PHOTOGRAPHERS-AGGIORNATO-02

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[it]su cento persone che si definiscono fotografi, oggi, nel 2013, ci sono:

50% di fotoamatori assoluti, cioè di persone che non hanno fatto mai una fotografia se non per se stessi. non hanno neanche l’ambizione di essere professionisti, ciondolano in giro con la macchina al collo fotografando ció che capita davanti ai loro occhi. tutto perfetto, se non che si definiscono spesso photographer sul loro sito: come se uno a cui piace farsi gli spaghetti a casa si definisse chef.

20% di fotoamatori che pur avendo un altro “vero” lavoro  si atteggiano da professionisti, facendo dei veri e propri servizi tipo quelli per le riviste. trovano addirittura delle riviste (on-line, ovviamente) che i servizi glieli fanno fare (gratis, ovviamente). in cuor loro non si credono professionisti, ma da fuori, ad occhi superficiali, lo potrebbero sembrare. tutto perfetto, se non che si definiscono spesso photographer sul loro sito: come se uno a cui piacesse fare gli spaghetti a casa per gli amici si definisse chef.

20% di persone che per mille e una ragione (in verità sono sempre le stesse: appartamenti dei genitori in affitto, pensione dei nonni e dei genitori, ricchezza familiare…) non hanno problemi di soldi e fanno come se fossero fotografi professionisti. fanno “finta che”. gli piace credere e far credere di essere ció che non sono. ci sono vari gradi, che vanno ad esempio dall’andare nel backstage delle sfilate con l’ambito tesserino al collo (per fare fotografie che andranno dove?!?) a fare mostre, libri o addirittura riviste vere. si credono veramente professionisti, e più che altro gli altri pensano che lo siano: peccato che nessuno gli abbia mai dato un euro per le loro foto. tutto perfetto, se non che si definiscono photographer sul loro sito: come se uno avesse un finto ristorante, senza clienti, senza camerieri e pure senza cucina si definisse chef.

5% di fotografi professionisti che “scattano fotografie”. fanno fotografie sulle spiagge, matrimoni, cronaca… non posseggono e non serve alcuna cultura dell’immagine. fanno i fotografi assolutamente per caso, così come un altro fa il gommista. sono i primi di questa lista che vedono del grano. poco, ma qualche euro lo vedono, un po’ di più in meridione per i matrimoni. tutto perfetto, se non che si definiscono photographer sul loro sito: come se uno che ha la pizzeria si definisse chef.

3% di fotografi professionisti che lavorano ai margini del mercato vero, per riviste sfigatissime, per clienti sfigatissimi. il tutto a budget ridicoli. hanno poche spese e tirano avanti come possono. si definiscono photographer sul loro sito, e fanno pure bene. peró, noi lo sappiamo, è come se l’addetto alle salse del grande ristorante si definisse chef.

2% e poi ci sono gli chef.

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ho scritto di getto questo post con il telefonino, l’ho rimesso adesso a posto togliendo le maiuscole, che normalmente non uso qui sul blog.

vorrei solo aggiungere una cosa, anzi due:

-il mio non è un discorso meritocratico, uno fa ciò che vuole. sto solo descrivendo, a chi magari ha le idee confuse, com’è la situazione oggi dei fotografi italiani. non è un giudizio, non è un’opinione: i fatti sono esattamente questi che ho descritto qui sopra.

-ieri è mancato lo “chef” tra i più grandi, Gabriele Basilico. lui era ed è un grande intellettuale e un grande fotografo. pensateci bene quando usate la parola “photographer”: servono anni, studi, fatiche che non potete neanche immaginare. pensateci bene.

 

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SECONDO AGGIORNAMENTO

ovviamente mi fa piacere che ci siano tutti questi commenti: il fatto che se non altro abbia stimolato una discussione sull’argomento fotografia mi piace molto.

vorrei fare ancora un’ulteriore precisazione, è un argomento che vedo spesso citato nei commenti. (mi perdonerete se lo faccio qui e non nei commenti. ma d’altronde qui è casa mia e faccio un po’ quello che voglio… ;-)): il discorso di questo post non ha nulla a che vedere con una presunta concorrenza degli pseudo fotografi. assolutamente no! non me ne frega nulla! se alcuni clienti vogliono spendere due lire si meritano un lavoro da due lire. e non me ne frega neanche nulla della facilità o meno portata dal digitale: è un’evoluzione che nessuno (e certo non io!) può fermare. e che in ogni caso non ha neanche senso di fermare! il progresso è questo, e va bene così: porta anche infinite conseguenze positive che sono il primo ad apprezzare.

se arrivano le automobili e finisce il trasporto con i cavalli non serve assolutamente niente rimpiangere i cavalli. va bene così.

ma non è che chiunque guidi un’automobile automatica si può tranquillamente fregiare del titolo di cavallerizzo. quello no! (sì, mi piace fare le metafore)

con questo post ho quindi, lo ribadisco, semplicemente voluto dire come è la situazione di coloro che si fanno chiamare photographers oggi, nel 2013.

un’ultima cosa: notavo che, nella maggior parte dei casi, chi fa veramente il fotografo (e cioè guadagna dei soldi con questa professione) non si autonomina photographer sul proprio sito, mentre la maggior parte di coloro che NON fanno i fotografi ci tengono a mettere sotto il loro nome la magica parolina photographer: bizzarro, no?

(già avverto la rottura di coglioni che arriva: “ma qui sul blog c’è scritto settimio benedusi photographer!”. certo, c’è scritto e ci rimane scritto. per un semplice motivo: questo è un blog scritto dal punto di vista di uno che nella vita fa il fotografo. dichiaro l’argomento, non chi sono e cosa faccio io. ok?)[/it] [en]

in one hundred people that define themselves as photographers, today, in 2013, there are:

–  50% who are absolute amateur photographers, that is, people who have never taken a photograph if not for themselves. they do not even have the ambition to be professionals, they hang around with the camera around their neck photographing what happens before their eyes. its all good, except that they often refer themselves as photographers on their website: as if someone who likes cooking spaghetti at home would call himself a chef.

–  20% of amateur photographers despite having a “real” job pretend to be professional, doing real editorials like those we see in magazines. they even find magazines (online of course) that make them do editorials (for free of course). in their heart they do not believe to be professionals, but from the outside, to shallow eyes, they may seem so. its all good, except that they often refer themselves as photographers on their website: as if someone who likes making spaghetti for friends called himself a chef.

–  20% of people that for a thousand and one reasons (in all truth they are always the same people: parents’ apartment for rent, grandparents’ and parents’ pension, family wealths..) they do not have problems with money and they behave as if they were professional photographers. They “pretend”. they like to believe and pretend to be what they are not. there are various degrees, for example they go from going backstage at fashion shows with a pass around the neck (to take pictures that will be published where?!?) to doing exhibitions, books or even real magazines. they really feel professional, and more so others think that they are: pity no one has ever given them more than one euro for their photographs. its all good, except that they call themselves photographers on their website: as if someone had a fake restaurant, without clients, without waiters and even without a kitchen and called themselves a chef.

–  5% of professional photographers that “take pictures”. they take pictures on the beaches, of weddings, news.. they do not have and it is not necessary to have any image culture. they are photographers by pure chance, just like others change tyres. they are the first on this list that see some dough. very little, but they get a few euros, a little more in the south for the weddings. all good, except that they call themselves photographers on their website: as if someone who has a pizzeria calls himself a chef.

–  3% of professional photographers working at the edge of the real industry, for crap magazines, with crap clients. all accomplished with ridiculous budgets. they have very little expenses and they pull through as they can. they call themselves photographers on their website, and so they should. but we know very well that, it is if the guy serving the sauces in a great restaurant called himself a chef.

–  2% and then you get the chefs.

 

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coming soon

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187 risposte

  1. Giuseppe

    Non ho un sito, non mi definisco fotografo, mi piace fotografare. Questo post lo trovo semplicemente “snob” e di cattivo gusto. Penso che un bagno di umiltà farebbe bene a tanti di noi.

  2. Ricccardo

    Giuseppe, non c’e’ cattivo gusto. C’e’ verita’; e la verita’ tante volte e’ scomoda perche’ ci mette davanti alle nostre responsabilita’ e ai nostri comportamenti sbagliati. Nessuno che non faccia il fotografo riesce mai a capire questi discorsi , anche tra i miei conoscenti. Forse il bagno di umilta’ sarebbe il caso lo faceste voi, che siete del tutto al di fuori della professione , e non riuscirete mai ad agganciare certe dinamiche. Non ce l’ho con te sia chiaro…ma col tuo post. Spero la differenza sia netta per tutti.

  3. Andrea

    Ho letto e ritengo interessanti tutti gli appunti.
    Io apparentemente faccio parte della categoria del 20% di fotoamatori che pur avendo un altro “vero” lavoro si atteggiano da professionisti

    ma in realtà:
    1- faccio foto in giro per divertimento
    2- durante gli eventi dove partecipo per passione mia se mi chiedono le foto io poi le regalo perchè non è il mio lavoro, so di non farle perfette e anche per il punto 4
    3- ho fatto il sito per confrontar meglio le foto con altri “appassionati” come me che direttamente o indirettamente mi conoscono
    4- le firmo perchè mi è già capitato troppe volte (più di 10 in 2 anni) che veri professionisti della foto, fotografi professionisti e pagati pure troppo per ciò che fanno mi han rubato foto da internet oppure mi han rubato “la scena” per poi guadagnarci sopra….al chè siccome la cosa mi ha infastidito (io devo imparare da voi e non viceversa) cerco di proteggere ciò che faccio!!!! o così o i “fotografi professionisti” che inizino a pagare me e tutti glia ltri amatori cui rubano gli scatti! Ovviamente non generalizzo perchè mi è successo con 4 fotografi qui nella mia zona.

  4. Riccardo

    mamma mia!! mi dispiace moltissimo per questa orribile esperienza. E’ comunque una cosa stranissima che dei professionisti rubino le foto ad altri, che siano fotoamatori o altri pro. E ti e’ successo addirittura 4 volte!!! Non e’ che e’ gente che si atteggia a professionista, ma non lo e’….ti assicuro che un pro non ruberebbbe mai una foto ad altri, per il semplice motivo che non accetterebbe di mentire a se stesso dicendo in giro che una foto e’ sua mentre non lo e’. Diciamo per una questione di vita o di morte legata all’orgoglio. Cmq sappi che regalando le foto fai un danno sia a te stesso (la gioia di vedere le proprie foto pubblicate svanisce presto) , sia alla fotografia in generale perche’ dai cosi’ l’impressione a chi ti commissiona le foto che farle sia una scemenza e che sia alla portata di tutti. questo inevitabilmente crea un danno ai professionisti che devono lottare sempre piiu’ per far capire il proprio linguaggio e le proprie giuste posizioni. Al limite non regalarle….vendile facendo prestazione occasionale. Saresti felice se qualcuno facesse il tuo lavoro proponendosi gratis? il tuo lavoro diminuirebbe….dopo tutto e’ un concetto semplice. ciao…

  5. Andrea

    @ Riccardo
    nel mondo dei rally e delle corse di macchine in genere, ambiente che seguo io, ho sentito dire da professionisti che tra loro si rubano anche le memorie SD dalle macchinette pur di guadagnare qualcosa in più! Vanno a dormire con le SD sotto il cuscino e non le lasciano incustodite nemmeno in albergo.
    Ho anche visto una fotografa che con la scusa di dar consigli ad un mio amico alquanto ingenuo si è scaricata sul suo PC un paio di belle foto che lui aveva fatto…subito dopo per rabbia sono andato dal pilota presente nella foto e gli ho regalato le mie (simili se non uguali a quelle del mio amico) così non ci avrò guadagnato io ma neanche lei!!!!!

    Sul fatto della concorrenza sleale non penso sia così, perchè le mie foto son da consoderarsi “un ricordo” mentre le foto dei professionisti sono “arte” secondo me

    Io pian piano sto pensando di iniziar a chiedere qualcosa come “sponsorizzazione libera” giusto per le spese vive!!!!!

  6. Simone

    Riccardo, non metto in dubbio che tu, come molti professionisti e molti amatori, sia corretto e rispetti il lavoro degli altri. Ma da qui a dire che “un pro non ruberebbe mai una foto ad altri”… scusa, ma qui sbagli proprio! Le persone scorrette (o per malafede o a volte per ignoranza) ci sono in ogni campo, e se sono “pro” e vivono di fotografia non si fermano davanti ad uno scrupolo etico di copyright o di deontologia. Io, da amatore che non ha mai ricavato una lira dalle sue foto, non ho mai pensato di applicare watermark alle mie foto, finché non ho visto quanto fosse diffusa la pratica di cercare “su internet” foto “a basso prezzo” (leggi gratis). Ho visto una foto del porto del Giglio la sera del naufragio della Costa Concordia sbattuta su un’infinità di giornali nonostante fosse stata pubblicata su Flickr con nome cognome informazioni di contatto copyright e bottone per chiedere la licenza tramite Getty. La foto è questa (http://www.flickr.com/photos/62115832@N00/6694412005/), così almeno gli diamo un minimo di credito. Ammetto di averla usata io stesso sul mio blog, ma almeno l’ho citato; giornali, siti web e riviste di tutto il mondo non hanno fatto neanche quello.

  7. Riccardo

    Ragazzi evidentemente io frequento un altro ambiente, oppure sono fesso io….e’ chiaro che in ogni ambiente ci sono mascalzoni. Comunque sia siete dentro un sistema che alimentate voi stessi. capisco la passione, capisco tutto, ma come fate a non capire ad esempio che i giornali e le riviste ci sguazzano con le vostre foto su internet sui vari social ?? tutto cio’ accade perche’ siete attaccabili. Vi siete chiesti come mai stanno aumentando a vista d’occhio concorsi e concorsini fotografici da ogni parte? Semplice: per fare galleria a costo zero…e vi chiedono pure i soldi per partecipare!!! Cosi’ pure le redazioni dei giornali: l’altro giorno il sito dell’ansa invitava tutti a postare le foto della luna rossa. e giu’ tutti deficenti a mettere la proprie foto. Risultato? l’ansa ha le sue belle foto gratis , il fotoamatore ha il suo minimo attimo di gloria cosi’ puo’ dire agli amici che l’ansa gli ha pubblicato la fotina….e il professionista o si svende e si arrangia oppure deve chiudere partita iva e cambiare lavoro. le vostre foto migliori se proprio vi prude di pubblicarle rfiempitele di loghi e vietatene la pubblicazione! Una sola nota……mi chiedo solo dove stavano tutti sti appassionati fotoamatori ai tempi della pellicola….

  8. Riccardo

    per andrea….non capisci che il tuo chiedere pochi soldini solo per rifarti delle spese vive, fa in modo che il committente si rivolga a te e lasci a casa uno che ha avuto il coraggio di mollare tutto e fare il fotografo nella vita? faccio un esempio vero:
    Ho un caro amico che non ha voluto assolutamente smettere col suo lavoro e vuole continuare a fare il fotografo solo come 2° lavoro; una scelta che ho sempre contestato. ok. Per aleno 2 anni ha seguito per la FIPAV (federazione italiana pallavolo) tutte le partite; e gia questo lo trovo scandaloso che una federazione del coni si rivolga ad un doppiolavorista. Comunque le foto in effetti erano di ottimo livello e lui abbassava un po’ i prezzi per farsi prendere. Io lo criticavo…”non farlo, non e’ giusto”! apriti partita iva e mettiti nell’arena”! …Risultato: dallo scorso anno lo hanno sostituito con una ragazza fotoamatrice alle prime armi che chiede meno di lui. le foto pare che non piacciano nemmeno in federazione…ma costano pochissimo. capito o devo continuare?

  9. Andrea

    Per quanto riguarda i “clienti” o meglio “gli usufruitori” se uno paga poco o riceve gratis sa che deve accontentarsi. (e io lo ribadisco sempre!!!)

    Fin all’avvento del digitale ed ancora oggi i professionistiu secondo me chiedono troppo nel mondo della fotografia, Ricordiamoci che le foto e l’arte in genere non sono “indispensabili” per vivere. Porto l’esempio che chiedermi 20,00€ per 4 fototessere + il file che mi serviva per la campagna elettorale mi sembra eccessivo per neanche 10 min di lavoro cronometrati. Io ho un laboratorio mio e faccio ricami con un investimento di 60000 euro e affitti ecc ecc ogni mese e lavoro a 25,00€ l’ora, non di più!!!! Quella fotografa lavora a 120,00€ l’ora!!!!! Che espressione artistica ci ha messo per delle fototessere a 4,00€ alle macchinette in stazione del treno???
    Per quanto riguarda poi l’avvento del digitale e la perdita di lavoro per i professionisti questo credo sia una conseguenza della tecnologia che avanza. Da sempre ci son lavori che nascono e lavori che muoiono. O riducete i guadagni o pian piano morirete come mestiere, c’è poco da fare.

    E poi ripeto anche sabato il fotografo accreditato per la gara, nonchè colui che poi fa gli articoli sulle riviste specializzate, mi ha rubato “la scena” e la ha usata come copertina dei suoi album in Facebook e non solo per far propaganda del suo lavoro. Peccato che poi io essendo più giovane ed essendo del settore abbia fatto scatti meno artistici ma più interessanti per i piloti e navigatori ed adesso inizino a chiedermi le foto. Cosa devo fare???? Per ora “rubo” il campo a chi mi ha rubato la scena e poi vedrò!!!! Occhio per occhio e dente per dente!!!! Lo stesso fotografo alcuni mesi fa ha rubato tutto un set di 3 giorni di lavoro ad un mio amico e se lo è fatto suo, con la scusa che lo ha fatto entrare nel gruppo rallyart!!!!

    Dalle prossime volte chi mi chiede il “servizio” chiederò 30,00€, visto che ho chiesto a uno di darmi qualcosa come “sponsorizzazione” e lui non mi da nulla ed ha avuto le foto gratis, ma non di più, perchè come lavoro non vale con la mia esperienza e la mia attrezzatura…..sta a voi far capire che voi avete attrezzatura, capacità ed esperienza superiori e che chiedete di più per questo!!!!! altrimenti vi adattate al nuovo mercato.

  10. Riccardo

    ecco il punto. non sapete di cosa parlate…pero’ parlate. Quella fotografa che ti ha fatto le foto tessera non guadagna piu’ di te ti assicuro. Tu fai i ricami e hai un lavoro continuativo, i fotografi devono suddividere cio’ che guadagnano pure per i mesi che non lavorano e a conti fatti, ti giuro il guadagno orario e’ come il tuo se non pure piu’ basso. Io da fuori posso pensare che fare il fruttivendolo al mercato sia un lavoro scemo, senza problemi…ma quel minimo di cultura e apertura mentale che sono riuscito a procurarmi negli anni, mi fanno pen sare 10 volte prima di dare giudizi su lavori e situazioni che non consoco, di cui nonn so i retroscena. Chissa’..sicuramente anche vendere la frutta al mercato ha le sue rogne , i suoi problemi e le sue durezze.Ho capito col tempo, che da fuori non si ha una giusta posizione e mancano parecchi dati per poter giudicare. Cosi’ come non giudico il tuo lavoro, mi piacerebbe ricevere la stessa cortesia. Vorra’ dire che mi faro’ prestare la macchina da cucire da mia madre e mi mettero’ nella tua zona a fare il tuo lavoro a nero, neri ritagli di tempo…ovviamente a molto meno perche’ non sono esperto e bravo. Ci scommetti che parecchi deficenti attirati da un prezzo piu’ basso ti fanno abbassare il fatturato? E’ una questione di onesta’ con noi stessi. Tu sai benissimo che li non ci dovresti manco stare a vendere le foto perche’ non e’ il tuo lavoro. non l’hai scelto. oggi ti senti autorizzato solo perche’ il digitale ti da una certa sicurezza in piu’…(che poi ti posso dimostrare che fare foto in digitale e’ mooooolto piu’ complesso che in pellicola); quel fotografo che vi ruba le foto e’ un ladro e io glielo andrei a dire davanti a tutti. Ma rimane il fatto che voi cosi’ entrate nella vita delle persone che hanno fatto una scelta netta nella vita. Cio’ che tu togli si tramuta in un viaggio in meno…in un paio di scarpe in meno per il figlio….nel fatto di non potersi cambiare macchina. tutto cio’ solo perche’ voi dilettanti vi dovete divertire la domenica. Sai quanti ne conosco che si mettono in malattia dal lavoro per andare a fare i fotografi a nero?? ma che siamo impazziti? sai quale e’ il giusto atteggiamento? la fotografia e’ un lavoro? allora mi vendo e ci guadagno con parita’ iva. la fotografia e’ un hobby? faccio le mie fotine e mi dileguo, senza rompere a chi sta lavorando. Forse e’ la pista che non dovrebbe farvi entrare come accade negli impianti seri. e cmq non e’ solo un discorso della fotografia….esiste la stessa piega con i dj…..i grifici e tutti gli altri lavori dove la tecnologia ha dato una mano a gente incapace che sa di esserlo. Ripeto; dove eravate se siete cosi’ bravi prima della prima digitale? Ci serve solo un po’ di onesta’ e ordine sociale in questo paese. Tanto sono strasicuro che non ti ho convinto, ma non perche’ non capisci…e’ che non ti va di capire. Ti fa troppo comodo arrotondare la domenica

  11. Andrea

    TUTTE le spese citate le ho pure io nel mio settore. La differenza forse è che la tecnologia ancora non può permettere ad un privato di fare ciò che faccio io. O meglio le donne a casa si fan dei ricami da sole ma non mi arrabbio per questo. Se c’è qualcuno che fa ricametti con le macchine casalinghe non mi arrabbio. Io faccio il mio e non mi lamento anzi, tanto so che la loro qualità è più bassa!
    Poi io non prendo soldi dalle foto quindi non faccio nero. E le foto che “regalo” sono per 5/6 eventi all’anno e lo faccio per la maggiore in manifestazioni spinte dal volontariato.
    Va accettato ripeto che la tecnologia ci consenta questo e non è giusto criticarci. La fotografia sta perdendo “la nicchia” per guadagnarci sopra, tutto qui.
    Quando sono uscite le macchine fotografiche a fine 800 la stessa cosa è successa ai pittori professionisti, che dopo secoli e secoli sono spariti in brevissimo tempo come “professionisti” perchè i fotografi facevano meglio ed in meno tempo. Ma i pittori non sono spariti, fan quadri solo per passione e qualcuno vien pure pagato per alcuni quadri!
    Quindi non dovete dar la colpa a noi ma al sistema, alla tecnologia, al momento storico. O lo accettate o altrimenti dovremmo tornar alla pittura e voi dovreste sparire comunque!!!!

  12. Simone

    “dove eravate se siete cosi’ bravi prima della prima digitale?” Meno male che parli di apertura mentale! Prima della prima digitale, io facevo la seconda elementare – ma forse parli di quelle dei primi anni duemila, quando avevo 15-16 anni. Sono poco più vecchio di quelli che oggi chiamiamo “nativi digitali”, quindi evidentemente non sono abbastanza bravo da essere diventato un professionista della fotografia con l’analogico!

    Battute a parte, mi sembra che qua ci sia un bel muro contro muro. Riccardo, hai ragione quando parli dei costi e del lavoro che viene rubato. Il digitale ha abbassato le barriere di ingresso un po’ ovunque, coi risultati che tutti conosciamo (il famoso “mio figlio mi fa il sito con 50 euro”). Ma lo stesso discorso potremmo farlo sulla concorrenza sleale non dovuta al digitale! Quando i cinesi (sì, sto generalizzando!) vendono i vestiti “da sera” a 10 euro, è chiaro che i materiali sono infimi e la fattura è scadente rispetto a una gonna di sartoria che ti costa 150 euro! Ma in quel caso la concorrenza è legittima, il mercato fa le sue leggi e va bene così! Invece se io, fotografo della domenica, riesco a strappare una soddisfazione e a vedere pubblicata una mia foto sono un insolente che ha slealmente rovinato un professionista da qualche parte!

    So che il vero problema non è quando io singolo do una foto gratis, ma quando milioni di singoli dilettanti vendono foto magari neanche tanto belle. Io stesso, dopo che mi era *stato chiesto* di mandare alcune mie foto ad un giornale, vado a leggere quel giornale e ci trovo una sola delle mie foto molto ritagliata in mezzo a sei (!!) altre scattate con un cellulare e pure storte! Capisci che anche per me in quel caso c’è stato un investimento di tempo e di impegno che è andato in fumo; certo, il mio pane quotidiano non dipendeva da quello, però non è neanche quello che mi ripaga le spese per l’attrezzatura.

    In fin dei conti credo che in un mondo in cui tutti siamo corretti il problema non ci sarebbe: i dilettanti si prenderebbero qualche (meritata, ma dovrebbe esserlo davvero) briciola, e i lavori “seri” sarebbero lasciati ai professionisti. Chi rovina il gioco sta da una parte e dall’altra – e dall’altra ancora: i clienti!

  13. Andrea

    Infatti io sto sul mio e non disprezzo il lavoro dei professionisti. Non mi permetto neanche di far loro concorrenza. Io come ho già ribadito faccio per me e poi se per sbaglio qualcuno mi chiede allora regalo. Ma non mi pubblicizzo come fotografo anzi!!!! Mie foto son finite solo in un sito di gare di fuoristrada ma perchè l’anno scorso non c’era nessun professionista. Quest’anno sicuramente non verranno pubblicate perchè il professionista c’era e io mi son “messo da parte” o meglio non le ho date. Inoltre io se vedevo lui nei paraggi mi spostavo per non dargli fastidio….anche se poi lui come mi ripeto mi ha rubato la scena!!!!!

    Poi al raduno delle vespe nella pro loco dove son consigliere oppure al raduno fuoristrada organizzato dal club cui son socio è ovvio che faccio io le foto, ma perchè sono associazioni che vivono di “sponsor” e non han soldi da spendere. Certo che se un professionista si accontentasse per queste realtà di fare un servizio solo a 50 o 100 euro allora se li porterebbe a casa e sarebbero sempre buoni visto che a fine anno devono pagare tanti soldi di partita iva tasse ecc ecc! Ma se invece con la scusa delle tasse chiedono tanto e non scendono mai col prezzo è ovvio che nessuno li chiama!

    Io penso che non io, ma altri fotoamatori han fatto e faran foto meglio di certi professionisti e meritano il loro spazio nel mondo dell’arte e non van criticati assolutamente.
    Nel mondo del business se un ragazzo col cellulare ha avuto la capacità o fortuna di esser nel posto giusto al momento giusto va premiato pure lui, ha saputo cogliere il famoso attimo!
    Nei rally i professionisti fan le foto da manuale, fan vedere numero macchina e sponsor, ma spesso il pilota preferisce aver la foto di lui che si gira, che fa l’incidente piuttosto che lo sponsor. Ma il professionista rischia la vita mettendosi in posti strai
    Un appassionato di fotografia dovrebbe pensare ed apprezzare queste cose, il professionista che pensa solo al guadagno invece vede solo la parte negativa!

  14. Riccardo

    gia’ vi stimo per cio’ che avete scritto. c’e’ verita’ e buon senso…anche se non sono da’ccordo su tutto. ma e’ impossibile esserlo

  15. Luca

    @Andrea
    Caro Andrea, non sono per niente d’accordo con quanto sostieni.
    Le fotografie dei professionisti non vanno pagate perché sono artistiche, ma perché frutto di un lavoro. E come tutti i lavori è giusto che siano rispettati e ricevano un compenso.
    Se trovassi un altro che fa il tuo stesso lavoro, ma lo fa perdendoci, o gratis, solo perché ha altri incassi, tu che cosa faresti?
    Bene… allora lasciamo che la fotografia, con la sua storia e tradizione, sia portata avanti da gente che fotografa a tempo perso, con la loro bella macchinetta da 3000€ e il 70-200 che fa figo… click click click…
    “Ti devo qualcosa?”
    “Ma no figurati… è stato un piacere….”
    Buona notte.
    Luca

  16. Andrea

    @ a tutti i professionisti

    Innanzi tutto io ho investito 600,00 euro in una macchinetta usata con un 18/55 e un 75/300. A prescindere da ciò la ho un’attività pur io e so come si manda avanti un’azienda e ribadisco o accettate di chiedere qualcosa di meno e cambiate il vs modo di lavorare o sarà sempre peggio per voi perchè prima che con noi vi scontrerete con la tecnologia che vi farà da parte sempre di più!

    Cito altri lavori quali giardinieri o imbianchini stan vivendo il vs stesso problema, ma loro ovviano al problema facendo lavori che un pensionato o un disoccupato non possono fare assolutamente, come dipingere le pareti esterne dove serve un’impalcatura oppure procurando piante particolari e proponendosi per “creare” un bel giardino! Su lavori semplici ormai sanno che non han da competere con gli altri!

    Io le foto che regalo è perchè le ho a costo zero tanto le avrei fatte comunque ed invece di custodirle gelosamente per me le regalo. Facendo così possono usufruirne anche altri. Ma sapete cosa se ne fanno gli altri delle mie foto? Le guardano una volta o due e poi le archiviano quindi? nessuno finora ne ha stampata ed appesa una in salotto!

    Voi dovete fare le belle foto per gli album o per appenderle, voi dovete fare mostre. Lo fate, bene, non lo fate allora scusate ma state investendo male nella vs attività! Quando consegno una maglia ricamata o stampata poi viene usata e riusata finchè non viene buttata, e questa è la mia soddisfazione, oltre che quella economica anche perchè ho fatto un buon lavoro. Fate la stessa cosa???

    scusate lo sfogo ma invece di prendervela con noi e dar la colpa a noi fatevi un esame di coscenza e capite dove sbagliate voi. Facile dar la colpa agli altri!!!!

  17. Riccardo

    scusami andrea, man non conosci le dinamiche che stanno dietro al lavoro di fotografo, e dici cose inesatte. ripeto ripeto e ripeto che regalando le foto tu di fatto entri a gamba tesa in un campo che non ti compete che non e’ cosa tua. Regalare le foto crea un danno, ma siccome non lo crea a te continui a farlo. E’ un punto di vista egoista. Per quanto riguarda la tecnologia, ..ti assicuro che non ci fa paura. Solo un cretino puo’ pensare che le foto si facciano con la tecnologia. Oramai in certi ambienti nessun professionista e’ presente poiche’ sa che non venderebbe, e sai perche’? perche’ e’ pieno di cariole di fotoamatori che regalano le loro fotine. Avete di fatto creato un buco, un danno a persone che non vi avevano fatto niente. Prova ad andare a scattare foto in una pista di motocross!! ci sono minimo 10 appassionati che scattano foto piu’ o meno decenti…ma sono gratis!! Con una scorrettezza tale non c”e’ battaglia. Io le foto non le posso regalare senno’ non mangio. Ma e’ davvero un concetto difficile da elaborare? Per quanto riguarda i prezzi lo ho gia’ spiegato e fai finta di non capire…ti ho anche postato un video di Tomesani del tau visual che spiega a chi e’ estraneo al campo i motivi dei prezzi. Non conosco fotografi ricchi. chissa’ perche’?……SVEGLIA!!!

  18. Andrea

    Le foto oramai si fanno con 4 concetti di teoria e se uno vuole con la tecnologia! Soprattutto se uno è portato!!!
    E voi per primi lo insegnate perchè le vostre foto sono per la maggior sempre rielaborate e corrette con Photoshop e nessuno di voi può negarlo!!!!!! Dove sta la bravura? Nel saper mettere nel posto giusto il soggetto? Con la definizione che avete potete ritagliare dopo le foto, nel saper cogliere il momento? mettete assieme 4 foto diverse….quindi????? quindi la tecnologia aiuta eccome!!!!! Non vedo in giro in nessuna rivista o in nessuna mostra una foto pura!!!
    Conosco di persona una modella che quando la vedo in foto manco la riconosco, e ci son tanti vs colleghi che la fotografano!
    Foto “originali” scattate e consegnate non ne esistono praticamente più. Io non rielaboro foto se non alcune per divertirmi!
    Egoista è dire che “io son bravo e lo faccio per mestiere”, tu non lo fai per mestiere vattene o mi porti via il mangiare ecc ecc!!!! e poi mi trovo su flickr una foto MIA con il nome di un’altro, o la copertina di un professionista che ha fatto la foto perchè gli ho dato l’idea io….ma non posso chiedergli i danni perchè non son nessuno!!!!
    Ad un mio amico han rubato una foto, ha chiesto spiegazioni al fotografo ed ha rischiato querela. Essendo minorenne ha lasciato stare ma io ho sovrapposto le 2 foto ed ho visto che era la stessa!!!! e quindi????

    Se in certi settori non ci son più professionisti è perchè ormai lì non servono più o forse prima erano sprecati e non solo perchè gli altri le dan gratis!

    Anche nelle aziende ormai i titolari si arrangiano per farsi le foto e i banner pubblicitari, ai grafici dan le foto e le idee e i grafici terminano di rielaborare cose già impostate!!!! Quindi? E’ sbagliato anche questo? No tanto una fotina diventa foto con photoshop!!!!

    Mi ripeto i vostri predeccesori han mangiato grazie al vs lavoro, voi avete la sfortuna di viver nel momento sbagliato per il vs settore!!!!! sommiamo anche che c’è crisi e il gioco è fatto!

    Voi siete professionisti e le cose dovevate vederle prima di noi, quindi dovevate capire prima cosa sarebbe successo! Chi di voi lo ha capito ora spazia in altri ambiti sempre della fotografia e ci guadagna, chi viveva negli allori e pensava di esser in una nicchia e di esser un superfotografo ora piange!!!!

    Io son sempre informato di tutto e se vedo che qualcosa mi potrebbe far concorrenza la faccio mia così apro nuovi spazi e nuovi mercati. Son partito da ricamatore ma faccio stampe tranfert e in digitale e mi appoggio ad una serigrafia per il resto!! Non sto qui a piangere perchè altri fan tranfert e mi portan via lavoro oppure se qualcuno si fa le stampe a casa con le carte apposite, dò lo stesso servizio con qualità a costi “ragionevoli” ma guadagnandoci sempre!!!
    Fate così anche voi! Non sapete farlo? Chiudete e fate anche voi i fotoamatori, il professionismo non fa per voi! Ormai il settore è ristretto “ai famosi” per grossi guadagni e per i servizi matrimoniali o sviluppo foto siete in centinaia e centinaia, anche troppi. E date la colpa a noi!!!!

    I video son fumo negli occhi perchè io son artigiano ed ho le stesse identiche problematiche vostre, ma sapete cosa faccio io??? Mi faccio pubblicità, investo e mi faccio conoscere in giro anche a mezzo delle “fotine”
    Investite in queste cose e avrete un tornaconto! Chiedeti di aiutarvi invece di denigrarci e di insultarci se ci vedete in giro! Mi vedete ad un rally mi date 50/100 euro e vi dò tutte le foto e fatene quello che volete…se invece mi insultate, mi rubate le scene ecc ecc io poi vi faccio concorrenza sleale, ma ve lo siete cercato voi!!!

    Mi ripeto non ce l’ho con voi ma basta piangervi addosso! voi piangete, altri vostri colleghi nel frattempo stan facendo i soldi grazie alla vostra pausa pianto e gente come me che non prende soldi e quindi non fa nero non potrete fermarci perchè non facciamo niente di male!

  19. Simone

    Io penso che in fin dei conti il vero problema sia la mancanza di educazione alla qualità, e che questo sia vero soprattutto per il pubblico. Intendiamoci, c’è chi lavora bene e chi lavora male sia tra i professionisti sia tra i dilettanti. Però…

    Fino a un anno fa circa, ero un autodidatta puro in fotografia, e mi sono scappate delle gran belle foto, delle quali sono orgoglioso ancora adesso. Ma da quando ho visto un esperto fotoreporter, che ora lavora nella mia città, fare delle letture portfolio, il mio modo di valutare la fotografia è cambiato da così a così – e non ha neanche giudicato le mie foto ma quelle di altri! Da qualche mese sto frequentando un corso presso di lui (non lo nomino, ma con un po’ di ricerca sarebbe facile identificarlo), e non so dire quanto – non sta a me dirlo – ma mi sembra di essere decisamente migliorato, se non altro perché adesso ragiono molto di più sia nel momento di scattare sia in post-produzione.

    Con questo cosa voglio dire? Che io stesso, che pure “facevo foto” e mi informavo da tempo, ho scoperto un nuovo modo di lavorare e di valutare il lavoro mio e altrui nel momento in cui sono stato educato alla qualità. Prima, per ignoranza o scarsa educazione, avrei lodato una foto che pure mancasse di alcuni requisiti fondamentali di una foto *bella*. Come lo facevo io, anzi anche di più!, lo fa il pubblico, tanto più nell’era dei social network in cui qualunque sprovveduto (termine che uso in maniera tecnica e senza intento offensivo) può vomitare lodi e complimenti più o meno a caso.

    La vera discriminante dovrebbe essere tra chi lavora bene (produce belle foto) e chi lavora male (produce foto brutte). Se i lettori di un giornale fossero effettivamente critici nei confronti delle brutte foto pubblicate su quel giornale, alla redazione non rimarrebbe altro che rivolgersi a fotografi migliori, i quali allora potrebbero farsi pagare nel modo giusto. E non sarebbe un problema se un fotoamatore ogni tanto facesse un servizio al posto di un professionista, perché tanto la gente saprebbe che se si vuole un bel servizio un professionista sarebbe in grado di garantirlo.

    Quello che accade in realtà, come si diceva anche in un altro commento prima, è che la Federazione Italiana Pallavolo dà l’incarico al primo che si offre gratis, col risultato che le foto sono brutte, ma chi se ne frega, sono gratis. Se le foto sono brutte dovrebbero essere considerate un danno, non pensare che tanto la gente non capisce – avendo pure ragione, perché tanto una foto di Cristiano Ronaldo farà vendere qualsiasi giornale anche se fosse completamente sbagliata.

    Oltre a questo, il fotografo professionista dovrebbe essere garanzia di lavoro fatto bene (ma anche qui, sarebbe necessario che tutte le parti coinvolte sapessero cosa vuol dire “fatto bene”). Il fotoamatore può fare delle foto stupende, e magari se gli chiedi di farti un certo servizio può farlo bene, ma se vuoi essere sicuro di avere un bel servizio nel giorno tale nel posto tale dovresti poterti *affidare* ad un professionista – magari il fotoamatore quel giorno va a sentire un concerto o a farsi una nuotata al mare. Così dovrebbero stare le cose, se il pubblico fosse educato e i professionisti fossero affidabili (ovvio che le mele marce ci sono sempre, ma verrebbero scartate da clienti competenti).

  20. Riccardo

    Simone hai fatto una analisi pressoche’ perfetta. ti stimo. Andrea se pensi davvero che le foto si facciano con 4 concetti di teoria e tanto PS….allora sei talmente lontano dalla footografia da non poterne percepire neppure l’odore. Studia tanto prima di parlare. Cio’ che dici e’ del massimo qualunquismo possibile. Ti ringrazio per averci chiarito le idee. Credo che con questi tuoi requisiti culturali fotografici, la conversazione non abbia senso. Ti saluto e ti auguro di scoprire il vero mondo della fotografia.

  21. giuniro

    Uno dei problemi di questa professione è che chiunque può definirsi fotografo, perché temo che per essere fotografo non serva sostenere esami o iscriversi ad associazioni di categoria o ordini professionali.
    Chiunque può entrare in una pizzeria e cercare lavoro come pizzaiolo, così come chiunque può lasciare in giro volantino in cui si offre come fotografo per matrimoni o cheneso. Difficilmente, questo 98% di persone che descrivi abbastanza bene, si offrirà di operarvi di appendicite o di difendervi in una causa penale, un motivo ci sarà.

  22. bù!

    sei esaurito. fai il fotografo tu che ti puoi fregiare di esserlo e scrivi meno cavolate tipo questa che fa il pari con i 10 consigli per essere glam che si trovano nelle riviste da parrucchiere, tu che non sei un filosofo e ti improvvisi tale. Non fare il blogger tanto per attirare seguaci e promuovere invece solo la tua attività, per gli sfoghi c’è l’analista.

  23. settimio

    caro Bù! ma perché?!? perché devi scrivere un commento mettendo come tua mail misonorottoilkarma@husmail.com?!?
    perché per criticare bisogna essere anonimi?!? faccio così paura?!? io AMO le critiche, qual’è il senso di scrivere in anonimato?!? non pensi che le tue critiche (legittime!) perdano inevitabilmente forza?!?
    grazie! Settimio

    (PS: come si vede il mio sito dallo schermo dell’iPhone? qui a Milano avevi una buona connessione e riuscivi a vedere tutto bene?!? vuoi che metta qui anche il tuo numero a cui arrivare direttamente a te?)

  24. herbert

    Ciao Settimio solo una considerazione: qual’è è errore, qual è è corretto. Come è corretto quello che scrivi a Bù. Siamo liberi, possiamo evitare di leggere e di seguire persone che non ci piacciono.

    Oltre ad essere un marinaio, sei pure un segugio … la prossima campgna è tua?

  25. settimio

    @herbert
    hai ragione, scrivere qual è con l’apostrofo è un errore. ti ringrazio!

  26. Maurizio

    Mi trovo abbastanza d’accordo con il senso del topic; se uno vuol mangiare hamburger e patatine spendendo due lire va benissimo il McDonald’s, per qualcosa di più ricercato forse ha senso recarsi altrove invece. Il compenso per la “prestazione” evidentemente è abbastanza differente, così come è giusto che sia.

    Parimenti, trovo un pizzico curioso (se non divertente) leggere chef (in rete) che si lamentano del garzone che gli ruba il lavoro .. Lo chef, in quanto tale, fa lo chef e propone un prodotto qualitativamente da chef; il garzone fa quel che può .. e la differenza è (o forse “dovrebbe essere”) chiara a tutti.

  27. Marco

    I motivi esposti nel post li condivido tutti al 1000×1000 un pò meno nella forma con cui sono stati esposti…nei commenti, a sprazzi trovo che esista qualche lucida verità e molta approssimazione.Penso che tutto questa lo abbia creato non tanto l’evoluzione della fotografia digitale, che ha soppiantato il mondo dell’analogico,quanto lo sviluppo dei mezzi di diffusione delle immagini(ci sarebbe da fare un lunghissimo discorso,partendo dall’inizio della fotografia “professionale”).E seconda ma non secondaria ragione,la mancanza di cultura delle immagini e carenza della regolamentazione di legge che non ha ancora preso atto di un mondo che è totalmente cambiato(ancora ci si rifà a normative create durante il ventennio fascista).Per comprimere il discorso al minimo sindacale,penso,che bisognerebbe obbligare per legge per legge a pagare il bello e massacrare il brutto(tanto più se veicolato da editori,industrie ec.).Inventarsi parucchiere senza averne le capacità è raro che accada perché “il mercato” punirebbe immediatamente lo sciagurato che ci provasse,purtroppo la stessa cosa non capita con la fotografia(ma il discorso riguarda moltissime forme d’arte).Quindi il colpevole va trovato nel mercato e nelle sue regole.
    Ps: sono un professionista di mezza tacca,massacrato dal neomondo amatoriale,qunidi non faccio testo ne per chi ha scritto il post ne per chi ha commentato.

  28. vittorio

    Divertentissimo,ti prego dai un’occhiata al mio sito e dimmi in quale categoria mi metteresti,visto che non mi ritrovo in nessuna di quelle descritte!

  29. Denis

    Mah… ho letto un po’ di commenti… sinceramente da “scattino” quale sono dico alla fin fine una cosa… se un presunto professionista o tale (prendiamo per esempio il padrone di casa 😀 ) si fa dei problemi che le foto che faccio IO possano rubargli il posto… la cosa mi sconcerta non poco e le possibilità sono 2 alla fin fine :

    1. sono bravo quanto lui (aahahahah manco nei sogni più sfrenati dai)
    2. lui è “bravo” quanto me (e non è una bella cosa)

    quindi riassumendo se tu professionista con appunto anni di studi ecc ecc ti preoccupi per uno come me vuol dire solo che hai sbagliato mestiere in quanto come attrezzatura, competenza esperienza IO non dovrei essere in grado di dare pensieri a nessuno che VERAMENTE vuol considerarsi serio… in caso opposto detto papale papale è meglio che “affondi”.. nel mio lavoro vero SO (modestia stacippa) di potere tenere testa o insegnare a moltissimi quindi non mi preoccupo per nulla, la qualità poi si vede….

  30. settimio

    @denis ma dove avresti letto (o, meglio, intuito) che io sarei preoccupato che tu mi potresti rubare il posto?!?

  31. daniele

    Leggo il tuo blog quando ho tempo (poco in realtà) … a volte sono d’accordo e altre no, ma questo non importa e non commento perchè preferisco leggere (e riflettere) che scrivere.
    Voglio solo dire una cosa che magari potrebbe far pensare qualcuno … hai nominato Basilico … fotografo da 40 anni più o meno e qualche anno indietro, ad una sua mostra e in particolare davanti a una sua fotografia apparentemente banale, ho percepito qualcosa che mi ha portato a rivedere tutto il lavoro fatto fino a quel momento e a intraprendere un cambiamento radicale con la mia fotografia.
    Il motivo di questa mia reazione è stato di certo molto personale, ma questo non incide sul concetto .. fotografare è come scrivere e se hai poco da dire è inutile che scrivi.
    Tutto qua.

  32. Quintiliano

    Certo che tra lo chef e la pizzeria c’è TAAAAAAAAAAANTA roba Settimio. La trattoria, l’osteria, il bar. E se “photographer” fa figo, ci sono i “fotografo”. Più onesto? Non scrivono “fotografo strafico di moda di Milano”. Pensa a tutta la gente in bottega di provincia che fa i ritratti di famiglia e tutte quelle cose li che fanno la maggior parte dei fotografi. Fotografi: quelli della storia della fotografia, quelli col baracchino trainato dai cavalli, in versione moderna. Tu definisci Chef solamente quelli come te. Ma di “cuochi” che non sono chef (capi) se non di sé stessi, che le salse se le preparano da soli (e gli chef questo lo hanno sempre fatto, prima di essere CAPI, questo significa chef) e che non hanno bisogno di un committente coi soldi (è quasi uguale al riccone del tuo esempio che si masturba con la fotografia) né di budget stratosferici per produrre fotografia di ottima qualità e professionale. E non uso questo termine a caso, lo odio. Ma è un LAVORO e quindi non sempre fare i fighi e spassarsela corrisponde al termine.

    Il fotografo è un fotografo anche se fa le festine dei bambini. Forse per dare le stellette ai “GRANDI fotografi” tu usi l’inglese. Ma è solo inglese.

    Per cui: ripercorri tutta la storia della fotografia, sia di moda che NON. Ora… solo lo “chef” è “photographer” … oppure semplicemente dimmi:

    cosa devo fare esattamente per non usare indebidamente il termine “fotografo”

  33. Franco

    Hai dimenticato una categoria ti deve essere sfuggita una categoria che comprende il 98% dei fotografi “CHEF” e sono quelli che pur facendo tutto sommato solo foto si atteggiano a salvatori dell’ umanità. E a volte capita di ritrovarseli a parlare dei massimi sistemi magari in televisione o sui giornali quando sarebbe meglio parlassero solo di “belle” foto a fondo bianco
    (Ogni riferimento a fatti o cose e puramente casuale ☺) auguri a tutte quelle persone che sentono il bisogno di produrre un immagine da quello che vedono, comunque si vogliano far chiamare

  34. ugo

    ogni tanto mi rileggo questo splendido post, e non scherzo, per vedere se sono riuscito a cambiare categoria. eheh… dai commenti si evince proprio una cosa, che molti non capiscono il danno che fanno alla fotografia stessa: “lo faccio per passione, lo faccio per divertimento… le foto le regalo” ma vi leggete? andate a fotgrafare eventi per divertimento? che divertimento c’è nel fotografare un evento? l’unica cosa che fate è di educare gli enti, gli organizzatori, i piccoli clienti che troveranno SEMPRE qualcosa di gratis, che la vostra fotografia non vale più di un divertimento di mezza domenica… e quindi potete anche non firmare le vostre “richiestissime” foto perchè siete voi stessi che non date loro alcun valore. I cuochi (per restare in tema) che fanno i fotografi per passione si sentono nel giusto a fare fotografie , però se qualcuno inizia a cucinare gratis ad eventi o clienti vari si incazzano eccome… i pasticceri clandestini che piano piano iniziano a togliere un cliente qua e uno la, iniziano a dar fastidio…eppure anche loro lo fanno per passione… perchè si divertono, per avere l’approvazione!, per arrotondare. ormai ci sono così tanti “photographer” in giro che non fa più neanche scena dirlo… “ah, si, anche mio figlio”.
    io dove sto? io sto tra quelli che non hanno avuto la fortuna di poter iniziare in tempi non sospetti, e mi sarebbe piaciuto tanto, ma continuo ogni giorno a cercare di crescere, migliorare, con l’unica consapevolezza di portare a termine i miei incarichi e lasciare soddisfatti i miei clienti, pochi o molti che siano. Questo atteggiamento credo faccia di me un professionista serio, che poi possa definirmi fotografo, si, penso di si… chef… ASSOLUTAMENTE no. ma anche di CHEF ce ne sono pochi e non sono per tutti, ma allo stesso tempo ogni trattoria, ristorante ha il suo cuoco che si guadagna la sua pagnotta facendo lo stesso mestiere.

  35. Fruttolina

    Qui: http://smargiassi-michele.blogautore.repubblica.it/2012/03/05/la-fotografia-dei-non-fotografi/

    “…si intitola Io non sono fotografo, schermitura ricorrente delle decine di testi lì raccolti di artisti, scrittori, personalità che coltivarono la passione privata per la fotografia.” –> PASSIONE, ok? Non significa che ti strappi i capelli dalla sofferenza. Significa che ti appassiona. Come l’amante appassionato. L’amore fa soffrire, l’amante appassionato è chiaro a tutti cosa stia facendo. Non soffre. E pure quello che lo fa per vocazione… ha la vocazione: non può farne a meno, come i maschi di guardare i culi. Non soffrono se non li guardano.

    Solo per UGO: per divertimento, si. Per passione si. Come dice giustamente Smargiassi, la fotografia è SOLO INCIDENTALMENTE una professione o una vocazione. Proprio come farsi lo shampo, truccarsi.

    E cucinare.

    Il fotografo è il cuoco.

    E “fare scena” non so proprio come possa venirti in mente per parlare della dignità di un mestiere.
    Devi essere BRAVO per “fare scena”. Vi piacerebbe, a tutti quanti, che il sostantivo “fotografo” significasse quello che piace a voi altri. E invece no, tié. Significa che fai le foto. E basta.

    Fai le foto: sei fotografo.
    Fai le foto e ti pagano. E’ un lavoro.
    Ti pagano in nero: 0) fai le foto, sei fotografo. 1) ti hanno pagato : quindi è un lavoro 2) è in nero: non sei a posto col fisco, hai commesso un illecito. Nessuna delle cose nega l’altra.
    Hai fatto fattura paghi le tue tasse: sei fotografo professionista e in regola.
    Sei chef? Sei bravo?
    Ah questa è un’altra faccenda.
    Sei photographer?
    Madicheccazzostiamoparlando?
    Sei “toilet washer” ? Ti incazzi, in quanto nettacessi, se arriva il “toilet washer” e si fregia di questo altisonante (o ridicolo, a seconda se sei anglofilo o no) titolo?
    Mavadarviaiciap 😉

    FRANCO: di cosa possa o non possa parlare la gente non credo lo possa decidere nessuno. Né io, né tantomeno tu. Dei massimi sistemi dovremmo parlare tutti; certo questo ci richiederebbe un intenso studio della filosofia, che in generale si occupa della VERITA’. E per farlo dovremmo tutti quanti e tutte quante occuparci anche di filologia. Per non sparare cazzate mentre pensiamo di parlare delle cose.

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