FERRARI ADV

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[it]con la creatività dell’art director andrea bandiera dell’agenzia robilant ecco la nuova campagna internazionale dello spumante ferrari della famiglia lunelli.

ecco il video backstage:

PS: meraviglioso essere alle 4:30 del mattino in piazza san marco a venezia per fotografare all’alba. un po’ meno accorgersi dopo 3 (tre) scatti che le luci dei lampioni venivano spente per il sopraggiunto giorno. è stato altrettanto meraviglioso godere dell’alba nella piazza più bella del mondo il giorno dopo, ma alle 4…

PS#02: ok, sono miei clienti e quindi forse non sono obiettivo, ma ho conosciuto in lungo e in largo l’azienda ferrari (vendemmia compresa…) e vi posso assicurare che il loro prodotto è realizzato con una incredibile e scrupolosa serietà: bevete (responsabilmente, ovviamente) spumante ferrari! [/it] [en]

With the creativity of the art director Andrea Bandiera at Robilant here is the new international campaign for the Ferrari spumante by the Lunelli family.

Here is the backstage video:

PS: great to be at 4:30 am in Piazza San Marco in Venice to photograph at dawn. a little less when after 3 (three) shots we realised that the street lights were turned off for the coming day. Was just as wonderful to enjoy the most beautiful square in the world at dawn the next day, but at 4 …

PS # 02: ok, so maybe they are my clients and perhaps I am not being objective, but I got to know far and wide the company Ferrari (including the harvesting…) and I can assure you that their product is made with an incredible and thorough professionalism: drink (responsibly, of course) Ferrari spumante! [/en]

59 risposte

  1. Cricri

    Saranno le origini veneziane, sarà l’atmosfera, sarà la musica del backstage…ma questo servizio mi piace da matti!

  2. Fabrizio

    Dal backstage si vede la differenza tra un fotografo sicuro di se e uno insicuro. Il primo fa una campagna internazionale
    senza una luce col 50mm a mano libera, quello sfigato si porta dietro lo studio e accende tutte le torce facendo una scena solo per far vedere al cliente che vale il prezzo che lo stanno pagando.

  3. Max

    entusiasmante. e quanto valgono i tuoi filamti come lezione. sempre mitico!

  4. Steve

    Bellissimi scatti, sopratutto il terzo però il lampione che “esce” dalla bottiglia non si può guardare.

  5. Ryck

    Ciao Settimio,
    è la prima volta che visito il tuo sito e volevo complimentarmi per la qualità di alcune delle tue fotografie. Devo ammettere, non conoscevo il tuo nome nè il tuo lavoro, e l’ho trovato solo perchè sei nei primi 10 risultati su Google per la ricerca della parola “photographer”. Sai, finora sono sempre stato troppo impegnato (e lo sono ancora e lo sarò credo sempre) a cercare di migliorare la mia tecnica e il mio personale “occhio” interiore, che a dedicarmi a conoscere i lavori degli altri: in un certo senso oggi credo che studiare i lavori di chi è più bravo ed esperto di te per certi aspetti serva a migliorarsi e per altri possa ovviamente allontanare da quella che è la propria natura per cercare di imitare “i maestri”, intendo, assimilarne una certa influenza. Di libri di fotografia ne ho moltissimi, ma ho poco tempo per leggerli per la ragione di cui sopra: questo mi fa dubitare se io debba o non debba scaricarmi i relativi 10 punti. Di musica sul mio sito (che è sempre in costruzione, e quindi cercherò di fare tesoro di alcuni dei suggerimenti che dai) ancora non ne troverai, ma proprio oggi pensavo di aggiornarlo aggiungendola: la musica sarà mia, perchè io sono anche musicista (con quanti punti? boh forse meno di quelli che ho da fotografo, beninteso, non ancora professionista) e vorrei che il mio sito fosse un biglietto da visita delle mie diverse abilità, professionali o meno che siano. Ad ogni modo non sarà difficile (come per la maggior parte dei siti che ce l’hanno) fare un piccolo sforzo, mettere da parte la pigrizia (se proprio la mia opera “Sinfonia atonale distordodecacofonica” ti dà fastidio!) e cliccare con la freccina del mouse sul pulsantino “Music Off”.
    Mi sono soffermato nel tuo blog, qui sotto, dove parli del fotometro: concetto che trovo in parte condivisibile, ma solo in parte, ad esempio mi sembra esagerato affermare che chi scatta foto di gattini non abbia possibilità di annoverarsi tra “i grandi”: vallo a dire a una certa Rachel Hale (oppure, beh, lasciamole i suoi 90 punti…).
    Tuttavia ciò che mi spinge a scriverti è stato il leggere che sei stato sorpreso dallo spegnimento dei lampioni in Piazza San Marco alle 4:30. Un professionista non avrebbe dovuto informarsi (per esempio presso il comune) su un dettaglio tanto importante? Leggendo ho anche avuto la sensazione che avessi un’idea “spannometrica” dell’orario in cui l’alba sarebbe arrivata: ti consiglio, se non la conoscessi già, l’utilizzo di una semplice ed eccezionale applicazione, “The Photographer’s Ephemeris” (è gratuita e la trovi con Google). Ti dà la possibilità di programmare in anticipo gli scatti che andrai a fare, nell’ottica di scattare la foto nella prescelta località, ad un certo orario per ottenerla con il famoso tramonto (che a te certo non farà perdere i relativi 10 punti…). O alba. O con la luna piena. O a falce.
    Infine invece a me farebbe piacere sapere su ognuna delle tue foto, l’esatta attrezzatura utilizzata, EXIF completi, sofware etc…relativa. Così poi è anche un pochino più facile rubarti il mestiere, no? (certo, per chi ha già qualche qualità che non sia solo la tecnica….).

  6. roberto

    sinceramente lo trovo un lavoro banale e bruttino…..intanto scontato come le foto del gatto e le foto dei soliti tramonti che si trovano su milioni di siti cantati di fotoamatori …. poi tu che sei un uomo dei perchè e dei concetti vorrei capire che ca..o c’entra uno spumente T R E N T I N O fatto esclusivamente con vitigni trentini e assemblato in trentino…..cioè nel Trentino con tutto quello di bello che c’è da fotografare non siete riusciti a fare di meglio che andare a VENEZIA a fotografare la solita gnocca con il flute in mano…..FOTOMETRO punteggio -50

  7. Donatella Simoni

    Non c’e storia sulla sua arte Benedusi, come sull’internazionalita’ dello spumante Ferrari ma da trentina DOC mi domando dove sia il Trentino in questa campagna. Mi piacerebbe sapere perche’ la famiglia Lunelli abbia preferito Venezia al nostro territorio. Forse perche’, come qualcuno ha detto sul mio blog, il Trentino non e’ conosciuto, mentre Venezia si’. Personalmente non credo, penso solo che sarebbe bello vedere una delle realta’ piu’ importanti della nostra provincia, portare l’immagine del Trentino nel mondo, con passione, orgoglio ed un sano campanilismo. Da protagonista. Donatella Simoni tempiemodi.wordpress.com

  8. Fabrizio

    Non capisco ancora tutti questi commenti sul “fotometro”, e basta! il buon benedusi ha lanciato la provocazione e tutti li che continuano a cadere come polli tentando sminuire il suo lavoro chiedendo il perché delle sue foto.
    Di tanti polli poi ci sono quelli che da veri sfigati mettono pure il sito come per dire: guarda che sono bravo pure io anche se ho la musica nel sito e faccio i tramonti. Svegliatevi, non avete ancora capito il messaggio!

  9. Francesco Francia

    Vorrei chiedere a Roberto a che livello è il suo “Rosikometro” per arrivare a dire che questo lavoro è bruttino….
    E’ vero che su internet ormai non finisco mai di stupirmi ma almeno metti il link al tuo sito ….

  10. roberto

    Francesco….il mio “rosikometro” è a zero….intanto perchè non vivo di fotografia e quindi di quello che gli altri fanno o meno me ne sbatto, secondo poi a me Benedusi tendenzialmente piace e diverte e quindi non ho motivo alcuno di rosikare. Detto questo trentino, conosco molto ma molto bene il territorio e le aziende di eccellenza…..io non discuto la fotografia in se (indubbiamente carina) ma proprio l’essenza della comunicazione e dei famosi perchè e concept tanto decantati dal nostro Benedusi….quindi miei cari che mi date del tonto che non ho capito il messaggio aprite gli occhi e rendetevi conto che in queste banali foto la cui “originalissima” storia è quella di una gnocca che dopo una nottata a bere come una dannata gira in una vuota Venezia all’alba con le scarpe in mano e il flute……e il Benedusi ci scrive che conosce bene le Cantine Ferrari e come lavorano, ma dalle foto non c’è un accenno al territorio, alla lavorazione e ad un cazzo di concetto di introduca il concetto di bere di qualità….
    Tutta la comunicazione viaggia al traino della nottata brava della gnocca con il suo bravo flute in mano e alla città di Venezia (che per le capre non c’entra nulla con il Trentino)

    Che poi signori/e la foto del Benedusi piacciano e siano belle NON si discute ma che allora non mi venga a dire che quello che conta non è solo l’estetica ma il concetto e la storia da trasmettere…..e signori visto che stiamo parlando di adv credo che qualsiasi azienda che paga e che comunica penso voglia affermare concetti legati al prodotto e alla propria storia…..e qui siamo veramente scarsini.

    Poi perchè dovrei mettere un link a qualche cosa di mio??? ciò se articolo un pensiero dando ampie motivazioni bisogna poi vedere se io faccio le foto “belle” affinchè il mio pensiero sia corretto??……ragazzi magiate più pesce e volpe!!!!

  11. Ryck

    C’è al mondo sempre chi si accontenta di restare un “creatore d’immagine”, chi è invidioso dell’operato altrui, chi fatica per ottenere quello che non otterrà mai. C’è invece chi, senza troppo sforzo perchè è nella sua natura, scatta fotografie, e diventerà un mito nella storia dell’Arte. Amate la fotografia, o ci lavorate soltanto? Sfigato è colui che è frettoloso nel giudicare le intenzioni e il talento altrui.

  12. Francesca Stella

    @ Roberto
    Prima riga, leggi: “con la creatività dell’art director andrea bandiera dell’agenzia robilant”. Ora cito invece te: “credo che qualsiasi azienda che paga e che comunica penso voglia affermare concetti legati al prodotto e alla propria storia”. La creatività della campagna l’approva l’azienda. Unisci i puntini 🙂

    @ Settimio
    Quanto ci piacciono i colori caldi, eh?! C’è sempre più rosso e arancio nelle tue foto recenti – il che mi piace. Catrinel sempre splendida. La trovo anche più ingentilita del solito, più morbida. Sai che ti seguo da tempo e le tue foto mi appaiono, in un certo senso, così familiari che quando vengo qui a vederle mi sembra di accomodarmi al tavolo di un locale virtuale che è solo tuo, ma dove ho ormai la mia postazione preferita, chiedo “il solito” al cameriere… Una sensazione piacevole, nonostante l’aggressività di certi avventori. Tornando alle foto, cazziamo un pochino l’agenzia per il layout della pagina… come ha già fatto notare anche Steve, il lampione che esce dalla bottiglia non se pò vede’ 😉

  13. Ryck

    Il lampione in realtà non esce dalla bottiglia, perchè la foto è sì bidimensionale, ma idealmente lampione e bottiglia sono su due piani diversi (think photoshop layers…), quello artistico e quello commerciale. Quello che disturba un po’ invece è che la foto era chiaramente sottoesposta ed è stata tirata (distrattamente) con un po’ di fill light, non c’è tridimensionalità nel piano fotografico se non per il gusto nel bokeh impostato allo sfondo. Ah, e poi mi chiedevo se la modella avesse le scarpe (che più che vedersi nitidamente si intuiscono) in mano perchè i piedi fossero immersi nella laguna, ma non è dato saperlo. In realtà direi che lei sia più facente parte del piano commerciale (il nero del vestito che si fonde con lo slogan) che del piano artistico. Mi sembra complessivamente un buon lavoro dal punto di vista concettuale, ma si poteva fare sicuramente di più dal punto di vista tecnico.

  14. fotoamatore

    su su, come notavo nel fotometro i commenti (e la quasi totalità dei negativi, appunti o meno che siano) evidentemente non derivano dalla conoscenza del lavoro

    fa sorridere leggere “.il mio “rosikometro” è a zero….intanto perchè non vivo di fotografia e quindi di quello che gli altri fanno o meno me ne sbatto, ”
    e allora di che stiamo a parlare 😀

    una foto pubblicitaria come questa che benedusi condivide ha poi diverse professionalità, per cui chiedere a benedusi della scelta che spetta all’art director, del taglio, impaginazione o esecutivo che spetta all’agenzia, delle scelte del cliente… beh insomma… va bene tutto ma evidentemente sarà difficile che qualche cliente vi chiami se ci si pone così eh…

    il fotografo se viene chiamato in certi casi per un lavoro preciso, ma è scelto, interpellato e pagato per chi è, per quello che fa e che ha fatto e perchè ritenuto adatto
    vedi appunto il fotometro, per chi ancora non ha capito a cosa serve

  15. fotoamatore

    “” Ad ogni modo non sarà difficile (come per la maggior parte dei siti che ce l’hanno) fare un piccolo sforzo, mettere da parte la pigrizia (se proprio la mia opera “Sinfonia atonale distordodecacofonica” ti dà fastidio!) e cliccare con la freccina del mouse sul pulsantino “Music Off”. “”

    no, non sarà difficile ma circa il 90% degli utenti preferisce chiudere il sito, in questo ha ragione benedusi, sono basi di usabilità e accessibilità web nella comunicazione (vedi Nielsen)
    sembrerà strano ma è una scelta che va a creare un problema all’utente finale, se usata a sproposito

    se sei un musicista ovviamente uno si aspetta un sito di musica, giocatela bene

  16. MatteoF

    @Roberto: “e quindi di quello che gli altri fanno o meno me ne sbatto”
    pero’ lo critichi? mmmmhhh atteggiamento un pelo infantile, non trovi?

    @Fra: siamo sempre troppo d’accordo io e te, non va bene sta cosa. 🙂

    Cmq a me il lavoro piace perche’ e’ Benedusi fino in fondo, lo si vede lontano un miglio: 50mm fisso, luce naturale, colori caldi, controluce… e questo, se fossi un cliente, e’ quello che vorrei: chiamo tizio invece di caio perche’ voglio la SUA visione del mio prodotto/servizio/ecc (leggetevi a gun for hire di newton, nel caso)

  17. roberto

    signori/e adorati fans sfegatati del buon Settimio….posto questo ultimo per due ultime precisazioni e poi non vi tedio più…

    intanto a me Settimio piace in un modo esagerato per la sua bravura commerciale e dialettica nel proporsi, amo leggere cioè che scrive e come lo scrive e per fare questo non credo si debba necessariamente essere fotografi….

    mi si dice argutamente che talune cose tipo il famoso “fotometro” è colta provacazione….possibile che si tanti arguti e intelligenti personaggi non siano in grado di cogliere una sana provocazione alla provocazione?

    una fotografia la si può vedere si vari piani, di sicuro su quello estetico (bella / brutta), o su quello concettuale comunicativo (funziona / non funziona)…..ovviamente dietro ciò non c’è una scienza ma è ovviamente un fatto soggettivo e quindi del tutto personale.
    Ora se di Settimio si dice “BELLA, bravo Maestro” tutti in armonia e a fare a gara a slappare più degli altri, se uno dice ” BRUTTA, non mi piace mi spiace” ecco che gli slappatori lo accusano di rosikamento.
    Allora parliamo di contenuti, che è quello che Settimio scrive nel suo blog essere fondamentale, io in questa foto ne vedo pochi e inutili e mi prodigo nel dare informazioni del perchè…..gli slappatori alzano gli scudi e si esibiscono nell’inveire contro l’infedele.

    Ora io capisco che nessuno di voi conosca il prodotto “spumante Ferrari”…ma ridurlo ad una storia del tipo la segrataria che viene portata a Venezia, la si fare bere e la si sbatte sul letto (dove ovviamente c’è un maschera pseudo veneziana perchè gli idioti non riconoscono la chiesa della Salute che si vede fuori dalla finestra) ….beh mi si sembra molto ma molto misera…..ovviamente la storia c’è e le foto come tali sono belle con i colori belli caldi, il controluce…..

    grazie a tutti per il tempo dedicatomi

    ciao

  18. Ryck

    Forse sono stato un po’ frainteso. Sono d’accordo che la musica non debba essere messa a sproposito e tanto per. Mia intenzione sarebbe quella di riuscire a fonderla con le immagini, farne una colonna sonora. Anche nel cinema la soundtrack ha una grande importanza, se non alle volte alla pari o addirittura superiore al valore della pellicola stessa. Per quanto mi riguarda a volte nasce addirittura prima la musica, e in seguito devo trovare una mia fotografia in grado di accompagnarla. E comunque sia è sempre tutto soggettivo. Per me non è più importante la fotografia di quanto lo sia la musica, e viceversa: è nella natura della mia arte, e la mia arte, se me lo si concede, è una delle mie preferite. Nella maggior parte dei miei lavori non commerciali cerco di soddisfare in primis soprattutto me stesso. Se poi oltretutto quello che faccio piace a qualcun altro ne sono molto felice. Diverso è il caso in cui si lavora su commissione, come il caso sopra discusso. Non è sempre facile conciliare aspirazioni artistiche e lavoro, ci si trova a combattere il conflitto tra ciò che si vorrebbe davvero fare e ciò che ci è richiesto di fare. Bravo e/o fortunato è colui che fa cose che gli piacciono e gli riescono talmente bene che piacciono anche agli altri (inclusi i clienti). Il mio obiettivo non è non far scappare i visitatori che trovano la musica sul mio sito, ma appunto coinvolgerli con essa e anzi, veicolarne sempre di più grazie ad essa. Mi rendo conto che non è una cosa facile (se lo dice Nielsen…) ma è una sfida che sono pronto ad affrontare, pur con le mie possibilmente umili e/o limitate capacità. Se non ci provo non ci riuscirò mai, se invece ci provo qualche possibilità di riuscire un giorno, chissà. L’importante è credere nei propri sogni, piccoli o grandi che siano. E cercare di migliorarsi di continuo senza stare sugli allori.

  19. Ryck

    Roberto non t’angustiare: c’è gente che non comprende che possa esistere una cosa come la contro-ironia e ama la dialettica al punto di desiderar provocare i provocatori! 🙂
    Il problema della relazione Benedusi/Ferrari/Venezia è che alla gente che compra lo spumante fondamentalmente non gliene frega un fico secco se viene dal Trentino oppure dal Tibet: deve festeggiare un evento con un buon vino, e in questo caso la fotografia pubblicitaria di cui sopra serve in modo eccelso allo scopo di vendere “il sogno” del successo emotivo al proprio target. E il target della Ferrari, c’è da scommetterci, è “quasi tutti”. (a chi piace Venezia? quasi tutti. A chi piacciono le modelle? quasi tutti. A chi piace la luce dell’alba sul mare? quasi tutti….e così via, ripeti ora la sequenza con il Trentino, una sudtirolese e il tramonto sulle cime con la classica baita. Con tutto il rispetto per le sudtirolesi e le baite la risposta che almeno io darei potrebbe essere “un po’ meno di quasi tutti”).

  20. Crescenzo

    Ciao Settimio,
    complimenti veramente un bel lavoro per una bella campagna, ma chi si è occupato della post doveva proprio mettere lo stesso paesaggio alla campagna 1 (stanza) e alla 2(motoscafo) ? So che spesso questo non dipende dalla volontà del fotografo!
    grazie di tutto

  21. fotoamatore

    “Sono d’accordo che la musica non debba essere messa a sproposito e tanto per. Mia intenzione sarebbe quella di riuscire a fonderla con le immagini, farne una colonna sonora.”

    bene, dagli un senso voluto e che sia evidente. non un orpello non richiesto, ma una colonna sonora da parte di chi fa colonne sonore. alla fine tutto si riduce sempre e semplicemente a pensarci su, valutare pro e contro (in questo caso i nudi numeri contro una precisa necessità) e studiare un attimo per la soluzione migliore… che sia il fotometro o meno è una regola comune

    roberto: possiamo stare ore a discutere sulla pubblicità, messaggi e stereotipi eccetera. un po’ fuori tema rispetto alla foto, ma d’altra parte non meno della musica di cui sopra, tanto lo spazio è di benedusi 😛
    può essere benissimo tutto quello che dici, e volutamente: non evidenziare il territorio può essere una scelta in alcuni casi, se voglio un preciso mercato metterci qualcosa di estremamente noto e senza tempo fa meno provincia… se devo vendere all’estero buona parte del mercato già fa fatica a sapere dove sta l’italia e cosa ci fanno… magari venezia è più facile da far capire. se la leibovitz mette la tour eiffel in uno scatto a parigi, evidentemente pur scontato qualcosa viene richiesto come necessario 🙂

  22. Pubblicitario

    Foto e Visual veramente belle. ADV pari a zero, copy accomodante, ma è difficile che questo segmento merceologico vada più in là, almeno in Italia. In parole povere la campagna la fa il fotografo, l’agenzia non serviva.

    Bye

  23. Tommaso

    @Roberto: “Ora io capisco che nessuno di voi conosca il prodotto “spumante Ferrari”…ma ridurlo ad una storia del tipo la segrataria che viene portata a Venezia, la si fare bere e la si sbatte sul letto (dove ovviamente c’è un maschera pseudo veneziana perchè gli idioti non riconoscono la chiesa della Salute che si vede fuori dalla finestra) ….beh mi si sembra molto ma molto misera…..ovviamente la storia c’è e le foto come tali sono belle con i colori belli caldi, il controluce…..”

    Lo dico bonariamente, ma che film guardi la sera? 🙂

    Solo due cose? Come fai a sapere su quali valori l’agenzia e quindi l’azienda ha voluto puntare?
    Si parla di campagna internazionale, sei sicuro che ciò che vivi tu del trentino e da trentitno, siano le stesse cose che ferrari voglia far emergere e trasmettere ai buyer internazionali?

    io credo si sia voluto puntare sul target di alto profilo, prestigio, classe, ecc La territorialità non è stata volutamente presa in considerazione, per dare maggior fregio all’esclusività del prodotto ferrari, collocarlo quindi ad un target ben definito che consuma perchè fa “figo” e non perchè viene dal trentino.

    Dove vedi la segretaria? Donna di bellissima presenza, elegante, raffinata… io ho lavorato in parecchie aziende, mai una segretaria cosi.

    Venezia… serate da sballo e baracca? a me ricorda di tutto, ma non serate stile riccione d’estate.

    La cheisa che si vede in fondo? Un modo semplice per contestualizzare le foto e dargli coerenza, se non ci fosse faresti molta fatica a riconoscere venezia.

    ciao

  24. roberto

    Tommaso my dear

    non guardo moltissimo la televisione…ma il film è scritto nelle immagini: gnoccona che arriva in taxi, gnoccona su letto matrimoniale con maschera veneziana (lascio a te le colte citazioni), e gnocca a piedi scalza all’alba in giro in piazza S.Marco…unisci il tutto e narrami tu la tua storia.

    Circa la segretaria….la modella è bellissima ma credo sia stata scelta apposta come tipica donna italiana glamourosa ma non necessariamente fashion… io di segretarie così ne vedo parecchie spiacente per te.

    Direttamente dalla committenza e cioè le Cantine Ferrari dicono che è la campagna adv per il Giappone, Russia e USA e che a Venezia per trasmettere al massimo il senso di italianità e glamour…..dicono anche che per un target italiano e penso anche europeo avrebbero fatto diversamente….

    Se per te il target ricco russo, giapponese e americano sono la quinta essenza del consumatore che cerca esclusività…..beh si per carità non discuto sui gusti….

    in sintesi sapendo ora che la campagna è mirata al target giapponese, russo e americano trovo magistrale la campagna e probabilmente ben mirata. Sulle foto in quanto tali nulla da dire.

    Dubito che i russi e i giapponesi conoscano la chiesa della Salute quando poi di fronte ci sono opere del Palladio…..

    ciao

  25. Donatella Simoni

    @ Ryck del Trentino hAi un’idea molto stereotipata ma e’ colpa nostra, di noi trentini, ne sono certa. Trentino non e’ Sudtirolo prima cosa e non ci sono solo baite, montagne ed il classico tramonto. C’e molto altro, per esempio, c’e l’eccellenza. Come Ferrari. Il problema e’ che fatichiamo e pecchiamo molto in comunicazione. E l’ADV di Ferrari e’ l’ultimo esempio. Mi domando da ignorante in materia: era proprio impossibile trovareuna location trentina, per vendere il sogno del successo emotivo al target di Ferrari? Secondo me e’ un questione di legame con la propria terra, e forse, per certi versi, anche di un responsabile rispetto…

  26. Ryck

    @Donatella parlando di Trentino in questo caso ho, hai ragione, peccato di fretta: ovviamente mi riferivo alla regione politica completa (Trentino-Alto Adige) e non a quella legata alla tradizione dei vini Ferrari. Ad ogni modo sia al Trentino che al Sudtirolo va il mio massimo rispetto, poichè sono tra le zone dello Stivale che amo di più (se non le più amate). L’immagine da me scelta era volutamente stereotipata perchè quella è l’idea che l’italiano medio ha delle Alpi. Difficilmente una foto di una vigna infatti farebbe, IMHO, scattare alla mente il nome della tua regione, ma forse più quella del Chianti… mentre già è più probabile che una splendida foto di una cima dolomitica o di un coloratissimo meleto…dai, sai cosa voglio dire. Per me che amo certi luoghi comunque, e per quelle che sono le mie conoscenze, avrei scelto per la foto per Ferrari la Val Genova (che mi sono deliziato nel visitare e immortalare) …chi la conosce capirà perchè.

  27. roberto

    Si Donatella, impossibile è la parola giusta, Ferrari (adoro il perlè) vende sopratutto all’estero dove, sic, considerano il Venice Palace di Las Vegas più bello perchè più pulito, doppio sic!
    Venezia era quindi indispensabile, le foto… banalotte, ci sono un sacco di foto di San Marco identiche a quelle di Benedusi con soggetti Arlecchino, dama veneziana, maschera postmoderna, chiaro che la gnocca in abito stile sirena tira… però penso che tutta la banalità di questa campagna sia da ricercare nell’agenzia, avete visto le immagini dello story board nel filmato back stage? Benedusi ha realizzato quanto richiesto, punto. Mi domando come l’azienda Ferrari si sia fatta infinocchiare così, peggio di loro mi viene in mente solo “maschio nel momento” del prosecco Maschio.
    Concludendo… pessima campagna pubblicitaria all’insegna del wannabe, ancor più grave per una azienda di riferimento come quella… concludendo2… le agenzie di comunicazione per i beni di lusso e moda… SONO INUTILIIII!!!!!

  28. Donatella Simoni

    @Ryck abito a 5km dalla Val Genova e so cosa intendi… ripeto, è colpa solo nostra, di noi Trentini, il fatto di non saper comunicare le emozioni che regala ogni giorno la nostra terra. Ferrari fa parte del nostro top e sarebbe bello che aiutasse noi montanari ad alzare il target del sogno 😉 .. in fondo lo spumante si fa con l’uva, no? il terroir di questo spumante lo vogliamo considerare o no? Insomma, questa scelta di Venezia (che adoro), non riesco a framela piacere. Mi passerà…

  29. aghezz

    le foto non si discutono, si discute piuttosto il “concept”, cioè la solita banalissima e scontata pubblicità con le solite fighe che bevono spumante in alberghi di lusso a venezia. Eccheppalle! Ma davvero non si poteva trovare qualcosa di più originale?

  30. Alessandro Avenali

    Ancora non ho visto il backstage e credo neanche lo farò, ma da una rapida occhiata alle foto e alle creatività finali mi sento di esternare il mio sospetto che per Settimio questo sia stato un lavoro non facile e che abbia dovuto accettare davvero più di un compromesso. A buon intenditor poche parole.
    Settimio, da tuo fan, ultimamente la post dei tuoi lavori mi piace sempre meno, perché sempre più invadente e innaturale. Non so da chi dipenda.
    Con stima, Alessandro.

  31. Herbert

    Semplicemente belle! soprattutto la terza, anche se come stile mi fa pensare a Martini e meno a Ferrari. Comunque belle:-)

  32. Ryck

    @Donatella forse è un bene da un certo punto di vista che non lo sappiate (o non lo vogliate?) comunicare, non oso immaginare cosa sarebbe il Trentino con un pieno sfruttamento di tutte le sue risorse turistiche…forse in certi casi è meglio che alcuni posti rimangano a debita distanza da dio e dagli uomini!
    Il Ferrari rimane comunque eccezionale, anche se a dire la verità a quest’ora apprezzerei sicuramente più un bel piatto di canederli…

  33. Mario

    le foto sono molto belle ma la campagna non la fa il fotografo senza un idea dietro, semmai è la bravura del fotografo a concretizzare le idee del creativo. a chi dice che la campanga doveva essere ambientata altrove rispondo: se doveste scegliere un’ambientazione per vendere un ipotetico vostro spumante al mondo intero quale scegliereste tra venezia o il trentino? quasi certamente ferrari ha voluto puntare ad un target medio/alto ed internazionale ed il trentino semplicemente era poco adatto a tale scopo.

  34. Francesco Francia

    Io dico che non c’entra un cacchio il discorso sulla fotografia e sul fotometro con un lavoro pubblicitario dove Settimio ha sicuramente dei vincoli più o meno ampi (io ho fatto da poco una campagna pubblicitaria con Xenia Tchoumitcheva e ho potuto decidere delle cose ma sempre allì’interno di un disegno quadro dettato dal committente ).
    Il perché è sicuramente qualcosa che uno si chiede sempre nell’ambito del margine di scelta che si ha.

    Se hai un mood in cui devi scattare in una cella di un carcere, sicuramente la gamma dei “perché” si riduce rispetto alla piena libertà della foto libera… o no? E il risultato è condizionato.

    Ferrari non è come quando ha fatto sportweek dove aveva ampia scelta ed ha motivato ogni serie di scatti in base ad un mood ben definito e realizzato. Anche solo guardando le foto si capiva il famoso “perché”.

    Quindi il discorso fotometro non andrebbe tirato su ad ogni scatto che lui propone… magari potevi tirarlo su quando fa un reportage per il corriere della sera… non qua.

  35. settimio

    ma non siete proprio mai contenti!!!
    😉

    tommaso nel suo intervento ha già chiaramente spiegato tutto…any way:

    la creatività è stata fondamentale per un risultato che sento tanto aderente alle esigenze del cliente quanto a ciò che a me piace fare.
    la chiave di tutto è nella quattro paroline che forse pochi si sono soffermati a leggere, ma che sono importanti, essendo il claim della campagna: “THE ITALIAN ART OF LIVING”. ero quello che andava raccontato, mica il trentino! e cosa meglio della fantastica venezia (che chiunque nel mondo “legge” come pura italia…) per ambientare il servizio fotografico!
    e poi una donna bella, elegante, raffinata che si gode una meravigliosa giornata nella più bella città del mondo sorseggiando spumante ferrari: non è forse pura ITALIAN ART OF LIVING?

  36. Al Colizzato

    Campanilisti amanti del Trentino e dei concetti ben architettati, avete ragione! L’agenzia avrebbe dovuto imporre al cliente Ferrari, l’obbligo di scattare nella terra natale. Magari, vedere Catrinel (o come si scrive) avviluppata ad una bella mucca, con in mano due zoccoli intagliati nel ciliegio e due belle trecce (magari con un po’ di paglia) e la couperose alcolica sulle guance. O meglio in piazza a Trento (conosciutissima) con il Bondone (conosciutissimo) sullo sfondo. O meglio forse vederla in corda doppia, scendere dal Lavaredo con una borraccia piena del famoso spumante?
    Avete ragione a tuonare! Allora sì che il Giapponese ed il Russo avrebbero esclamato in un bar di Osaka o di Mosca: ” ragazzi, sbocciamo un Ferrari invece che un Dom Perignon, vuoi mettere il Bondone contro la Torre Eiffel? Niet!” (non ho la tastiera in Giapponese…)
    Vuoi vedere che invece la scontata ADV Ferrari che tanto criticate, si insinuerà con incastro perfetto, nel cervello del facoltoso (ma non abbastanza altrimenti berrebbe Krug) uomo di mezza età Russo, che dopo aver bevuto mezza boccia di Ferrari, volentieri indosserebbe una maschera da maialino al posto di Benedusi, e si getterebbe sulla Catrinel, trafficando per un po’ sotto le coperte, per poi arrendersi al fatto che l’abuso di alcol, sì ti fa venir voglia di ciulare, ma non te lo fa rizzare? E comunque non disperate perché la Pfizer ha pensato anche a questo!

    La morale qual’è? Non lo so, avevo solo voglia di scrivere due stronzate alle sette del mattino.

    Le foto sone bellissime, in concept azzeccato in pieno, l’impaginato… è vero, il lampione che esce dalla bottiglia é una cagata pazzesca! 🙂

  37. roberto

    Caro Al

    il fatto che tu stesso definisci stronzate quello che scrivi direi che è significativo…..ciò detto la tua è la visione miope del territorio. Madonna di Campiglio è meta ambita dai russi facoltosi, il lago di Garda, le Dolomiti, la val di Fassa….e sono tutte località in cui se ci mettete i piedi vi accorgerete che c’è all’ennesima potenza la famosa “THE ITALIAN ART OF LIVING”…

    La bravura è proprio quella di banalizzare il prodotto al territorio e ridurlo a vacche, malghe e montagne…. il Trentino è ben oltre.

    Che poi le Cantine Ferrari dicano che la campagna ADV è mirata a Russia, Japan, USA e che quindi hanno optato per una riconoscibilissima Venezia indica anche che il target non è poi così elevato visto che devono ricorrere ad una icona straconosciuta anche dalle scimmie….perchè allora non Roma o Firenze ??

    Circa la qualità delle foto mai discusse sin dall’inizio…belle. Ma visto che il Sig. Benedusi (che non conosco e me ne rammarico di ciò) ci tiene molto al “dialogo” e alla provocazione e non penso sia interessato alle leccate di culo nell’esaltare il suo lavoro (che sà già essere di qualità visto che ci vive e penso anche bene) questo voleva essere.
    E’ stato commisionato un lavoro, il team creativo ha deciso che “THE ITALIAN ART OF LIVING” è Venezia e una gnocca che và in giro a bere spumante per Venezia a piedi nudi [e che diamine tutti a Venezia girano con il flute in mano bevendo e ruttando bollicine e a piedi scaldi utilissimo per l’acqua alta]…e quindi il lavoro è stato MOLTO ben eseguito (senza alcuna ironia) le foto sono belle e sicuramente hanno il touch del Benedusi.

    Però non mi si venga a far le menate che certe fotografie sono merda e non hanno un perchè e una storia forte quando poi mi si dimostra a fatti che basta che ci sia un marchio forte, e un concept voluto da chi paga profumatamente per dare credibilità al tutto…..immaginatevi una qualsiasi di queste belle foto (e per me lo sono d’avvero) senza claim e senza riferimento al prodotto…..ma sono le foto che fanno schifo al Benedusi o sbaglio….

  38. Al Colizzato

    Roberto,
    con affetto, sei de coccio. Maddonna di Campiglio, il lago di Garda… Ok, abbiamo capito, nessuno mette in dubbio che il Trentino sia bello. Mettiti in testa che al brand non gliene frega un emerita minchia di comunicare il territorio. Se vuoi te lo spego ancora: dovevano colpire il mercato Usa-Russia-Giappone, non l’Italia. Se fai vedere a 500 americani una foto di Madonna di Campiglio, ti rispondono : “what the fuck is this place?”, se gli fai vedere una foto di Venezia dicono: ” wow, Venice, amazing”. Punto. Questo era l’obiettivo. Sono andati a Venezia perchè all’art director piaceva Venezia. Roma e Firenze ok, ma lui ha scelto Venezia, fattene una ragione. Ti dico una cosa, se hai la volontà di fare il fotografo, non uscirtene mai con ‘ste cose con un Art Director od un cliente, altrimenti cancellano il tuo numero dalla rubrica. Faccio questo mestiere da 10 anni, ascolta. Il messaggio è scontato perchè dev’essere immediato e semplice. La campagma funziona perfettamente. Se tu hai visto dei Russi a Madonna di campiglio ok, ma la Russia è grande, e non tutti vanno in Trentino o si ricordano di Caldonazzo, rassegnati. È statistica, non opinabile. Se andavano a Dobbiaco cannavano la campagna. Per fortuna che ci sono ancora Art Director che fanno cose funzionali, e fanno vendere i prodotti. Altrimenti con le tue idee “rivoluzionarie” la Ferrari chiuderebbe dopo 4 campagne stampa.
    Ciao

  39. settimio

    mi sono sempre piaciuti quelli che di nome fanno AL:
    AL Pacino
    AL Capone
    AL Gore…
    e quindi…grande AL Colizzato!

  40. Al Roberto

    caro Al

    di coccio mi sà che ci siete voi…. citi bene il territorio evidentemente lo conosci. Le Cantine Ferrari stesse dicono che la campagna è rivolta esclusivamente a quei mercati e come ho scritto da quando saputo hanno fatto bene. Dico solo, e questo è lecito, che è un’occasione persa [punto].
    A proposito le mie idee rivoluzionarie sono state usate anni fà da un’Aziendina svedese che produce un certa certa vodka dal nome Absolut….e siccome sono coglioni hanno chiamato un fotoamatore dal nome Helmut Newton il quale ha fatto della campagna un case history….quindi forse è meglio continuare a fotografare e portare a casa gli scatti come la famosa scimmia del Benedusi….
    Poi se il glamour (ma in tuo post Benedusi non dicevi che è un termine che ti schifa??? se vuoi cerco il post) è per forza gnocca con flute in giro per Venezia….e se lo spumante ha necessità che uno straniero dica “WOW it’s Italy….oooohhhhh I love Venice….” beh la campagna è miratissima…peccato un dettaglio importante all’estero lo spumante è percepito come un prodotto assolutamente inferiore allo champagne e questo è anche merito di chi invece di affermare prodotti di eccellenza e qualità (e Ferrari lo è) ha la sola mission di vendere e vendere…..

    Grazie a te Settimio 😉

  41. Al Roberto

    P.S. …..io credevo che questo fosse una sorta di spazio messo a disposizione da Benedusi per dialogare con i suoi ammiratori ( e io che sia chiaro lo sono), quindi il mio voleva essere un intervento un po’ diverso….di sicuro non metto in discussione le capacità professionali di Benedusi e hai ragione Al quando dici che da fotografo certe cose non le puoi dire….ma se in forma anonima non se ne parla e discute alla fine si passa la vita ad eseguire senza mai elaborare un proprio pensiero giusto o sbagliato che sia….

    amen

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