malesia #04

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[it]nonostante sia già arrivato a destinazione volevo spendere ancora due paroline sul viaggio e sul viaggiare.
nella fattispecie questo ultimo viaggio (a parte la lunghezza snervante, come da post precedente…) è andato bene.
ho fatto quello che in fondo mi piace più al mondo fare: leggere, sentire musica, guardare film, mangiare e dormire.
in queste ultime 24 ore ho fatto praticamente solo cose da questo elenco:
-mi sono letto il libro di gian antonio stella e sergio rizzo ” la casta”. io sono fan scatenato del grandissimo gian antonio stella, e l’idea che questo mio sconclusionato diario vada nelle stesse pagine dove è stato anche il grande GAS, mi genera quasi più imbarazzo che orgoglio…
-ho visto il film “l’aria salata” con giorgio pasotti e la colonna sonora di antony. gran bel film. ho conosciuto e fotografato giorgio pasotti, bravo e simpatico, e l’altra sera, proprio prima di partire, sono andato a vedere il concerto dell’immenso antony. strane coincidenze…fili rossi che legano eventi diversi…rumori confusi che improvvisamente trovano una loro armonia…
-ho ascoltato, sempre, il mio Ipod: de andrè, genesis, the cure, the cinematic orchestra, vinicio capossela, joy division, air…e via così in un delirio trasversale ed irrazionale…anche qui fili rossi che si intecciano….
-ho mangiato. malino
-ho dormito. poco
un’ultima cosa, sul viaggiare, e poi abbandoniamo l’argomento: le regole sulla sicurezza, che di questi tempi impazzano negli aeroporti.
cosa buona e giusta. forse. probabilmente. però secondo il mio modestissimo parere con delle irrazionali incongruenze. per dirla in maniera elegante.
due esempi su tutti:
-quando entri ti perquisiscono al millimetro, figuratevi poi a me con tutte le macchine fotografiche, computer e tutto il resto.
controllano per benino tutto, guardano di qui e di lì, per trovare, a volte cose pericolosissime: forbicine delle unghie, coltellini svizzeri, lamette. ti guardano come un pericolosissimo killer e ti sequestrano le temibilissime armi.
benissimo, trovo facciano veramente bene.
peccato che poi quando entri in aereo e ti appresti a mangiare ti portino tutta una serie di lunghissimi coltelli di alluminio.
quello che 10 metri prima era vietatissimo 10 metri dopo, dentro l’aereo, te lo danno loro.
misteri!
-l’acqua. adesso è un periodo che sono ossessionati dalle bottigliette d’acqua. le cercano con una determinazione forse anche superiore di quella riservata alle lamette per le unghie. anche qui, ti trovano l’acqua, te la sequestrano e la buttano via.
sono arci sicuro che ci sia una razionalità in tutto questo. che si siano delle ragioni. che però io non capisco.
i casi penso possano solo essere due, o che la bottiglia d’acqua possa nascondere una bomba, oppure che l’acqua serva a costruire la bomba.
primo caso: ha un senso che tra tutti i posti possibili ed immaginabili uno nasconda una bomba dentro una bottiglia d’acqua trasparente?!?
secondo caso: ok, l’acqua serve per fare la bomba. loro ti sequestrano l’acqua. tu entri nell’ aeroporto e trovi bar, ristoranti, duty free dove poter comprare litri e litri d’acqua!
e allora?
diciamo che, preso dalle letture di gian antonio stella e illuso dalla nobilità del palcoscenico che in questi giorni ho, mi sono fatto prendere un po’ la mano.
tranquilli tigrotti, da domani torna a scrivere il fotografo di moda…

[/it] [en] despite i already arrived at my destination, i would like to spend few more words on travels and travelling.
more specifically this last trip (besides being exhaustingly long, like i said in the previous post…) went well.
i’ve done what i like to do the most in the world: read, listen to music, watch movies, eat and sleep.
in these last 24 hours i’ve in fact only done what is listed below:
-i read the book by gian antonio stella and sergio rizzo ” la casta”. i’m a great fan of gian antonio stella, and the idea that my chaotic diary will be on the same pages where the great GAS has been, makes me feel almost more embarrassed than proud…
-i’ve seen the movie “l’aria salata” with giorgio pasotti and the soundtrack by antony. beautiful movie. i met and took pictures of giorgio pasotti, talented and pleasant, and the other night, just before i left, i went to a concert by the huge antony. strange coincidences…red thread linking different events… confused noises that suddenly find their own harmony…
-i listened always to music on my ipod; de andrè, genesis, the cure, the cinematic orchestra, vinicio capossela, joy division, air…and so on in a irrational and transversal frenzy… here also red threads crossing….
-i have eaten. pretty bad
-i have slept. a little
one last thing, on traveling, and then we leave this topic: the rules for security, that lately are all over the airports.
it is the right thing to do. maybe. probably according to my very modest opinion with some irrational incoherencies. to say it mildly.
two main examples:
-when you check in they search you thoroughly, you can imagine with me and all my cameras, computer and all the rest.
they carefully check everything, they look here and there, and sometimes they find extremely dangerous items: nail scissors, swiss knives, shaving blades. they look at you as you were a very dangerous killer and they confiscate the extremely fearful weapons.
Very well, i think they do every good job.
it is a pity though that when you get on the plane and you are about to have a meal they bring various aluminium knives.
what was highly prohibited 10 meters before, 10 meters after, inside the plane they give it to you.
mysteries!
-water. lately there has been an obsession with bottles of water. they search for it with the same determination maybe even more than that reserved to the nail files. then again, they find the water, confiscate it and throw it away.
i’m absolutely sure there must be some kind of rationality in all this. there must be good reasons. but i do not understand them.
i think there can only be two explanations, either the bottle of water can hide a bomb, or water can be used to make a bomb.
first option: does it make sense to hide a bomb in a transparent bottle of water rather than in a thousand other places?!?
second option: fine, water is used to make a bomb. they confiscate the water. You go into the airport and find bars, restaurants, duty free were you can buy litres and litres of water!
so what?
let’s admit that, absorbed by the readings of gian antonio stella and deceived by the nobility of the stage i enjoy during these days, i’ve been carried away a bit.
relax little tigers, tomorrow the fashion photographer will be back to write more…
[/en]

4 risposte

  1. Antonio Chinnici

    Ciao Benedusi, mi sono fatto anch’io le stesse domande riguardo alle bottigliette d’acqua e nel tempo ho raccolto le seguenti notizie:le forze di polizia vanno a caccia delle suddette perchè, in qualche fallito attentato,(fonte della notizia, per me, i Tg che documentavano l’accaduto) pare che l’esplosivo fosse un liquido trasparente (ed ecco dunque il divieto generico di imbarcare in cabina liquidi oltre certe quantità); poi riguardo al fatto che dopo il ceck-in si possano trovare ancora bottiglie d’acqua, è stato proprio un barista dell’aereostazione a spiegarmi che “le bottiglie in vendita in quel luogo sono controllate dalle autorità aeroportuali”. Non sono certo che sia tutto vero, ma sembra logico a sufficienza per smettere di farmi ronzare la domanda per la testa ogni volta che su un aereo sto per bere dell’acqua. Piccolo aneddotto: un mio amico un pò attempatello, non troppo abituato agli aereoporti, quando si è visto chiedere al ceck-in di lasciare la sua bottiglietta d’acqua ancora sigillata, indispettitto, la ha aperta e la ha mandata giù d’un fiato, e poi ha detto al poliziotto: “E ora!?”

  2. Antonio Chinnici

    Ciao Benedusi, mi sono fatto anch’io le stesse domande riguardo alle bottigliette d’acqua e nel tempo ho raccolto le seguenti notizie:le forze di polizia vanno a caccia delle suddette perchè, in qualche fallito attentato,(fonte della notizia, per me, i Tg che documentavano l’accaduto) pare che l’esplosivo fosse un liquido trasparente (ed ecco dunque il divieto generico di imbarcare in cabina liquidi oltre certe quantità); poi riguardo al fatto che dopo il ceck-in si possano trovare ancora bottiglie d’acqua, è stato proprio un barista dell’aereostazione a spiegarmi che “le bottiglie in vendita in quel luogo sono controllate dalle autorità aeroportuali”. Non sono certo che sia tutto vero, ma sembra logico a sufficienza per smettere di farmi ronzare la domanda per la testa ogni volta che su un aereo sto per bere dell’acqua. Piccolo aneddotto: un mio amico un pò attempatello, non troppo abituato agli aereoporti, quando si è visto chiedere al ceck-in di lasciare la sua bottiglietta d’acqua ancora sigillata, indispettitto, la ha aperta e la ha mandata giù d’un fiato, e poi ha detto al poliziotto: “E ora!?”

  3. Antonio Chinnici

    Ciao Benedusi, mi sono fatto anch’io le stesse domande riguardo alle bottigliette d’acqua e nel tempo ho raccolto le seguenti notizie:le forze di polizia vanno a caccia delle suddette perchè, in qualche fallito attentato,(fonte della notizia, per me, i Tg che documentavano l’accaduto) pare che l’esplosivo fosse un liquido trasparente (ed ecco dunque il divieto generico di imbarcare in cabina liquidi oltre certe quantità); poi riguardo al fatto che dopo il ceck-in si possano trovare ancora bottiglie d’acqua, è stato proprio un barista dell’aereostazione a spiegarmi che “le bottiglie in vendita in quel luogo sono controllate dalle autorità aeroportuali”. Non sono certo che sia tutto vero, ma sembra logico a sufficienza per smettere di farmi ronzare la domanda per la testa ogni volta che su un aereo sto per bere dell’acqua. Piccolo aneddotto: un mio amico un pò attempatello, non troppo abituato agli aereoporti, quando si è visto chiedere al ceck-in di lasciare la sua bottiglietta d’acqua ancora sigillata, indispettitto, la ha aperta e la ha mandata giù d’un fiato, e poi ha detto al poliziotto: “E ora!?”

  4. Antonio Chinnici

    Ciao Benedusi, mi sono fatto anch’io le stesse domande riguardo alle bottigliette d’acqua e nel tempo ho raccolto le seguenti notizie:le forze di polizia vanno a caccia delle suddette perchè, in qualche fallito attentato,(fonte della notizia, per me, i Tg che documentavano l’accaduto) pare che l’esplosivo fosse un liquido trasparente (ed ecco dunque il divieto generico di imbarcare in cabina liquidi oltre certe quantità); poi riguardo al fatto che dopo il ceck-in si possano trovare ancora bottiglie d’acqua, è stato proprio un barista dell’aereostazione a spiegarmi che “le bottiglie in vendita in quel luogo sono controllate dalle autorità aeroportuali”. Non sono certo che sia tutto vero, ma sembra logico a sufficienza per smettere di farmi ronzare la domanda per la testa ogni volta che su un aereo sto per bere dell’acqua. Piccolo aneddotto: un mio amico un pò attempatello, non troppo abituato agli aereoporti, quando si è visto chiedere al ceck-in di lasciare la sua bottiglietta d’acqua ancora sigillata, indispettitto, la ha aperta e la ha mandata giù d’un fiato, e poi ha detto al poliziotto: “E ora!?”

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