cultura

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anche questa sera discreta mangiata ma più che altro ottima bevuta del mitico brunello di montalcino.
negli ultimi mesi ma soprattutto negli ultimi anni ho molto viaggiato, spesso andando in posti meravigliosi, dove probabilmente mai sarei stato se non per lavoro. spesso ho invidiato le persone che in questi posti incantevoli avevano la fortuna di vivere, però debbo dire una cosa: nessuna spiaggia tropicale, nessun paese esotico valgono la fortuna di poter vivere in un contesto pieno di antica cultura come è quello che circonda noi che stiamo in italia. oggi ho fotografato qui a montalcino, e ogni pietra ogni vicolo mi parlavano di quelle profondissime radici che mi legano a questi luoghi, e che ci fanno essere parte integrante di tutta questa cultura. qualcuno ha detto “noi siamo la nostra storia” ed è una profonda verità.
mentre oggi fotografavo la modella, non potevo evitare di pensare che lo stesso paesaggio che oggi era alle sue spalle era tale e quale (quasi…) a quello che faceva da sfondo alla gioconda qualche centinaio di anni fa.
le radici e la cultura, non la cultura del solo sapere, ma quella del vivere, sono parte di noi, e rendono il nostro vivere in questa realtà una cosa meravilgiosa e profonda, legandoci con un filo rosso intensissimo a quello sconosciuto operaio che 400 anni fa lavorava in questo stesso borgo, e che aveva le nostre stesse ambizioni, i nostri problemi e gli stessi amori. il suo lavoro non è stato vano ed inutile, continua attraverso noi.
“noi siamo la nostra storia”

0 risposte

  1. monica

    dal vangelo secondo Bruner (considerato pioniere della scienza cognitiva e co-fondatore del Centro per gli Studi Cognitivi di Harvard, in parole semplici, psicologo): il comportamento umano è analizzato come sequenza di atti guidati da scopi e da piani, come il prodotto di strategie, cioè di regole che l’individuo usa in modo flessibile secondo l’obiettivo e la situazione.
    vabbè ho preso questo pazzetto da un manuale di psicologia. vero, non vero. boh. forse in parte sì. queste sono solo cose che ai professori universitari piace far imparare agli studenti credendo che la loro vita senza determinate info non sarebbe vita.
    il fatto è che credo ci sia una tendenza naturale, in noi povere bestie evolute, a protendere verso uno stato di benessere (morale e materiale) sempre maggiore. è una cosa naturale, credo.
    credo, per esempio, che l’amicia sia un approffitarsi delle persone specie nei momenti di difficoltà, ma infondo se quelle persone ci sono quando noi le cerchiamo è perchè noi ci siamo quando loro hanno bisogno.” i più pii dei frati che vanno nella sperduta africa a dare sollievo ed aiuto a popolazioni disperate, vanno lì per dare aiuto, ma, anche loro, in cambio di qualcosa…la conversione al loro dio…” certo, messa così è molto brutto.ma è il fine che sprona.chissenefrega per quale motivo lo fanno, l’importante è che ci sia qualcuno che lo faccia. anzi, forse male per noi che non lo facciamo.
    boh. è un discorso articolato.
    conclusione.vista con gli occhi del cuore è brutto pensare che agiamo solo guidati dalla voglia del benessere e che per tale scopo usiamo gli altri.
    vista con gli occhi della ragione non è così male, perchè è proprio nella natura dell’uom servirsi dell’altro, se noi ci serviamo dell’altro, l’altro si serve di noi.è un dare e avere, un baratto naturale, non per forza selvaggio o negativo.
    chi lo sa

  2. monica

    dal vangelo secondo Bruner (considerato pioniere della scienza cognitiva e co-fondatore del Centro per gli Studi Cognitivi di Harvard, in parole semplici, psicologo): il comportamento umano è analizzato come sequenza di atti guidati da scopi e da piani, come il prodotto di strategie, cioè di regole che l’individuo usa in modo flessibile secondo l’obiettivo e la situazione.
    vabbè ho preso questo pazzetto da un manuale di psicologia. vero, non vero. boh. forse in parte sì. queste sono solo cose che ai professori universitari piace far imparare agli studenti credendo che la loro vita senza determinate info non sarebbe vita.
    il fatto è che credo ci sia una tendenza naturale, in noi povere bestie evolute, a protendere verso uno stato di benessere (morale e materiale) sempre maggiore. è una cosa naturale, credo.
    credo, per esempio, che l’amicia sia un approffitarsi delle persone specie nei momenti di difficoltà, ma infondo se quelle persone ci sono quando noi le cerchiamo è perchè noi ci siamo quando loro hanno bisogno.” i più pii dei frati che vanno nella sperduta africa a dare sollievo ed aiuto a popolazioni disperate, vanno lì per dare aiuto, ma, anche loro, in cambio di qualcosa…la conversione al loro dio…” certo, messa così è molto brutto.ma è il fine che sprona.chissenefrega per quale motivo lo fanno, l’importante è che ci sia qualcuno che lo faccia. anzi, forse male per noi che non lo facciamo.
    boh. è un discorso articolato.
    conclusione.vista con gli occhi del cuore è brutto pensare che agiamo solo guidati dalla voglia del benessere e che per tale scopo usiamo gli altri.
    vista con gli occhi della ragione non è così male, perchè è proprio nella natura dell’uom servirsi dell’altro, se noi ci serviamo dell’altro, l’altro si serve di noi.è un dare e avere, un baratto naturale, non per forza selvaggio o negativo.
    chi lo sa

  3. monica

    dal vangelo secondo Bruner (considerato pioniere della scienza cognitiva e co-fondatore del Centro per gli Studi Cognitivi di Harvard, in parole semplici, psicologo): il comportamento umano è analizzato come sequenza di atti guidati da scopi e da piani, come il prodotto di strategie, cioè di regole che l’individuo usa in modo flessibile secondo l’obiettivo e la situazione.
    vabbè ho preso questo pazzetto da un manuale di psicologia. vero, non vero. boh. forse in parte sì. queste sono solo cose che ai professori universitari piace far imparare agli studenti credendo che la loro vita senza determinate info non sarebbe vita.
    il fatto è che credo ci sia una tendenza naturale, in noi povere bestie evolute, a protendere verso uno stato di benessere (morale e materiale) sempre maggiore. è una cosa naturale, credo.
    credo, per esempio, che l’amicia sia un approffitarsi delle persone specie nei momenti di difficoltà, ma infondo se quelle persone ci sono quando noi le cerchiamo è perchè noi ci siamo quando loro hanno bisogno.” i più pii dei frati che vanno nella sperduta africa a dare sollievo ed aiuto a popolazioni disperate, vanno lì per dare aiuto, ma, anche loro, in cambio di qualcosa…la conversione al loro dio…” certo, messa così è molto brutto.ma è il fine che sprona.chissenefrega per quale motivo lo fanno, l’importante è che ci sia qualcuno che lo faccia. anzi, forse male per noi che non lo facciamo.
    boh. è un discorso articolato.
    conclusione.vista con gli occhi del cuore è brutto pensare che agiamo solo guidati dalla voglia del benessere e che per tale scopo usiamo gli altri.
    vista con gli occhi della ragione non è così male, perchè è proprio nella natura dell’uom servirsi dell’altro, se noi ci serviamo dell’altro, l’altro si serve di noi.è un dare e avere, un baratto naturale, non per forza selvaggio o negativo.
    chi lo sa

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