campagna vs città 02

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> Ma…perche’ se uno va a vivere sul monte bianco a a filicudi e’ per forza
> in cerca di se stesso come se si fosse perso da tempo ?
> Ma non pensi che si possano trovare cose nuove ed emozioni svegliandoti alla
> mattina e godendoti il tramonto che forse a Milano non ci si fa piu’ caso
> piu’ da anni ?
> E poi potresti emozionarti per lo scorrere delle stagioni, dove l’autunno e’
> autunno e l’inverno e’ inverno e la primavera e’ primavera e l’estate e’
> estate e non un appiattimento meteo dove o fa caldo o fa freddo ?
> E invece di un aperitivo di pesce crudo potrebbe essere servita un’uscita in
> barca a vela a godere della brezza pomeridiana e del fruscio dell’acqua
> sullo scafo ?
> E cosa ne diresti di un giro in bici nei boschi e incontrare un cervo che
> immobile ti scruta per capire le tue intenzioni ?
> E il martellio incessante di un picchio al lavoro su un tronco?
> E camminando in giardino raccogliere un po’ di porcini freschi e farli
> saltare direttamente in padella assaporandone gusto e profumo ?
> E fare una partita a pallone all’aria aperta ?
> Scusami ma Milano e’ sempre piu’ sporca, caotica e maleducata e…. un po’
> provinciale. Sono d’accordissimo che le cose nuove e diverse sono sempre al
> di fuori di noi ma ovunque….
>
> Andrea

carissimo andrea, che dire…touchè!
hai perfettamente ragione: rileggendo le mie parole e soprattutto confrontandole con le tue mi sono sentito un milanese assuefatto alle cose anche brutte che qui ci sono e che non riesce a godere della calma e della rilassatezza che la vita vicino alla natura riesce a regalarci.
ma…
ma chi cazzo la vuole ‘sta cazzo di calma e rilassatezza!!!
io trovo che l’uomo sia un essere sociale e che l’evoluzione della civiltà si sia misurata con la volontà, la capacità e il piacere dell’uomo di abbandonare le campagne selvagge per andare a “seguir virtude e conoscenza” nei centri urbani, dove le cose avvengono, dove le cose accadono, dove grazie alle esperienze altrui si possa crescere e migliorare.
temo purtroppo che da soli possiamo fare ben poco.
il nuovo gruppo rock, la nuova tendenza, il nuovo romanziere, il nuovo cineasta…è totalmente impossibile che nascano lontano dai centri nevralgici della civiltà.
per fare qualcosa di nuovo è indispensabile conoscere quello che hanno fatto quelli che ci sono contemporanei e superarli.
e quindi?
e quindi niente!
la regola penso sia sempre la stessa: che ognuno viva e faccia quello che preferisce! solo lui sarà arbitro del proprio piacere e viver bene…
detto questo mi rimane solo una cosa: andrea, accendi il caminetto, stappa il vino rosso e accendi il forno che, per una sera, me ne vengo su in campagna…

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