L’ANGELO DI MILANO

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Anche quest’anno ho avuto l’onore di realizzare la pagina di Natale del Corriere della Sera di Milano. Abbiamo voluto questa volta non affrontare un racconto dedicato al sociale, come è stato fatto l’anno scorso o l’anno prima, ma, probabilmente ce n’è bisogno, volgere l’attenzione e lo sguardo verso il sogno, la fantasia, l’immaginazione.

Abbiamo voluto raccontare quindi di una meravigliosa creatura che, dicono, si aggira per il centro di Milano nella notte di Natale. Dicono. Siamo andati con la macchina fotografica a verificare…

Questa la pagina del Corriere:

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Questo il mio testo che accompagnava le immagini:

Corriere della Sera

Natale 2015

L’ANGELO DI MILANO

Si crede, nella maggior parte dei casi, che la fotografia sia solo, o soprattutto, capace di riprodurre la realtà: purtroppo, o per fortuna, non è così. La fotografia più che riprodurre la realtà con fedeltà riproduce l’idea che l’autore ne ha; e permette di riprodurre e raccontare visioni che, pur avendo origine dal reale, trovano nell’immaginazione e nel sogno una loro singolare concretezza.

Ed è esattamente ciò che è successo in queste immagini, che trovano origine nel desiderio di usare la macchina fotografica per mostrare una magia che pochi nottambuli hanno il privilegio di vedere: il Duomo illuminato dalle luci natalizie ma deserto nella notte profonda.

A questa realtà abbiamo voluto aggiungere il sogno, la fantasia, l’irreale, inserendo un Angelo, che si muove morbido e flessuoso, con il corpo di una giovane ballerina, Giuvi.

Tutto è vero, ovviamente!

Non ci sono fotomontaggi, non c’è photoshop.

Giuvi era lì, l’altro ieri notte a muoversi e danzare in una piazza del Duomo notturna e deserta.

Ma tutto ciò in queste fotografie si trasforma, e una nuova realtà viene immaginata e creata: un Angelo, portatore di luce e pace, si aggira per la città. Regala per quei pochissimi che sono lì ad ammirarlo la propria magia, il proprio carisma.

Ovviamente nessuno sa se gli Angeli esistono, tanto meno il loro sesso. Ma nella pittura sacra ci sono sempre stati, ora sono anche nella fotografia: perché chi può sapere cosa succede nella notte milanese alla vigilia di Natale? Un mistero che adesso i lettori del Corriere riescono a vedere. Buon Natale!

 

 

Queste le immagini originali, compresa una non pubblicata:

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Queste le immagini backstage realizzate da Andrea Pacella:

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Queste invece di Francesca Di Gregorio:

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Grazie infinite a:

Giuvi Palazzi, giovane ballerina di Bergamo, che è diventata per noi Angelo, in una fredda notte milanese

Luca Stefanelli che con la solita sapiente maestria è riuscito a creare esattamente ciò che avevo in mente, un abito che non fosse un vestito

La Leica, che mi ha fornito una SL per scattare

Altalen per il cappello/scultura/elmo indossato da Giuvi

E grazie a Milano, che di notte e deserta, è ancora più bella

Buon anno a tutti! Settimio

Un’ultima curiosità: le immagini fatte con il cellulare il giorno prima per il sopralluogo unite alle immagini definitive

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9 risposte

  1. Francesco Menzera

    Che dire, quando la fotografia diventa racconto, immaginazione, poesia, arte!
    Splendidi scatti che, come spesso affermo, non fanno altro che sostituirsi a fiumi di parole.
    Una vera fotografia “parla”, “racconta”, “descrive” alla perfezione tutto ciò che le parole non sono in grado di fare, sia essa realtà od immaginazione!
    Bravissimo Artista dei nostri giorni!!! 🙂

  2. Cristiano

    Non saprei, resto un po’ freddo come sempre mi capita davanti alle fotografie molto costruite (so che mi avventuro in territorio pericoloso, perché sotto certi aspetti tutte le fotografie sono costruite).
    Però alla fine io non vedo l’angelo, vedo una ballerina con un costume, con un lungo drappeggio, che si muove in modo molto elegante in Piazza del Duomo. Subisco un forte effetto di straniamento perché la ballerina non è dove dovrebbe essere, non sta facendo il suo lavoro, non sta ballando: sta rappresentando una ballerina che balla. Tutta la foto è una rappresentazione. La ballerina non appartiene alla piazza e viceversa. Sono stati messi insieme da qualcuno. Questo mi blocca.
    Il modo in cui la foto è fatta, proprio la sua trasparenza non manipolatrice, mi rimanda l’abilità e la sensibilità del fotografo (che non si discutono) e anche la sua profonda onestà intellettuale (cosa di cui non finirò mai di esserle grato).
    Però, nell’effetto finale di questo tipo di foto, prevalgono aspetti di testa che mi chiudono un po’ le porte all’emozione.
    Può darsi che sia un limite mio.

  3. Luca Mandelli

    Molto suggestive, però non proprio “non c’è photoshop”, come scrivi. Lo stendardo dal Duomo l’hai tolto…

  4. Oscar

    Setty, dopo l’angelo di Milano di cui ci frega il giusto (ovvero poco o niente, come puoi arguire dal numero di commenti) rimaniamo tutti in trepidante attesa di qualche foto del backstage del calendario di quella bella fig…liola della Mariana Rodriguez (anche se detto fra noi quelle tette sono inguardabili).

  5. Massimo de Cristofaro

    Belle di sicuro, ma anche necessarie!
    Credo sia importante che tante persone abbiano lavorato ad alto livello per diffondere queste immagini, che ci fanno venire “desiderio di eleganza”

  6. giovanni

    Bravo Benedusi,
    Vedo solo ora il servizio natalizio. Michieletto non lo aveva visto? Altrimenti non avrebbe fatto a dichiarare che le fotografie non hanno più un valore commerciale.
    Bella quindi l’iniziativa di fare il “cammino” da Imperia a Milano. Anch’io da imperiese – quanto Amore e compassione per la mia Città – apprezzo sempre più Benedusi come fotografo e ligure del Ponente. Ma forse questo mi è facilitato dal vivere a Milano dal 1986….. Molti milanesi possono non apprezzare Milano, a causa di una distratta o scontata quotidianità.
    Sta agli artisti tirar fuori la magia: ma non si dia il merito alla Leica. E’ la testa del fotografo che fa la differenza!

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