conferenza IED

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[it]qualche giorno fa sono stato gentilmente invitato da roberto tomesani a tenere una “conferenza” allo IED, l’istituto europeo di design.
onestamente è sempre un piacere parlare, non tanto per “insegnare” qualcosa a qualcuno, ma soprattutto perchè parlando si chiariscono le cose soprattutto a se stessi.
è stata una serata piacevole, tra una cosa e l’altra finita molto più tardi di quando fosse previsto: meglio così!

vorrei riassumere qui quello che ho cercato di raccontare durante quella sera, magari anche per coloro i quali non erano presenti:
ho cominciato la chiaccherata con una piccola “””performance”””. mi ero portato da casa una piccola macchina fotografica, una G10.
è la macchina più semplice e piccola che posseggo, ma a pensarci bene avrei potuto fare la stessa cosa con un telefonino.
mi ero portato la G10, dicevo, e avevo preparato un MAC portatile collegato ad uno schermo.
a questo punto ho scelto una fanciulla a caso. il caso devo dire è stato benevolo, perchè la ragazza era molto carina e gentile. talmente gentile da prestarsi al mio piccolo esperimento: l’ho presa (grazie!), l’ho fatta appoggiare ad un muro bianco e le ho scattato qualche immagine, con il flashetto della canon. le avrò fatto non più di cinque o sei scatti. il tutto fatto in non più di due minuti.
ho poi scaricato le foto sul portatile e ho cominciato a lavorarle con photoshop, sotto lo sguardo di tutti.
nonostante la “volontaria” fosse molto carina, la foto iniziale ovviamente non era proprio niente di che, anzi bruttina assai.
ho cominciato quindi a ritoccarla con photoshop, non risparmiando nessuno dei burinissimi effetti che possono migliorare una fotografia (riflesso lente!). ritocca di qui, ritocca di lì, aggiungi questo, aggiungi quello…è venuta fuori una foto, diciamo così, ok: la fanciulla aveva una pelle perfetta, gli effetti vari davano una sorta di emozione al tutto…insomma l’immagine alla fine poteva benissimo essere messa nel book di un fotografo o di una modella.

ho ringraziato la “modella”, e ho detto, più o meno, ciò:
“vedete, al giorno d’oggi, con il digitale e photoshop, fare una foto “bella” è facilissimo! una volta, con la diapositiva, bisognava trovare la luce giusta, l’esposizione giusta, poi svilupparla bene…eccetera eccetera…e alla fine forse, eventualmente veniva una bella fotografia.
adesso tutto ciò, con il digitale, non ha più nessuna importanza!
chiunque che sappia usare photoshop (e chiunque sa usare photoshop!) può fare una fotografia senza grossi difetti e, parlando di modelle, con la modella perfetta, senza alcun difetto.
troppo spesso, anzi! quasi sempre, vedo, nei book dei giovani fotografi, fotografie di visi e corpi di modelle assolutamente perfetti: pelle liscia, gambe lunghe, vite strette…

fare una “bella” foto non basta più!
anzi, è totalmente e assolutamente irrilevante. nella maniera assoluta!

quello che è fondamentale è solo ed unicamente una cosa, mettetevelo bene in testa: che dietro una fotografia ci sia un’IDEA. una STORIA.
niente altro conta.
ricordatevi che è mille volte meglio una fotografia brutta ma con un’idea, piuttosto che una bella fotografia priva di idee!”

poi ho, presuntuosamente, portato alcuni esempi di miei servizi fotografici dove c’erano, belle o brutte che fossero, delle idee.
e lì ci siamo persi nella serata milanese.

quindi, se posso dare un consiglio non richiesto: smettete di fare belle fotografie, ce n’è pieno il mondo, cominciate a pensare a delle IDEE.
è veramente l’unica cosa che conta, fidatevi…[/it] [en] a few days ago I was kindly invited from roberto tomesani to hold a “conference” at IED, the institute of european design.
Honestly it is always a pleasure to speak, not only to “teach” something to someone, but above all because talking you clarify things especially to yourself.
It was a pleasant evening, between one thing and another it ended up later than we predicted: better that way!

I would like to sum up what I tried to tell during that evening, maybe even for those who weren’t present:
I started the evening with a little “”performance””. I brought from home a small camera, a G10.
It’s the smallest and simplest camera I have, but thinking about it I could have done the same thing with a cell phone.
I brought with me the G10, I was saying, and I prepared a MAC laptop connected to a projector.
At that point I asked a random lady. The case I have to say was benevolent, because the lady was very pretty and kind. So kind to lend herself to my little experiment: I grabbed her (thaqnk you!), I made her rest against a white wall and I took a few pictures, with the little canon flash. I didn’t do more than five or six photographs. Everything didn’t take more than two minutes.
Then I downloaded the pictures on the laptop and I started working on them with photoshop, while everybody was looking.
In spite of the fact that the “volunteer” was very pretty, the initial picture obviously wasn’t much, actually a little ugly.
So I started retouching her in photoshop, sparing none of those tacky effects that make a picture better (lens reflex!). Retouch here, retouch there, add this, add that.. And came out a photo, let’s say, ok: the lady had a perfect skin, the various effects gave her a sort of emotion to everything.. In short the image at the end could have very well been in a photographer or a model’s portfolio.

I thanked the “model”, and I said, more or less, this:
“you see, nowadays, with a digital camera and photoshop, it’s really easy to take a “nice” picture! A long time ago, with the slide, you had to find the right light, the right exposure, and then develop it very well.. Etcetera etcetera.. And at the end maybe, eventually a good photograph came out.
Now all this, with the digital, it doesn’t matter anymore!
Anyone who knows how to use photoshop (and whoever knows how to use photoshop!) can take a picture without any great defects and, talking about models, with the perfect models, without any defects.
Too many times, actually! Almost every time, I see, in the portfolio of young photographers, portraits and full body photographs of models absolutely perfect: smooth skin, long legs, thin hips..

To take a “nice” picture is not enough anymore!
Actually, it is totally and absolutely irrelevant. In the outmost manner!

One thing is unique and fundamental, put it well in your head: behind a photograph there must be an IDEA. A STORY.
Nothing else matters.
Remember that it is a thousand times better a bad picture but with an idea, rather than a nice photograph without an idea!”

Then I, presumptuously, brought some of my photoshoots as examples where there were, and they were ugly and nice, ideas.
And there we got lost in the milanese evening.

Therefore, if I can give you a hint: stop taking nice photographs, the world is full of them, start to think about IDEAS.
It is really the only thing that counts, believe me..
[/en]

19 risposte

  1. fra

    Ciao Settimio, peccato essermi persa quest’occasione per rivederti all’opera, sono sicura sia stata divertente… però grazie per averla almeno raccontata!

    Quello che dici sulle belle foto di cui è pieno il mondo è assolutamente vero. Una bella foto colpisce gli occhi ma non il cuore e la mente: per quello ci vuole una foto bella. E poi le idee e le storie sono la parte più divertente… che gusto c’è a mettersi una persona davanti senza avere quel turbine emotivo che ti spinge a comunicare un messaggio, un sentimento, un’atmosfera? L’idea è imprescindibile. Per me parte tutto da quello, anzi il momento dell’ispirazione è qualcosa di così intimamente liberatorio che non potrei mai farne a meno; poi da lì elaborare, ripensare, sviluppare è altrettanto bello.
    Spesso mi accorgo che la creatività, che io sento così naturale, non è cosa da tutti. Buon per noi 🙂

  2. Filippo Galluzzi

    Sono perfettamente in accordo!
    Non c’è niente di più vero.
    Fare una foto bella è facile … forse riesce anche a me!
    Fare una foto che comunichi qualcosa … questo è il difficile!

  3. Giancarlo

    Dai dai facci vedere la foto che hai mostrato prima e dopo..curiosooooooooooo!

  4. PAOLO

    Hai assolutamente ragione…
    penso che, teoricamente, quello che scrivi è davvero ineccepibile…

    ma penso anche che, in senso pratico, nel nostro paese ( attualmente come non mai ) il problema non stia nel saper avere o meno una buona idea, ma nella competenza-ricettività di chi può definirla tale avendo anche la facoltà di attuarla e, ovviamente, di pagartela. 😉

  5. Raissa

    non credo che fare una foto bella sia facile…diciamo che più che facile la ragione per cui ne è pieno il mondo è che a volte per caso escono belle..eheheh

  6. Antulla

    …”le idee, sebbene ricoprano un ruolo meravigliosamete piacevolenella conversazione e nella seduzione, hanno poco a che are con la fotografia. La fotografia
    è il momento, è la sintesi di una situazione, l’istante in cui tutto si amalgama. Un deale inafferrabile.
    Quando è ben fatta, una fotografia è interessante. Quando è fatta molto bene, diventa irrazionale e persino magica. Non ha nulla a ce vedere con la volonta o il desiderio cosciente del fotografo. Quando la fotografia accade, succede senza sforzo, come un dono che non va interrogato né analizzato”…

    (Elliott Erwitt)

    sono dell’idea (gh) che una buona idea senza una bella immagine è sterile, tanto lo sia una bella immagine senza idea, anche se questa potrebbe cmq fare addobbo su qualche parete…. anyway sono due “elementi” che “dovrebbero” andare accompagnati, ma spesso tra i due si pone il famoso “calcioinculo”….
    poi il tuto dovrebbe essere condito dalla capacità di saperle esporle le proprie idee (un po’ la bravura che hanno alcune persone di riuscire a vendere la M. in barattolo :D)

    ps: sprechiamo un complimento ;): conferenza interessante e stimolante.
    A.

  7. roberto

    interessante questione…è anche vero che spesso si vedono delle immagini lofie e bruttarelle che vengono “spacciate” per delle grandi idee. Certo che l’immagine “perfetta” da sola non basta, o meglio alla fine stufa e non è un caso se tanti fotografi vengono dal mondo dell’informatica.
    Altra cosa poi sarebbe da vedere il discorso originalità e idee…tempo addietro un fotografo aveva vinto la tua giornata da assistente, le immagini erano certamente colte e diciamo ben realizzate ma alla fine erano il copia > elabora > incolla di Helmut Newton…nel sito del fotografo nessun lavoro e di lui sono sparite le tracce…quindi anche sul discorso che bastino solo delle idee bisognerebbe andarci cauti e specificare che è necessario avere delle proprie idee e sopratutto sviluppare un proprio pensiero creativo. Poi credo che abbi ragione anche Antulla/Eliot Erwitt….alla fine una immagine deve anche essere ben fatta e “bella”.
    Nelle tue immagini Settimio ci vedo di sicuro idee e creatività e quindi una mente ben pensante ma ci vedo anche una tecnica sopraffina pur nella apparente semplicità…e anche le tue immagini sono belle e tecnicamente perfette.

    ciao

  8. M.

    E dove arrivo solo con l’idea?…………………..

  9. PAOLO

    AH AH 🙂 Visto che si è parlato di idee potresti lanciare un nuovo concorso per chi riesce a tirare fuori la migliore 😉

  10. monica

    ma come? possibile che non ricordi la loro funzione? servono come fermaporte quando la donna delle pulizie spalanca tutte le finestre e le porte di casa iniziano a sbattere per la corrente che si crea.
    oppure per fare male a un/una fidanzato/a infedele
    😉

  11. Joseph Vallinoto

    Bhe..le pagine gialle fanno ancora il loro dovere, per chi ha bisogno si un servizio e non dispone di un collegamento internet..anche le pagine bianche sono utili, ma non di certo per trovare il num di tizio che abita in via tizio ma ottimi per insonorizzare le camere, come piedi di uno scaffale, come comodino, poggia piedi, pulire vetri bagnati, etc..provare!

  12. Teresa Malara

    Cosa darei per incontrarti!!!!

    Se la mia accademia invitasse fotografi come te, ne sarei stata contenta.. ed invece, è stata sprecata… sigh!

  13. Matteo

    Quando ero studente consegnavo gli elenchi del telefono per prendere due lire; oltre ad essere pagato per gli elenchi consegnati, venivamo pagati anche per gli elenchi vecchi ritirati, per poterli riciclare.
    Per quantificare il numero di elenchi ritirati, alla sera ti facevano mettere tutti gli elenchi impilati e poi il responsabile faceva un calcolo ad occhio del numero degli elenchi, in base all’altezza della pila.
    Dopo qualche giorno i piu’ sgamati di noi si sono messi a bagnare preventivamente gli elenchi: aumento di volume, aumento dell’altezza della pila, maggiore guadagno…
    🙂

  14. francesco

    la questione che sollevi Settimio è molto interessante. Concordo con te a volte è molto più facile scattare una bella foto, che trovare l’idea giusta (leggi che funzioni) per una foto.

  15. Donald Brioschi

    Hai ragione Settimio.
    Oggi ormai anche con una compattina riesci a fare delle belle foto …caspita fanno tutto loro… il programma di fotoritocco fa il resto, la bellezza della modella anche.
    Per l’utilizzo delle luci non bisogna essere dei guru, è tecnica, si impara, si studia.
    La creatività , l’immaginazione, le idee non le trovi da nessuna parte, ne sui libri ne tantomeno li fornisce la Canon insieme alla 1ds.

  16. clara75

    Quando uno si definisce fotografo do per scontato che sia in possesso di tutto il bagaglio culturale che necessita tale professione…Ma ciò che fa la differenza tra un fotografo e un bravo fotografo secondo me è la sensibilità…saper comunicare attraverso delle immagini senza bisogno di parole non è cosa da tutti, e questo non te lo può insegnare nessuno,è un dono o ce l’hai o non ce l’hai. Allo stesso modo chi guarda una fotografia deve avere la capacità, o meglio la sensibilità di guardare con gli occhi del fotografo…E quindi? La fotografia, per molti ma non per tutti!!!!!

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