IMPERIA #03

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Dopo il mio primo intervento sulla mia città natale, dopo il secondo, eccoci al terzo, stimolato da una simpatica letterina che un anonimo ammiratore ha voluto spedirmi a casa.

Non sono cose belle.

Non che non siano belle le critiche (penso possano essere comunque utili, dopo anni di blog sono abituato), quello che non è bello è che arrivino in maniera anonima (e sì che anche a questo anni di blog avrebbero dovuto abituarmi).

Quando ho scritto il mio primo post ovviamente non pensavo potesse scatenarsi tutto questo marasma.

Era un semplice grido di dolore per una città che, comunque, amo. E dove non è escluso passerò la vecchiaia: per puro egoismo vorrei che allora (tra un po’ di anni!) sia meglio di come la si vede oggi.

Per l’ennesima volta ribadisco che NON voglio dare la colpa a nessuno: perché sono convinto che la colpa, in primis, sia nostra mia: non vorrei anzi che i miei sfoghi venissero confusi con lo sport del quale forse gli imperiesi sono campioni del mondo, il mugugno. Chi mugugna si lamenta, ma non fa un belino. C’è chi mugugna e chi fa: io preferisco essere nella categoria di coloro che fanno.

Insieme alla simpatica letterina anonima ho ricevuto anche tanti attestati di stima, ma soprattutto la mia sensazione è stata di essere colui che, quasi inconsapevolmente, ha scoperchiato il vaso di Pandora.

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E quindi?

E quindi è forse veramente l’occasione giusta per realizzare qualcosa per la città di Imperia.

Non CONTRO la politica, ma CON la politica. Perché che le strade siano pulite, che ci siano opportunità di bellezza e creatività per tutti, che avvengano delle cose utili e pure belle, che venga valorizzato il nostro olio, eccetera eccetera…non sono cose di sinistra o di destra: sono valori che devono appartenere a tutti.

Ci fossero dei dubbi, NO, non ho alcuna intenzione di entrare in politica: come ho detto sono refrattario anche alle assemblee di condominio.

Quello che mi piacerebbe fare è una tavola rotonda con le persone della società civile che possono dare un contributo di idee e stimoli. Mi piacerebbe che si facesse all’interno della Palazzina Liberty, con telecamere che mandino in streaming tutto ciò che si dirà. Stefano Senardi è al mio fianco in questa iniziativa, dalla quale si vorrebbe uscisse una sorta di manifesto programmatico delle cose da fare: sarà poi compito della Politica che queste nostre idee vengano recepite e applicate.

Stiamo facendo una lista delle persone, e ce ne sono tante, che hanno viaggiato, che conoscono il mondo, che hanno delle idee, che hanno delle visioni. Persone che abbiano un valore per la città: in questo frangente ne sto scoprendo molte.

Chiunque voglia offrire non tanto la propria candidatura ma soprattutto le proprie competenze scriva per favore una mail a info@benedusi.it mettendo nell’oggetto IMPERIA.

Un posto solo, in questa assemblea, è assicurato: quello di colui/colei che ha scritto la letterina anonima. La tua sedia è lì, pronta per te. Il tuo parere verrà ascoltato, perché io sono aperto a tutti, anche a chi critica: ci sarai?

 

PS:

non male il commento di Camilla Baresani, giornalista del Corriere della Sera e scrittrice, alla letterina anonima da me messa su Facebook: una turista in meno (autorevole!) per Imperia. Figo, eh?

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10 risposte

  1. alex

    Dài Benedusi, portagli la Colombari pure a loro, sono certo che riuscirai a cambiare la storia di Imperia!!

  2. Ettone

    “Non CONTRO la politica, ma CON la politica. Perché che le strade siano pulite, che ci siano opportunità di bellezza e creatività per tutti, che avvengano delle cose utili e pure belle, che venga valorizzato il nostro olio, eccetera eccetera…non sono cose di sinistra o di destra: sono valori che devono appartenere a tutti.”

    apprezzo il pensiero qui sopra… dovrebbe valere per tutte le città… Da alessandrino posso dire che qui ci sono gli stessi problemi e lo stesso modo di pensare… Il famoso pensare da “mandrogno” che si lamenta, lamenta, lamenta e poi appena si fa una mostra “non ci va”, appena si fa un concerto “fa casino”, appena apre un locale “è da sfigati”, se vede cacche di cane per terra “non raccoglie quelle del suo”, che se il negozio chiude “che tristezza questa crisi”, ma se il negozio resta aperto “è un disonesto e merita di chiudere”… etc… e poi si lamenta, lamenta, lamenta ancora… E il bello è che se c’è un governo di sinistra, era meglio la destra, se c’è la destra era meglio la sinistra… insomma… SE CI SI FA MALE È SEMPRE COLPA DEL MARTELLO!

  3. Marchigiano

    il problema è…se ogni città vivesse del proprio potenziale, su cosa baserebbero le campagne elettorali i vari candidati? la politica funziona grazie a promesse non mantenute…e ci vuole sempre qualcosa da promettere, altrimenti il gioco finisce…
    P.S. forse sono arrivato tardi, ma che è questa storia della colombari?

  4. Matteo Oriani

    Né richiede l’accento acuto. Più, l’accento grave. Il signor Imperia usa l’apostrofo in luogo dell’accento, probabilmente confuso dal tipo di carattere che usa, lo stampatello maiuscolo che, per consuetudine, viene usato per indicare un volume di voce alto, come fosse un urlo. Molto sgarbato, trovo. Poi, come ci insegna Giosuè Carducci, il nome di battesimo viene prima del cognome. Si deve scrivere Settimio Benedusi e non Benedusi Settimio. Le regole grammaticali e la calligrafia sono questioni delicate, molto utili per comunicare in modo corretto e rispettoso. Ci si può trovare in situazioni imbarazzanti, tipo:
    https://youtu.be/-UHOgkDbVqc

  5. Nicola

    Caro Settimio,
    complimenti!
    ciò che hai scritto su Imperia su potrebbe estendere a vari territori della nostra Italia, se non all’Italia. Ma ritengo sia giusto partire da un punto dopo aver visto tutta la superficie.
    Ciò che dici ha, a mio avviso, a che fare col sapere chi si è. Quali sono proprie le luci ed ombre. Dobbiamo valorizzare le luci e farci forza delle nostre ombre.
    Non son ligure tanto meno d’Imperia, sia da fotografo che da guida naturalistica dico che a partire dal comune in cui vivo, passando per quelli limitrofi, tutta la provincia ed anche la regione c’è una scarsa consapevolezza di chi siè e di ciò che si ha.
    Questo è un gran problema, questa è una crisi che non porta risposte.

    Continua così. La consapevolezza non è di destra e neanche di sinistra!
    Purtroppo neanche l’ignoranza, la deficienza e l’immensa attitudine alla lamentela.

    Saluti dalla parte opposta dell’Italia.
    Nicola

  6. alberto

    La missiva dimostra chiaramente quello che avevi scritto in precedenza: si vuole mantenere uno status quo che in realta’ status quo non e’ perche’ il tempo mostra i segni della decadenza e gli altri intanto sono andati avanti. Lo stesso avviene in tante altre realta’, senza andare troppo lontano anche il capoluogo della stessa regione – Genova – con le dovute differenze e’ affetto dalla stessa immota apatia.

  7. Giacomo

    Seguo la vicenda di Imperia e capisco (almeno credo) bene la situazione, forse perché la mia città compete anch’essa per il titolo di campione del mondo nella specialità Mugugno (attenti perchè rischiamo di vincere).
    Ti stimo per diversi motivi:
    Perché c’ hai messo la faccia, che come hai potuto notare non è scontato; perché l’hai fatto senza cedere alla tuttologia (che oggi miete più vittime della peste bubbonica) ma sottolineando il bisogno di competenze.
    Ti stimo perché l’hai fatto senza mettere alla gogna la politica e i politici (altro sport nazionale), capri espiatori che oggi ci permettono di sentirci apposto con la coscienza.Ti stimo perché, oltre a segnalare una situazione hai anche proposto immediatamente una strada per trovare una soluzione senza dover per forza “scendere in campo” .
    Nella mia città un Settimio non c’è ma chissà che non si trovi anche noi la volontà di remare tutti nella stessa direzione.
    Per cui esprimo la mia solidarietà ed il mio augurio di buona riuscita!
    Saluti.

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