MARTINA COLOMBARI IN-VISIBILE

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[it]Martina Colombari l’in-visibile

Martina Colombari non è una fotografa.

Sembrerebbe quindi assurdo che un centro serio come lo spazio Forma (e all’interno di una manifestazione prestigiosa come Fotografica!) possa ospitare una sua mostra fotografica.

Lo volete veramente sapere? Sì, è assurdo.

Ci sono qui fuori decine di fotografi che scattano fotografie da anni e meriterebbero di esporre qui. E’ assurdo e anche un po’ ingiusto.

Ma ha un suo preciso senso, che può esserci d’aiuto per capire come, cosa e perché fotografare. Per capire insomma cosa voglia dire essere fotografo oggi, nel 2010.

Fotografare in questi anni vuol dire avere a disposizione macchine fotografiche meravigliose, che fanno fotografie tecnicamente perfette. Software raffinatissimi permettono di correggere eventuali errori, sia del fotografo che della realtà.  Qualsiasi fotografia può essere resa perfetta.

Trovo quindi che sia necessario, per chi vuole ben fotografare, dimenticarsi di saper fotografare. Dimenticare i tecnicismi. Dimenticare i virtuosismi. Riappropriarsi di uno sguardo puro.

Estremizzando tutto ciò qualche mese fa abbiamo chiesto a Martina di incominciare a fotografarsi. Non le ho insegnato nulla, ho impostato la macchina su P,  e le ho solo chiesto di fare le inquadrature sempre orizzontali, per avere se non altro questa minima uniformità stilistica.

Le ho chiesto di dimenticarsi della macchina fotografica, le ho parlato di varie fotografe (in primis Francesca Woodman…), le ho chiesto di essere semplicemente vera e sincera.

E soprattutto le ho chiesto di usare la macchina fotografica per esplorare sé stessa, di far diventare quella scatoletta di ferro e vetro uno strumento per conoscersi.

Martina è stata straordinaria. Veramente. In pochi giorni questa operazione è diventata “una vera ossessione”, e il fotografarsi è stata “la prima cosa da fare appena sveglia, e l’ultima prima di addormentarsi” (il virgolettato sono parole sue).

E’ accaduta quindi una magia, inevitabilmente: nonostante in questi anni Martina Colombari sia stata fotografata dai migliori fotografi professionisti, lei è riuscita, fotografando sé stessa, a realizzare delle immagini così vere, così profonde e così sensuali (senza alcun uso di Photoshop!) come mai nessuno di questi era mai riuscito a fare!

Ecco quindi il senso di ospitare le sue immagini in questi spazi, ecco cosa ci può insegnare una non-fotografa: che la fotografia non è solo tecnica, non è solo usare bene dei raffinati software, non è solo mega obiettivi. La fotografia deve essere verità e sincerità, come vera e sincera è stata Martina Colombari.

Così vera e sincera da diventare addirittura in-visibile…

Settimio Benedusi[/it] [en]Martina Colombari is in-visible

Martina Colombari is not a photographer.

It would be absurd that a serious establishment like spazio Forma (and within a prestigious event like Fotografica!) could host her photographic exhibition.

You really want to know? Yes, it is absurd.

Out there we have many photographers who shoot photographs for many years and they would deserve to be exposed here. It is absurd and also a little unjust.

But it has its precise meaning, which can be of help to understand how, what and why take photographs. To understand what it means to be a photographer today, in 2010.

To photograph nowadays it also means to have at your disposal wonderful photographic cameras, which take technically perfect photographs.

Super refined softwares that allow you to correct any mistakes, of the photographer as well as the reality. Any photograph can be made perfect.

So I find necessary, for who wants to take good pictures, forget that you know how to take photographs. Forget about technicalities. Forget the virtues. Own back a pure look.

To take everything to the extreme a few months ago we asked Martina to start taking pictures of herself. I didn’t teach her anything, I set the camera to P, and I only asked her to take the photos always horizontally, to have a basic style of uniformity.

I asked her to forget about the camera, I told her about different female photographers (firstly Francesca Woodman…), and I asked her to simply be true and sincere.

Above all I asked her to use the camera to explore herself, to make that little box of glass and metal a real instrument to get to know herself.

Martina was wonderful. Really. In a few days this operation became a “real obsession”, and photographing herself was “the first thing to do as soon as she was awake, and the last thing before falling asleep” (the quoted are her words).

So magic happened, inevitably: despite the fact that in these years Martina Colombari has been photographed by the best professional photographers, she has managed, photographing herself, to create such real images, so deep and so sensual (without the use of photoshop!) like no other has ever been able to!

So here is the reason to host her images in these spaces, here is what a non-photographer can teach us: that photography is not only techniques, it is not only using well some refined software, it is not only mega lenses. Photography must be truth and sincerity, as truth and sincere as Martina Colombari has been.

So true and sincere to have even become in-visible…

Settimio Benedusi[/en]

74 risposte

  1. Domenico Basanisi

    Parole sante…
    Sicuramente gli autoscatti di Martina sono molto più emozionanti ed intensi di migliaia di foto “perfette” scattate in studio ma assolutamente “senz’anima”!
    A stasera…

  2. Barbara Buschiazzo

    Se lo scopo di tutto ciò era riappropriarsi di uno sguardo puro, capire che la fotografia non è solo tecnica, non è solo usare bene dei raffinati software, non è solo mega obiettivi ( ma perchè tu davvero pensi che un fotografo sia questo e solo questo???!) ti assicuro che la lezione di Francesca Woodmann ci bastava. Tanto analfabetismo fotografico io me lo sarei volentieri risparmiato. E in ogni caso, vista la necessità così “impellente” di riflettere sugli aborti prodotti dalle macchine fotografiche in dotazione ormai ad ogni individuo in grado di respirare su questo pianeta, solo per un interesse direi sociologico più che estetico o artistico, in quanto nuovo modus vivendi, al punto da dedicare uno spazio espositivo importante come quello di Forma a questa cosa, avrei preferito (non) vedere immagini scattate da non fotografi non famosi, non amici di fotografi famosi, in altre parole, anonimi. Ma forse non avrebbe interessato nessuno, la fotografia dilettantesca, la fotografia brutta non desta interesse e magari è giusto così! Ma se la fa Martina Colombari, allora sì?( allo stesso modo tutti possiedono una penna ma se non si è in grado di scrivere un buon libro è meglio non farlo, a meno di non chiamarsi Francesco Totti..) immagino che lei sia una tua amica.. ma sei un grande professionista e voglio credere che tu sappia dentro di te che queste fotografie sono brutte. Anche a raschiare il barile e a volerne salvare un paio, questo progetto, a mio modesto parere, non si merita la visibilità che sta avendo sui media e che ha a Forma. In tutta sincerità, Martina ha un gran bel sedere, è meglio se continui a fotografarglielo tu.

  3. Mirko Merchiori

    Beh, ciò che dice Barbara è in buona parte condivisibile.
    Non era forse meglio donare la macchina per qualche tempo ad una qualsiasi perfetta sconosciuta, del tutto priva di nozioni fotografiche?
    Il dubbio che il nome dell’autrice delle foto abbia avuto un certo peso, purtroppo, rimane…

  4. ciro

    Appoggio a pieno la risposta di Barbara,diciamo che ci vorrebbe un po’ piu’ di etica ogni tanto che vada oltre il fine commerciale.

  5. Barbara Buschiazzo

    Ma poi, insomma, ci sono talmente tanti bravi fotografi sconosciuti ( con tante belle fotografie da regalare ai nostri occhi) che non hanno uno straccio di opportunità mai, che dare tanta visibilità e tanto spazio a queste foto- che siano della Colombari o di mister x non conta- mi sembra ingiusto e senza nessuna giustificazione che tenga davvero.

  6. Fotografo

    Martina è bella , non c’è che dire , ma in giro si vedono tante belle foto amatoriali (anche migliori di queste) che non verranno mai esposte da nessuno perchè i fotografi sono degli sconosciuti. Invece Lei che è Martina , è VIP , è tua amica e amica di tanti altri VIP e trova a disposizione Forma e tutto il resto….. E’ un bello scandalo!
    Sono molto deluso da te, da Forma e da Canon !!!!

  7. Cora

    Oggi giorno non c’è bisogno di andare a Forma per vedere delle fotografie fatte da fotografi famosi.
    Sul web c’è tutto quello che si vuole vedere stando comodamente seduti a casa propria… e al contrario se volete vedere delle immagini di perfetti sconosciuti che non fanno i fotografi di professione… beh basta andare su flikr e si trova di tutto e di più.
    La cosa interessante di questo progetto … perchè di progetto bisogna parlare… è che una persona come Martina Colombari strafotografata in mille modi … e in mille pose…. decide di guardarsi e fotografarsi.
    Che le foto siano belle, pulite o brutte ed elementari … poco importa.
    Il pubblico deciderà se lapidarla (metaforicamente) oppure osannarla.
    La vera chiave della fotografia del 2010 (e quindi in parte di questo progetto) …è :
    mettersi in gioco.
    ed è qui che ruota il tutto …
    “FOTOGRAFICA” non è solo una mostra fotografica ….
    Gianluca

  8. Roberto Rapetti

    Le assurdità e gli scandali sono un altra cosa…. però, però, però.
    Anche Forma è caduta nella trappola della testimonial possibilmente bella topa,
    e Canon può permettersi spazi, mostre e occasioni come queste solo vendendo macchine fotografie e non facendo poesia.
    Non so, sono in dubbio, varrebbe la pena di approfondire, sinceramente però mi viene in mente sola una cosa….. A questo punto mi sento in dirito di parteciapre ad Italian Next Topmodel!!!! 🙂

  9. davide

    Concordo con Barbara, le foto realizzate dalla Colombari sono totalmente inutili da ogni punto di vista e pure brutte);ma almeno sono tutte orizzontali!

  10. Paolo

    Ma chiamiamo le cose con il loro nome: questo è un marchettone galattico.
    Canon paga lei Benedusi e Martina per un progetto improbabile a cui si vuole dare a tutti i costi una parvenza di arte. Il Corriere, sponsor di Forma, fa da grancassa. E che Forma si presti a ospitare una simile oscenità avvero ci dà la misura del punto cui siamo arrivati.
    E noi coglioni che stiamo pure qui a discuterne, moltiplicando la visibilità. Ma almeno ci fate capire qual è il messaggio? Che con una G11 data in mano in modus P a una dilettante, si ottengono fotografie peggio che con un cellulare di prima generazione? Caro Benedusi, il suo valore di professionista non viene messo in discussione, quello etico, dopo questa pagliacciata, se permette da oggi in poi è da rivalutare. Ci sono dei limiti. E non ci venga a dire che siamo noi poveri deficienti a non capire.

  11. Lorenzo Caffi

    Di sicuro c’è che l’operazione fa parlare (e non solo nel blog…)
    Di sicuro c’è che è un segno dei tempi: la Colombari si fotografa come si fotografano le ragazzette che postano le foto su facebook con pose glam e decollete in vista; si fotografa come le sue colleghe attrici d’oltreoceano con occhiaie in vista e situazioni pseudo-casalinghe;
    di sicuro c’è che queste immagini non vanno valutate come fotografia d’autore nonostante vengano esposte in un contesto che la fotografia d’autore vorrebbe veicolare;
    di sicuro c’è che Martina Colombari conosce Benedusi e magari è anche sua amica; che è un bel pezzo di donna; che fa parlare; che se ci fosse stata Rosy Bindi (sempre per citare qualcuna che nelle ultime settimane è stata messa sotto i riflettori non per la sua professione quanto per la sua “fisicità”) forse i commenti sarebbero stati diversi; che la canon è interessata a sviluppare i suoi profitti e non una cultura fotografica… ecc. ecc…. ma queste sono cose che sappiamo;
    di sicuro c’è che i fotografi amatoriali possono continuare ad essere tali senza troppo piangersi addosso e, che se proprio vogliono entrare nel mondo della fotografia professionale, prendano il coraggio e lo facciano;
    di sicuro c’è che vedo tanti fotografi amatoriali (che talvolta nemmeno si piangono addosso) che fanno un sacco di roba bella e che forse sarebbe meglio decidessero di provarci.

    Penso che Benedusi, Forma, la Colombari e tutti quelli che ruotano intorno abbiano fatto bene a sviluppare questo progetto; non credo che Forma abbia l’intenzione di abbandonare le mostre d’Autore per dedicarsi ai fotoamatori “famosi”, quanto comunicare che c’è un nuovo approccio alla visione, o percezione, della fotografia. Ad oggi c’è ancora chi dibatte su analogico-digitale, foto o video-foto… per la fotografia questo non è una novità! Da quando è nata è sottoposta a questo processo analitico e credo continuerà a lungo: forse una delle cose maggiormente positive di quest’arte… che ad oggi qualcuno ancora non ritiene tale!!! 🙂

  12. Barbara Buschiazzo

    @Cora : che le foto siano brutte ed elementari poco importa??? Forse per te, io PRETENDO qualità, sempre ( da me stessa prima di tutto, è la base!), e soprattutto se vado a fruire delle immagini che mi propone Forma, perchè altrimenti andrei al circolo del dopolavoro ferroviario ( con tutto il rispetto!) tra gli amatori. E Fotografica cos’è? La fiera del tartufo?

  13. renzo pessimo

    il concetto è debolissimo, lo sponsor no. le fotografie sono veramente banali. banali le pose, che sono poi le pose di una modella che si atteggia a persona comune, ma resta putroppo modella perché non sa fare a meno della propria immagine, che dopo tutto è quello che le ha dato pane e visibilità… e anche questa opportunità. non direi, quindi, che si tratta di un’operazione ‘verità’. caro benedusi, il fatto che lei scatta con mega obiettivi e che faccia uso di sofisticati software l’ha portata a immaginare che la fotografia, fuori, nel 2010, sia così. non è così. forse è così nel mondo della moda, mondo modaiolo, aperitivolo, divanolo. nel 2010 vediamo foto scattate anche con macchine assai elementari, rudimentali, e molte di queste foto sono l’avanguardia fotografica. da arles a paris photo, da huston a tokyo, si possono vedere foto scattate in milioni di modi diversi. ma dove li ha visti lei i mega obiettivi? come al solito si preferisce parlare per nascondere l’ovvietà: lei ha avuto una sua ideuzza, aveva un’amica nota e disponibile per l’operazione, ha avuto uno sponsor e un luogo ‘illustre’ e ha funzionato. mi spiace per tutti i fotografi che hanno sempre creduto in quello che fanno, che spendono di tasca loro i soldi per progetti in cui credono e per tutti coloro che hanno studiato e si sono le ossa sul campo. e mi spiace per forma che s-forma.

  14. Giulio N

    Io credo che se avessimo regalato una macchina fotografica ad una persona sconosciuta avremmo ottenuto foto altrettanto interessanti (da punti di vista differenti) e probabilmente, se le foto di questo sconosciuto fossero finite in mostra al “Forma” ci saremmo ritrovati (sempre) quì a chiederci cosa mai avesse fatto quello sconosciuto per meritarsi tanta attenzione. Le foto in questione le fa ha fatte però Martina Colombari. E questo fa cambiare un po’ tutto. Ex modella e donna di spettacolo ha costruito la sua intera vita e il suo successo sull’immagine che gli altri (fotografi, registi, stilisti) hanno voluto dare di lei. In questa occasione invece è lei stessa che parla di sè. E che si mette a nudo con le sue stesse mani. E’ chiaro che la tecnica va a farsi benedire perchè Martina Colombari NON è e non sarà una fotografa. Quindi è più che ovvio non aspettarsi foto tecnicamente ineccepibili. Piuttosto però aspettiamoci delle fotografie che ci mostrano una donna di spettacolo come probabilmente non l’abbiamo mai vista. Perchè mai una donna di spettacolo si è messa in mostra senza l’ausilio della “sapienza” fotografica (di qualche fotografo esperto) e del make up! Pertanto credo che anche le foto di Martina Colombari possano regalare (a chi abbia voglia di appropriarsene) un nuovo punto di vista capace di accrescere quella sensibilità visiva e interpretativa tanto indispensabile a noi fotografi.
    Il fatto che le sue fotografie siano finite al Forma (e le mie no, per ora almeno) è naturalmente dovuto al fatto che lei è Martina Colombari e il suo essere una donna di spettacolo è parte centrale di questo lavoro.
    Per noi fotografi emergere non è per niente facile ma va anche riconosciuto che una persona come la Colombari non ha la necessità di esporre foto al Forma per rimettersi sulla cresta dell’onda! La sua notorietà gli fa ormai da seconda pelle!

  15. Francesco Brunello

    Tutto bello ma nel mio piccolo ed inutile pensiero penso che Martina che ammirò per tutto….donna, lavoro, volontariato ecc non centri proprio niente con fotografica, forse questo progetto era da affidare a persone che fanno fotografia come alcuni bravi fotografi dell’autoscatto ne hanno fatto una firma coma Sara Lando, ma ribadisco è solo un mio pensiero……

  16. Lu

    Mi perdoni, allora perchè non usare una donna qualsiasi? perchè utilizzare proprio la Colombari? perchè si, fa proprio girare i cosiddetti vedere che ci sono donne comuni, come me e tante altre, che utilizzano l’autoritratto per scoprirsi, conoscersi, accettarsi e solo perchè non siamo famose, non avremo mai l’opportunità di far vedere i nostri lavori, di condividere le nostre esperienze. Non uso photoshop, non lo so usare, e utilizzo una canon da pochi €, mi limito a aumentare luminosità e contrasto… e come me ci sono tantissime altre donne che fanno lo stesso magari meglio… mi scusi… vedere la Colombari “al naturale” è cmq cosa impossibile visti i vari ritocchini qua e là… la prossima volta che fa un progetto del genere, si ricodri di noi “sconosciute” ma forse più vicine alla Woodman della Signora Colombari

  17. Malakh Kelevra

    Sino ad ora ho guardato, letto e basta però vorrei discutere, civilmente, con voi. Il mio stato d’animo è stato quello di tutti voi. Ho recriminato interessi economici ed anche mi son chiesto come mai non fosse stata scelta una persona qualsiasi.

    Però poi mi son detto che nella fotografia oltre l’immagine, conta anche CHI fotografa. Parliamoci chiaro, fossero foto di una modella qualsiasi avrebbero lo stesso impatto sulle persone? Susciterebbero le stesse impressioni? Io credo di si. Allora doveva essere una persona qualsiasi? Credo che sarebbe venuto l’esperimento.

    Si è esposto nella stessa sala dove grandi autori, come Capa, hanno esposto e questo certamente infastidisce. Però credo che la fotografia debba far parlare, scuotere gli animi e a volte anche suscitare dissenso. Tutto ciò sta accadendo. Certo se paragoneranno la Colombari ad Adams mi sentirò estremammente offeso, se d’ora in poi la chiameranno fotografa beh non avranno dolci parole da me però questo esperimento in quanto tale sta funzionando.

    Benedusi è amico della Colombari e certamente la mostra ha avuto una grande eco anche per questo però io, che scatto da poco più di un anno, non pretendo di capire immediatamente il pensiero di Benedusi a riguardo, la sua proposta di esperimento. Dicono che ci sia un interesse economico, addirittura ho letto di altri tipi d’interessi ma personalmente prima di puntare il dito preferisco tentare di comprendere il tutto, osservare una, dieci e mille volte quelle foto per tentare di cogliere l’anima del progetto. E, sempre personalmente, già che ci sia un progetto dietro a questi scatti rende gli stessi differenti dalle foto di facebook e di netlog.

    Poi forse è tutto vero ci sono interessi su interessi ed io sono solo un patetico sognatore. Però prima di definirmi tale, voglio almeno provare a capire.

  18. Fabrizio

    Malakh, allora cosa vogliamo fare?
    dire ‘basta che se ne parli’ mi sembra un’argomentazione un po’ povera. A questo punto si potrebbero mettere 400 foto fatte da mia figlia e vedere cosa dice la gente. Peccato che non si sta parlando di fotografia, ma di chi ha scattato e per quale scopo.
    Il Forma è nato con l’intento di divulgare la cultura fotografica, qui mi sembra che semplicemente abbiano toppato. Dalla stesura del progetto alla mostra delle fotografie.
    Torno a dire, se ci fosse qualcosa da commentare sulle foto fatte dalla Colombari allora ok, ma qui non mi sembra che ci siano argomenti. Metterle nella stessa stanza in cui hanno esposto Capa è di per sè offensivo.

  19. rossano

    nella vita purtroppo conta piu’ chi sei e non quanto vali………

  20. Matteo Oriani

    Siamo già a 22 commenti. Mi sa che raggiungiamo e superiamo i 50 dei ciccioni in piscina. Paradossale, no?

  21. Federico

    Si concordo con la maggioranza…non vedo il senso di questa mostra.
    Ok hai spiegato che avete voluto dimostrare che una persona nota come non-fotografa puo scattare delle foto andando oltre gli automatismi delle macchine fotografiche di oggi….
    Ma la mia domanda e : che ci frega delle foto scattate da un non fotografo famoso ? A me interessa molto di piu vedere foto scattate da un fotografo professionista. E poi ricordo che le stesse parole di Martina dell’anno scorso….” voglio mettermi in gioco , voglio dimostrare a voi quella che sono realmente , mi sono rotta le palle di essere etichettata , ecc ecc ” .
    Ma io dico : che gliene frega a una come Martina di dimostrare a noi 4 gatti allo spazio forma come e’ lei realmente , ecc ecc….MAH

  22. Cora

    @ barbara buschiazzo:
    hai dimenticato di riportare una parte della frase :”
    “Che le foto siano belle, pulite o brutte ed elementari … poco importa.”
    mi riferivo ai commenti personali che uno può fare al progetto. Quindi non ho detto che se le foto siano brutte ed elementari poco importa!!!
    Comunque non volevo fare un commento da massaia !
    Il fatto poi,che se ne parli così tanto, non fa altro che confermare che la vecchia volpe di Settimio (non volermene per il termine vecchia) … ha fatto comunque centro!
    Del resto anch’io sono dello stesso parere di FRANCESCO BRUNELLO:
    Gli autoscatti di SARA LANDO avrebbero meritato il posto dato a Martina.
    Ma Sara Lando è un’ottima fotografa professionista INVECE MARTINA NO !
    Quindi il succo del discorso torna sempre li..
    Vorrei sentire però il parere di chi ieri sera era lì !!!!
    Gianluca

  23. Mirko Merchiori

    Mi sono già espresso più sopra e non posso che continuare ad essere d’accordo con Barbara, ma anche con Fabrizio, Giulio N e Lu.
    Capisco che la Colombari presenziò anche l’anno scorso (se non erro), ma continuo a sostenere che il progetto poteva risultare molto più valido se affidato alle mani inesperte della massaia o della prima ignota che capitava sotto casa, o sotto lo studio o sotto Forma.
    Inoltre mi permetto di dire che aver paralto alla Colombari di Francesca Woodman (povera genia, io non so se l’avrei scomodata) non ha sortito dei grandi effetti.
    In ogni caso, de gustibus…

  24. MatteoF

    io c’ero e mi sono divertito! piu’ ascolto i commenti di chi si indigna sia per lo spazio concesso che per la scelta della Colombari, piu’ mi convinco che questo progetto (attenzione! “progetto”, non “mostra fotografica”) abbia fatto centro.

  25. Latente

    Mhhh secondo me il progetto non è completo, cioè non rispecchia l’intenzione della idea iniziale.
    avrei consigliato a Martina dopo aver scaricato le foto di caricarle su picnic a quel punto si sarebbe
    potuto liberare completamente la potenzialità espressiva del progetto portando in una mostra quello che
    avviene inconsciamente nel web su siti come netlog o nelle gallerie di facebook.

    mi sono permesso di fare un esempio di quello che avremmo potuto avere, un passo avanti rispetto al semplice scatto in bagno fatto tenendo la macchina in alto:
    http://img228.imageshack.us/img228/3379/colombarifixed.jpg

    complimenti ancora per il tuo ottimo blog
    Michele.

  26. maurizio

    non prendiamoci in giro, ma vogliamo ancora vendere questa roba come fotografia? Bravi, se volevate far parlare di una marca ci siete riusciti, se volevate fare un’operazione commerciale, anche; ma per favore non parlate di fotografia. E’ oltretutto deprimente. Parlare di magia e addirittura di insegnamento …… e c’è anche chi cerca di rispondere in modo serio.
    Diamo a cesare quel che è di cesare, una operazione commerciale fatta da canon e miss italia e non spacciamola per “fotografia”.
    maurizio chelucci

  27. Simone Cento

    “Poter fare non è saper fare”. L’ho letta oggi in un articolo che trattava l’argomento. Mi pare che in 6 parole ci sia tutto quel che c’è da dire.

  28. milone 75

    vorrei fare qualche domanda dopo aver letto vari commenti riguardanti la mostra Martina in_visibile……
    qualcuno mi definisce e chiarisce il termine ” fotografia” ?
    chi è e che cosa fà un fotografo?
    che cosa vi aspettate da una foto ?
    e da un Festival -laboratorio di fotografia come Fotografica?

  29. emanuele

    cari amici non capite un ca…. né di foto né di comunicazione. Le foto di Martina Colombari, sostenute da una potente macchina bellico-commerciale esplodono nel mondo della fotografia e tirano fuori e consacrano un modo di vivere la fotografia di cui internet, facebook, flickr, i nostri cellulari, le nostre digitali, i nostri Ipod sono pieni. Questo é l’intuito che Settimio ha avuto nel chiedere a Martina di fotografarsi, chi di noi non lo ha mai fatto questo tipo di foto con gli amici, con la ragazza, quanti di noi hanno foto glamour di sé stessi o con la propria ragazza in pose private? Questa mostra fa diventare una forma d’arte questo tipo di foto che tutti noi facciamo e che adesso sono “tendenza” e presto sicuramente si vedranno sempre più spesso nella moda.
    il mio suggerimento a tutti gli amatoriali delusi e fotografi incazzati, tirate fuori anche voi queste foto e fateci delle mostre, mettetele nei vostri portfoli.

  30. FotografiamoAcaso

    Emanuele: tirate fuori anche voi queste foto e fateci delle mostre????
    ma cosa cavolo dici? fammi diventare VIP! dammi i soldi che si è presa lei e poi vediamo se delle foto fatte a caso valgono qualcosa. ma svegliaaaa dai!!

  31. Fotografa

    Becera commercialata di pessimo gusto. Vergognosa e offensiva per chi fa fotografia. Sul serio.

  32. senza parole

    Avedon si sta rivoltando nella tomba,lo sento fino a qui. Questa è arte? questa è la nuova frontiera della fotografia? questa è solamente una vergogna,l’impoverimento di tutto,sono scioccata che una cosa del genere sia stata permessa,ogni fotografo dovrebbe sentirsi leso,ogni amante della fotografia e del buongusto dovrebbe alzare la voce per impedire che una spazzatura del genere possa essere nuovamente riprodotta,il centro Forma dovrebbe sotterrarsi dalla vergogna per aver permesso una cosa del genere e signor Benedusi,per lei non ci sono commenti…scenda dal suo piedistallo

  33. emanuele

    ciao, continuate a non capire un ca… (simpaticamente si intende).
    il digitale ha esploso un tipo di foto che era latente, esplorata a tratti nelle avanguardie degli anni ’60 e ’70, ma che era poco realizzabile tecnicamente, cioè l’autoritratto nel senso di fotografarsi senza cavalletto ma allungando il braccio e rivolgendo l’obiettivo verso di sè.
    il gesto di autofotografarsi, per sè o tra amici, è tipico del digitale e segna la nostra epoca come estetica e filosofia di vita, cioè non é solo goliardia di una serata, ma rappresenta il concetto della vita di oggi della centralità di sé, dell’autoaffermazione, tipico della nostra società occidentale di oggi dove il nostro mondo ha i confini di noi stessi e delle nostre amicizie, nichilista se si vuole buttarla al ribasso e quindi io fotografo me stesso. chi meglio di me conosce me stesso? questo é il senso della mostra della colombari, questo é il senso delle nostre foto nei nostri ipod

  34. senza parole

    basta! tutti qui a sproloquiare su dell immonda spazzatura,porcate immonde,solo perchè le foto sono state esposte al forma e che due critici ci abbiano sproloquiato una marea di frasi senza senso sopra non vuol dire che sia arte. foto identiche girano da anni su internet,le dette rpofile pictures dei vari ragazzini di 14 anni sono esattamente ideantiche. allora anche quella è arte? evidentemente si perchè non c’è differenza. se questa quindi è arte signori abbiamo toccato il fondo,un tempo gli artisti erano persone che avevano studiato,che avevano passato anni a farsi un mazzo cosi e spesso non basta comunque perchè puoi studiare quanto vuoi ma se non hai talneto a poco ti serve. ora stiamo esaltatndo la cultura del grande fratello dove tutti,indistintamente, anzi piu sei ignorante e meglio è, fanno “arte”
    allora vogliamo chiederci cos’è l arte per cortesia?? vogliamo veramente paragonare questi autoscatti da 4 soldi (anzi in realtà da ben 40.000 euro versati alla signorina martina) con la vera arte della fotografia??

  35. Barbara Buschiazzo

    Oggi sono stata a Forma e purtroppo, dico sinceramente purtroppo, non ho avuto il tempo di vedere dal vivo bene queste foto perchè le attività di FotograficaPro sono state intense e davvero belle (e voglio sottolinearlo!) Detto ciò, scandalizzarsi e infervorarsi per questa cosa è forse inopportuno, quantomeno per la cosa in sè. A me ha dato molto fastidio piuttosto leggere sui quotidiani online titolate del tipo “Martina Colombari fotografa” o leggere parole di Settimio tipo ” Martina ha fatto una cosa straordinaria” o veder citare Francesca Woodman poveretta che sì davvero si sarà rivoltata nella tomba. Per il resto, devo ammettere che passando di fretta davanti all’esposizione ho scorto le immagini passare velocemente in video, un allestimento minimalista e tutto sommato, così di prima acchito l’ho anche trovato accattivante nella forma. resto dell’idea che la sostanza sia debole e scarsa e questo non mi piace affatto, mi delude, non mi arricchisce.. ma nemmeno mi scandalizza, finchè rimane racchiusa tra quelle 4 , pur sacre (?)mura. Ma basta pompare così questa cosa dappertutto, vorrei non sentirne parlare mai più al di fuori di Fotografica, non merita attenzione, perchè la massa di gente che non si interessa di fotografia ma di gossip, da ieri si ricorda e si ricorderà che Martina Colombari adesso è anche fotografa, ed è una cazzata colossale. Poi è vero che la fotografia è anche ricerca e nella ricerca è ammesso quasi tutto, se ci ponessimo delle rigide barriere saremmo poco intelligenti e ci precluderemmo delle esperienze. E tu Settimio ( non so perchè ti do del tu, non ti conosco affatto… spero vada bene lo stesso ) con onestà smettila di spacciare questo progetto come la figata del secolo. E comunque domani giuro che me la vado a vedere bene questa “mostra”, l’effetto delle foto viste dal web è stato agghiacciante, ma non è detto che possa andare peggio.
    @Cora: perdonami se non ho inteso bene

  36. abc

    tutto quello che state scrivendo mi sta facendo ” godere” alla follia…… ha proprio ragione la mia povera bis nonna ….
    che brutta cosa è l invidia !

  37. Matteo Oriani

    Il signor Canon deve fare questa manifestazione che si chiama Fotografica 10. Ci sono una serie di dibattiti, mostre, uorcsciops (con la esse perché é plurale). C’é scritto Canon ovunque. Non si possono avere dubbi che il signor Canon vuole avere il suo bravo tornaconto. Tutto evidente. Il signor Canon non é proprio uno sprovveduto e pensa di mettere in piedi una specie di supermercato dell’immagine. Ricordimo bene che siamo alla spazio Forma a Milano e non alla Tate Gallery a Londra o al Louvre a Parigi. Ci deve stare un po’ di cultura e chiama Basilico, Thorimbert (superlativo). Un po’ di impegno sociale e chiama Emergency. Un po’ di arte e chiama Meneguzzo. E cosí via. Il signor Canon pensa che, come nel miglior Esselunga dove ci puoi trovare ostriche fresche o gamberetti indopacifici surgelati, raffinati vini francesi e bottiglioni di chianti con tappo a corona, cosí dev’essere il suo Fotografica 10. Noi tutti che stiamo scrivendo, se fossimo il signor Canon, faremmo andare a gambe all’aria la baracca in poco tempo perché non siamo bravi come lui a mandare avanti la bottega. Insomma, il signor Canon pensa che manchi qualcosa al suo supermercato….manca la gnocca. E allora chiama il fotografo delle fighe numero 1, Benedusi, e gli affida la missione. Il Benedusi accetta e come al solito, cerca una formula che possa avere un senso. Io credo che la sua sia stata una operazione lievemente provocatoria, come già lui stesso spiega in modo chiaro e onesto. Rientra nel personaggio. Chiama la sua amica Martina Colombari e fa quello che sappiamo. Io so poco di questa Colombari. So che é stata miss Italia, é la ex fidanzata di Alberto Tomba, é la moglie di un giocatore del Milan in pensione e si é rifatta le tette. A occhio mi sembra una giovane donna carina, simpatica, di buon cuore. Di Benedusi so che é un bravissimo fotografo di fighe, é onesto, curioso, simpatico, ha una mente aperta, é in continuo movimento, é un provocatore, sbruffone,  generoso, é un gran comunicatore. A me piace. Affida all’amica il compito. Il risultato mi interessa poco, perché non mi interessava dall’inizio. Cioé, proprio come in un supermercato, sta a me decidere cosa comprare e cosa no. Scelgo. Come scelgo di non guardare MAI la televisione perché so già che sarebbe una perdita del mio preziosissimo tempo. Per questo non so nemmeno bene chi sia Martina Colombari, ma non ho proprio nulla contro di lei. Finché non fa nulla di male. E non ha fatto proprio nulla di male. Ha eseguito il suo compito secondo le sue capacità e le sue doti. Io penso che sia stata coraggiosa e che si sia divertita un sacco. Non ha occupato nessuno spazio altrui perché quello spazio era destinato ad un’operazione tagliata su misura per lei o a un’altra come lei. Lí ci voleva un po’ di gnocca, un po’ di voyerismo di consumo. Con una veste (questo é un doppio senso) di una certa sostanza. E cosí é stato. Chi vuole nutrirsi di roba “seria”di “cultura”, in questi giorni allo spazio Forma trova molto. Approfitto per segnalare l’intervento di un nostro ex assistante, Martino Lombezzi, domenica 28 alle 16.

  38. MatteoF

    Matteo, giu’ il cappello, quoto ogni singola parola del tuo commento e mi dispiace di non averti conosciuto mercoledi sera!

    anzi no, una parola non la condivido: “uorcsciops (con la esse perché é plurale)” e’ sbagliato: le parole straniere usate in italiano non si declinano al plurale 🙂

  39. ilaria

    Questa è spazzatura, in perfetta linea con ciò che c’è in Italia (in tv su tutti) oggi: trash ed esibizionismo estremo.
    Forma mi delude parecchio.
    Ma l’avete letta la presentazione di Curti (Denis Curti, direttore dell’agenzia fotografica Contrasto, in teoria non l’ultimo scemo), vero? Agghiacciante. La cosa peggiore è che ci prendono per i fondelli, senza vergogna alcuna. Massa di buffoni (o forse furboni, a questo punto).

  40. Matteo Oriani

    Si, si, lo so! Ho moglie americana e traduttrice! Era una citazione che tu forse non puoi sapere perché troppo giovane. Era una scenetta di Cochi e Renato in cui Renato diceva che andava alla stazione dei Pullmans. Con la esse perché ce n’erano tanti.

  41. Barbara Buschiazzo

    La gnocca, le fighe, il buco con la donna intorno, insomma…
    a parte questo tocco di classe, Matteo, la tua analisi è molto condivisibile per quanto mi riguarda

  42. Andrea

    Ciao. ieri sera ho particpato all’incontro. Molto molto interssante. Non sono un fotografo ma sono un amante della fotografia.
    Credo che i due lavori presentati ieri e l’altro ieri debbano essere analizzati e contesutalizzati, anche se in ultima analisi,
    uscendo dall”incontro mi sono domando se si è trattato di un corso di psciologia o un meeting di fotografia.
    Mi domando se per fare un lavoro del genere occorre essere un buon fotografo o un buon psicologo? Devo leggere di psicologia o di fotografia? La risposta che mi sono dato?
    Io credo che passare da un estremo all’altro non abbia senso se non quello di trovare l’ennesima trovata marketing che permetterà a qualcun di “fatturare”. Tecnica e passione sono due elementi che non possono prescindere l’uno dall’altro. Quello che conta è il fine a cui si vuole arrivare. La tecncia deve essere lo strumento designato al fine.
    Concordo al 100%: il fine deve essere quello di trasmettere emozioni, sentimenti, passioni…..o anche perchè no…stupire
    Il mezzo? Un giorno potrà essere una webcam, il giorno dopo una EOS 1 D mark IV con un 70/200 2.8 stabilizzato. Passare da un estremo all’altro dicendo che la macchina fotografica e la tecnica non contano un “cazzo” o che la macchina fotografia e la tecnica sono tutto…e “il cuore” non conta un cazzo secondo me non è un buon approccio……..forse una buona trovata marketing questo si!
    Ho poi un grande dubbio……girando per siti e guardando qua e la ho visto tantissime tantissime foto che (a mio modesto parere e giudizio…ripeto modesto) trasmettono passione, sentimento, emozione, ma sono convinto che non andranno mai su MAX ( a prescindere dalla tecnica) perchè a scattarle non è stato un fotografo riconosciuto e quotato….ma un perfetto sconosciuto….passionale!
    Detto ciò non posso però che sottoscrivere una cosa…”uello che conta è riappriopriasi di uno sguardo puro”.
    Comunque…….grazie!

  43. Mauro

    Riporto le parole del Sig Benedusi:

    Ma ha un suo preciso senso, che può esserci d’aiuto per capire come, cosa e perché fotografare. Per capire insomma cosa voglia dire essere fotografo oggi, nel 2010.

    Fotografare in questi anni vuol dire avere a disposizione macchine fotografiche meravigliose, che fanno fotografie tecnicamente perfette. Software raffinatissimi permettono di correggere eventuali errori, sia del fotografo che della realtà. Qualsiasi fotografia può essere resa perfetta.

    Trovo quindi che sia necessario, per chi vuole ben fotografare, dimenticarsi di saper fotografare. Dimenticare i tecnicismi. Dimenticare i virtuosismi. Riappropriarsi di uno sguardo puro.

    Deo ammettere che Lei Sig Benedusi è un ottimo comunicatore, il suo progetto fa parlare, discutere e “girare” i morti nelle tombe.
    Ma dopo aver letto il Suo pensiero e di chi mi ha precedudo mi chiedo come reagirebbe se qualche Suo cliente la prendesse in parola e invece di commissionare i soliti lavori a Lei esperto fotografo professionisto li commissionasse a uno di noi, poveri fotografi con una attrezzatura sicuramente inferiore alla sua.

    Detto questo è ovvio che il progetto funziona con la Signora Colombari e non con la mia vicina di casa.Come giustamente è stato detto per una volta è stata spogliata dagli abiti di modella super curata e si è fatta vedere come una qualunque ragazza senza trucco e parrucco, e poi dicono che l’Euro è debole :))))

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