CHECK LIST

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in passato, in varie occasioni, ho scritto qui varie liste per cercare di capire, dall’alto della mia presunzione, come e quanto ognuno si possa definire un buon fotografo. la prima di queste liste, e forse quella più famosa, è stata quella che chiamai fotometro

cosa devo dirvi, le check-list mi piacciono! e forse mi piacciono ancora di più da quando ho letto un intero libro che di esse si occupa, CHECK LIST, che tantissimo mi è piaciuto.

ecco adesso una nuova lista, questa volta una vera e propria check-list! quella per giudicare una vostra fotografia.

allora, diciamo che avete realizzato un servizio fotografico. bene. a voi piace tantissimo. anzi ne siete entusiasti! normale: di massima ciò che noi stessi produciamo ci piace sempre un sacco. apprezziamo un sacco pure le nostre puzzette! 😉

nonostante però il vostro servizio vi piaccia tantissimo è molto probabile faccia cagare. non perchè abbia scarsa fiducia in voi: semplicemente dato che il 90% di ciò che si vede in giro è spaventosamente brutto diciamo che la statistica non lavora a vostro favore…

facciamo allora una bella cosa: di questo servizio prendete un’immagine, la stampate (sempre meglio guardarle e giudicarle stampate, le fotografie), la guardate come non fosse vostra, scaricate la mia check-list in alta definizione qui e rispondete con sincerità ai vari punti.

in base a questa check-list non potremo certo sapere se la vostra fotografia sia una fotografia bella o brutta, ma sapremo se sarà una buona fotografia: e una buona fotografia è anche molto probabile che sia una bella fotografia.

cominciamo:

-nella vostra fotografia c’è la vostra storia? si capisce da dove arrivate? si capisce dove sono le vostre radici? non semplicemente nel senso geografico, ma in senso, oserei dire, sociologico. c’è qualcosa che renda quell’immagine veramente vostra?  insomma, in questa vostra fotografia si capisce chi voi siete?

-nella vostra fotografia c’è un punto di vista assolutamente vostro e quindi nuovo ed originale su una certa cosa? non basta ovviamente che sia semplicemente strano (la linea dell’orizzonte storta la sanno fare tutti…) ma è indispensabile che sia il vostro punto di vista.

-nella vostra fotografia c’è un qualche giudizio su ciò che avete fotografato? non per forza un giudizio negativo, ovviamente! ma c’è una vostra presa di posizione su ciò che era davanti a voi? dentro alla vostra immagine si capisce cosa pensavate di ciò che avete fotografato?

-la vostra fotografia piace alla vostra mamma? se piace a vostra mamma vuol dire che non ci siamo, vuol dire che avete prodotto qualcosa di sicuro e tranquillo. la vostra fotografia è, anche poco poco, rivoluzionaria?

-per realizzare la vostra fotografia avete vissuto una specie di ossessione? la passione (…) quella ce l’hanno tutti per un sacco di cose. tutti hanno la passione per correre, per la figa, per il buon cibo…quello che è difficile è avere l’ossessione di correre 10 ore al giorno, scoparsi una figa al mattino e una alla sera, provare tutti i ristoranti del mondo… quell’immagine che avete tra le mani è stata una vostra ossessione? ci avete pensato giorno e notte?

-la fotografia che state guardando l’avete prima previsualizzata nella vostra testa? prima di scattarla con la vostra macchina è stata nel vostro cervello?

-se avete usato una modella, la modella sapeva cosa doveva fare o ha fatto delle pose (termine orrendo!) un po’ a caso che voi avete subìto senza alcun controllo? era lì davanti alla vostra macchina fotografica e ha fatto qualcosa che semplicemente le passava per la testa?

-nella vostra fotografia si capisce cosa vi piace? a tutti ovviamente piacciono le stesse cose stereotipate (le vacanze, la spiaggia, i regali, i viaggi, i gattini, un caminetto acceso, un bosco mentre nevica e tutte quelle cose lì…) però poi ad ognuno di noi piacciono delle cose che piacciono solo a noi che nella maggior parte dei casi a tutti gli altri (almeno alla maggior parte) fanno orrore. voglio dire, c’è gente a cui piace farsi appendere pesi ai testicoli! ecco, nella vostra fotografia si capisce cosa a voi piace, veramente?

-nella vostra fotografia si capisce cosa non vi piace? a tutti ovviamente non piacciono le stesse cose (il traffico, i palazzi, lo sporco, la maleducazione, la violenza…). non si capisce però come mai la maggior parte della gente viva in mezzo al traffico, ai palazzi, nello sporco, sia maleducata e violenta. nella vostra fotografia si capisce cosa a voi non piace, veramente?

-nel realizzare la vostra fotografia avete applicato delle regole? non intendo le regole di tutti, quelle condivise normalmente da tutti, ma intendo delle regole che sono servite solo a voi e solo per questo servizio.

 

ecco, questa è la mia check-list.

com’è la vostra fotografia?

15 risposte

  1. Roberto

    Le mie foto mi fanno cagare.Ma c’è a chi piacciono.

  2. Sara Lando

    bastano i primi tre punti per farmi scartare il 99% delle mie foto.
    Che pero’ mi servono per arrivare a scattare l’1%, che è l’unica ragione per cui non ho ancora venduto la macchina fotografica. Le mie foto buone nascono dai cadaveri di quelle che fan cagare.

  3. Daniele

    hai ragione! Si credo proprio che il 99.5% delle mie fotografie faccia cagare! Mi tengo uno 0.5% non perchè ne abbia in quella percentuale di buone, ma perchè ci sto provando. Al momento direi una su 1000 … credo … corrisponda alla check list. Ci provo tutti i giorni, ma la percentuale non sale … forse dovrei smettere e fare altro!

  4. Matteo Oriani

    Posso suggerire un’undicesima regola?

    Se qualcuno ha preso ispirazione dalle vostre foto, se vedete citazioni alle vostre foto, insomma se qualcuno vi ha “copiato” vuol dire che le vostre foto sono buone, funzionano e molto probabilmente sono anche belle. A questo punto non vi rimane altro che dimenticarvi di quelle foto-copiate e inventarvene altre. Ma dovete essere inflessibili con voi stessi: siete sicuri che quel fetente vi ha copiato? Oppure quel fetente ha avuto il vostro stesso approccio e quindi, automaticamente, le vostre foto non sono originali, uniche, vostre. Allora tornate al punto 2.

  5. Domenico

    Matteo, molto interessante la tua idea. E si, devo dire che quando qualcuno inizia ad ispirarsi a te è un ottimo metro di giudizio. E anche ciò che dici del necessario rinnovamento.

  6. Francesco

    Specialmente quando scatto le MIE foto, questa check list riflette al 90% il mio modo di pensare e realizzare la foto.
    L’OSSESSIONE (mai termine fu più azzeccato), il punto di osservazione, l’applicazione delle MIE regole, il mio giudizio, e soprattutto la previsualizzazione devono essere alla base dello scatto.
    Avendo uno stampo molto classico, io faccio finta sempre di scattare comunque con il rullino, ed ho un solo scatto per realizzare quello che voglio esprimere e che ho immaginato se pur dai contorni sfumati nella mia testa e mi ha COSTRETTO a scattare quella foto per liberarmi da quella temporanea espressione della mia ossessione.
    Francesco

  7. Francesco

    Check list che mi permetto di dire, è una sintesi della basi della fotografia e della semiologia, rivisitata ad arte da un grande divulgatore.

  8. Domenico

    Si Francesco, devo dire che ho volutamente conservato la idea di scattare con la pellicola. E’ un punto di vista contestato da molti miei colleghi, ma preferisco che ciò che osservo coincida con la mia idea di immagine che si è formata nella testa. Altri coleghi, come mi capita sovente di osservare, preferiscono scattare senza soluzione di continuità. Sul grande divulgatore siamo perfettamente d’accordo

  9. Francesco Francia

    solo dopo averla scattata (senza averla studiata tanto dato il contesto che potete ben immaginare, ho ripendato alla check di Settimio

  10. Valentina

    Blog provocatorio e ricco di spunti ed esercizi interessanti.

  11. Gerda

    Ho usato questa lista per analizzare le ultime 200 foto tue che ho visto pubblicate qui.
    Non ne esci bene.
    Ma poi mi sono detta: sai che come tutti noi direbbe che siamo NOI che non capiamo un cazzo e non sappiamo leggerle?

    Però più facile di tutti è questo: “non pubblico foto mie, sono tutte robe per i clienti”. E qui siamo a posto, c’è spazio per tutti. E allora anche tu, quando poi usi il fotometro automatico, ricordati che tutti possono dire “eh ma me l’han chiesta così e io proprio come mi ha insegnato il buon benedusi, arrivo sparo, uccido e lo scatto è servito”.

    Di vedere foto che significano qualcosa, in siti che servono a fare-il-fotografo proprio non ha senso di mettercele. Ha molto più senso fare il sito “fotografo ARTISTA” che rispetta tutte le regolette e le listine del buon Benedusi. Perché il cliente non sa fare, di sicuro, e secondo il tuo punto di vista nemmeno sa guardare. Ma sa pagare per quel che vuole: domanda e offerta si incontrano e quindi chissenefrega di quel che vedi tu nel sito: il sito è stato fatto per lavorare; raggiunge il suo scopo? Allora il tuo punto di vista è interessante, ma è soggettivo e minoritario.

    Sarà più facile che tu veda il tipo di foto che desideri su qualcosa di totalmente anonimo, fatto quasi vergognandosi, per la NECESSITA’ di esprimersi con un mezzo. Ma con quel tipo di foto non si lavora, non si campa. Si campa di quello che non vuoi vedere, che trovi che sappian fare tutti. Che hai fatto per campare. E che oggi fai come tutti, solo che fai casino e il tuo nome è un valore a sé.

    Ma risponditi da solo: lo è a causa delle tue foto o del tuo personaggio, che è lavoro anche quello, ma è più cultura e parola che foto fotografata.

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