ANALOGICO VS DIGITALE

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[it]in verità avrei altre  cose di cui scrivere e di cui parlare. ma, inevitabilmente, il cazzeggio fa parte di me in maniera ineluttabile. e quindi vi voglio far vedere questa cosa.

in questo mondo che tutti noi pensiamo ipertecnologico, dove non si può stare senza internet, computer, dove i giornali e le riviste sono lette solo sull’ipad, dove la potenza si misura solo in byte e dove (si presume!) chiunque abbia in casa e soprattutto in ufficio un bel personal computer con la sua bella stampante…in questo mondo del duemila (cazzo, siamo nel duemila!!!) c’è qualcuno che (a milano!) manda delle letterine come questa qui sotto, che ho trovato nella mia cassetta delle lettere la scorsa settimana:

[/it] [en]In all honesty I would have other things to write about and other things to talk about. But, inevitably, the messing around is part of me in a way that is necessary. So I want to show you something.

In this day and age of which we think of it as hyper technologic, where you cannot be without the internet, computer, where the newspapers an magazines are read on an ipad, were power is measured in byte and were (we presume!) anyone has at home and above all in the office a personal computer with a decent printer.. In this world of the year two thousand (fuck, we are in the year two thousand!!!) there is someone (in milan!) that sends tiny letters like the one below, which I found in my post box just a week ago:

[/en]

17 risposte

  1. Matteo

    Non rinuncerei per nulla al mondo la possibilita’ di conoscere uno che nel 2010 manda una lettera di lavoro manoscritta, sicuramente e’ un tizio interessante. O per lo meno sa come attirare l’attenzione. Ritiro tutto se la lettera e’ solo una fotocopia.

    P.S.: il margine sinistro che progressivamente aumenta mi fa impazzire, dammi il numero, lo chiamo io!

  2. Bruko

    Io adoro le lettere manoscritte, anche se diffido di chiunque usi lo stampatello maiuscolo (aggravato dall’uso del righello per scrivere dritto) e di chi usa le virgole con tanta violenza 🙂

  3. Matteo Oriani

    Sicuramente intrigante e quasi sicuramente un tentativo di truffa.
    Mi manca un elemento, però, per elaborare un’analisi completa. Vedo della graffette come se ci fosse un biglietto pinzato sul retro. Cosa c’è? Provo comunque a fare la mia analisi.

    1) Quello che ci attira è la scrittura a mano. Ma perché è scritta a mano? Avrebbe un senso se fosse scritta su una carta raffinata, con le cifre del mittente, e con una elegante scrittura in corsivo con un inchiostro speciale. Non mi sembra così. Si riesce a fare qualcosa di più personale ed elegante con il computer o con una Valentine. E allora, a quale pro scrivere (male) a mano? E’ solo un furbo tentativo di attirare l’attenzione.
    2) Esteticamente btuttissima: stampatello maiuscolo, righello per andare dritti, virgole pesanti, “a capo” storti……
    3) Avrebbe senso scrivere a mano se ci fosse almeno l’apparenza che la lettera sia scritta veramente a te. E invece non dice: Gentile/egregio/caro signor Benedusi. No: comincia così, di botto. Brutto. Non c’è nessun tentativo di farla sembrare confidenziale.
    4) Perché non scrive il nome della compagnia? Avresti la possibilità di fare un veloce controllo su internet della reale esistenza o affidabilità della compagnia. Se non lo scrive ci dev’essere un motivo. Quale?
    5) Il signor Gian/ si presenta come agente, ma nell’ “intestazione” c’è scritto Broker. C’è una differenza sostanziale.
    6) Una lettera di presentazione deve essere grammaticamente e sintatticamente corretta, anche se scritta da un assicuratore. Ci sono brutti/strani errori:
    • Italo¬_tedesca è con l’underscore. Sarebbe più naturale scrivere Italo-tedesca.
    • “qualsiasi preventivo di polizze”: errore. Singolare/plurale
    • Preventivo è una ripetizione fastidiosa. Si possono (devono) usare sinonimi come offerta, proposta.
    • Saluta due volte. Una volta con l’odioso distinti e la seconda con il più elegante cordiali. Sembra un errore banale, ma ricordiamoci che è una lettera che dovrebbe essere quasi perfetta. Sembra scritta da un coatto che cerca di essere evoluto.
    • Dopo aver salutato (cordiali e distinti) termina con un bel “in fede”

    E da ultimo: è un linguaggio troppo viscido, falsamente gentile, compiacente.
    Insomma io credo che sia il tentativo di attirare qualcuno che si faccia abbindolare e stipuli una polizza inesistente con una compagnia fantasma. Lui ringrazia, saluta cordialmete, incassa e se ne va.

  4. Nicola

    A me sembra il tentativo maldestro e genuino di una persona che non sa come approcciarsi. Condivido l’analisi fatta da Matteo, meno sulla sua interpretazione finale, credo siano errori in buona fede. L’idea di attirare l’attenzione poi mi sembra troppo: una persona che scrive una lettera a mano, con quegli errori, con quella sintassi, senza presentare se stesso e chi rappresenta ed indirizzarla a Settimio Benedusi corre il grosso rischio di non essere considerato, e se il nostro agente sa minimamente chi è Settimio Benedusi un rischio così non lo corre. Ammetto però che quelle virgole mi spaventano.

    P.s. A nessun altri è venuto il dubbio che non sia italiano?

  5. Claudio Rizzolo

    Questa persona non ha proprio capito in che mondo viviamo…
    – Le graffette sono come un sigillo: cioé per aprire la lettera devi come “romperla” (probabilmente non era nemmeno dentro una busta), credo che servano solo a tenerla chiusa.
    – Ha ragione Matteo quando dice che, se veramente vuoi fare una lettera scritta a mano per darle un’aria piú “personale”, almeno sforzati di scriverla come si deve.
    – Oggi la credibilitá non la dai con righe scritte a mano: servono design, credenziali, pagine internet, indirizzi, nomi… questa lettera mi sembra una clamorosa stronzata.

    Conclusione: hai un pezzo di carta in più per tener ferma la gamba del tavolo…

  6. Luca

    Ciao,

    questa lettera mi ricorda di una “stampante” che ho visto in una fiera, l’ho guardata con molto stupore perché era capace di tenere in mano una stilografica e di scrivere/stampare introducendo anomalie ( come un margine sempre più interno o come la dimensione del testo sempre più piccola).

    Insomma una sorta di digitale che imita l’analogico per distinguersi e farsi notare.
    (con sucesso anchre se non so quanto positivamente.)

    Luca

  7. Manuela Cigliutti

    il fatto che abbia messo il righello per scrivere in linea ma abbia però “appiattito” nella parte bassa tutte le lettere denota una forte forte insicurezza. Ma poi, di che azienda assicurativa parla? per chi lavora? è una super truffissima. Però lo chiamerei per convincerlo a farsi fare un bel reportage fotografico (lasciandolo anonimo) che chiamerei : il mago della truffa (come si tira a campare truffando gli altri)

  8. Giampiero

    Magari, è avanti con l’ età e non sa/vuole usare un PC.
    Per fare preventivi basta un pallottoliere oppure un foglio ed una penna ;=)
    I Cinesi ci vanno avanti da millenni, con grande maestria.

  9. Andrea Basile

    sarà, ma graficamente la trovo un pezzo da museo, bellissima se collocta appunto nel nostro spazio/tempo.

    poi del resto non commento, non ho voce in capitolo

  10. Barbara

    io non scrivo una lettera a mano da anni, ma per contattare un cliente che non aveva e-mail ho mandato una bella letterina…. beh, ci ho lavorato e ancora ci lavoro con questo cliente. La lettera ha dato un calore umano che lui ha apprezzato molto. Si sa mai nella vita… 🙂

  11. Maria

    …mamma mia che analisi… magari é solo un povero cristo che cerca di sbarcare il lunario esaurito e con famiglia alle spalle a cui gli si é rotta la stampantina…

    pensa… in un mondo che gira sul net e scrive con il computer e stampa con stampantine del “cazzo” scusatemi l’espressione vedere una lettera scritta a mano la trovo affascinante… trovo una cosa molto personale…
    anche una lettera commerciale con errori di ortografia a me colpisce…

    che noia le cose perfette…
    Nel manuale che cito’ qualche tempo fa il maestro Thorimbert “L’errore fotografico (the photographic error)” By Clement Cheroux. A very good manual of “wrong” photography” lessi che c’erano persone che collezionavano le foto errate e lo trovai affascinante…

    nell’appiattimento completo del tutto uguale e perfetto chi si differenzia in qualche modo con qualcosa di molto personale a me piace… siccome so bene cosa é la partita doppia e tutto cio’ che deve essere perfetto per me é quasi una necessita’ fare errori ed essere libera di fare cio’ che desidero
    e chi se ne strafotte se piace la mia calligrafia o meno…
    bisogna chiedere il permesso anche pure per andare al bagno, cercare l’approvazione degli altri a tutti i costi…

    che noia…. che bello essere liberi e lasciare gli altri liberi di esprimersi e fare i cavolacci loro…. anche di scrivere una lettera commerciale a mano nell’era digitale…

    bando alle analisi…. in bagno andiamo tutti nella stessa maniera oppure bisogna analizzare anche come ci sediamo sulla tazza del gabinetto… qualora ci si sieda naturalmente!…sulla destra é un pervertito e sulla sinistra é normale o viceversa…

    oggi giornata molto no… viva la liberta’
    ah… Leonardo scriveva al contrario era un pazzo un pervertito o cosa?

  12. Maria

    Claudio, so che sei un pervertito! … ah ah ah…. la foto che compare aprendo il tuo blog al momento sei tu?

  13. Cristian

    Bhe…. sinceramente…. a me è apparso subito chiaro perchè può farti polizze assicurative, sicuramente, inferiori alla tua… 😉 Se risparmiano anche sui pc sono a posto !

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