PHOTOSHOW: THE FINAL CUT

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[it]grazie a tutti i partecipanti, grazie al photoshow, grazie a daria e pasquale, grazie a fabio, grazie a ubaldo dino mancuso e grazie a justine mattera per il mio “autoritratto” realizzato oggi pomeriggio: GRAZIE! [/it] [en]thanks to everyone who participated, thanks photoshow, thanks daria and pasquale, thanks fabio, thanks to ubaldo dino mancuso and thanks justine mattera for my “self portrait” taken this afternoon: THANK YOU! [/en]

 

28 risposte

  1. Indubbiamente

    Simpatico il tipo della prima domanda! ..peró anche Dino ci si è messo d’impegno..

  2. luis

    è stato molto interessante vedere realizzarsi un progetto in così poco tempo

  3. Alessandro

    è stato bello fare due chiacchiere, nonostante il casino. epica anche la pazzoide che si toglieva la maglia.

  4. Photoshow 2013 – Il lamento della pulce | FOTOMCL

    […] Dopo i quindici minuti scarsi dello shooting si selezionano gli scatti, tutto ovviamente proiettato su maxischermo, ma  la mia impressione è che vengano scelti quelli più illuminati di ogni raffica (quando si caricava il flash…). Scopriamo così che il più grande fotografo di moda italiano ha scattato direttamente in jpg, e pensiamo di non aver capito un cavolo del valore dei raw. La fotografia più convincente finisce sul tavolo chirurgico del photoshop, e qui tocchiamo l’apice: Benedusi mette il turbo nonostante manchi più di un’ora e mezza alla fine annunciata dell’evento, lavora su un unico layer, seleziona la fascia verticale della foto con le gambe della modella e la stiracchia (per allungare le gambe… e le facce dei settimioidi sullo sfondo) poi con procedimento inverso riporta i piedi dal 45 al 39 di scarpa. Opta poi per una conversione in BN, ovviamente il miscelatore canale non serve se puoi desaturare al 100%. Ma visto che il risultato non lo soddisfa annulla tutto e gli preferisce il preset di un filtro plugin. Resta ancora il tempo per l’immancabile timbro clone con cui riproduce alcuni settimioidi per tappare i buchi neri che hanno di fianco, poi una levigatina alla pelle e l’eliminazione di nei e imperfezioni sulle braccia, infine fluidifica il punto vita per renderlo più sinuoso. Et voilà, il risultato è sul blog di Benedusi, proprio qui. […]

  5. Marco

    …posso permettermi un “mah”? Sarà un problema mio, ma non l’ho trovato un evento che mi invoglierebbe a seguire un workshop con Benedusi…

  6. MARTINO

    @Settimio scrivi @marco: ma vedendo il tuo sito il workshop con me non ti serve assolutamente!. Non è assolutamente chiaro che messaggio vuoi dare. Perchè non gli serve il workshop ? Perchè oramai è bravo e sa già le cose che insegneresti ,oppure perchè oramai è spacciato nel senso che non è per niente bravo e nemmeno ha speranza di diventare bravo e quindi anche facendo un workshop con te non gli servirebbe?

  7. Maicol

    Volevo complimentarmi con Settimio per avere dato veramente atto di cosa significa essere un GRANDE Fotografo. Non è stato il “workSHOW” in se a stupirmi ma la gran regia e maestria con cui è stato eseguito il tutto. Dai diciamocelo sarebbe stata di sicuro la solita cagata se si fosse messo li con un set a regolare le varie luci a gestire la modella per poi arrivare a magari un ora di fotoritocco con 25mila livelli. Ce n’erano gia cinque sei se uno voleva in giro per la fiera così. Il bello è stato proprio che senza accorgercelo siamo diventati noi stessi i “modelli” dello scatto, non di certo Justine. Ha saputo sfruttare le peculiarità del fotografo da fiera mettendo una bella ragazza che dal canto suo sapeva già molto bene come muoversi e ha diretto una mandria impazzita di fotografi dove voleva lui. Il risultato una foto firmata Benedusi in ogni suo pixel eliminando problemi di privacy e balle varie e rendendo cmq attivamente partecipi 100 persone presenti allo shooting. Insomma un vero live teach più prezioso di centomila discussioni su che luce usare diaframmi e quant’altro. Tu hai dimostrato la professionalità non le capacità di un professionista. Complimenti.
    Giusto perchè non amo nascodermi dietro un nick sono il ragazzo che ti ha fatto la domanda sulla modella girata di spalle 😉

  8. herbert

    @ Marco: la bellezza di Settimio: io dopo lo show di ieri mi sono detto: il corso TWA che fa Settimio vale tutti i soldi che chiedono. Se avessi la possibilità, lo farei anche domani. Ma per ovvie ragioni, non ultima adoro il mio lavoro, preferisco “sfruttare” Settimio in queste situazioni o in workshop meno impegnativi. La cosa che mi piacerebbe fare è far vedere a Settimio è il mio portfolio, perchè se dice che fa cagare, fanculo, viene dal cuore e non da interessi vari, come possono essere amici o piccoli giornali print o peggio ancora web.

    @ Settimio Se il dialogo rendesse fotografi, sarei un maestro … ci vuole cultura generale e idee: nuove e brillanti.

    Tanti complimenti

  9. Andrea

    Scusate ma pur ammirando @ Settimio, devo dire che questo scatto mi sembra solamente una evoluzione dello scatto realizzato lo scorso anno con Martina Colombari. Lo scorso anno almeno era una novità…

  10. Marco

    @Settimio Benedusi
    Permettimi, Settimio, ma – ironia a parte – da un fotografo professionista come te ci sarà sempre da imparare qualcosa. Il mio problema è che ieri ritengo di aver imparato poco e niente, e avendo deciso di investirci tre ore ci sono rimasto quantomeno interdetto. Resta il fatto che che ieri non si trattava di un workshop… ma che devo dire, a mio parere è stato al più un simpatico siparietto in cui francamente te la sei suonata e cantata da solo 🙂

    @Herbert
    Ok, Benedusi è un personaggio che evidentemente si odia o si ama, e magari il suo successo sta proprio nell’essere un personaggio oltre che un eccellente fotografo. Ma resto perplesso sulle finalità didattiche di una sessione come quella del Photoshow… tutto qui.

    @Maicol
    Ascolta, l’idea c’era, l’eccellente regia pure. Ma resta il fatto che, alla fine dei conti, tolto il caberet di Mancuso, il tutto si è ridotto a scarsi 30 minuti. Converrai con me che chi pianifica la propria visita alla fiera aspettandosi dalla sessione un minimo di attinenza con il programma possa rimanere se non altro spiazzato?

  11. Dario

    Personalmente ho trovato il seminario molto interessante ed illuminante.
    Chi si lamenta (a mio avviso) non ha prestato attenzione a leggere fra le righe.
    Chi partecipa a questi seminari sperando di sapere a quanto deve scattare, quale obiettivo usare, o come piazzare le luci, non ha capito nulla.
    Per quello ci sono i libri (di cui la rete è piena); basta studiare.
    Siamo stati in pochissimi a fare domande a Settimio (personalmente, dopo la seconda, mi sono sentito in imbarazzo a continuare a farne, quindi mi sono fermato). Avremmo tutti dovuto farne di più, invece di criticare l’ironia dell’evento.

  12. Settimio

    @marco, così per curiositá, ci fai vedere le statistiche del tuo sito? (compreso ieri, eh!)

  13. Marco

    Le stat sono schizzate alle stelle, inutile dirlo, e non posso che ringraziarti. Ma io non ho linkato nulla qui, di proposito, né fatto accenno al fatto che avessi pubblicato un articolo a riguardo. E dubito che a qualcuno venga in mente di clicckare sul mio nick sottolineato per vedere chi sono, come io non ho avuto l’idea di farlo per Alessandro, Martino, Maicol ed Herbert (mi sono reso conto ora che il loro nick porta a un sito). Se permetti credo che la visibilità me l’abbia data tu scrivendo “vedendo il tuo sito” nel primo intervento… da qui i ringraziamenti di cui sopra, per quanto mi servano a qualcosa le statistiche sul blog.

    Ascolta, ti faccio un’ultima domanda e non ti tolgo più tempo. Ma, onestamente, tu credi che Vogue pubblicherebbe lo scatto che hai tirato fuori? Non era un’aspettativa lecita voler passare tre ore con Settimio Benedusi per vedere come nasce una foto degna della sua produzione? Per me ieri hai mostrato più come sei bravo a gestire uno show di quanto sei in grado di realizzare uno scatto che lascia a bocca aperta… ma ovviamente è il mio punto di vista di spettatore deluso, condivisibile o meno che sia.

  14. settimio

    @marco: ecco, vedi Marco da questa domanda si capisce (scusa la durezza, ma lo dico con affetto, ma così è chiaro…) che non hai capito un beato cazzo! se fossi rimasto fino alla fine e avessi ascoltato cosa ho raccontato forse avresti imparato delle cose (che è sempre lo scopo con il quale faccio le cose). ad esempio a te probabilmente non dice nulla la metafora che ho raccontato dell’anatra all’arancia in stazione (e che adesso certo non rispiego). se la avessi ascoltata forse non avresti fatto questa domanda.

    rispondo comunque alla domanda: no, questa foto non sarebbe andata bene per Vogue. e sai perché?!? perchè questa foto NON era per Vogue!
    le fotografie (quelle ovviamente commerciali, di cui mi occupo io) sono fatte per “risolvere” dei problemi, e il problema che avevo io domenica era molto, ma MOLTO, diverso rispetto che se avessi scattato per Vogue.
    domenica io volevo fare qualcosa che coinvolgesse il pubblico (per non fargli fare le fotine del cazzo alla modella sul palco), qualcosa che mi raccontasse (in fondo era un MIO live shooting, e sul manifesto c’era il MIO nome), qualcosa dove le movenze sexy della modella fossero giustificate (senza metterla allo sbaraglio sul palco a cazzo, ma dandole una ragione per essere sexy, e il voyeurismo di quella situazione la giustifica perfettamente) e infine qualcosa che fosse didattico in maniera semplice ed efficace (un’idea raccontata e realizzata in poco tempo): l’immagine che ho realizzato soddisfa tutti questi parametri si o no?!? questo devi chiederti, non se va bene per vogue!

    e a questo punto invece di criticare (cosa che ovviamente sei liberissimo di fare) la domanda che dovresti farti è: come avrei risolto io tutte le premesse di cui sopra?

  15. Herbert

    @ Marco un workshop, uno show … un corso è fatto bene o meno bene rispetto alle proprie aspettative. Se tu pensavi di assietere ad un servizio fotografico in senso stretto, hai riposto delle aspettative diverse. Però mi viene da farti una domanda: tu eri convinto che un professionista del calibro di Settimio potesse fare un servizio fotografico classico? Forse non conosci Settimio, non che sia mio amico, però leggo il suo blog, e io mi aspettavo una cosa simile, anzi forse ha dato più consigli qui che in altre situazioni. Il suo insegnamento è stato: ogni lavoro deve essere pensato e studiato: Settimio doveva fare una foto al photoshow, non per Vogue,altrimenti avrebbe impostato lo show in un altro modo. Forse sarebbe stato a numero chiuso, forse con limiti nell’uso degli scatti, forse … con mille impedimenti.

  16. ALESSANDRO DELIA

    COMPLIMENTI per l’idea penso che colga nel segno basta con questi workshop che ti fanno fare pippe mentali, mi piace molto l’aspetto social dell’ iniziativa visto il settore e l’idea che a me trasmette è quella di liberare quando più e possibile la CREATIVITÀ
    PURTROPPO quest’ anno non ero al photoshow proprio per il motivo che non si trovava nulla di interessante viste le presentazioni continue delle casi produttrici e le solite modelle più o meno vestite , ma puntare su queste iniziative molto accattivanti mi riavvicinerebbe all’ evento
    BRAVO SETTIMIO BENEDUSI io non la conoscevo da oggi ha un nuovo estimatore.

  17. Marco

    Messaggio ricevuto, ed evidentemente no, non avrò capito un beneamato cazzo del tuo intento, complice la mia pazienza finita prima che tu finissi di parlare -_-

    Ciò ovviamente non cambia il fatto che non era fosse quello che mi aspettavo, perché alla fine dei conti hai mostrato com’è facile per te mettere in pratica un’idea… ma a meno di voler copiare ciò che hai fatto tu, non so quante idee possano scaturire in chi ha seguito. Credo ancora che l’aspetto didattico sia stato coperto troppo dall’effetto show, ma evidentemente il problema stava tutto nelle mie aspettative, come giustamente mi dice Herbert. Come ho ripetuto più volte, non ho mai eccepito nulla sulla creatività della cosa, né sullo show, quanto su un aspetto puramente tecnico che mi aspettavo decisamente superiore.

    Mea culpa, ho deciso di partecipare solo pensando di avere avanti un grande fotografo, l’idea di assistere a uno spettacolo non mi aveva minimamente sfiorato (pur sapendo che Benedusi è un tipo sui generis). E mi ha fatto anche sottovalutare la sua capacità di creare una situazione originale in un contesto che in altre circostanze sarebbe stato un visto, rivisto, trito e ritrito. Con tutti i pro e i contro del caso.

  18. Maicol

    @ Marco mi dai ragione su due punti è già li dico io saremo apposto. Poi ti lamenti di Mancuso vabbè può non piacere ma a parte il fatto che si sentiva molto male, ridendo e scherzando ha spiegato l’attuale situazione della fotografia in Italia. Ultima cosa dici che si è risolto tutto in mezz’ora? Ma non ti fa pensare che la velocità di realizzazione sia dovuta allora al “secondo me” succo dello show ovvero all’organizzazione. Io penso che Settimio abbia fatto tutto quello che ci si aspettava sempre mantenendo il suo stile un po eccentrico. Ma poi e forse per questo che poi piace.
    Ti lascio con un mio pensiero non ti sei chiesto perchè Settimio lavorando così è arrivato ad essere Benedusi mentre quelli che fanno i workshop come ti saresti aspettato sono “solo” ottimi fotografi?

  19. Luca

    Non sono certo al livello di bravura in ambito fotografico di molti dei partecipanti del blog o dei ragazzi presenti al workshop di Settimio o degli appassionati fotografi che hanno passato il pomeriggio a provare le ottiche di canon e nikon ma per me assistere al workshop di domenica é stata la cosa piú divertente, interessante e intelligente che potessi fare al Photoshow. Oltre che prendermi due stecche di liquirizia ripiene al banco delle caramelle e ammirare con devota ammirazione una leica m3 al mercatino della macchine usate. Un gioiello non dovrebbe stare su di una bancarella tra le cianfrusaglie.
    Come un’anatra laccata non dovrebbe stare in una stazione nell’ora di punta!
    Grazie Settimio. Hai mai pensato di scrivere un libro alla tua maniera?

  20. Niccolò

    Leggo di workshop, di TPW, di rimanere colpiti, di non capire, di genialità, di progettualità, di shock, di “boh”, e vorrei intervenire data la mia confidenza con le parole appena scritte, e l’esperienza con Settimio al TPW di un annetto e mezzo fa.
    1- in 7 giorni di WS abbiamo parlato di tecnica fotografica (0 minuti), di schemi luce (0 minuti), di Photoshop (0 minuti), di come rapportarsi con la modella (ore e ore), di come rapportarsi con noi stessi (giorni e giorni)
    2- in 7 giorni di WS abbiamo scattato 4 minuti di orologio (2 minuti con ogni modella) il secondo giorno, e 30 minuti il quinto giorno. Se, per curiosità, volete sapere come Settimio ha sfruttato i suoi 2 minuti, ha parlato con la modella per un minuto e 30 e scattato gli ultimi 30 secondi
    3- questa esperienza ha cambiato il mio modo di fare fotografie? Assolutamente no, ma è andato ad arricchire notevolmente un percorso che sto ancora facendo. Chi si aspetta di andare a un WS con Settimio e di rubare i segreti del mestiere resta a boccasciutta, ma solo perchè non ci sono segreti del mestiere
    4- il non aver parlato minimamente di tecnica, ha arricchito la mia tecnica? Sembra un controsenso, ma assolutamente sì. Sarebbe difficile e lungo da spiegare a parole, e non voglio annoiare nessuno… ma è così.
    5- infine, posso dire di aver davvero capito il senso di tutte quelle parole dette in 7 giorni, circa un anno dopo il WS. Settimio di prende per la caviglie e ti strattona, svuotandoti le tasche. Ci vuole tempo per riprendersi, e capire cosa portarsi dietro e cosa lasciare in terra del nostro vecchio bagaglio.

    Per chi vuole c’è un mio video fotografico su Youtube, che ogni tanto qualcuno ritira fuori, basta cercarlo (ma non mi voglio far pubblicità!). Da quello forse si intuisce la differenza tra questo e tanti altri workshop…

  21. Francesco Malavolta

    anche una giornata bella, leggera, gratis e con possibilità di confronti diventa motivo di critiche ! Mi chiedo il perché ? Chiedo ai vari Marco ecc ecc, cosa volevate in qualche ora di tempo e con centinaia di persone con un professionista ? Diventare il prossimo Newton? Io non ero presente per motivi diversi, ma giorni prima stavo per trovare il biglietto aere, solo per una giornata diversa e divertirmi! Ciao a tutti

  22. Corrado A.

    A’ Settì… ma tu sei anche un pò sadico, vero?

    @Marco: permettimi, io sono un nessuno ma Niccolò credo abbia spiegato quali sono gli aspetti reali e le capacità che servono a fare di un fotografo un professionista di settori in cui bisogna mettere soggetti umani nelle condizioni giuste per essere fotografati ai fini di un risultato prestabilito spesso da altri.
    I tuoi soggetti umani sono interessanti, ma catturati come reporter. Sono altre esigente, altre capacità.

    PS: A’ Settì, magari domani vengo a trovarti

  23. Corrado Chiozzi

    Premetto che non so nulla di fotografia di moda, glamour, ecc… e che non sono stato al photoshow, ma ho letto tutta questa discussione con interesse, e vorrei dire la mia, soprattutto con riferimento al messaggio di Niccolo’.
    C’e’ una tale produzione scientifica in ambito fotografico, soprattutto per chi legge anche i libri in inglese, per cui libri ben fatti di tecnica fotografica, teoria generale della luce, posizionamento luci in studio, ecc, praticamente ve li tirano dietro. Amazon (soprattutto inglese e americana) ne e’ piena !!
    Parafrasando Elliot Erwitt in un bellissimo dvd ove lui, e molti altri fotografi, commentano i loro contact sheets, anche un oragnotango addestrato sarebbe in grado, con due luci e una modella, di ottenere foto apprezzabili. Tuttavia, cio’ che fa la differenza e’ altro, ed e’ quello che i professionisti dovrebbero insegnare nei loro workshop, qualcosa che non si trova nei libri, che va oltre la tecnica.
    Rimasi colpito dalla descrizione del fotografo Enrico De Luigi (che dovrebbe essere amico di Benedusi, da quel che ho capito) riguardo ad un suo workshop, del tipo ” può succedere di tutto ma non succederà mai che passino più di 45 secondi a parlare di esposizione, controluce e raw medi o piccoli”, e ancora “entri che sei tu ed esci che sei te stesso”. Ecco, credo che sia questo il modo in cui un professionista dovrebbe lavorare qualora decida di fare workshop, e se ho capito e’ lo stesso modo di lavorare di Benedusi, allora tanto di cappello.
    La tecnica la si impara tranquillamente sui libri e con la pratica, i workshop dovrebbero servire per il passo successivo, indipendentemente dal genere di cui si parla.

  24. Frank

    C’e’ chi costruisce una carriera sulla creatività + tecnica e chi sulla comunicazione virale. Quindi tanto di cappello al Benedusi.

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