FASHION TALENTS: THE WINNER IS…

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[it]il vincitore del concorso fashion talents organizzato dall’instancabile nina koklar è stato deciso!

l’incorruttibile giuria (composta da fabrizio palmeri, mosè franchi, nina koklar, michele magnani, maurizio massari, francesca giochetti, federico rocca, silvio betterelli e il sottoscritto, che invece sono corruttibilissimo ma non mi corrompe mai nessuno…) hanno decretato vincitore il gruppo STOCKOLM SYNDROME, che ha presentato la storia omonima.

veramente un bellissimo lavoro, studiato, preparato e realizzato molto bene: la storia di un carceriere e della sua vittima.

il gruppo è composto da: il fotografo andrea maino, lo stylist giulio maragno, il parrucchiere federico rigoni, la truccatrice monica zago, la modella eleonora esposito e il modello giacomo totti.

veramente ottimo servizio, bravi tutti. ecco le fotografie:

vince il premio nella categoria HAIR la parrucchiera arianna arcelli, del gruppo THE L.T.TEAM, che ha presentato anche un lavoro molto interessante, arrivando così virtualmente secondo. [/it] [en]

And the winner of the fashion talents competition organised by the  tireless Nina Koklar has been decided!

The incorruptible jury (composed by Fabrizio Palmeri, Mosè Franchi, Nina Koklar, Michele Magnani, Maurizio Massari, Francesca Giochetti, Federico Rocca, Silvio Betterelli and myself, which instead I am very corruptible but no one has ever corrupted me…) have crowned the winner the group STOCKOLM SYNDROME, which presented a story of the same name.

Truly a beautiful work, designed, prepared and executed very well: the story of a jailer and his victim.

The group consits of: photograper Andrea Maino, stylist Giulio Maragno, hairdresser Federico Rigoni, make up artist Monica Zago, models Eleonora Esposito and Giacomo Totti.

Really a great editorial, well done to everyone: here are the photographs:

The HAIR category is won by Arianna Arcelli, of the L. T. TEAM, which presented a very interesting work as well, landing virtually in second position. [/en]

94 risposte

  1. settimio

    e finalmente posso liberamente controbattere! non si sta parlando di fotografie mie… 🙂

    allora, caro il mio Toshio intanto perché critichi in maniera anonima? non pensi che sarebbe carino vedere da che pulpito arriva la predica? perché ti dico una cosa: chi non sa scrivere non sa neanche leggere. e già!
    quindi, fuor di metafora, se non sai fotografare come pensi di esprimere (autorevolmente e pubblicamente!) dei giudizi?

    allora, facci vedere cosa fai e poi parliamo di questo lavoro…

  2. alan

    settimio.. anche secondo me sono una minchiata… nel senso che si e’ voluto fare un genere Steven Klein dei poveri.. ma qualcosa di originale (dato che e’ un libero concorso e non con obblighi imposti da direzioni editoriali e clienti? ).. una tetta all’aria e un culo di fuori e qualche tatuaggio.. non fa ne una storia e na una foto…. mia personale opinione ovviamente ! 🙂

  3. settimio

    caro alan, rispetto molto la tua opinione, ma:
    -è evidente il riferimento a steven klein. per me questa è già una grande qualità! nel senso che il fatto di avere un modello ben preciso e seguirlo (e secondo me seguirlo bene…) è già avere nella testa una direzione. il che non è assolutamente poco! non sto dicendo che si debba per forza copiare o imitare qualcuno, sto dicendo che in questo tipo di storia il riferimento a steven klein ci sta. e ci sta pure bene.
    -c’è una storia. precisa. definita. pensata e con un preciso svolgimento. per me è già molto!
    -i vari elementi del servizio non saranno il massimo (suppongo zero budget!) ma sono perfettamente coerenti alla storia che si sta raccontando.

    insomma, per me il servizio è ok!

  4. NomeObbligatorio

    “chi non sa scrivere non sa neanche leggere. e già!” …questa è una cosa falsa.
    Oddio…tira veramente di più un pel di fica che cento carri di buoi.
    Per rimanere in tema di detti del cazzo 😉

  5. Barbara Taurua

    Benedusi,per dare un giudizio su una fotografia non occorre essere Avedon
    Idem per dare un giudizio su un quadro ….non occorre essere un Van Gogh.
    Come nella musica e così via……
    Davvero banale e provinciale pensare che se non hai un bel portfolio fotografico non puoi permetterti di esprimere un giudizio su una serie di immagini.
    Mi sembra che nelle più importanti giurie dei concorsi internazionali ci sia ben poco di background fotografico,ma molta cultura.
    Spero abbia risposto più con lo stomaco che con la testa nel suo precedente…..
    Saluti

  6. settimio

    @Barbara: non sono assolutamente d’accordo! ma proprio per nulla! ovviamente uno è libero di esprimere tutti i giudizi che vuole. ma se vuole rendere il proprio giudizio PUBBLICO deve avere l’autorevolezza per farlo.
    CONOSCERE E’ FONDAMENTALE PER GIUDICARE.
    il “mi piace/non mi piace” lascia completamente il tempo che trova.

    facciamo un esempio concreto su questo servizio: in questo lavoro, come giustamente scrive Mr.Alan Gelati, è evidente l’influenza di Steven Klein. ma se tu non sai chi è Steven Klein e non conosci la sua poetica, come è possibile giudicare questo lavoro?!?

  7. NomeObbligatorio

    “chi non sa scrivere non sa neanche leggere. e già!”
    “CONOSCERE E’ FONDAMENTALE PER GIUDICARE”
    Siamo su due piani semantici differenti…
    Secondo le tue affermazioni dovremmo essere tutti bravi fotografi prima che buoni “giudici”…
    E’ un’affermazione che toglie libertà di giudizio per prima cosa e che è veramente difficile da appoggiare!
    Parliamo di arte..dai cerchiamo di essere meno ipocriti.
    Che poi dai, l’abbiamo capito il commentino in più ti fa comodo 😉
    Dai Benedusi! Sii sincero e dillo che fai il provocatore!! Su!

  8. Beppe

    @Nome : Io in genere non faccio commenti di questo tipo, ne mi schiero con questo o quell’altro gusto (perchè qui mi sembra di capire che di gusto si sia finiti a parlare) …ma tu davvero non sai (o non vuoi) leggere …
    Il buon Settimio ha semplicemente ribadito in modo piu che chiaro che se non hai una cultura di base che include la conoscenza delle immagini di questo o quel fotografo (in questo caso Steven Klein : http://kleinstudio.us/ ) non puoi dire se delle immagini che vedi siano ispirate & realizzate bene o male – correttamente o non correttamente e questo a parere mio è piu che vero.
    Per poter giudicare immagini bisogna avere una testa abituata a vedere immagini, non si sta parlando di essere o meno fotografi.
    Il fatto che poi ti piacciano oppure no è puramente soggettivo e rimane confinato alla tua sfera personale.

  9. NomeObbligatorio

    Caro Beppe…sei un avvocato?
    Il “buon Settimio” come hai scritto tu, ha detto prima:
    “chi non sa scrivere non sa neanche leggere. e già!”
    e dopo:
    “CONOSCERE E’ FONDAMENTALE PER GIUDICARE”
    La prima frase lascia intendere che se non sei uno che sa fare fotografie non puoi giudicare delle foto. Molti photo editor non sono fotografi e non lo saranno mai…e qui già non ci siamo.
    La seconda frase è un rimediare alla frase detta inizialmente. I toni iniziali erano chiari, quelli del secondo intervento un po’ meno.
    E tu adesso stai smorzando i toni…dai su…arriviamo a 20 commenti che Google ci dà il premio!

    P.S.Tutto questo polemizzare da parte mia è assolutamente AFFETTUOSO!

  10. Beppe

    Inoltre aggiungerei …(ora che mi son guardato tutte le serie di immagini finaliste)
    che il progetto vincitore, nonostante per mio puro gusto personale non mi piaccia particolarmente è sicuramente molto curato, non ti so dire se ” IL + curato ” perchè non ho visto tutte le immagini partecipanti, ma a livello di soggetto e ideazione sicuramente il migliore ed il piu pensato, quindi per questo motivo meritevole di un voto.

  11. Beppe

    Credo che Settimio intendesse esattamente ciò che ha scritto, e io non voglio accendere ne smorzare nulla.
    Semplicemente credo che si sia presa la frase troppo alla lettera, io la leggo piu come un ”se non hai una cultura di base, profonda, puoi dare giudizi, ma non puoi pretendere di venire ascoltato o considerato piu di tanto.
    Verissimo che molti photoeditor non sono mai stati fotografi, ma TUTTI hanno studiato fotografia o analizzato fotografie al posto dei compiti a casa per anni .
    Che non abbiano talento per lo scatto o abbiano scelto di percorrere altre strade è un’altra cosa, ma non vuol dire che non siano COMPETENTI.
    A Vasco Rossi mancavano 2 esami per diventare medico (credo chirurgo) …ti risulta che abbia mai anche solo disinfettato un fan con il ginocchio sbucciato durante un concerto?..?

    …e per inciso, dato che mi hai chiamato in causa in maniera diretta : sono un fotografo ( e non solo su facebook) ho anche la partita iva (così non mi servono avvocati nel caso di controlli 😀 )

  12. Barbara Taurua

    Eppure ,Settimio, il ” mi piace/non mi piace” ha sempre decretato il successo di ogni opera nel mondo artistico,non certamente una ristretta elite di “conoscitori” ai quali lei fa riferimento per giudicare.
    Basti pensare proprio a Vasco di cui sopra ,additato come ubriacone dai critici alle sue prime apparizioni.
    E tutta una vasta schiera di grandi indimenticabili artisti nella pittura,nella fotografia,nella musica,nel cinema ecc. ecc.
    Non credo debba scrivere nomi,li conosciamo tutti.
    Riguardo al richiamo di un prodotto a qualcosa già affrontato in passato come aspetto positivo…il ” seguire” un modello mi sembra sia un colossale limite alla propria personalità artistica….sarà per questo che in questo ultimo ventennio/trentennio non si è riusciti a produrre “novità” ma solo cose trite e ritrite?
    Osservare,riflettere,cercare di capire il lavoro di Giacomelli non vuol dire poi cercare di “inseguire” ciò che lui ha prodotto,non riusciresti mai perchè non si ha quel determinato imput e background….come in questo lavoro…Klein è Klein….tutta un altra “anima”…mi permetta….questo è solo un giocoso scimmiottamento ben sistemato con Ps…simpatico…gradevole nella sequenza…ma La fotografia è principalmente “anima”…la propria…
    Saluti

  13. Herbert

    Da orgoglioso foto appassionato posso dire che questo lavoro è ben fatto, forse anche meglio di alcuni tuoi lavori Settimio. L’idea che giovani fotografi, senza un euro in tasca possano realizzare un sogno, è sempre positivo. Io non so legge, come da mio sito, ma mi piace imparare, leggo il tuo. Ma il gusto personale è sempre quello che conta; non compreresti mai qualcosa che non ti piace, o sbaglio. Quello che bisognerebbe sottolineare è che ci sono fotografi, più o meno giovani, che con budget di spesa pari a zero o poco più riescono a realizzare lavori meravigliosi, come questo. Ci sono fotografi che hanno budget esagerati che fanno lavori a volte mediocri. Seza polemica: ma alcuni tuoi lavori sono fatti solo per i soldi e si vede 🙂 sempre con il massimo rispetto di chi legge per imparare ma guarda coi propri occhi 🙂

  14. lorenzo prodezza

    credo che per un progetto a sicuro zero budget, sono riusciti a raccontare una storia che e’ ben chiara e comprensibile a primo impatto; per il fatto di cercare di emulare qualche grande “artista” sono d’accordo con Alan , sarebbe meglio, visto la liberta’ del concorso cercare di dire qualcosa di nuovo e non reinterpretare quanto gia’ fatto e molto bene ma la fotografia e’ anche questo percio’ bene vengano questi concorsi che stimolano nel bene e nel male la discussione e le riflessioni 🙂
    p.s da stampatore quale sono mi piacerebbe vederlo stampato qesto lavoro che mi pare molto castrato dalla visione web

  15. Ettone

    Mi piacciono moltissimo (e lo dico sapendo chi è Klein… etc… AH AH)…
    Finalmente un progetto vincitore di qualcosa che trova la mia approvazione… Quasi sempre preferisco chi è arrivato secondo o terzo… Pure a Sanremo… 😉 😛
    Scherzi a parte, complimenti vivissimi al gruppo che ha realizzato il progetto e perché no, anche al modello e alla modella che hanno interpretato in modo equilibrato le scene restando a cavallo tra la recitazione e la posa per far sì che il servizio non cadesse troppo nella cruda violenza, ma avesse anche la giusta vena fashion…
    Bravi…

  16. settimio

    @nome obbligatorio
    @barbara taurua
    ok, avete ragione voi

    scusate, visto che ci siamo mi sapreste dire quale interpretazione preferite delle variazioni di goldberg? quella di glenn gould oppure quella di andràs schiff?

  17. Barbara Taurua

    Ogni volta che ho provato a discutere con lei di Fotografia riduce sempre il tutto alla solita frase “Ok hai ragione tu”
    Come gli stupidi bambinetti viziati ai quali bisogna dare sempre continuamente ragione altrimenti mettono il muso.

    Bellissimo servizio,intenso,originale…..ottima scelta…..stronzo quel tizio che si è permesso di esprimere un parere senza prima aver allegato un curriculum vitae,un libro fotografico pubblicato e la dichiarazione dei redditi.

  18. Barbara Taurua

    Ah,dimenticavo…. preferisco quella di Woopi Goldberg piuttosto che Elliot Gould e Claudia Schiffer…..

  19. Barbara Taurua

    Deve prima riispondere lei al mio ultimo scritto,gentile Settimio…troppo semplice liquidare tutto con sivabbeciairaggione…

  20. alessandro

    Per quanto mi riguarda credo di star andando in saturazione di immagini; non mi colpisce più nulla… 🙁 sob.

  21. alan

    Settimio.. boh.. non sono daccordo.. il fatto di copiare (non ispirarsi) ad un servizio (o riferimenti come li chiami tu) apparso su Vogue di qualche mese fa .. o forse l’anno scorso.. non ricordo.. (potrei andare in archivio in redazione da Vogue e cercarlo se necessario 😉 ) per me non e’ sinonimo di talento craetivo. E la poca se non nulla disponibilita’ di budget ha poco a che fare con la creativita’ fotografica. E’ l’aridita’ di talenti in Italia spinge a volte ad ispirarsi e copiare i “maestri” (sempre che steven klein lo sia) piuttosto che ricercare in se stessi ed esprimersi in immagini.. sopratutto quando queste occasioni, come i concorsi lo permettono. Concludo ribadendo che il mio non e’ un giudizio sull’impegno.. si vede che la fotografa si e’ sbattuta, tuttavia sono convinto che invece di studiarsi i tear sheets, forse sarebbe stato piu’ opportuno ricercare in se stessa… tutto qui…

  22. NomeObbligatorio

    La diplomazia di Alan ha riportato la discussione a toni normali! Non va bene. Torniamo alle critiche distruttive?
    Copiano tutti. Si sa. C’è chi copia bene, chi male…agli occhi dei “migliori maestri” rimangono geniali solo coloro che si mettono nella condizione in cui si è copiati, non nella condizione in cui si copia. Tale differenza é disintiva in campo artistico.
    Oggi c’è un overflow informativo incredibile e in pochi riescono a filtrare tutto e bene. Come dice Alessandro, questa saturazione ha fatto sì che il nostro cervello non riesce più a distinguere certe porcherie da altre. Non parlo di senso critico, ma del cambiamento degli standard qualitativi dell’arte.

  23. Ettone

    Quoto Alessandro, purtroppo l’unica vera conseguenza negativa alla facilità di comunicazione e di scambio dati (nel caso immagini) sul web è che nella fotografia FASHION e GLAM, si rischia la saturazione… e ad un certo punto i fotografi ti sembrano tutti uguali.

    In questo caso ribadisco che ciò che mi ha colpito in positivo è stata l’azione. Mi ha colpito meno l’impronta artistica che è stata scelta, ma va da sè, che è già importante che vi siano concorsi e posti per far girare la “fotografia” e perché no, anche le critiche che possono essere realmente costruttive se argomentate.

  24. eli

    un servizio per fashion talents che di fashion non ha nulla….

  25. Alessandro

    Non sono un fotografo professionista, non ho un sito ne una partita iva…non conosco gran parte dei fotografi citati in precedenza, ma leggo con attenzione i commenti e cerco di fare tesoro di tutto ciò che viene pubblicato, documentandomi prima di dire la mia. Quello che mi chiedo e questo. Un concorso può avere un tema, quindi il vincitore sarà colui che meglio riuscirà a descrivere quel tema con il proprio lavoro….Se un concorso non ha un tema…per essere fashion è necessario fotograre gente nuda che si frusta o che si mette in catene come ha già fatto un altro artista?…O meglio…se un lavoro di chiara ispirazione altrui, vince il primo premio, nasce spontaneo chiedersi a che livello fossero i restanti lavori… Con ciò non voglio denigrare assolutamente il lavoro altrui, che tra l’altro è molto studiato e ben realizzato ma voglio solo dire questo: noi in Italia siamo abituati a essere pecore che seguono qualcosa…Ci sarà mai qualcuno capace di dire qualcosa con un lavoro che nasce dalla sua testa e non dalla testa di un’altro???….Ps. Complimenti a Settimio per tutte le provocazioni lanciate e motivo di confronto! 🙂

  26. alessia

    whatever. Tutti che parlano della tecnica della riproduzione della conoscenza della teoria…ma la passione e le sensazioni che questo servizio trasmette? La violenza insita nell’atto rappresentato, la magrezza voluta della modella e il feticismo ..Personalmente, se fossi mia mamma direi “non mi piace!terribile!”, ma proprio perchè sono SOLO io, dico che il fatto che la mia reazione sia di disturbo difronte a questi scatti, significa che il lavoro è eccelente, in quanto appunto trasmette un EMOZIONE, fulcro ed obbiettivo di ogni artista che si definisca tale.Well done!

  27. alan

    Alessia.. mi spiace, ma non ci siamo… si parla di tutt’altro; si parla di creativita’ copiata.. tutto qua; se poi tu invece mi fai un discorso e mi dici che il sensazionalismo e’ invece creativita’ allora ti dico che magari fotografare una modella in haute couture con vestito sbrodolato dal vomito, mutandina intravista non cambiata da settimane e siringa nel braccio, sicuramente ti colpisce piu’ che carne cruda , tettina fuori e finto feticismo inscenato… fidati ! 😉 ripeto il discorso e’ un altro.. io il copiare servizi gia’ scattati e pubblicati tra l’altro su una delle maggiori riviste di moda, non lo leggo come sinonimo di libera creativita’.. e aime’.. questo e’ il problema dei fotografi in Italia.. (ma non solo dei fotografi), seguire percorsi gia’ tracciati senza crearne di nuovi… ma questo e’ un discorso su cl quale io e settimio ci “scontriamo” spesso.. 😉

  28. alessia

    Alan,quello che mi colpisce non lo puoi sapere. Che il servizio di cui sopra, dove c’è feticismo carne cruda e modella magrissima sia poco originale è sottointeso. Non c’è veramente niente di nuovo. ma dovè il nuovo in realtà?la parola stessa MODA riporta all originale significato di CICLO,riciclaggio che è reinterpretazione di un concetto. Quello di cui abbiamo bisogno forse sono nuovi filosofi e idee innovative. Il fotografo è colui che cattura un attimo, e se nel farlo ci trasmette qualcosa, per me è comunque un successo. xx

  29. Andrea

    mr Benedusi, ritrovo molto utile il sottile richiamo alla teoria contrappuntistica per l’analisi della sequenza. Il gioco di simmetrie e specchi è molto ben fatto. L’unica cosa che continua ad uscire dal quadro è lo stivale della quarta foto. Variazione per variazione comunque preferisco Schiff.

  30. paolo

    piu che ispirazione da Steve klein qui mi sembra che ci sia mero copiare (in brutto) e questo purtroppo succede spesso , sopratutto in fotografia, e penso che non dovrebbe essere una cosa da premiare, sopratutto dei giovani fotografi , lo trovo molto diseducativo.
    piccolo pensiero : ma perche’ facendo delle foto di moda bisogna copiare dei fotografi di moda ?non sarebbe piu utile creativo e nuovo magari ispirarsi a donghi ? caravaggio ? ingres?, insomma guardare fuori dal piccolo autoriferito mondo della moda.

  31. eccomi

    Nell’arte come nella musica conta ciò che si trasmette e si riceve. All’ingresso di una mostra ( anche di autori molto più titolati di lei ) non chiedono i titoli di studio e neanche prima della visione di un film. Se non accetta critiche si tenga le foto a casa e le faccia vedere solo agli amici o a coloro che per interesse sono portati a mentirle. Faccio notare che se i commenti negativi fatti da persone non titolate non contano allora neanche quelli positivi. Distinti saluti. ( p.s. megli continuare a fotografare ragazzine nude li di pareri positivi non titolati ne riceverà molti )

  32. Piernicola

    Come al solito si parla di sensazioni, storie da raccontare (inevitabilemtne qui le storie sono tutte incentrate su zinne e culi per aria), la fotografia che racconta, che emoziona, che trasmette. Nessuno ha fatto riferimento alla cervellotica scelta di mettere a fuoco il NULLA più assoluto nella prima foto (la quale introduce e presenta il progetto quindi sarebbe la più importante) con il volto leggeremnte fuori fuoco e post prodotto veramente da cani in simil HDR… Bhe certo, la tecnica lasciamola a chi è freddo e non ha idee e non sa raccontare ecc ecc… Tu puoi avere in testa le idee più belle del mondo ma se non sai raccontarle perchè ti manca la tecnica ne viene fuori una storiella da bar. Sia umberto Eco quindi formalmente perfetto o Bukowski quindi volutamente grezzo e crudo, una tecnica per ‘raccontare’ la possedevano… Parliamo un pò di fotografia su sto blog che di raccontare storie (di culi aperti) molti si sono stancati? Anche perchè tu vedi una storia io no e la vittima del carceriere che si trasforma poi in carnefice è un’idea a dir poco sbiadita insulsa risentita e senza mordente. Parlare poi di Low budget, da parte di uno che scatta con il flash on camera (e che ottiene foto formalmente perfette) non è moltro coerente

  33. tiziano

    ho letto quasi tutti i post, e mi permetto di dire che;
    Se chi critica sapesse sempre, sarebbe tutto piu facile caro settimio, purtroppo oggi anche chi fa lavorare, chi sceglie le foto che le impagina e chi decide cosa mettere non sanno quello che fanno e tu lo sai meglio di me, che succede sepre più frecquentemente quanto dico. Io mi trovo tutti i gg con grafici giornalisti e photo editor che ne sanno meno di me, e hanno potere decisionale e sono li perchè amici di o perchè costano poco.
    Ma veniamo al lavoro io lo trovo troppo dark per il mio pensiero troppo forte e tecnicamente ben immaginato ma con una luce poco lodevole. Bella l’idea forse troppo esposta l amodella per il concetto di fondo. Mi piace il contrasto anche se trovo tutto molto freddo. ma ripeto mi piace molto il concetto che prende spunto in modo evidente da altri ma lo trovo ben concepito…

  34. Matteo Oriani

    Carina l’ultima foto. Se non ci fosse il tipo sdraiato a terra, se la tipa non avesse la pistola in mano e se l’inquadratura fosse dritta, sarebbe addirittura buona. Perché c’è un briciolo di Emozione.
    Si può discutere in eterno sulla storia più o meno ammuffita, sulla interpretazione più o meno goffa, sulla luce più o meno scadente, sulla composizione più o meno approssimativa, ma quello che manca davvero qui dentro è l’Emozione. Facendo diventare la storia, secondo me, ininteressante. 
    Penso sia giusto ispirarsi e prendere come riferimento le grandi fotostar contemporanee perché aiuta ad analizzare e comprendere il momento in cui si vive ed essere “al passo”. Ma suggerisco di studiare in modo approfondito, prima di un qualsiasi  Steven Klein del momento, Caravaggio, per esempio. Oppure Antonio Ligabue dove di emozione ce n’è eccome. La butto lì. Oppure farsi un giro alla Veneranda Pinacoteca Ambrosiana a Milano, e starci dentro un bel po’. 
    Poi volevo dire che la storia del piccolo budget non attacca. Esempio emblematico:  Steven Spielberg a 25 anni  ha girato Duel un film nato inizialmente per la TV con un budget limitatissimo. Dura 90 minuti ed è la storia di un commesso viaggiatore che, in viaggio alla guida di un’auto, viene inseguito da un’autobotte. Se non lo conoscete, va visto assolutamente. È il tipico esempio di come, anche con pochi mezzi, si può realizzare qualcosa di importante quando c’è l’Idea, la tecnica e la capacità di trasmettere emozione. Adesso dico, va bene, va bene, noi non siamo Spielberg e non facciamo capolavori, ma almeno qualcosa di decente dobbiamo farlo. Sennò ci sono tanti altri mestieri altrettanto dignitosi.
    @Settimio. Tutto questo, lo sai, in chiave propositiva. Ammiro sempre il tuo modo di fare e apprezzo il tuo impegno. Ma ‘stavolta proprio non sono riesco a vedere nulla di buono in questa iniziativa. Come ha già detto Alan Gelati, da un giovane fotografo che si cimenta in un progetto libero, senza vincoli commerciali, ci si aspetta qualcosa di innovativo, con una visione inaspettata e fresca e, se vogliamo,  trasgressiva. Qui, invece, sembra quasi che gli autori si siano dati loro stessi non tanto dei vincoli, quanto dei freni per tentare si essere compiacenti a stereotipi già collaudati, al mercato e a quello che “funziona”.

  35. settimio

    intanto un welcome back (era un po’ che non si faceva vivo…) a Matteo Oriani: ci mancavi!
    i tuoi suggerimenti sono sempre fondamentali: ad esempio straconsiglio anche io di andarsi a vedere DUEL. ma date la colpa a Matteo e non a me se quando poi vedrete un’autobotte su una strada di montagna dietro di voi sarete colti dall’ansia… 😉

    allora, venendo al concorso:
    tutto quello che tu ed Alan dite è vero. assolutamente e completamente vero. dal vostro punto di vista di professionisti affermati e soprattutto di conoscitori profondi della professione.
    vi devo però dare una notizia, che è una assoluta verità della quale non so chi sia la colpa ma così è, ve lo assicuro: sono ben pochi, tra quelli che cominciano a voler fare questo mestiere, che conoscano qualcosa di fotografia.
    nessuno sa nulla! (è una generalizzazione? ok, lo è: tu che leggi sai tutto, ma ti assicuro gli altri no!)
    già il fatto che ci sia un RIFERIMENTO, già il fatto che qualcuno faccia un servizio ispirato a Steven Klein (sapendo quindi che esiste) a me si allarga il cuore!
    il “secondo” classificato di questo concorso ha fatto un lavoro chiaramente ispirato a Guy Bourdin: io quando l’ho visto ero felice!
    lo ribadisco, la maggior parte di coloro che “vogliono fare i fotografi” di fotografia e fotografi non sanno un beato cazzo! ve lo assicuro! (non ti arrabbiare tu che leggi, tu sai tutto, sono gli altri quelli di cui parlo!)

    e quindi il fatto che un ragazzo giovane conosca un autore importante e lo sappia interpretare bene (attenzione NON copiare, perché questa NON è una copia, a mio modesto avviso) per me è già una cosa molto positiva.

  36. giuseppe

    Da fruitore di immagini direi che poco o nulla sembra nuovo nelle immagini che si vedono sui giornali. Sono tutte uguali: stessi soggetti, stesse pose … Settimio mi vuoi dire che tutti prendono spunto dallo stesso artista o dallo stesso autore? Anche le tue non mi sembrano tanto differenti, capisco che inventare è difficile, ma almeno siamo originali! Prende spunto da grandi pittori, da grandi fotografi o da letture che si fanno è bello, ma realizzatele per favore. Se apri una qualunque rivista di moda o presunta tale le foto sono identiche, ma gli autori sono differnti. Come lo spieghi? Si fa quello che vuole il cliente sempre altrimenti non paga o hai la possibilità di dire la tua e di fare tuo il lavoro? Sono curioso …. con tantis… sima ammirazione.

  37. Alan

    Ciao settimio.. Beh… Ritorno sulla mia, gli autori di queste foto, non si sono ispirati, ma hanno copiato uno stile, e a mio ( solo mio) parere anche male. Qunatomeno cazzo si fossero limitati a reinterpretare un modello e riproporlo con un qulcosa personale….Ma no! Stesse pose, stesse situazioni , stessi props. Copiare steven klien non significa ricerca fotografica; basta aprire Vogue italia.. Ed ops.. Eccolo li. E non mi riferisco a numeri vintage di vogue, ma quelli attuali. mi spiace, io questa serie fotografica la vedo immatura e superficiale; la fotografa non la conosco e non la giudico.
    A giuseppe invece dico che, un conto e’ fare fotografia a scopi commerciali, un’Altra e’ invece scattare qualcosa di tuo, libero da logiche e barriere editoriali e di pubblicita’ . Ed eproprio x quest’ultima ragione che il progetto fotografico del quale stiamo parlando e’ a mio parere fallimentare.

  38. Alan

    Ciao settimio.. Beh… Ritorno sulla mia, gli autori di queste foto, non si sono ispirati, ma hanno copiato uno stile, e a mio ( solo mio) parere anche male. Quntomeno cazzo si fossero limitati a reinterpretare un modello e riproporlo con un qulcosa personale….Ma no! Stesse pose, stesse situazioni , stessi props. Copiare steven klien non significa ricerca fotografica; basta aprire Vogue italia.. Ed ops.. Eccolo li. E non mi riferisco a numeri vintage di vogue, ma quelli attuali. mi spiace, io questa serie fotografica la vedo immatura e superficiale; la fotografa non la conosco e non la giudico.
    A giuseppe invece dico che, un conto e’ fare fotografia a scopi commerciali, un’Altra e’ invece scattare qualcosa di tuo, libero da logiche e barriere editoriali e di pubblicita’ . Ed eproprio x quest’ultima ragione che il progetto fotografico del quale stiamo parlando e’ a mio parere fallimentare. Se hai qualcosa di dire e da propore si puo’ essere creative fotografando una modella con un paio di jeans contro un muro bianco. Le varianti di come fotografarla si chiama creativita’.

  39. Matteo Oriani

    Caro Settimio:  non sono d’accordo! Un concorso di fotografia (libero, senza alcun vincolo) dovrebbe premiare un lavoro bello e originale. E questo non è bello ne originale non perché lo dico io ma perché è sbagliato concettualmente, tecnicamente e “a prescindere” come direbbe Totò!
    Invece di scopiazzare (anche qui non sono d’accordo con te: questa È una scopiazzatura bella e buona) malamente una fotostar come Klein (che a me piace assai) bisognerebbe saper guardare dentro di sé per tirare fuori immagini immaginifiche, evocative, personali,  uniche e “fatte bene”. 
    Klein non fa quelle foto perché ha scopiazzato La Chapelle, Meisel o Newton, ma perché osservando il loro lavoro e forse anche Caravaggio, Michelangelo, Giacomelli, Fontana, i costruttivisti russi, Mondrian, ha cresciuto dentro di sé 
    una Conoscenza e una Sensibilità adatta a formare una Coscienza artistica/creativa di alto profilo. Per un/una giovane fotografo/a contemporaneo/a è un Dovere conoscere Klein o Meisel o Avedon o Penn e se non sa chi sono, meglio che cambi mestiere subito e si dedichi ad altro. Oppure si metta a studiare duramente. Per il suo bene e per il nostro.
    Approfitto per consigliare un altro film, visto il tema del rapimento: Fargo, dei fratelli Coen. 
    Insomma, caro Settimio, sei troppo buono! O, almeno, indulgente. Nel momento in cui ti assumi il compito di giudicare, ti assumi anche l’onere di educare. Penso che un buon educatore deve evitare pericolosi paternalismi e giudicare “a prescindere”. Tu pensi davvero (ma davvero) che quello sia un buon progetto? A prescindere?

  40. Alan

    Ma ora la domanda sorge spontanea… A parte settimio che conosciamo bene.. Ma gli altri membri della giuria che ne hanno decretato la “vincita”? Possibile che io e matteo siamo gli unici 2 stronzi che hanno forse capito che questa serie e’ un pacco? Settimio?

  41. NomeObbligatorio

    A quanto pare caro Alan, questi concorsi lasciano il tempo che trovano.
    Basta conoscere e copiare un “artista” straniero per far “aprire il cuore” a un membro della giuria!
    Provocatoriiiii!!!

  42. Alan

    Xnome obbligatorio, .. E settimio..mi stupisce come una giuria di professionisti possa non accorgersi e premiare una cosa del genere. Non che tutti debbano essere dei geni della fotografia , ma tra diane aurbus e un fotografo dell’ ormai defunto ( e compianto) LE ORE, credo ci siano anche delle valide vie di mezzo.. Possibile non trovarne e premiare un servizio al limite dell’amatoriale?

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