ALEX GALLO E LA CURIOSITA’

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[it]sì, lo ammetto sono curioso.

di più sono bulimico.

mi interessa tutto. racconto sempre che se mi chiedessero di andare nel borneo a fotografare il culo delle scimmie rosa io andrei di corsa: avrei il timore, non andando, non tanto di perdermi il deretano dei nostri primati (siamo ad immagine e somiglianza delle scimmie, non di Dio: in effetti è un bel trauma prenderne atto, c’è una bella differenza! *inutile divagazione*) ma quanto della possibilità di incontrare nella sosta ad hong kong l’esperto mondiale giapponese di nuovi media che mi spiega come sarà il mondo nei prossimi vent’anni (è una possibilità, no?!? il pur meraviglioso e fondamentale “breve storia del futuro” evidentemente non mi è bastato! *altra inutile divagazione*).

la famosa serendipity, alla quale credo molto.

vero è che con la bandiera della curiosità e della serendipity si fanno le peggio cose, se non altro senza alcuna strategia che infatti io non ho mai: spesso e volentieri infatti le cose le faccio senza usare bussola e sestante.

nonostante quindi la rotta sia spesso indirizzata verso direzioni inutili alla ricerca come un novello comandante achab di un bianco leviatano, a volte mi ritrovo legato come ulisse all’albero maestro al suono delle sirene.

le sirene, in questo viaggio, sono le storie che racconta alex gallo, un artista che ho incontrato nei flutti della rete e che attraverso il suo sito si avventura nei rischiosi percorsi della nudità e della iconoclastia usando la fotografia.

mi ha invitato nel suo castello e lì ho fotografato come avvengono i suoi set.

questo il mio reportage:

[/it] [en]Yes, I admit it i am curious.

and I am even more bulimic.

I am interested in everything. I tell everyone that if someone asked me to  go in Borneo to shoot the monkeys’ pink asses I wouldn’t hesitate: I would be afraid, by not going, not for missing out on the backsides of our primates (we are in the image and likeness of apes, not God: in fact it is quite a shock to acknowledge, there is a big difference! *useless digression*) I would miss out on the possibility of meeting in Hong Kong during the overlay the japanese world expert on new media who will explain to me how the world will look like in the next twenty years (it is a possibility, no?!? The wonderful and fundamental “a brief history of the future“ evidently was not enough for me! *other pointless digression*).

The famous serendipity, which I do firmly believe in.

It is true that by waving the flag of curiosity and serendipity you end up doing worse things, at least with no strategy whatsoever which in fact I never have: more often I do things without using compass and sextant.

Even though the route is often directed towards directions useless to research like an amateur captain Achab of a white leviathan, sometimes I find myself tied to the main mast like Ulysses to the sound of the mermaids.

The mermaids, on this trip, are the stories that Alex Gallo tells us, an artist I met on the waves of the internet and that through his website he ventures on the dangerous paths of nudity and iconoclasm though photography.

He invited me in his castle and there I photographed what happens on his set.

This is my reportage:

[/en]

38 risposte

  1. Alex Gallo RM

    […] Le maschere nascondono è vero, ma a volte esaltano.
    Evidenziano uno stato d’animo, svelano un carattere, mostrano i flussi interiori di un essere umano. La rivoluzione di Alex Gallo molti già la conoscono, grazie alle molteplici pubblicazioni nazionali e internazionali e grazie anche a collaborazioni artistiche con personaggi come Settimio Benedusi.
    Questa rivoluzione come i giochi dei più piccini è innocente e curiosa come i bambini; mai scontata, senza pregiudizi né vincoli, cruda e vera questa è l’armata di Alex Gallo.
    Nessun corpo di plastica, nessun ritocco, negli scatti, il bello è reale.
    Nulla è vietato, se non la finzione.
    E’ una rivoluzione aggressiva, è forza primordiale che arriva direttamente dal svadhishthana chakra, quello dell’energia sessuale, situato alla base della spina dorsale.
    [ http://revoltmasked.com ]

    ” Questa volta per lo stimato Settimio ho voluto realizzare, insieme alle mie Muse, un concetto tra il «cavaraggesco» e le carni post-moderne in chiave erotica, con la venerazione delle icone spesso sfociate in una forma di idolatria, in un insieme di visioni sontuose tra lussuria e gola.
    «Liturgia famelica erotica» questo è il titolo del set, ove induco un germe di follia nelle due voluttuose baccanti che banchettano in mio onore. Una forte atmosfera che rievoca un movimento mistico e religioso che ricorda l’epoca bizantina.
    Tra luci e ombre, il cibo diventa metafora e linguaggio liturgico della passione antropofaga. ”

    Uno speciale ringraziamento a Settimio
    Alex Gallo RM

  2. Ettone

    Ciao Alex e grazie a Settimio per averti segnalato. Non conoscevo le tue foto, ho visto il tuo sito e ti faccio i miei complimenti. Lo stile che adotti non è dei miei preferiti, non mi piacciono molto le foto che sembrano (e so bene che è solo un “sembrare”) fatte di getto, paparazzate senza troppi fronzoli anche se poi dietro ci sono delle idee, dei concept, delle pianificazioni, ma nel tuo caso trovo che ci siano un sacco di scatti geniali e delle inquadrature altrettanto ottime. Bravo! Ti seguirò con molta attenzione.

  3. Niko Cavalcanti

    Viste le foto del sito. Tutte.
    Raramente, anche quando guardo lavori di gente che non mi piace non trovo almeno qualcosa di bello.
    Invece, stranamente qui è successo.
    Foto orrende, tutte. Io non dico che sembrano, come dice Emma “fatte di getto paparazzate senza fronzoli” ma dico che se veramente dietro questi scatti c’è una pianificazione è tempo buttato.
    Mia personalissima opinione, ognuno è libero di fare quello che vuole. Ovviamente.

  4. Lacerenza

    Troppe parole, troppi orpelli, troppo di tutto per distogliere dal nulla tecnico e fotografico, la ricerca della trasgressione ad ogni costo che inevitabilmente sfocia nella banalità.
    Che noia.

  5. Alex RM

    “De gustibus non disputandum” verissimo!
    Ma devo deludere i mie oppositori quì sopra, che dicono il falso: in realtà c’è un infinito uso nonchè nuova ricerca della tecnica tanto quanto di cervello e di CUORE, questo mi spiace, ma NESSUNO puo’ discuterlo; a volte ci si mette meno tecnica e più cuore e divertimento; “la vita è prendersi ridicolarmente sul serio” lo testimoniano gli storici del passato – Fotografare è mettere sulla stessa linea di mira la testa, l’occhio e il cuore – ed io credo di essere sull’ottima strada.
    Del resto la fotografia può rivelare i segreti che l’occhio nudo o la mente non colgono – evidentemente la vostra mente non è preparata a cogliere.

    Vi ringrazio tutti
    colgo l’occasione per ringraziare anche le mie rare* Muse e seguaci (*rare: per tanta bellezza, tanto cervello e nulla di scialbo, stupido presuntuosismo da velina).

    Ecco le immagini definitive a questa gallery >> http://revoltmasked.com/gallery

  6. Barbara Taurua

    Mi scusi ,Gallo ,ma nel terzo millennio ancora si propone con le donne nude in maschera goliardiche e pseudotrasgressive ? Evvai col nuovo che avanza !!!
    Anche tu merenda col vino eh? :-))

  7. Rumpelstilkin

    Alessandro usa clichet usati e strabusati, è vero forse è vero. Idee già viste? Magari sì. Ma credo proprio che in questo ci sia la virtu’: usare immagini trite e riuscire lo stesso a ricevere un giudizio (leggo sopra “orrendo”) seppur ‘anche negativo in una società iperbombardata da scatti erotici pornografici di ogni tipo, è già un successo.

  8. rain d annunzio

    Alessandro,eccolo qua il ‘verminaio dei glossatori’…i critici sono ‘inutili e dannosi’… continua a produrre inquietudini,disturbatore di masturbatori che nascondono la mano… Questo è lo spirito della nostra rivolta…

  9. pinuz

    Grande Alex…. deve essere stato un onore aver avuto lì nella mitica villa il Grande Maestro Settimio!!
    continua così …!!!

  10. Lacerenza

    se arrivasse a disturbare, tanto di cappello.
    io trovo faccia sbadigliare.
    aggiungerei, citando Nanni Moretti, che le parole sono importanti e sarebbe bello non abusare di parole come “arte”, “artistico”, “rivoluzione” o ancora peggio di locuzioni come “nuova ricerca della tecnica”. Mi sembra quantomeno pretenzioso.
    Una rivoluzione per Lei, signor Gallo, sarebbe quella di adottare un atteggiamento molto più umile.
    Come noialtri, lei non è nessuno e non saranno quattro foto raffazzonate ad innalzarla a livello di artista. Meno male.

    Benedusi le ha fatto un grande, grandissimo, oserei dire esagerato regalo a documentare quello che fa, spero abbia approfittato di questa grande fortuna per cercare di imparare qualcosa, ma mi rassegno al fatto di vederla millantare a destra e a manca una presunta “collaborazione”, che a mio avviso non c’è stata, il maestro spinto dalla curiosità ha fatto un piccolo reportage in quella splendida villa, ma -mi permetto di citarlo- “vero è che con la bandiera della curiosità e della serendipity si fanno le peggio cose”.

  11. Nico

    Penso che l’artista Gallo voglia comunicare sempre qualcosa, c’è dedizione nei suoi “racconti” come tutti noi, compreso lei Lacerenza, a volte ci si riesce, a volte no. Ho visto questo scatto su carta, una canvas Hahnemuhle (magari Lacerenza lei che è un tecnico la conoscerà) e devo dire che mi ha scosso, nei colori, nella corposità, nei minuziosi dettagli insomma la tanto rinomata tecnica che decanta Lacerenza in realtà in questo scatto c’è; ma poi cosè la tecnica ? Fare una foto con una perfetta messa a fuoco? O produrre un immagine che dia emozioni ? Be’ questa da emozioni, eccome! Altrimenti non saremmo qui a discuterne e non penso che, Settimio Benedusi con il suo bagaglio artistico internazionale abbia da perder tempo pubblicando un “non artista” (come lei dice Lacerenza) come Alex Gallo, esso è paragonato da Settimio non alle “peggio cose” bensì alle “incantevoli sirene di Ulisse”.
    La cosa realmente banale e triste che ancora oggi dopo tanti studi, tanto vedere e tanto chiacchiericcio, si parli ancora e ancora e ancora di odiosa e noiosa tecnica e non di amore, passione, emozioni, che triturino l’anima, anche quelle leggermente malinconiche del Sig Lacerenza; pensiamo a questo.
    A questo punto ho una critica per lei Gallo: peccare meno di gonfio”presuntuosismo”, ciò non rende più forti in realtà. Essere più “easy” penso che sia d’aiuto ai fini di un percorso artistico più rigoglioso, può esser per lei anche un comportamento strategico così da poter coinvolgere più persone alla sua allegorica rivolta. Anche se, citando Salvador Dalì Chi oggigiorno vuole fare carriera dev’essere un po’ cannibale. A lei la scelta Gallo.

  12. rain d annunzio

    la fotografia di Alessandro è viscerale,cruda come puo’ esserlo un’autopsia…Alessandro ci mostra veramente come siamo al di la’ di ogni orpellistica sensazionale,carne viva,e la carne è carne,non ce n’è,macellata,impressionante,vera,ci riporta alla nostra Natura mortale.Alessandro vi immerge le mani,ha il coraggio di prelevare organi e di mostrarceli con una semplicita’ che è poi fedele trasposizione della Realta’.Nuda e cruda.Chi ha coraggio di guardare nell’abisso guardi,come un bambino pero’,questo è il giusto approccio,lo sguardo puro di Gallo,guardi e si faccia cogliere da un brivido,anche di orrore talvolta.Come Ulisse si faccia incatenare per ascoltare la voce delle sirene,che altro non erano
    che uccellacci famelici,alla fine.

  13. samantha zuccato

    Splendide…riconosco influenze a me care

  14. Zardoz

    mah, mi sembra tutto molto Danilo Pasquali ma fuori tempo massimo, nel caso guardo il suo di lavoro che almeno sa che cosa sta combinando e non mi rintrona con immagini e parole a caso.

  15. Sabry INKLADY

    Scusate…un piccolo , umile, gentile commentino al signor Lacerenza…
    da una ignorante in materia, ma che ha occhi per guardare… fotografare è anche saper trasmettere emozioni,e nessuno stabilisce che debbano arrivare a tutti… e a me semplice, e qualsiasi queste emozioni arrivano…
    Che altro dire? Per me è sufficiente, inoltre, quando non mi piace un programma mi limito”umilmente” a cambiare canale …
    Ma di sicuro non infierisco sparando a zero sentenziando pareri assoluti…
    Ci stupisca lei dunque signor Lacerenza… ci faccia vedere i suoi lavori… ci lasci lei senza parole…
    Che si possa chiamare arte o no, chi lo stabilisce? LEI????

  16. Nico

    La sentenza lacerante di Lacerenza!
    si potrebbe chiamare così questo blog…
    non capisco però un po’ di cose, a quanto ho capito dalla sua opinione, lei Lacerenza, pensa che Gallo abbia realizzato e realizzi dei lavori degni di nessuna critica, cioè in poche parole è un personaggio indifferente, ma si ostina a criticarlo imperterrito. Detto questo, la domanda sorge spontanea (citando il vecchio Lubrano:D) se Gallo le è cosi irrilevante e imperturbabile perchè lo continua a commentare?
    Due son le cose: c’è qualcosa sotto, il Gallo le ha fatto un torto personale, pestato la coda, la sua o quella del suo topo oppure quì, lei vuole avere quella figura contrariante che a mio avviso ricorda la tipica «bruciatura da deretano» (ricolleghiamoci cosi ai deretani delle scimmie che Benedusi cita goliardicamente) e non potendo fare altro, ci vuole regalare (o si vuole regalare) quell’attimo di notorietà da pregiato maestro.
    Cosi facendo si sta ingarbugliando, scavandosi la fossa con le sue mani, per carità con tutto rispetto, per le fosse …biologiche e non… ma come?! Mi parla tanto d’umiltà, che Gallo dovrebbe adottare e poi lei mi cade col suo far desecantado! Allora ricordiamo che in questo caso, il suo bagno d’umiltà è l’ipocrisia dei modesti.
    Andiamo su!? Tutto questo sentenziare, giudicare, stabilire, disporre si trasformano in banali e ridicole espressioni idiomatiche che lei Lacerenza, in questo caso oserei dire alquanto saccentemente e capricciosamente, vuole inculcare come un undicesimo comandamento.
    Quanto è facile armarsi e distruggere, già molto più facile, che creare o ricreare.

    Zardoz non conoscevo Danilo Pasquali, ho visto qualche suo lavoro e direi ottimo fotografo! Ma noto alcuna somiglianza a Gallo.
    Mi sono accorto invece, molte analogie tra Danilo Pasquali e lo stimato e conosciuto Dido Fontana, sempre e constantemente a mio avviso.

  17. rain d annunzio

    Nico lei mi ha tolto le parole di bocca e mi ha preceduto letteralmente…ha centrato appieno il bersaglio lacerando il lacerante Lacerenza :)…Zardoz si rinnovi ,la invito a riguardarsi il progetto,perchè la critica che lei fa risale a 5/6 anni fa…è inverosimiile e poco attendibile dopo tutto questo tempo,eviti la figuraccia della persona poco documentata che ripete a pappagallo qualcosa di gia’ sentito e non personalmente verificato.

  18. Zardoz

    il diritto di critica è appunto un diritto e così come qui c’è la claque per il buon gallo dovete aspettarvi che a qualcuno non piaccia ma non per questo sia censurabile, anche perchè io dico quel cazzo che voglio che piaccia a meno.
    poi non mi pare proprio che settimio abbia fatto nient’altro che presentare asetticamente il suo documentare il backstage, senza toni propagandistici che adesso si stanno sprecando, io ci ragionerei su un attimo di più.
    comunque abituatevi alle critiche ed al contraddittorio, fuori dall’autoincensazione e dalla bambagia del piccolo mondo in cui si vive, cambiare canale è troppo semplice e non aiuta.

  19. Lacerenza

    non sapevo che esprimere pareri negativi fosse fuori legge, come voi continuate con l’adulazione incondizionata, avrò pure il mio bravo diritto ad esprimere un’opinione discordante, per quanto scomoda.
    Non starò a sbrodolarmi con voi di tecnica, cuore e quant’altro, spesso quello delle emozioni trasmesse è un velo atto a nascondere l’incapacità manifesta.
    La critica inerente a Danilo Pasquali sarà pur vecchia, ma guardando i suoi lavori (ottimi!) mi sembra tristissimamente attuale.
    Vi lascio con due citazioni: voi continuate a farvi i pompini a vicenda, io continuo a dire che la roba di gallo è http://www.youtube.com/watch?v=Csi4BT3CCK8 .
    Ho criticato perché ne ho avuto possibilità e diritto.
    Nessun torto o rodimento di deretano, pura critica: non pensavo arrivarci fosse così difficile!
    Adieu.

  20. Zodraz

    …e tu fai la claque per il buon Danilo Pasquali.
    Ti stai contraddicendo usando turpiloquio ti alteri, mostrando tu per primo di non accettare le critiche.

  21. Pinuz

    Alex, per me sei il nuovo genio della foto erotika !!! Non stare a discure tanto e regalaci nuove immagini come solo tu sai fare !!!

  22. Rain D annunzio

    Lacerenza lei è imbarazzante nella sua volgarita’ gratuita…a questo punto la sua critica ha lo stesso valore di un pezzo di carta igienica usata…non adieu ma arrivederci.

  23. Anton Lavey

    Lacerenza, la tua critica ha il valore di una flatulenza, sgradevole nella sua fragranza, povera come la tua arroganza , fastidiosa nella sua ingerenza, inutile in sostanza…ti consiglierei di usare cotanta veemenza nel tentare di ridurre il tuo livello d’ignoranza cercando con coerenza un metodo per riparare alla totale assenza di intelligenza che caratterizza la tua esistenza, evitando di scadere nella noncuranza dello stolto che con baldanza su lame taglienti danza…

  24. Rain D annunzio

    ….Sento puzza di zolfo…Anton Lavey fra la claque di Revoltmasked…:D

  25. Kristina Corba

    Certe bellezze, più o meno nascoste che siano, faticano a mostrarsi univoche. Pur essendo fotografie, la loro bellezza è a tempo stesso timida, ovvia e velata. Come la curiosità verso il gusto di un cibo, che potrebbe apparire scontata, celi nella propria dimostrazione un lato quasi erotico, passando dal sapore di una pietanza al sapore affamato e a volte tenebroso della sessualità, della vita stessa.
    Da un lato il cibo: la nostra sopravvivenza, la sicurezza che questa ci dona al pari di un ventre materno; dall’ altro lato l’ arroganza della nudità, la faccia umida e affamata di quel ventre tanto sicuro, pregno di una sete troppo facile da scordare.
    Fotografie come queste sono il degno lavoro di chi sa che strada percorre, e anche come percorrerla al meglio calcando sicuri i propri passi.

  26. Kristina Corba

    Al signor Lacerenza,
    Voler sempre definire l’ universo con una frase, o un discorso intero, è tanto banale quanto riduttivo, e al tempo stesso tanto controproducente quanto tutte le applicazioni storiche, culturali, e umane verificatesi nei molteplici atti di voler rendere (a ragione o meno) questo concetto in forza e per forza. Curiosità può essere tanto compenetrante all’ arte quanto estranea al concetto stesso di immaginazione, trovando esempi che avvalorino l’ una o l’ altra affermazione anche a pochi centinaia di chilometri l’ uno dall’ altro. Senza voler esprimere un giudizio sulla sua opinione riguardo a questo lavoro (poichè a me, quale semplice interprete delle intenzioni del fotografo, non attiene), mi sento però in dovere di affermare che criticare la banalità, l’ artificio e la stessa essenza di un lavoro e di un artista mediante l’ uso semplice di definizioni e di quanto il concetto esprima la propria vicinanza teorica (ma non necessariamente semiotica, e quindi simbolica), a ciò che vorrebbe significare, sembra altrettanto riduttivo e banale.
    L’ arte non è una costante matematica, non è una crisi economica, non è inopinabile e inflessibile. E` soggettività, all’ interno stesso di una foto o un quadro, come di chi le realizza. e probabilmente neanche questa è una regola, poichè anche queste affermazioni, più o meno probabili che siano, non sono “assolutamente” assolute.
    Molte possibilità sono aperte, molte sono chiuse, ma poco sappiamo di cosa è arte per chi, e anzi: dimostrandoci noi stessi portatori di tanta umiltà quanta ne gradiremmo dall’ esecutore che stiamo giudicando, meno ancora saremo certi di qualcosa.
    E forse, anche io, per qualche arte, in qualche mente di qualche incosciente geniale ignorante artista, ultimo degli scalpellini, ho appena sbagliato.

  27. Sophia Jaguaro

    Ciao Alex, Reina e Monroe!
    io adoro la villa che è stata resa appieno nella sua grandezza da queste immagini di reportage fotografico,
    mi fa piacere averla rivista e vorrei tornarci presto!
    Ho notato ancora una volta come l’accoppiata di queste donne sul giunonico alquanto, sia palesemente goliardica ma anche originale per un accomunarsi di significati che vengono passati autonomamente come un turbine. Hai delle modelle incredibilmente espressive che unite insieme creano un serpente che si morde la coda. Difatti non discindo l’essere di una e dell’altra da abbastanza tempo per voler curiosare anch’io durante un vostro shooting fotografico. Un’idea che ho da tempo è che la tua mano sia trasparente: Alex, hai il dono di far emergere i connotati dei personaggi che metti in scena annullandoti dietro la macchina, spesso sempre innanzitutto uno scultore, poi uno scenografo concettuale e infine un commediante, che è la parte che preferisco perché: non gli diciamo che sei un perverso, meraviglioso gigante delle perversioni e che godi mostruosamente nel far provare sentimenti oscuri ad estranei e che, a loro insaputa, le critiche sono appaganti per te… Una tela nera.
    Non immolatelo si crede un santo.
    Alla prossima occasione Revolt!
    Un’amicA
    S J
    post scriptum: faccio i miei complimenti all’autore del blog benedusi; ho trovato gradevole osservare la sua “voce scritta” appagante come osservare il pistillo di un fiore, sempre affascinante…

  28. corrado

    trovo banali e senza tecnica le foto di questo ragazzo
    scontate, senza davvero niente da dire se non quello di stupire, stupimento che poi non cè. anzi solo noia e squallore.
    ci sono molto fotografi italiani bravi (questo diciamocelo non sa manco dove sia la fotografia) giovani che fanno nudo o cmq che stupiscono. mi meraviglio come te settimio, dai spazio a questo pattume

  29. Gigi

    Per me invece è si ! Ho visto una tua esposizione a Palermo, eccezionale!
    Settimio, complimenti per l’intera iniziativa!

  30. Alex RM

    Ringrazio tutti,
    i commenti sentiti quelli più costruttivi, i ridicoli e i divertenti; penso che zordac abbia ragione sulla sacrosanta libertà d’espressione, che deve rimanere però in qualunque circostanza, educata e rispettosa; 🙂 ritengo sia una costante che contraddistingua uno stile di comportamento che plasmi lo spessore di un individuo.
    Che dirvi… vi auguro solamente di divertirvi tanto quanto mi diverto io.

    Chiedo venia dunque, se oggi pomeriggio dopo aver stampato le vostre critiche, mi ci sia masturbato sopra. Chiedo venia soprattutto se qualche schizzo vi sia arrivato in faccia sporcandovi.

    Mi state crocifiggendo come Gesù Cristo, da sempre mia icona e ossessione, per questo vi ringrazio ancora sentitamente.

    Alex

  31. Barbara Taurua

    Nessun dubbio sullo spessore culturale e di educazione del soggetto…… Nulla di più ci si poteva attendere da uno che scatta close up di fighe e culi e poi va in giro a parlare di arte
    Ma mi faccia il piacere,Gallo,lei è un altro dei tanti che spaccia carne come macellaio e non come chef… esca dal suo orticello e si accorgerà che ciò che propone è banale fuffa…
    L’umiltà è il primo gradino nella scala del successo… si diceva…
    Mi perdoni ma troppe pippe poi fanno diventare cieco..e non è un buon auspicio per un fotografo.
    Saluti sign Sono Avanti :-))

  32. corrado

    L’umiltà è il primo gradino nella scala del successo… si diceva…

  33. Raffaele

    …e chi lo diceva che l’umiltà è il primo gradino? e poi di che umiltà si parla? E’ normale che un artista è sicuro della propria arte e che la porti avanti con entusiasmo! Ma questa non è arroganza, è passione! Ho rivisto il sito di questo ragazzo e le critiche che ho letto qui sopra non combaciano assolutamente, sono chiaramente offese e insulti.
    1. non mi sembra affatto che ci siano solo immagini di close up di fighe e culi, ho visto anche dei bei ritratti, del bel reportage urbano, architetture…etc..
    2. pattume? ma abbiate pazienza state esagerando, dov’è questo pattume ? Chi poi lo stabilisce? Dove sono ste foto cosi scarse… ovvio non a tutti può piacere un determinato stile, su questo posso esser anche d’accordo, ma dire addirittura che esso “non sappia cosa sia la fotografia” è un’accusa pesante e grave più che un giudizio.
    Per girare all’intero sito ho impiegato un’oretta buona e volete dirmi che tutte le foto (penso +o- 1000 immagini) sono da buttare? Avete usato termini a mio parere assolutamnte da moderare, immondizia pattume macellaio squallido cagate NO RAGAZZI QUI’ SI ESAGERA, queste NON SONO OPINIONI SONO OFFESE! E’ una brutta presa di posizione contro il personaggio ed è cosi palese che diventa anche rischioso essere cosi diretti, maleducati, offensivi e bugiardi.
    Ripeto queste non sono critiche, sono infamie pure e semplici e lo intuiscono tutti, persone amiche di Alex e non.
    Conviene moderarsi nella vita, vivendo e lasciando vivere.

  34. Sele Ven

    Sono giorni che non posso trattenermi dal sorridere. Ore addietro, mi sono imbattuta in una definizione, espressa da un utente sul web, inerente al grande e immenso maestro:Nobuyoshi Araki; lo specialista in questione lo ha definito “un tamarro giapponese in canottiera che fotografa donne nude”.
    Oggi, leggo anche queste “critiche” sul geniale artista Alex Gallo. Che dire? Vale forse la pena sforzarsi a trovare parole adatte per commentare tali affermazioni? Io credo di no e penso sia già abbastanza piacevole vedervi sommergere pian piano dal vuoto delle vostre, di parole. E credo anche sia un onore e un punto di merito, per artisti di tale portata, sapere di non essere compresi e apprezzati da gente come voi, la “massa”. Esprimete giudizi a sproposito e riempite la vostra bocca di “tecnica”, di “idee”, di “mancanza di innovazione”. Sputate veleno su tutti, ma siete voi che finirete alla fine sommersi dalla vostra mancanza di sensibilità e traboccante volgarità.
    La cosa magnifica di tutto ció è che, diritti imprescindibili come la libertà di parola e di espressione sono assoluti: quindi seguitate a scrivere e a commentare a sproposito, perché così facendo continuerete a farci sorridere tutti.

  35. Gianmarco

    Quanto tempo e quante parole male usate.
    A distanza di anni direi ai criticoni, qui sopra, che credo non lo siano affatto, io di fatto invece lo faccio per mestiere il critico, e anche da una vita, ho avuto l’onore di creare e supportare movimenti artistici come “l’animismo” dagli 70/80; bè per farla breve, Gallo è un vero animista un simbolista, ora le sue opere di Gallo hanno subito, come giusto che sia, una metamorfosi verso una dicotomia di movimento-stasi. Sono perforanti! Ipnotici! Struggenti. Definito da alcuni giornalisti e colleghi come il fondatore di “arte intrauterina” Quotato, riconosciuto per i suoi coup de théâtre! Che dire, è bello è affascinate osservare il percorso diametrale di un artista, è così meraviglioso addentrarsi in esso, e leggo ahimè qui sopra così tanta povertà di parola e subdola ignoranza. Che in realtà mi stupisce non più di tanto.
    Abbiamo tutti libertà di parola, ma abbiate pietà, abbiate creanza, lasciate l’arte agli artisti, ai critici, agli storici, ai pazzi, alle puttane, ai bambini e agli ubriaconi, mentre i discotecari qui sopra continuino a fare i dj nelle bettole di provincia, truccatori, poco bravi probabilmente a fare un mestiere che non è il loro.

    Vi invito ad osservare Alex Gallo nell’anno 2020.
    http://www.alexgallorm.com

    Non può non lasciar segni.

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