il fallimento

postato in: Senza categoria | 4

[it]ho letto un libro molto particolare: “la follia di banvard” scritto da paul collins ed edito da adelphi.
questo libro racconta la vita di 13 persone che nella loro vita sono state eccezionali per qualcosa: per il loro gigantesco fallimento.
il john banvard del titolo ad esempio era un pittore molto famoso nell’ottocento.
anzi, molto di più che molto famoso, è stato il più famoso pittore dell’ottocento, celebrato dai suoi contemporanei come un grande genio e il primo pittore della storia a diventare straricco con la sua arte. era famosissimo sia in europa che in america, e si fece costruire a new york un castello dove viveva con la sua famiglia come un gran signore.
qualcuno conosce al giorno d’oggi johan banvard? qualcuno se lo ricorda?
assolutamente no, completamente dimenticato. i suoi quadri dispersi e senza alcun valore.
il fallimento, questo è un libro sul fallimento.
argomento bellissimo, che mi affascina molto.
la maggior parte di quelli che conosco sono dei falliti, magari dei falliti di successo, ma sono dei falliti.
(non tu amico/a che mi leggi, tu no, tu non sei fallito/a. ma tutti gli altri si…).
anche io, io qualche maniera, lo sono.
dicevamo, il fallimento…il fallimento è una cosa meravigliosa, è la vera giustizia. il fallimento è la prova che non ci sono state scorciatoie, non c’è stata corruzione, e se ci sono state sono state…fallimentari, di per sè anche questo un atto di giustizia:
sei un fallito? non hai corroto.
sei un fallito e hai pure corrotto? è giusto che tu sia un fallito.
quelli che hanno successo probabilmente lo hanno raggiunto percorrendo strade che non sono stati loro a decidere, si sono dovuti adeguare…hanno preso percorsi stimolati dalla furbizia e dagli interessi.
un ubriacone che vive la vita ai margini è un fallito.
ma se questo ubriacone dichiara “ti ubriacheresti anche tu, se conoscessi la vita bene come la conosco io!”, cosa è?

[/it] [en]I read a very particular book: “Banvard’s Folly” written by Paul Collins and published by Adelphi. This book tells the story of 13 people that in their lives have been exceptional for something: for their enormous failures.
John Banvard, for example, was a famous painter of the 1800. Actually, even more than famous, he was the most famous, celebrated by his contemporaries as a genius and the first painter in history to become super rich with his art. He was really famous in Europe and in America, and he built a castle in New York where he lived with his family like a Lord. Someone knows today who John Banvard? Someone remembers him? Absolutely not, completely forgotten. His paintings are lost and without any value.
The failure, and this is a book about failure.
Brilliant subject, I’m fascinated from it.
Most of the people I know are failures, maybe failures of success, but they are failures. (not you my friend that is reading, you ain’t, you ain’t a failure, all the others are…).
Also, in some ways, I am.
As we were saying, failure… failure is a marvellous thing, the true justice. Failure is the proof that there were no short cuts, there was no corruption, and if there were they were… unsuccessful, for it is also an act of justice: you are a failure? You didn’t corrupt. You are a failure and you also corrupted? It is right that you failed.
The ones that have had success probably got to it by going along paths they didn’t even decide, they had to conform… they took paths stimulated by cleverness and interests.
But if a drunk shouts: “You’d also get drunk, if you knew life like I do!”, what is he?
[/en]

4 risposte

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *