una 1DS acquista una Holga (per mia scelta), poi non mi posso incazzare col negoziante anche se ha cercato di farmela passare per l amigliore macchina del mondo!
In ogni caso credo che le vostre qualità verranno ripagate: se i vostri lavori sono di qualità ci sarà di sicuro, in giro, l’occhio capace di intercettare tutto questo.
Ripeto: buona estate!!!
VACANZE
Agosto 9th, 2010 at 22:07Ciao Gaetano, non posso che concordare con quanto ha scritto Most: ti sei definito libero professionista e mi par di capire che l’aggettivo ‘professionista’ torni anche nei tuoi discorsi.
Io non mi definisco nè fotografo nè fotoamatore: bensì uno che, saltuariamente, cerca di scattare fotografie (cosa ancora diversa dai termini precedenti).
Nel mio settore (tieni presente che la maggior parte delle persone comuni nemmeno a cosa sia un Consulente del Lavoro) mi trovo a competere con Associazioni di categoria e soggetti non abilitati che, grazie a normative emanate da ‘alti luminari’, svolgono la mia attività; in primo luogo non mi arrabbio con loro: la possibilità gli viene data e se la giocano, come è giusto che sia; in secondo luogo, la qualità paga: e chi si rivolge a me rimane anche a fronte di offerte a prezzi più bassi…come vedi. l’aggettivo professionista viene fatto seguire per un qualche motivo…..ed anch’io pago le tasse, ho un partita iva da tanto tempo, non sgarro il pagamento di uno stipendio alle mie dipendenti, ho tutti in regola e non ho la fortuna di lavorare con privati ma solo con aziende che non mi permettono il nero…ma il pagare l etasse non mi rende più bravo di altri: è la qualità dell’operato a distinguermi.
Questa, come ovvio, è una mia opinione (e, non credo sia necessario dirlo: nulla di personale, ci mancherebbe!).
VACANZE
Agosto 9th, 2010 at 09:58Ciao Settimio, concordo con quello che ahi postato e detto, ma….concordo anche con quanto hanno riportato i ‘colleghi’ lettori poco sopra.
E’ indiscutibile che nella maggior parte dei casi il lavoro ce lo scegliamo (difficile sia lui a sceglierci, non è come il discorso del peyote), ma è altrettanto vero che le scelte, in altrettanti casi, sono…come dire, obbligate e veicolate dagli accadimenti della vita o dalle necessità…
…e così io, oggi, faccio un lavoro che mi sono scelto e che dopo quasi 15 anni non da’ più tanti stimoli…ma la possibilità di ritagliare infiniti spazi di tempo per andare dove voglio e quando lo voglio, da solo o in compagnia, per fare ciò che più mi piace…(tra le quali cose, scattare fotografie…non posso, e non voglio, definiri fotografo).
P.S. a Gaetano Gecko: l’Impiegato delle Poste, come l’Operatore ecologico o l’Architetto o il Consulente del lavoro (come il sottoscritto) credo abbiano il diritto di definirsi come credono quando impugnano un apparecchio fotografico tra le mani: la differenza la fa un aggettivo che segue la paroel, ovevro ‘professionista’. La tua professionalità non viene scalfita dal fatto che qualcuno si appropri di un termine sul quale, peraltro, non vi è copyright di nessuno: il’ottima qualità del tuo lavoro farà selezione tra coloro che non riescono e non possono offrire il tuo punto di vista….(con tutto che, molte volte, l’impiegato o chi per esso sforna lavori molto più gradevoli di soggetti che si fregiano del titolo di fotografi professionisti).
Buone vacanze, buone ferie e buona vita a tutti!
TPW: THE FINAL CUT
Luglio 27th, 2010 at 16:33…grazie della tua testimonianza….
…Hide ‘n Seek e Abbandono motlo originali…
…complimenti a tutti…
I SEA YOU
Maggio 19th, 2010 at 10:48Bellissima…ma c’erano dubbi?? La tonalità è proprio accattivante…
A NEW NICE WEB SITE
Aprile 2nd, 2010 at 22:43Forse sono un po’ tonto…..ma non è una brutta copia del tuo, Settimio?
TU CHIAMALE SE VUOI...EMOZIONI
Marzo 22nd, 2010 at 08:20Sicuramente bel post, nel quale condivido la necessità di capire e conoscer il passato per ‘costruire’ il presente e, ancor più, il futuro…o al meno per creare la base alla quale il futuro guarderà per costruirsi un presente..e così via…
Non mi trovi, però, d’accordo sull’affermazione in base alla quale delle proprie emozioni non frega niente a nessuno; credo che ci sia in circolazione almeno un essere umano il quale si faccia toccare le corde dalle tue emozioni o dalle mie o da quelle di qualcun altro.
Tu stesso, qualche tempo fa, rispondendo alle domande di Toni Thorimbert salvasti (se non erro) tre fotografie dall’incendio dello studio fotografico: quelle tre fotografie rappresentavano qualcosa di importante per te (gli anni 80, S.I., il progetto in piscina..), rappresentavano a loro modo un’emozione…e se noi abbiamo letto quel post, del quale ricordiamo i particolari…beh, vuol dire che le tue emozioni lì trascritte ci hanno colpito e ci hanno interessato.
Chiaramente, questo è il mio personalissimo parere.
CAT
Febbraio 25th, 2010 at 07:42Semplicemente splendide
BEATRICE SU MAX
Febbraio 11th, 2010 at 22:25Ogni volta che ho la possibilità di ammirare i tuoi casting, i tuoi shooting, sul mio viso si dipinge costantemente un’espressione di meraviglia mista ad emozione…davvero complimenti.
MAX CASTING
Gennaio 20th, 2010 at 08:54Complimenti per il post e complimenti per le foto!!
Credo sia assolutamente condivisibile la linea progettuale che hai descritto e tenuto nel corso dell’anno: mi è piaciuto molto quando hai sottolineato la volontà di fotografare le ragazze come se fossero ritratte dal proprio partner.
Magari ci si vede al tuo workshop di TPW!!
CHICO DE LUIGI NEW WEB SITE
Gennaio 20th, 2010 at 08:44Concordo: veramente un bravo Fotografo (ho usato volutamente la ‘F’ maiuscola)
SI', VIAGGIARE
Novembre 4th, 2009 at 13:56Cose con le quali mi trovo d’accordo: l’applauso, la ricerca della tariffa più conveniente, non effettuare cambio di valuta (dipende, però, sempre dalla destinazione), alzarsi all’atterraggio, taxi, info sul meteo e shopping etno-compulsivo.
Cose con le quali non mi trovo d’accordo: le altre.
Sono d’accordo con AleunamE: in questo post c’è molto fighettismo borghese…