come funziona 01

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sono ancora in sud africa, cotto dal sole dopo una giornata di scatto in spiaggia. la maggior parte della gente suppongo potrebbe invidiare tutto ciò, ma io odio il sole e quella faccia tumefatta che vedo ora nello specchio di fronte a me.
penso veramente che il sole faccia male. e faccia venire le rughe.
signorine, evitate di comprare costosissime creme antirughe, piuttosto evitate di crogiolarvi al sole. la prova provata? avete mai visto una suora con le rughe? mai! in vita sua non si è mai messa una cremina sisley, ma neanche è mai stata al sole…
tornando a noi.
mi piaceva l’idea di dare qualche informazione su come avviene il tutto, qualche banale e concreta informazione pratica.
allora:
i clienti prendono il telefono o la mail e mi chiamano chiedendomi la mia disponibilità per un lavoro. prima buona notizia: nonostante quanto si possa pensare questo è un bussiness pulito. non ho MAI dovuto pagare, inculare o essere inculato da nessuno o quant’altro per lavorare. quando sentite dire, “quello lavora perchè ha fatto e brigato…” chi lo dice è uno sfigato incompetente, che non lavora solo perchè è un incapace. può anche succedere, non dico di no, che uno faccia una volta un lavoro per intrallazzi vari, ma poi finisce lì.
io dico che michelangelo di battista, che terry richardson, che vincer peters…lavorano solo ed unicamente perchè sono bravi. punto.
dicevamo: il cliente mi chiama, io dico sì, ci mettiamo d’accordo sul grano e si parte. a volte c’è un lay out, a volte no, ma nel 90% per cento delle volte chi mi chiama vuole che io faccia quello che so fare, e quindi sono libero di fare ciò che più mi aggrada. posso dire che ho la fortuna professionale di fare spesso ciò che più mi piace fare. è anche però una fortuna che uno deve costruirsi, nel senso che si lascia a qualcuno la libertà di essere coraggioso se E’ coraggioso. probabilmente sto sprecando parole troppo alte, anzi sicuramente. comunque la piatta piatta realtà è che che se fai un prodotto banale e piatto, sempre ti chiederanno cose banali e piatte.
si decide di partire, in questo caso per il sud africa. sud africa per varie e precise ragioni: qui è estate ed è estivo il prodotto che d’inverno si fotografa, costa poco, ci sono modelle, ci sono location, non c’è fuso orario e ci sono production company che funzionano.
e il pesce è buono…
si parte:
malpensa. meglio incelofanare le valigie con i vestiti, è una cosa più sicura.
prima di partire cercare di farsi dare dei chili in più per l’eccedenza bagaglio, per non dover pagare troppo al check in. questo giro ho pagato 500 euro di overweight. ho valigie pesanti 100 chili. 50 me li hanno concessi, 50 li ho dovuti pagare. cazzo.
io preferisco posto corridoio, e lo consiglio. si può entrare ed uscire senza problemi. conservare con cura le ricevutine dei bagagli, se si perdono è indispensabile averle. contrassegnare con vistosi segni o ancora meglio con il proprio cognome le valigie. le migliori sono le samsonite, ma sono anche quelle che hanno tutti e quindi sono le più perse e scambiate.
contate le valigie che spedite. non pensate di ricordarvele e basta. se ne entrano 7, 7 ne devono uscire.
si entra in aereo. fondamentale, anche se partite da un posto caldo per un’altro posto caldo una sciarpa o/e una maglia. in aereo, chissà perchè, è sempre freddo.
continua…

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