vaffanculo vogue

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[it]ieri sera ero nel mio lettino e non riuscivo a dormire.
ero incazzato nero.
avrei voluto alzarmi per scrivere queste righe, poi per fortuna mi sono addormentato, temo sarebbero uscite ancora più incazzate di quelle che stanno per venire fuori.
forse qualcuno ricorderà una mia piccola modesta battaglia di qualche mese fa sul fatto che in italia non venga per nulla promossa la creatività italiana.
è a questo punto un discorso talmente vecchio che non lo andrò a ripetere adesso per l’ennesima volta. sono sicuro lo conosciate già tutti a memoria.
in particolar modo facevo notare che vogue italia e l’uomo vogue, da quando sono diretti da franca sozzani, non hanno mai, dico MAI, visto la presenza di un fotografo italiano nei loro redazionali.
mai una sola unica volta in vent’anni.
questo ha distrutto un’intera generazione di creativi italiani. spazzati via. distrutti.
questo mese esce il nuovo numero dell’uomo vogue.
la copertina è stata realizzata (finalmente!) da un bravo fotografo italiano, che merita di avere quella copertina.
bravo!
un bellissimo ritratto di tim burton.
finalmente qualche cosa sta cambiando?
finalmente una nuova rotta dopo vent’anni di terra bruciata?
mah!
insomma…
più o meno…
non so proprio se questa possa essere vista come una nuova alba:
quel fotografo, il primo che, ribadisco, dopo vent’anni riappare sulla copertina di un vogue italiano, dopo barbieri, toscani, mulas, gianni, nadir…questo fotografo non è proprio uno qualsiasi: è il figlio di franca sozzani, direttore di quella rivista.
e nessuno dice niente?!?!
e tutto questo passa impunito?!?!
VERGOGNA, VERGOGNA, VERGOGNA
[/it] [en]last night i was in my bed and i couldn’t sleep.
i was absolutely fucking fed up.
i wanted to get up and write these few lines, but lickly i fell asleep, i’m afraid i would have said much more insulting words than what I’m about to say now .
maybe some of you remember a my small modest battle some times ago about the fact that italian creativity is absolutely not promoted in italy.
it is such an old topic that I do not want to repeat myself once again, I’m sure you all know it by now.
i specifically drew you attention to the fact that since franca sozzani became the editor of vogue italia and uomo vogue, never EVER commissioned an Italian photographer for their ediotorials.
never once in twenty years.
this has destroyed a whole generation of italian creatives, swiped away, destoyed.
this month the new issue of uomo vogue came out.
the cover has been assigned (finally!) to a good Italian photographer, he deserves to have that cover.
well done!
a beautiful portrait of tim burton!
finally things are changing?
finally a new course after twenty years of burnt out land?
mah!
well …..
more or less…
i’m not so sure this can be seen like a new beginning:
that photographer, the first to appear after twenty years on the cover of the italian vogue, after barbieri, toscani, mulas, gianni, nadir…this photographer is not just anyone : he is the son of franca sozzani, the editor of that magazine.
and nobody says anything?!?!
and all this remains unpunished?!?!
SHAME, SHAME, SHAME, SHAME
[/en]

104 risposte

  1. marco

    Wow che culo!
    le cose cambiano e anche di brutto…ehehe speriamo che qualcuno si accorga che i fotografi esistono in italia!

  2. marco

    Wow che culo!
    le cose cambiano e anche di brutto…ehehe speriamo che qualcuno si accorga che i fotografi esistono in italia!

  3. marco

    Wow che culo!
    le cose cambiano e anche di brutto…ehehe speriamo che qualcuno si accorga che i fotografi esistono in italia!

  4. marco

    Wow che culo!
    le cose cambiano e anche di brutto…ehehe speriamo che qualcuno si accorga che i fotografi esistono in italia!

  5. Samuele

    perfetto…
    in very Italian style!
    Nulla di nuovo sotto il sole italico…
    vabbè va meglio non pensarci!
    Buona giornata
    Sam

  6. Samuele

    perfetto…
    in very Italian style!
    Nulla di nuovo sotto il sole italico…
    vabbè va meglio non pensarci!
    Buona giornata
    Sam

  7. Samuele

    perfetto…
    in very Italian style!
    Nulla di nuovo sotto il sole italico…
    vabbè va meglio non pensarci!
    Buona giornata
    Sam

  8. Samuele

    perfetto…
    in very Italian style!
    Nulla di nuovo sotto il sole italico…
    vabbè va meglio non pensarci!
    Buona giornata
    Sam

  9. maurizio

    polemiche che condivido in pieno (come al solito) immagina noi poveri cristi che addirittura al sud tentiamo di lavorare inventandoci tutto dove non c’è niente…o quasi.
    un saluto cordiale settimio anche se non ti conosco.

  10. maurizio

    polemiche che condivido in pieno (come al solito) immagina noi poveri cristi che addirittura al sud tentiamo di lavorare inventandoci tutto dove non c’è niente…o quasi.
    un saluto cordiale settimio anche se non ti conosco.

  11. maurizio

    polemiche che condivido in pieno (come al solito) immagina noi poveri cristi che addirittura al sud tentiamo di lavorare inventandoci tutto dove non c’è niente…o quasi.
    un saluto cordiale settimio anche se non ti conosco.

  12. maurizio

    polemiche che condivido in pieno (come al solito) immagina noi poveri cristi che addirittura al sud tentiamo di lavorare inventandoci tutto dove non c’è niente…o quasi.
    un saluto cordiale settimio anche se non ti conosco.

  13. angelo

    bene condivido il tono della cosidetta incazzatura, ma non è la famosa milano dei grandi salotti,dei ricatti fashion, e allora la cara direttrice poteva almeno usare una strada secondaria. Nel rispetto del lavoro di altri e dei grandi nomi è ora di aprire le porte, di dare più possibilità, a nuove leve e finirla con i soliti circuiti a cui tutti mirano.
    Fiducioso di un fotofuturo meno complicato.
    un saluto e un complimento per il tuo lavoro.

  14. angelo

    bene condivido il tono della cosidetta incazzatura, ma non è la famosa milano dei grandi salotti,dei ricatti fashion, e allora la cara direttrice poteva almeno usare una strada secondaria. Nel rispetto del lavoro di altri e dei grandi nomi è ora di aprire le porte, di dare più possibilità, a nuove leve e finirla con i soliti circuiti a cui tutti mirano.
    Fiducioso di un fotofuturo meno complicato.
    un saluto e un complimento per il tuo lavoro.

  15. angelo

    bene condivido il tono della cosidetta incazzatura, ma non è la famosa milano dei grandi salotti,dei ricatti fashion, e allora la cara direttrice poteva almeno usare una strada secondaria. Nel rispetto del lavoro di altri e dei grandi nomi è ora di aprire le porte, di dare più possibilità, a nuove leve e finirla con i soliti circuiti a cui tutti mirano.
    Fiducioso di un fotofuturo meno complicato.
    un saluto e un complimento per il tuo lavoro.

  16. angelo

    bene condivido il tono della cosidetta incazzatura, ma non è la famosa milano dei grandi salotti,dei ricatti fashion, e allora la cara direttrice poteva almeno usare una strada secondaria. Nel rispetto del lavoro di altri e dei grandi nomi è ora di aprire le porte, di dare più possibilità, a nuove leve e finirla con i soliti circuiti a cui tutti mirano.
    Fiducioso di un fotofuturo meno complicato.
    un saluto e un complimento per il tuo lavoro.

  17. andrea batilla

    che dire caro settimio,
    secondo me le copertine di max e vogue non stanno tanto bene insieme per principio.
    mi sembri solo molto arrabbiato.
    che non serve a molto.
    potrebbe invece servire fare qualcosa per cambiare le cose. se a te non piacciono.
    mi sa che in italia va ancora tanto di moda il vecchio adagio: “piove, governo ladro”.

  18. andrea batilla

    che dire caro settimio,
    secondo me le copertine di max e vogue non stanno tanto bene insieme per principio.
    mi sembri solo molto arrabbiato.
    che non serve a molto.
    potrebbe invece servire fare qualcosa per cambiare le cose. se a te non piacciono.
    mi sa che in italia va ancora tanto di moda il vecchio adagio: “piove, governo ladro”.

  19. andrea batilla

    che dire caro settimio,
    secondo me le copertine di max e vogue non stanno tanto bene insieme per principio.
    mi sembri solo molto arrabbiato.
    che non serve a molto.
    potrebbe invece servire fare qualcosa per cambiare le cose. se a te non piacciono.
    mi sa che in italia va ancora tanto di moda il vecchio adagio: “piove, governo ladro”.

  20. andrea batilla

    che dire caro settimio,
    secondo me le copertine di max e vogue non stanno tanto bene insieme per principio.
    mi sembri solo molto arrabbiato.
    che non serve a molto.
    potrebbe invece servire fare qualcosa per cambiare le cose. se a te non piacciono.
    mi sa che in italia va ancora tanto di moda il vecchio adagio: “piove, governo ladro”.

  21. aChamp

    Passo di qui dopo aver letto il tuo ultimo articolo su gay.tv e non posso far altro che darti ragione. Nel Bel Paese ci sono molti fotografi e creativi promettenti, ma a quanto pare nessuno se ne accorge. Dopo si lamentano se vanno a lavorare all’estero, ma almeno li non hanno il prosciutto davanti agli occhi 😀

  22. aChamp

    Passo di qui dopo aver letto il tuo ultimo articolo su gay.tv e non posso far altro che darti ragione. Nel Bel Paese ci sono molti fotografi e creativi promettenti, ma a quanto pare nessuno se ne accorge. Dopo si lamentano se vanno a lavorare all’estero, ma almeno li non hanno il prosciutto davanti agli occhi 😀

  23. aChamp

    Passo di qui dopo aver letto il tuo ultimo articolo su gay.tv e non posso far altro che darti ragione. Nel Bel Paese ci sono molti fotografi e creativi promettenti, ma a quanto pare nessuno se ne accorge. Dopo si lamentano se vanno a lavorare all’estero, ma almeno li non hanno il prosciutto davanti agli occhi 😀

  24. aChamp

    Passo di qui dopo aver letto il tuo ultimo articolo su gay.tv e non posso far altro che darti ragione. Nel Bel Paese ci sono molti fotografi e creativi promettenti, ma a quanto pare nessuno se ne accorge. Dopo si lamentano se vanno a lavorare all’estero, ma almeno li non hanno il prosciutto davanti agli occhi 😀

  25. Benedusi

    che dire caro andrea,
    non è esatto che sono incazzato.
    o forse lo sono, ma soprattutto nello stupore nel vedere che tutto ciò possa succedere nell’indifferenza e nell’impunità assolute.
    per quello che mi riguarda direttamente, sono più che altro amareggiato, sconfortato, deluso proprio dalla esatta percezione che sia veramente impossibile, nonostante ad esempio quello che tu pensi, cambiare qualcosa.
    l’andazzo che c’è ora in italia provoca mille altri problemi e casini.
    mi sembra che tu ti occupi di moda e quindi voglio esulare per un momento dal problema fotografia e affrontare quello dei giovani stilisti: i servizi redazionali fotografici di moda delle riviste italiane vengono realizzati tutti all’estero da creativi non italiani. in questi servizi ci sono, perchè ci DEVONO essere (perchè sono inserzionisti) i grandi nomi della moda. succede quindi che vengono fatte le valigie a milano con dentro i vari grossi marchi e spedite a new york per essere fotografate. se però alla redattrice di moda serve qualche pezzo in più, qualcosa che possa essere funzionale alla storia che deve raccontare fa quello che dovrebbero fare le redattrici in gamba: va nei piccoli show room, va dai giovani stilisti, e scova qualcosa di nuovo, qualcuno che non ha i soldi per potersi permettere una pagina pubblicitaria, e lo pubblica sulla rivista. così è sempre andato e così dovrebbe andare se le cose fossero sane.
    ovviamente quello che succede è che la rivista italiana pubblicherà il grosso nome e il giovane stilista emergente non italiano, ma americano, francese o inglese.
    perchè credi che non ci sia nessun nome nuovo italiano da decenni?
    i giovani trasgressivi da noi sono dolce&gabbana, ti sembra normale?
    purtroppo quando si parla di queste cose immagino perfettamente lo sguardo infastidito di chi ascolta, e che irrimediabilemente pensa: stupide scaramucce di un mondo dorato e spocchioso, fatto da modelle isteriche, truccatori finocchi e fotografi imbecilli.
    no, non è così, sto parlando di una delle maggiori industrie di questo paese, di un qualcosa che muove un sacco di soldi, un sacco di cultura e un sacco di creatività.
    che inevitabilemte noi vediamo scorrere come un fiume in piena davanti a noi, comodamente seduti sulla riva…

  26. Benedusi

    che dire caro andrea,
    non è esatto che sono incazzato.
    o forse lo sono, ma soprattutto nello stupore nel vedere che tutto ciò possa succedere nell’indifferenza e nell’impunità assolute.
    per quello che mi riguarda direttamente, sono più che altro amareggiato, sconfortato, deluso proprio dalla esatta percezione che sia veramente impossibile, nonostante ad esempio quello che tu pensi, cambiare qualcosa.
    l’andazzo che c’è ora in italia provoca mille altri problemi e casini.
    mi sembra che tu ti occupi di moda e quindi voglio esulare per un momento dal problema fotografia e affrontare quello dei giovani stilisti: i servizi redazionali fotografici di moda delle riviste italiane vengono realizzati tutti all’estero da creativi non italiani. in questi servizi ci sono, perchè ci DEVONO essere (perchè sono inserzionisti) i grandi nomi della moda. succede quindi che vengono fatte le valigie a milano con dentro i vari grossi marchi e spedite a new york per essere fotografate. se però alla redattrice di moda serve qualche pezzo in più, qualcosa che possa essere funzionale alla storia che deve raccontare fa quello che dovrebbero fare le redattrici in gamba: va nei piccoli show room, va dai giovani stilisti, e scova qualcosa di nuovo, qualcuno che non ha i soldi per potersi permettere una pagina pubblicitaria, e lo pubblica sulla rivista. così è sempre andato e così dovrebbe andare se le cose fossero sane.
    ovviamente quello che succede è che la rivista italiana pubblicherà il grosso nome e il giovane stilista emergente non italiano, ma americano, francese o inglese.
    perchè credi che non ci sia nessun nome nuovo italiano da decenni?
    i giovani trasgressivi da noi sono dolce&gabbana, ti sembra normale?
    purtroppo quando si parla di queste cose immagino perfettamente lo sguardo infastidito di chi ascolta, e che irrimediabilemente pensa: stupide scaramucce di un mondo dorato e spocchioso, fatto da modelle isteriche, truccatori finocchi e fotografi imbecilli.
    no, non è così, sto parlando di una delle maggiori industrie di questo paese, di un qualcosa che muove un sacco di soldi, un sacco di cultura e un sacco di creatività.
    che inevitabilemte noi vediamo scorrere come un fiume in piena davanti a noi, comodamente seduti sulla riva…

  27. Benedusi

    che dire caro andrea,
    non è esatto che sono incazzato.
    o forse lo sono, ma soprattutto nello stupore nel vedere che tutto ciò possa succedere nell’indifferenza e nell’impunità assolute.
    per quello che mi riguarda direttamente, sono più che altro amareggiato, sconfortato, deluso proprio dalla esatta percezione che sia veramente impossibile, nonostante ad esempio quello che tu pensi, cambiare qualcosa.
    l’andazzo che c’è ora in italia provoca mille altri problemi e casini.
    mi sembra che tu ti occupi di moda e quindi voglio esulare per un momento dal problema fotografia e affrontare quello dei giovani stilisti: i servizi redazionali fotografici di moda delle riviste italiane vengono realizzati tutti all’estero da creativi non italiani. in questi servizi ci sono, perchè ci DEVONO essere (perchè sono inserzionisti) i grandi nomi della moda. succede quindi che vengono fatte le valigie a milano con dentro i vari grossi marchi e spedite a new york per essere fotografate. se però alla redattrice di moda serve qualche pezzo in più, qualcosa che possa essere funzionale alla storia che deve raccontare fa quello che dovrebbero fare le redattrici in gamba: va nei piccoli show room, va dai giovani stilisti, e scova qualcosa di nuovo, qualcuno che non ha i soldi per potersi permettere una pagina pubblicitaria, e lo pubblica sulla rivista. così è sempre andato e così dovrebbe andare se le cose fossero sane.
    ovviamente quello che succede è che la rivista italiana pubblicherà il grosso nome e il giovane stilista emergente non italiano, ma americano, francese o inglese.
    perchè credi che non ci sia nessun nome nuovo italiano da decenni?
    i giovani trasgressivi da noi sono dolce&gabbana, ti sembra normale?
    purtroppo quando si parla di queste cose immagino perfettamente lo sguardo infastidito di chi ascolta, e che irrimediabilemente pensa: stupide scaramucce di un mondo dorato e spocchioso, fatto da modelle isteriche, truccatori finocchi e fotografi imbecilli.
    no, non è così, sto parlando di una delle maggiori industrie di questo paese, di un qualcosa che muove un sacco di soldi, un sacco di cultura e un sacco di creatività.
    che inevitabilemte noi vediamo scorrere come un fiume in piena davanti a noi, comodamente seduti sulla riva…

  28. Benedusi

    che dire caro andrea,
    non è esatto che sono incazzato.
    o forse lo sono, ma soprattutto nello stupore nel vedere che tutto ciò possa succedere nell’indifferenza e nell’impunità assolute.
    per quello che mi riguarda direttamente, sono più che altro amareggiato, sconfortato, deluso proprio dalla esatta percezione che sia veramente impossibile, nonostante ad esempio quello che tu pensi, cambiare qualcosa.
    l’andazzo che c’è ora in italia provoca mille altri problemi e casini.
    mi sembra che tu ti occupi di moda e quindi voglio esulare per un momento dal problema fotografia e affrontare quello dei giovani stilisti: i servizi redazionali fotografici di moda delle riviste italiane vengono realizzati tutti all’estero da creativi non italiani. in questi servizi ci sono, perchè ci DEVONO essere (perchè sono inserzionisti) i grandi nomi della moda. succede quindi che vengono fatte le valigie a milano con dentro i vari grossi marchi e spedite a new york per essere fotografate. se però alla redattrice di moda serve qualche pezzo in più, qualcosa che possa essere funzionale alla storia che deve raccontare fa quello che dovrebbero fare le redattrici in gamba: va nei piccoli show room, va dai giovani stilisti, e scova qualcosa di nuovo, qualcuno che non ha i soldi per potersi permettere una pagina pubblicitaria, e lo pubblica sulla rivista. così è sempre andato e così dovrebbe andare se le cose fossero sane.
    ovviamente quello che succede è che la rivista italiana pubblicherà il grosso nome e il giovane stilista emergente non italiano, ma americano, francese o inglese.
    perchè credi che non ci sia nessun nome nuovo italiano da decenni?
    i giovani trasgressivi da noi sono dolce&gabbana, ti sembra normale?
    purtroppo quando si parla di queste cose immagino perfettamente lo sguardo infastidito di chi ascolta, e che irrimediabilemente pensa: stupide scaramucce di un mondo dorato e spocchioso, fatto da modelle isteriche, truccatori finocchi e fotografi imbecilli.
    no, non è così, sto parlando di una delle maggiori industrie di questo paese, di un qualcosa che muove un sacco di soldi, un sacco di cultura e un sacco di creatività.
    che inevitabilemte noi vediamo scorrere come un fiume in piena davanti a noi, comodamente seduti sulla riva…

  29. ilredelsilenzio

    Ecco perchè i miei vicini mi chiamano a imbiancare la loro casa anche se studio giurisprudenza, perchè sono il figlio dell’imbianchino! forse dovrei farmi pagare migliai di euro….

  30. ilredelsilenzio

    Ecco perchè i miei vicini mi chiamano a imbiancare la loro casa anche se studio giurisprudenza, perchè sono il figlio dell’imbianchino! forse dovrei farmi pagare migliai di euro….

  31. ilredelsilenzio

    Ecco perchè i miei vicini mi chiamano a imbiancare la loro casa anche se studio giurisprudenza, perchè sono il figlio dell’imbianchino! forse dovrei farmi pagare migliai di euro….

  32. ilredelsilenzio

    Ecco perchè i miei vicini mi chiamano a imbiancare la loro casa anche se studio giurisprudenza, perchè sono il figlio dell’imbianchino! forse dovrei farmi pagare migliai di euro….

  33. @marco

    ragazzi, io, adesso, non lo so se sia il caso di andare fuoritema un secondo.. visto che l’argomento toccato quì sopra, dal mio punto di vista, è uno dei più interessanti il quale vale sicuramente la pena approfondire e protrarre, ma vorrei permettermi il lusso di esternare un Raggio della mia incontenibile gioia nell’ essere Oggi diventato Papà per la seconda Volta..Dio quanta EMOZIONE! .. miseriaccia non ci si abitua mai..

    Trovo invece particolare notare quanto strano sia come nell’arco di un mese questo blog abbia tacitamente fatto da testimone a due fatti di medesima intensità.. e opposta identità.

  34. @marco

    ragazzi, io, adesso, non lo so se sia il caso di andare fuoritema un secondo.. visto che l’argomento toccato quì sopra, dal mio punto di vista, è uno dei più interessanti il quale vale sicuramente la pena approfondire e protrarre, ma vorrei permettermi il lusso di esternare un Raggio della mia incontenibile gioia nell’ essere Oggi diventato Papà per la seconda Volta..Dio quanta EMOZIONE! .. miseriaccia non ci si abitua mai..

    Trovo invece particolare notare quanto strano sia come nell’arco di un mese questo blog abbia tacitamente fatto da testimone a due fatti di medesima intensità.. e opposta identità.

  35. @marco

    ragazzi, io, adesso, non lo so se sia il caso di andare fuoritema un secondo.. visto che l’argomento toccato quì sopra, dal mio punto di vista, è uno dei più interessanti il quale vale sicuramente la pena approfondire e protrarre, ma vorrei permettermi il lusso di esternare un Raggio della mia incontenibile gioia nell’ essere Oggi diventato Papà per la seconda Volta..Dio quanta EMOZIONE! .. miseriaccia non ci si abitua mai..

    Trovo invece particolare notare quanto strano sia come nell’arco di un mese questo blog abbia tacitamente fatto da testimone a due fatti di medesima intensità.. e opposta identità.

  36. @marco

    ragazzi, io, adesso, non lo so se sia il caso di andare fuoritema un secondo.. visto che l’argomento toccato quì sopra, dal mio punto di vista, è uno dei più interessanti il quale vale sicuramente la pena approfondire e protrarre, ma vorrei permettermi il lusso di esternare un Raggio della mia incontenibile gioia nell’ essere Oggi diventato Papà per la seconda Volta..Dio quanta EMOZIONE! .. miseriaccia non ci si abitua mai..

    Trovo invece particolare notare quanto strano sia come nell’arco di un mese questo blog abbia tacitamente fatto da testimone a due fatti di medesima intensità.. e opposta identità.

  37. a-less

    Caro Settimio,hai inquadrato una situazione assai diffusa,un pò da sempre.L’esterofilia che benda la visuale dei più,e che esclude a priopri persone molto competenti.L’esempio di Vogue direi che è eclatante,in quanto 20 anni sono davvero molti,è inutile raccontarci favole.Dalla tua hai che svolgi con digilenza e professionalità il tuo mestiere,e questo nessuno te lo può togliere.L’arte in Italia è ai margini,e spesso ha maggior fortuna quella convenzionale,quella leggibile e masticabile.
    Ti auguro il meglio,continua a fare il tuo dovere,i piccoli recinti per eletti,diventeranno camere a gas,per la creatività.

  38. a-less

    Caro Settimio,hai inquadrato una situazione assai diffusa,un pò da sempre.L’esterofilia che benda la visuale dei più,e che esclude a priopri persone molto competenti.L’esempio di Vogue direi che è eclatante,in quanto 20 anni sono davvero molti,è inutile raccontarci favole.Dalla tua hai che svolgi con digilenza e professionalità il tuo mestiere,e questo nessuno te lo può togliere.L’arte in Italia è ai margini,e spesso ha maggior fortuna quella convenzionale,quella leggibile e masticabile.
    Ti auguro il meglio,continua a fare il tuo dovere,i piccoli recinti per eletti,diventeranno camere a gas,per la creatività.

  39. a-less

    Caro Settimio,hai inquadrato una situazione assai diffusa,un pò da sempre.L’esterofilia che benda la visuale dei più,e che esclude a priopri persone molto competenti.L’esempio di Vogue direi che è eclatante,in quanto 20 anni sono davvero molti,è inutile raccontarci favole.Dalla tua hai che svolgi con digilenza e professionalità il tuo mestiere,e questo nessuno te lo può togliere.L’arte in Italia è ai margini,e spesso ha maggior fortuna quella convenzionale,quella leggibile e masticabile.
    Ti auguro il meglio,continua a fare il tuo dovere,i piccoli recinti per eletti,diventeranno camere a gas,per la creatività.

  40. a-less

    Caro Settimio,hai inquadrato una situazione assai diffusa,un pò da sempre.L’esterofilia che benda la visuale dei più,e che esclude a priopri persone molto competenti.L’esempio di Vogue direi che è eclatante,in quanto 20 anni sono davvero molti,è inutile raccontarci favole.Dalla tua hai che svolgi con digilenza e professionalità il tuo mestiere,e questo nessuno te lo può togliere.L’arte in Italia è ai margini,e spesso ha maggior fortuna quella convenzionale,quella leggibile e masticabile.
    Ti auguro il meglio,continua a fare il tuo dovere,i piccoli recinti per eletti,diventeranno camere a gas,per la creatività.

  41. Riccardo Montanari

    Ciao Settimio,

    Che dire? Io non sono figlio di nessuno e infatti sono 10 anni che combatto per avere ogni tanto una foto pubblicata da qualche parte. Mi piacerebbe vivere di fotografia, e ci ho provato diverse volte ma in Italia è impossibile almeno per ora per me. Avendo studiato fotogiornalismo all’ università di Londra, e avendo vissuto li per un’ anno mi son reso conto di 2 cose nel campo del fotogiornalismo:
    A: In Italia non abbiamo riviste come TIME o Newsweek (le avremmo PANORAMA e ESPRESSO???) che danno ampio spazio a reportage seri e approfonditi sia fotograficamente che giornalisticamente.
    B: Che dire? Li se sai lavorare fai un pochino di fatica all’ inizio per farti conoscere e poi parti, qui posso dire per esperienza vissuta che non basta neanche conoscere il foto editor di qualche rivista, ma il suo art director o qualcuno ancora più in alto altrimenti, non hai neanche la possibilità di dimostrare il tuo talento. Come ho letto in un commento qui sopra, è il tipico Italian style…e si continua ad essere a livello di carta stampata molto indietro. Ora nel caso specifico di Vogue, credo che seguano la stessa regola Italia, hai mai letto le ultime edizione di National geographic Italia? Alcuni reportage sono fedeli all’ edixione USA mentre altri sono guarda caso fatti da uno della redazione di cui ora non ricordo il nome! E quindi? Quindi è tutto uno schifo, lavorano sempre i soliti e continuiamo ad andare peggio. Un caro saluto a tutti
    Riccardo
    p.s. ben felice di avere vostri commenti in merito a quello che ho scritto

  42. Riccardo Montanari

    Ciao Settimio,

    Che dire? Io non sono figlio di nessuno e infatti sono 10 anni che combatto per avere ogni tanto una foto pubblicata da qualche parte. Mi piacerebbe vivere di fotografia, e ci ho provato diverse volte ma in Italia è impossibile almeno per ora per me. Avendo studiato fotogiornalismo all’ università di Londra, e avendo vissuto li per un’ anno mi son reso conto di 2 cose nel campo del fotogiornalismo:
    A: In Italia non abbiamo riviste come TIME o Newsweek (le avremmo PANORAMA e ESPRESSO???) che danno ampio spazio a reportage seri e approfonditi sia fotograficamente che giornalisticamente.
    B: Che dire? Li se sai lavorare fai un pochino di fatica all’ inizio per farti conoscere e poi parti, qui posso dire per esperienza vissuta che non basta neanche conoscere il foto editor di qualche rivista, ma il suo art director o qualcuno ancora più in alto altrimenti, non hai neanche la possibilità di dimostrare il tuo talento. Come ho letto in un commento qui sopra, è il tipico Italian style…e si continua ad essere a livello di carta stampata molto indietro. Ora nel caso specifico di Vogue, credo che seguano la stessa regola Italia, hai mai letto le ultime edizione di National geographic Italia? Alcuni reportage sono fedeli all’ edixione USA mentre altri sono guarda caso fatti da uno della redazione di cui ora non ricordo il nome! E quindi? Quindi è tutto uno schifo, lavorano sempre i soliti e continuiamo ad andare peggio. Un caro saluto a tutti
    Riccardo
    p.s. ben felice di avere vostri commenti in merito a quello che ho scritto

  43. Riccardo Montanari

    Ciao Settimio,

    Che dire? Io non sono figlio di nessuno e infatti sono 10 anni che combatto per avere ogni tanto una foto pubblicata da qualche parte. Mi piacerebbe vivere di fotografia, e ci ho provato diverse volte ma in Italia è impossibile almeno per ora per me. Avendo studiato fotogiornalismo all’ università di Londra, e avendo vissuto li per un’ anno mi son reso conto di 2 cose nel campo del fotogiornalismo:
    A: In Italia non abbiamo riviste come TIME o Newsweek (le avremmo PANORAMA e ESPRESSO???) che danno ampio spazio a reportage seri e approfonditi sia fotograficamente che giornalisticamente.
    B: Che dire? Li se sai lavorare fai un pochino di fatica all’ inizio per farti conoscere e poi parti, qui posso dire per esperienza vissuta che non basta neanche conoscere il foto editor di qualche rivista, ma il suo art director o qualcuno ancora più in alto altrimenti, non hai neanche la possibilità di dimostrare il tuo talento. Come ho letto in un commento qui sopra, è il tipico Italian style…e si continua ad essere a livello di carta stampata molto indietro. Ora nel caso specifico di Vogue, credo che seguano la stessa regola Italia, hai mai letto le ultime edizione di National geographic Italia? Alcuni reportage sono fedeli all’ edixione USA mentre altri sono guarda caso fatti da uno della redazione di cui ora non ricordo il nome! E quindi? Quindi è tutto uno schifo, lavorano sempre i soliti e continuiamo ad andare peggio. Un caro saluto a tutti
    Riccardo
    p.s. ben felice di avere vostri commenti in merito a quello che ho scritto

  44. Riccardo Montanari

    Ciao Settimio,

    Che dire? Io non sono figlio di nessuno e infatti sono 10 anni che combatto per avere ogni tanto una foto pubblicata da qualche parte. Mi piacerebbe vivere di fotografia, e ci ho provato diverse volte ma in Italia è impossibile almeno per ora per me. Avendo studiato fotogiornalismo all’ università di Londra, e avendo vissuto li per un’ anno mi son reso conto di 2 cose nel campo del fotogiornalismo:
    A: In Italia non abbiamo riviste come TIME o Newsweek (le avremmo PANORAMA e ESPRESSO???) che danno ampio spazio a reportage seri e approfonditi sia fotograficamente che giornalisticamente.
    B: Che dire? Li se sai lavorare fai un pochino di fatica all’ inizio per farti conoscere e poi parti, qui posso dire per esperienza vissuta che non basta neanche conoscere il foto editor di qualche rivista, ma il suo art director o qualcuno ancora più in alto altrimenti, non hai neanche la possibilità di dimostrare il tuo talento. Come ho letto in un commento qui sopra, è il tipico Italian style…e si continua ad essere a livello di carta stampata molto indietro. Ora nel caso specifico di Vogue, credo che seguano la stessa regola Italia, hai mai letto le ultime edizione di National geographic Italia? Alcuni reportage sono fedeli all’ edixione USA mentre altri sono guarda caso fatti da uno della redazione di cui ora non ricordo il nome! E quindi? Quindi è tutto uno schifo, lavorano sempre i soliti e continuiamo ad andare peggio. Un caro saluto a tutti
    Riccardo
    p.s. ben felice di avere vostri commenti in merito a quello che ho scritto

  45. TinMan

    Perché scrivete tutti “che dire”? Il problema non è cosa dire, ma cosa fare.
    Pare che ci sia una seria trasmissione TV che si è interessata alla vicenda, dovrebbero trasmettere a breve un servizio proprio su di ciò. (Sudicio)

    Andrea Batilla, la foto sul tuo blog, sebben simpatica, non ti fa giustizia. E aumenta il carattere del testo, non si legge nulla, perdio.

  46. TinMan

    Perché scrivete tutti “che dire”? Il problema non è cosa dire, ma cosa fare.
    Pare che ci sia una seria trasmissione TV che si è interessata alla vicenda, dovrebbero trasmettere a breve un servizio proprio su di ciò. (Sudicio)

    Andrea Batilla, la foto sul tuo blog, sebben simpatica, non ti fa giustizia. E aumenta il carattere del testo, non si legge nulla, perdio.

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